domenica 27 marzo 2016

La bolla immobiliare svedese


Il prezzo delle case non crollerá MAI !!!!

Infatti... Questo é quello che mi dicevano in diversi (in Italia, intendo) una decina di anni fa. Quello che é successo dopo lo sappiamo tutti. Tanto per fare un esempio, io comprai un appartamento nel 2006 che ora vale un 30% in meno. 

Si poteva prevedere? Cerrrrto che si poteva prevedere, anzi, io lo temevo questo effetto comunemente detto scoppio della bolla immobiliare. Ma ho voluto correre il rischio ugualmente stanco di pagare un affitto di un mini appartamento che era al quarto piano di un condominio senza ascensore e che era gelido d´inverno e un forno d´estate. Praticamente la casa della foto. 

E in Svezia? In Svezia lo scoppio della bolla non c´é stato, ma c´é il terrore che accada. Il motivo é che i prezzi sono cresciuti a ritmi impressionanti nell´ultimo decennio, anche a due cifre in percentuale ogni anno. Nelle grandi cittá (Stockholm, Göteborg, Malmö, ecc) i prezzi sono impossibili e un mini appartamento puó costare milioni di corone (un milione di corone = 108 000 euro). 

I motivi? Sono sostanzialmete i seguenti:
- la mancanza di obblighi di ammortamento. Ebbene sí, da noi é sempre stato che una casa si paga, magari in 30 anni, ma si paga. In Svezia invece é sempre stato diffuso il fenomeno di comprare casa e pagare solo gli interessi, confidando magari sull´aumento del valore nel lungo termine. Questo permetteva, e lo fa tutt´ora, a tanti di comprare case al di sopra delle proprie possiblitá. Alimentandone il mercato. E questo giustifica il dato che gli svedesi sono tra i piú indebitati d´Europa. (noi invece il debito ce lo abbiamo pubblico). 

- tassi di interessi sempre piú bassi

- l´effetto leva di una disponibilitá iniziale richiesta molto bassa. Di solito il 15%: cioé se devi comprare casa di 2 milioni di corone, devi avere in contanti almeno 300 mila corone. Ma poi molti fanno come un mio collega che l´anno scorso ha comprato casa (una villa, mica un monolocale) e non aveva nemmeno quel 15% e cosí si é fatto fare un prestito per poter avere l´altro prestito. Datemi una leva finanziaria e vi compreró il mondo, direbbe oggi Archimede. 

E i prezzi si impennano!!!! (ve lo ricordate Carcarlo Pravettoni?). Esattamente come accadeva in Italia dopo il 2000. In molti ricevevano soldi per comprare case anche finanziati al 100%. Ma a differenza dell´Italia qui c´é un governo che ha a cuore i cittadini e vuole prendere delle misure per contrastare la catastrofe. Lo fanno a modo loro e quindi ci mettono anni, ma lo fanno. Il risultato é che teoricamente (non é certo infatti) a giugno dovrebbe entrare in vigore una nuova legge che sostanzialmente prevede:

- che il 15% di liquiditá iniziale é ufficializzato e non piú discrezione delle singole banche

- che ogni anno devi pagare il 2% del mutuo (oltre agli interessi) fino a quando il mutuo non giunge al 70% del valore della casa. Dopo di che devi pagare il 1% del mutuo fino ad un debito del 50%.

- che questo non vale per le case di nuova costruzione per non penalizzare il mercato, per ora. 

- che la legge si applica solo ai nuovi contratti ma anche a quelli in essere se si fanno rinegoziazioni del debito, per esempio per ristrutturazioni. 

Questo dovrebbe raffreddare un po´il mercato. Si sta pensando anche di togliere la deduzione fiscale sugli interessi che attualmente é al 30%. Vederemo. 
Ma il terrore che scoppi tutto permane. Ho appena letto un post di un blogger svedese che dice di avere soldi per comprarsi una mega villa in contanti ma preferisce stare in affitto. 

Io non ho la sfera di cristallo, ma se dovessi scommettere, direi che la bolla (che c´é) non scoppierá. Ritengo infatti che ci sono quattro fattori che stanno proteggendo il mercato immobiliare svedese al contrario di quanto successo in Italia: 

- la presenza di un governo

- un miglioramento dell´economia. Attualmente l´economia svedese é quella con il miglior tasso di crescita in Europa mentre la crisi in Italia é stata detonante dello scoppio della bolla

- la carenza di immobli. In Italia invece c´era (e c´é) sovrabbondanza di immobli. Ricordo che solo a Vicenza (100mila abitanti) si contavano 1500 appartamenti sfitti e si continuava a costruire. Complice il fatto che non c´é la cultura della manutenzione programmata e che la lottizzazione dei terreni ha da sempre arricchito politici e signorotti locali al punto che non si capiva (non si capisce) dove finisce il potere politico e dove inizia quello economico. 
Qui in Svezia invece si é costruito pochissimo per molti anni. Solo in questi ultimi anni si é iniziato a programmare la creazione di nuovi quartieri, sia per edilizia popolare (spinta anche dal notevole flusso migratorio), sia per quella piú danarosa. 

- lo stesso stato sociale. In Italia infatti, all´acuirsi della crisi, molti hanno dovuto vendere casa oppure gli immobili sono finiti all´asta pignorati dalle banche, svalutandosi. Qui in Svezia invece lo stato sociale fa da cuscinetto per chi é in difficoltá che puó continuare a pagare le proprie rate. 

Io non credo che la bolla scoppi, ma siccome la storia si ripete, appena compro casa io, allora scoppierá la bolla. E´ovvio. 




martedì 16 febbraio 2016

Letterine sparse



Qualche volta capita che dopo pranzo vado a fare una passeggiata con i colleghi. Quando c´é bel tempo, ovviamente, ed oggi era favoloso. Un cielo limpido e terso, azzurrissimo, senza neanche una nuvola. La temperatura di pochi gradi sotto zero, dopo una settimana troppo calda. 

Eravamo solo in due oggi, io e un collega molto piú avanti con gli anni di me. 

Cominciamo a camminare e subito la discussione si orienta sull´apprezzamento dell´azzurro del cielo. Lui dice che é normale in febbraio e marzo che ci siano giornate cosí luminose. Anch´io le apprezzo. Aggiunge che apprezza il ritorno sotto lo zero. Per quasi un mese infatti le temperature sono state molto rigide (comprese tra i -10 e i -20 tutti i giorni) per poi essere seguiti da piú di una settimana sopra lo zero. Infatti domenica scorsa ho fatto una passeggiata nel bosco che faceva +10 gradi. Pazzesco, evvabbé, dicevo che finalmente le temperature sono tornate sotto. E lui mi racconta che la settimana scorsa piú di qualcuno é annegato nei laghi della zona facendo pattinaggio su ghiaccio. Che poi lo so persino io che bisogna stare attentissimi e che ci sono perfino i corsi, le guide e attrezzatura specifica che ti permetta di stare a galla e arrampicarti sul ghiaccio e uscire senza romperlo, perché se si rompe non esci piú. Evvabbé, stavo dicendo della gente che é annegata. Io sto in silenzio e non commento. Lui si sente in colpa per l´argomento e mi domanda se in Italia ci sono sale da pattinaggio sul ghiaccio. Rispondo di si, ma non cosí diffuse come in Svezia. A Vicenza per esempio, eravamo fortunati ad averne uno a poche miglia di distanza: ad Asiago. Eh si, perché gli svedesi contano le distanze in miglia e ogni miglia equivale a 10 km esatti. Vabbé, é facile, ma perché complicarsi la vita e dire che una macchina ha percorso 20 000 miglia invece di 200 000 km? Vabbé gli dico dello stadio di Asiago che é l´unico posto dove io abbia pattinato sul ghiaccio in vita mia. Quante volte sono andato? Due. Vabbé, quindi non pattinate, dice lui, peró magari seguite le partite di hockey in tv. E invece no, dico io perché la tv italiana fa schifo e non fa vedere nessuno sport che non sia il calcio e spesso neanche quello. Bisogna infatti dire che la tv svedese trasmette molto sport. La settimana scorsa hanno trasmesso tutto il campionato europeo di pallamano, tanto per fare un esempio. Ma torniamo alla discussione col collega: pensa, dico io, che ci sono discussioni su internet di italiani che abitano in Svezia che si scambiano notizie sul come vedere la tv italiana in Svezia. Ma chissá cosa gli manca: di che tipo di trasmissione possono aver nostalgia? Il Drive In é finito da quasi trentanni, non puó essere quello. Se io avessi la possibilitá di vedere la tv italiana, probabilmente pagherei per farmi disattivare il servizio. Lui sorride e mi domanda se é vero quello che si dice tra gli svedesi, cioé che nella tv italiana ci sono molte donne nude o quasi. In effetti é vero. Nella tv svedese non ci sono trasmissioni con le letterine, le letteronze, le veline e i corpi di ballo. E´tutta spazzatura, dico io, mi piace, eccome, ma non la guardo. E lui mi capisce. 


sabato 13 febbraio 2016

Scervellati in fuga



Si fa presto a dire "cervelli in fuga". Che ci vuole, sono solo 3 parole... Ma non é solo per questo. Tutti conoscono almeno qualcuno che sia emigrato all´estero, di solito competente e preparato, spessisimo altamente istruito. 

A leggere questo articolo invece pare che non ci sia tutto questo gran flusso migratorio, anche se riconosce che comunque l´Italia fa un po´fatica a tenersi le persone di valore, ma piú o meno in linea con tanti altri paesi. Siamo carenti cronici invece nell´attirare studiosi stranieri. Quindi possiamo dire che abbiamo una bilancia commericiale di cervelli in negativo, ma non che tutti i cervelli scappino. Cosí come non possiamo dire che quelli che scappano sono tutti dei cervelloni. Guardate me per esempio. 


Io qui a Norrköping e vicinanze ho conosciuto diversi italiani che si sono trasferiti con la famiglia e sono tutti medici, ingegneri o informatici. E non é che i cervelli migliori risiedono nelle teste di questi tre tipi di professionisti. Il fatto che loro riescano ad emigrare piú facilmente é perché hanno delle conoscenze e abilitiá (notevoli) che sono richiesti qui in Svezia. Magari ci fosse carenza anche di laureati in storia dell´arte, o filosofia, o scienza della comunicazione che non ho mai capito che roba é. 

Su il Fatto Quotidiano c´é una rubrica intitolata "cervelli in fuga" che uno si aspetta di trovarci storie di geni incompresi in patria e trasformati in mega-star all´estero, invece la maggior parte delle storie sono di gente "qualunque" che va ad aprire una gelateria nel centro Africa o che si trasferisce in Thailandia per amore o negli USA perché "fa figo". 

E poi ci sono i cervelli in fuga veri e propri. Tipo chirurghi che inventano e sperimentano nuove tecniche all´avanguardia ma che poi hanno un modus operandi pressapochista in stile "tarallucci e vino" che magari provoca la morte di alcuni pazienti e guarda un po´: vengono licenziati. Spero che questo non faccia calare un´ombra di sospetto su tutti gli italiani in Svezia. Per caritá, anch´io faccio le mie belle figure di m.... ma non da finire sui giornali. Insomma, un po´ di discrezione. 



(la vignetta é del un mio amico Davide Ceccon)



sabato 30 gennaio 2016

I miei colleghi sull´immigrazione


Non so se avete notato ma non scrivo mai di immigrazione. E pensare che é l´argomento principale qui in Svezia (stando a giornali e telegiornali). Argomento che sta creando strani pensieri, opinioni, paure tra la gente ma anche squilibri politici e sociali. Io non he ho mai parlato perché, nella vita di tutti i giorni, nemmeno sgli svedesi ne parlano. Ma ci pensano e il risultato si é visto alle ultime elezioni politiche quando il partito di estrema destra (gli SD) hanno preso circa il 15%. Recenti sondaggi li danno al 26/27%. Quasi un terzo della popolazione. 

Peró la gente non ne parla. Anche in ufficio da me, non ho mai sentito parlare di politica in 13 mesi che per me che sono italiano é un record fantascientifico. In Italia basta che piova é giú di critiche contro il governo (che fa di tutto per meritarsele, bisogna dire). 

Fino a ieri. Ieri, durante la pausa caffé é iniziata una discussione, che poi non si é discusso affatto perché erano tutti concordi, che di immigrati ce ne sono troppi. Ma non per il fatto che siano immigrati in sé, ma perché la massiccia ondata arrivata nel 2015 é costituita da persone con una cultura estremamente diversa dalla nostra (svedese). Prima fra tutte le differenze, che spaventa di piú, é la concezione della donna. In molti paesi del medio oriente, infatti, la donna ha un valore sociale che é di poco superiore a quello di animale domestico e questo spiega, insieme alla scarsa scolarizzazione e al fondamentalismo religioso, violenze e aggressioni contro ragazze svedesi (recentemente una ragazza impiegata all´ufficio immigrazione é stata accoltellata a morte da un minorenne, per citare un caso estremo). 

La conseguenza é che le mie colleghe non si sentono piú sicure di girare per strada da sole. E solo ieri si sono confidate durante la pausa caffé che quando criticano la situazione e  si sentono dare delle razziste, vanno in bestia (e per far incazzare uno svedese ce ne vuole). 

La mia silenziosa analisi é che quello che é successo evidenzia la presenza di un limite invalicabile nel "politicamente corretto". Insomma, a tutto c´é un limite. E pensare che siamo solo all´inizio. La Svezia infatti ha scartato la domanda di accoglienza di 80.000 persone. Quindi oltre ad accoglierne una marea, biognerá anche occuparsi di rimpatriare questi ultimi. E qui non funziona come in Italia che danno un "foglio di via" al rifugiato non-accettato con la conseguenza che questo se ne sbatte e resta. No, qui li caricano in un aereo e li rispediscono a casa. Il problema é che sono talmente tanti che anche a farli volare via tutti ci vorranno anni, e senza contare che a molti non sai proprio dove mandarli o il paese di destinazione non li rivuole indietro. Come bisogna pure considerare che molti non se ne andranno e scapperanno perché piuttosto che tornare nell´inferno, é meglio fare i clandestini in Svezia.

Per concludere la discussione di ieri, una collega ha sentenziato e concluso con questi due punti: 
1. se l´attuale governo perderá le prossime elezioni non si deve lamentare
2. noi (svedesi) non ci dobbiamo lamentare della situazione perché il governo attuale lo abbiamo legittimato noi con il nostro voto (io non ce l´ho ancora il diritto di voto per le politiche).

Tutti le hanno dato ragione e sono tornati ai propri tavoli in silenzio. Il livello di educazione civica dimostrato é sorprendente, secondo me.



sabato 16 gennaio 2016

Borta bra, hemma bäst.

Era da 3 anni e mezzo che non andavo a Vicenza, la mia cittá natale e avevo accumulato una gran voglia di rivedere e stare un po´con vecchi amici e trascorrere il Natale con i parenti. 
Volevo lasciarmi andare ed attirare ai migliori richiami che l´Italia sa ancora fare: il buon cibo (tra cui svetta anche la pizza), il vino, la cultura, l´arte e l´italian sytle: lo stile di vita italiano, fatto di spritz, e di tante piccole cose che ti fanno assaporare la vita ad ogni momento del giorno. 

Il tutto peró senza farmi coinvolgere dagli aspetti negativi del Belpaese e che mi hanno fatto andare via. Non volevo assolutamente farmi coinvolgere in alcun modo in discussioni di politica o sulle vicende di cronaca nazionale e locale, come i buchi creati da alcune banche che hanno portato alla svalutazione dei risparmi di migliaia di innocenti risparmiatori. A Vicenza poi di gabbati ce n´é almeno uno per famiglia perché si sono concentrati sia il buco di Banca Popolare Vicentina, sia quello di Veneto Banca. La tempesta perfetta. E´incredibile che la cittá non si sia trasformata in una cittá fantasma con le balle di paglia che attraversano Corso Palladio, cosí come é altrettanto incredibile che nessuno sia finito in galera. Ma di questo non volevo parlare con nessuno. 

Non volevo fare domande sulla disoccupazione o, in generale, sulla crisi economica (e di valori) che ha colpito gli italiani. Primo perché é brutto chiedere delle disgrazie, secondo perché é altrettanto brutto tornare e fare paragoni tra la Svezia e l´Italia come per dire che "dove vivo io... ".  Volevo evitare questi discorsi come la peste e ci sono riuscito. Quando alcuni amici mi hanno posto domande specifiche sulla Svezia, io ho cercato di rispondere in modo piú obiettivo possibile, mettendo in evidenza i pregi, ma anche i difetti e le difficoltá che incontra un emigrante. Insomma: ero in ferie. 

Ferie: proprio cosí. E le ferie a Vicenza, la mia cittá, non le avevo mai fatte. 
Era tutto cosí surreale. Passeggiavo per il centro e scattavo decine di foto. Ai palazzi rinascimentali, alle luminarie natalizie che creavano effetti ottici di particolare suggestione. E poi ci si fermava a prendere la cioccolata calda, lo spritz, il cappuccino a colazione. E alla sera era imperativo mangiare fuori, di solito pizza, ma anche pesce o un semplice piatto di pasta ma a casa di amici intimi. Vicenza si era trasformata in un enorme villaggio turistico per me e per la mia famiglia. Malgrado la nebbia e il freddo umido a cui non ero piú abituato. Altro che il freddo svedese: ho patito di piú quello padano. Ma chi se ne importava: ero in ferie e non dovevo mica fare il bagno. 

Mi ha ferito sentire i racconti di amici che vivono nell´incubo di perdere il lavoro (perché non ce n´é altro) o di altri che impazziscono di burocrazia o di ingiustizie varie. Io stesso in una settimana solamente ho avuto due disavventure da italica burocrazia ed inefficienze varie ma non sto qui a raccontarvele.

Per la prima volta in vita mia sono andato di mia iniziativa al teatro Olimpico. Non c´era quasi nessuno e mi sono seduto lí, per mezz´ora, sulle gradinate a fissare il capolavoro che avevo a 1 km da casa ma che apprezzo solo ora che sono diventati 2000. Ho fatto un sacco di foto, ma non ce n´é una che renda giustizia. Allora ho provato con un video.

Improvvisamente mi é venuta voglia di andare a visitare anche altre cittá e dovrei pianificare anche altre gite, magari nei weekend. Anche se purtroppo ora no che sto mettendo da parte i soldi per dei progetti a breve termine. Ma mi stupisco di me: non avevo mai provato questa sensazione prima: una improvvisa voglia di visitare l´Italia.

E´ancora piú comprensibile peró la sensazione di "casa" che ho avuto all´arrivo all´aeroporto di Skavsta. Ero a casa. Come dicono gli svedesi: borta bra, hemma bäst, cioé si sta bene via, ma meglio a casa.


domenica 20 dicembre 2015

Vissero felici e contanti


Leggo quasi tutti i giorni notizie in italiano che raccontano con stupore e ammirazione di come la Svezia stia procedendo a ritmo serrato verso l´eliminazione del contante. 
Proprio ieri leggevo un articolo in cui si riportava che la quantitá di moneta in circolazione é passata da 13 a 8 miliardi in 5 anni. Non ricordo le virgole. Se continua cosí, in qualche anno sparisce del tutto. 

Io sono abbastanza convinto di aver giá scritto un post a riguardo, ma non lo trovo piú. Allora ci riprovo. Sono infatti particolarmente stimolato dalla lettura di questo articolo tratto da un periodico online chiamato Wall Street Italia che uno pensa abbia a che fare con il famoso Wall Street Journal e invece é solo una scelta di omonimia fatta a tavolino per attrarre ignari naviganti su internet come le sirene nell´Odissea di Omero che incantavo, facendoli poi morire, i marinai che si facevano attrarre dal loro melodioso canto. Ovviamente a morire nel nostro caso é la ragione perché uno si fida del nome (che giá sarebbe sbagliato, ma comprensibile) e finisce a procurarsi un corto circuito celebrale che lo induce a desiderare cose e avvenimenti contro il suo interesse. Si chiama propaganda nella peggiore delle ipotesi. Oppure sete di click, nella migliore. Dipende o meno se ci sono interessi politici in ballo: e non mi é dato di sapere in questo specifico caso. 

Ma vediamo cosa ha scritto l´autore di cosí scandaloso.

Subito all´inizio l´articolo esordisce con 
La Svezia potrebbe diventare il primo paese a vietare completamente le banconote e punire così i risparmiatori. 
Perché un risparmatore dovrebbe essere "punito" dalla mancanza di contanti? Anch´io mi considero un risparmiatore eppure trovo comodo pagare tutto con carta. In 3 anni ho fatto bancomat una volta sola e non ne ricordo il motivo e non mi manca per niente. 
uno scenario in cui la società non ha più bisogno del contante e i tassi di interesse sono negativi equivale a una truffa delle autorità
I tassi sono negativi, ma non sui conti correnti, che non rendono niente come quelli italiani, ma costano molto meno. Perché le banche in Italia hanno fatto cartello da sempre. E allora dove sta la truffa se proprio ci deve essere? Tenendo anche conto che in Italia ci sono organismi di vigilanza governativi che non vigilano. Vedi il recente scandalo delle banche che sono saltate per aria e salvate dalle casse statali, quindi dai contribuenti, mentre invece i risparmiatori, quelli veri, se lo sono presi in quel posto, nel retro del portafoglio, intendo. Infatti il decreto ad-hoc si é chamato salva-banche, mica salva-risparmiatori. 
Ma poi io vorrei chiedere al pseudo-giornalista cosa farebbe se il proprio conto corrente dovesse subire tassi di interesse negativi? (é una fantasia che nemmeno Walt Disney con uno spinello avrebbe potuto immaginare). Preleverebbe tutto in contanti che terrebbe sotto il materasso? E se i contanti non ci fossero piú, ci sarebbero altri sistemi per spostare i propri risparmi altrove, magari in titoli di stato o prelievo con un assegno, che ne so, non é mai successo nella storia.  Ripeto é una fantasia erotico-economica. 

Ad aver orchestrato tutto è la banca centrale, che insieme alle singole società del credito è destinata a trarre beneficio dal fenomeno. Le transazioni concarte di credito comportano commissioni, sono monitorate e controllate. Questa parte piace anche ai governi, perché in un sistema del genere è molto più difficile e pericoloso chiaramente evadere il fisco.
Perché la banca centrale dovrebbe guadagnarci? E anche se fosse: é un ente pubblico. Le commissioni poi sono a carico del negoziante e sono minime da quello che ho sentito. E´il fatto che siano "monitorate e controllate", sempreché sia vero, a spaventare di piú. Ma di cosa avete paura? che qualcuno venga a sapere che vi siete comprati un paio di scarpe nuove? o che paghiate l´auto a rate? 
Impossibilitá di evadere il fisco: ecco cosa fa veramente paura. In Italia, invece, dove le cose non vanno benissimo per mille fattori, tra cui l´evasione fiscale, si cerca di facilitare gli evasori. Lo si faceva spudoratemente con i governi Berlusconi, ma anche quello attuale non scherza che ha recentemente innalzato il limite di uso dei contanti. Siamo in "leggera controntendenza". 

E allora chi é che sta "orchestrando tutto" (in Italia intendo) se non un governo che protegge i delinquenti (perché evidente anche lui a sua volta...) favoreggiato da una stampa asservita? Tipo questo inumignoso articolo, che se non é propaganda allora é sete di click, ma in questo caso, poteva riuscirci lo stesso anche dicendo la veritá, tanto la gente ci cascava lo stesso di leggere l´articolo, a prescindere da quello che c´é scritto. 

Scusate, ma ho avuto due minuti di incavolatura, ma giuro che mi é giá passata. E allora Buon Natale a tutti. 


martedì 24 novembre 2015

Avrei voluto esserci

Qualche giorno fa un noto indossatore di felpe professionista italiano di nome Salvini ha incontrato a Roma gli ambasciatori di Svezia, Norvegia, Danimarca e Finlandia. Questa la mia fonte.

Secondo me i 4 ambasciatori nordici si sono fatti delle risate clamorose. Come avrei voluto esserci. Io mi immagino una cosa simile a questa: