martedì 30 giugno 2020

L´ABC della burocrazia


La burocrazia in Svezia é quasi inesistente, ma lo stesso, non so da dove cominciare. 

Facciamo un breve elenco dei vari enti pubblici. Partiamo da questo. 

SKATTEVERKET
E´l´equivalente nostro dell´Agenzia delle Entrate. Infatti "skatt" vuol dire tasse. Ma si occupa anche di pratiche che in Italia sono tipicamente di competenza dei Comuni (uffici anagrafica in particolare). 
Esso di occupa, per i privati cittadini, di: 
  • dichiarazioni fiscali. Confermare le dicharazioni fiscale che arrivano giá precompilate, chiedere eventuali rimborsi, eccetera
  • servizi anagrafici. Comunicazioni di cambi residenza, richiesta di certificati anagrafici, rilascio carte di identitá, richiesta nome per neonati, matrimoni e cambi di stato civile, trasferimento in Svezia o dalla Svezia all´estero, ecc.
  • successioni
  • Richiesta di detrazioni fiscali (per esempio per lavori edili)
  • informazioni varie
Ci sono poi altri servizi per le imprese.

FÖRSÄKRINGSKASSAN.
E´l´equivalente nosto dell´INPS e si occupa di:
  • maternitá e paternitá
  • VAB, che significa Vård Av Barn cioé stare a casa dal lavoro, pagati, perché un figlio é malato
  • indennitá di malattia
  • sussidi economici per chi cerca lavoro
  • pensioni di invaliditá
  • molte altre indennitá (come le cure dentarie gratuite per i minori)

PENSIONMYNDIGHETEN
Corrisponde alla parte dell´INPS che si occupa di pensioni.

TRANSPORTSTYRELSE
Si occupa di tutto quello che riguarda i trasporti. Posso paragonarlo al nostro Ministero dei Trasporti e ACI riguardo ad auto, moto, barche, aerei e treni. 
Si occupa di:
  • patenti
  • bollo e pedaggi vari
  • licenze taxi
  • passaggio di proprietá
  • tutto quello che riguarda la salute e le statistiche relative al traffico
  • assegnazione targhe
  • revisione veicoli
  • comunicazione assicurazioni
  • eccetera

Ce ne sono tanti altri di enti pubblici, ma questi quattro sono i primi con i quali si entra in contatto. 
Tutti funzionano perfettamente online. Nessuno ti dice di recarti allo sportello, salvi casi particolari. Per esempio se devi fare la carta di identitá (perché ti fanno la foto sul posto), oppure se ti sei appena trasferito in Svezia e vuoi chiedere il permesso di residenza. Questo perché il sistema funziona benissimo, ma solo per chi é giá registrato. 
Entrare é difficile, ma poi é una pacchia. 

Ecco, dunque, immaginate di dover fare una qualsiasi delle pratiche sopra elencate. Entrate nel rispettivo sito web e cercate dove poter fare il log-in. 
Ci sono vari modi per fare il log-in ma i due piú frequenti sono i sequenti: 
Sono la stessa cosa in linea di principio. Entrambi richiamano una app che si chiama appunto BankID. E´la stessa che apre le porte a tutti i servizi on line degli enti pubblici. Nel primo caso la app é installata nello stesso computer che si sta usando. Nel secondo la app si trova nel cellulare. Ed é l´opzione che io uso abitualmente.

Questa é la genialata piú grande secondo me. Un unico sistema di log-in che vale per qualsiasi ente pubblico, comprese le regioni e i comuni. La stessa app viene usata come log-in anche per accedere in banca, nel proprio conto corrente. Anzi, originariamente era nata proprio per questo, ecco perché si chiama BankID. Ed é la stessa per tutte le banche. Ma viene usata anche per assicurazioni ed una infinitá di aziende private, tipo quelle che forniscono utenze (elettriche, telefoniche, ecc). Viene usato anche nella multinazionale per la quale lavoro, quando per esempio voglio modificare alcuni dati personali, o accedere alla mia busta paga, o chiedere rimborso di spese sportive (esatto é un benefit di cui parleró piú avanti). 

Nel prossimo post vi racconto la storia di questa app e vi faccio vedere come funziona. 



sabato 20 giugno 2020

Buon Midsommar

Come promesso oggi vi parlo di un qualche adempimento della burocrazia svedese.

Ma prima non posso che farvi notare che oggi é Midsommar. Forse la festa piú sentita in Svezia. Lo si intuisce dal nome (mid-sommar) che é la festa di mezza estate.
Ebbene sí, siamo giá arrivati a mezza estate. Di solito si considera finita agli inizi di agosto. Infatti quando si va in ferie in luglio, tra colleghi ci si dice "vi ses i hösten" (ci vediamo in autunno). Insomma a maggio ha nevicato, in agosto inizia l´autunno .... tanto per farvi capire come siamo messi.

Beh, insomma, la festa di midsommar, si festeggia il weekend a ridosso del 21 giugno: il sostizio d´estate. Il giorno piú lungo dell´anno. Il giorno in cui, nel nord della Svezia, il sole non tramonta nemmeno. Sul circolo polare artico. Ancora piú a nord, invece, é luce costante per alcune settimane. Nella mia latitutine il sole invece tramonta circa alla 23 e sorge alle 1 o 2 del mattino. In quelle poche ore il sole se ne sta appena sotto l´orizzonte dando quindi un senso di luminositá notevole a tutta la parte nord del cielo, che quindi non é stellato.

Ed é in questo periodo che la natura dá il meglio di sé. Tutto é verdissimo e cresce rigoglioso. Figli compresi. Si festeggia in tutto il nord Europa da migliaia di anni, anche se altri paesi usano nomi diversi, tra cui S. John´ day in inglese, con riferimento a S. Giuseppe che secondo il vangelo di S. Luca sarebbe nato 6 mesi prima di Cristo (ma molti anni prima) e confermando l´abitudine della Chiesa di dare significato religioso ad usanze pagane.

Le tradizioni della festa consistono di indossare gli abiti tipici svedesi e di ballare attorno ad un palo, con un paio di ciondoli, ornato di fiori. Ecco come é stato raffigurato in un dipinto del 1897.


La tradizione di ballare intorno al palo c´é ancora. C´e tutta una serie di canzoncine che deve rispettabilissimamente ripetersi ogni anno. La piú famosa di tutte recita: "små grudorna, små grudorna, är lustiga att se". Che significa :"le piccole rane, le piccole rane, sono ridicole da guardare". Il resto della canzone spiega che il motivo dello sfottó é che le rane, notoriamente, non hanno orecchie e coda. 
MA SERETE BELLI VOI !! dovrebbero rispondere le rane indispettite, ma forse gli manca anche il cervello per rispondere, o forse e piú probabilmente ce l´hanno ma non si abbassano al nostro livello. 

E questa cosa delle rane spiega l´animazione di Google di oggi:


Bene, ora vi invito ad osservare la forma del palo, ornato di fiori, con i due ciondoli sulla sommitá. Si chiama Midsommarstång.  Mi sono portato avanti per un lungo periodo la convinzione che la forma richiamasse un enorme fallo impiantato nel terreno, per celebrare un antico e pagano rito di fertilitá del terreno. Ma non é cosí. O almeno cosí giura Wikipedia in svedese. Ok, ci credo: sará solo una coincidenza. Peró sappiate anche che gli svedesi sono molto pudici, quindi, anche se fosse, non lo ammetterebbero mai.

Questa é la tradizione. Ma solo una piccola percentuale della popolazione svedese la segue. Ed in particolar modo quella con bambini piccoli. Le canzoncine, come quella delle rane, sono infatti molto infantili. Tutti gli alti invece si riuniscono con parenti o amici piú intimi, di solito a casa di qualcuno che ce l´ha particolamente bella, oppure in stuga, che é la casa per le vacanze. E´ancora molto seguita la tradizione di indossare una corona di fiori, almeno per le ragazze. Tipo questa: 

Ed ecco la novitá per quest´anno: le grandi celebrazioni sono state vietate. Quindi la totalitá degli svedesi si é ritrovata per grigliare con parenti o amici. 
Noi italiani invece ci siamo organizzati con un gruppo su FB e ci siamo trovati in riva ad un lago. Eravamo una quindicina di persone. Abbiamo mangiato un pranzo al sacco e fatto il bagno. Preso il sole, data la splendida giornata ed una lunga partita di ciacole. (é dialetto veneto, ma si capisce, vero?). E ci é passata la giornata benissimo, e in un attimo. 

E quindi buon midsommar a tutti. 


(mi son dimenticato di parlarvi delle burocrazia... beh facciamo domani)



mercoledì 17 giugno 2020

La Svezia nelle istruzioni IKEA

Ad ogni italiano residente in Svezia questo paese piace (oppure é odiato) per qualcosa di diverso dagli altri.
C´é chi rimane colpito per la generositá dello stato sociale, chi per le condizioni lavorative, chi per i diritti sociali, eccetera. A me personalmente, la Svezia piace per tutte queste cose, e tante altre, tipo la tutela ambientale, la massiccia presenza di boschi, ecc... ma una cosa su tutte mi fa riflettere sempre molto e mi desta sempre molto stupore come se fossi appena arrivato: la semplicitá.

Ecco, dal mio punto di vista, la Svezia é cosí: semplice.

Piccolo aneddoto. Un paio di mesi fa stavo montando una piccola scrivania per mia figlia. Semplice. Ma io, che sono un tipo metodico, voglio seguire lo stesso le istruzioni.
Istruzione 1. Prendere un pezzo. E c´é il disegno. E io lo prendo.
Istruzione 2. Un disegnino mi dice: non quello!!!! quell´altro !!!!.
Ma come faceva a sapere che avevo sbagliato? Le istruzioni dell´Ikea sono cosí: a prova di idiota. E tale mi sono sentito ovviamente. E a ragione, starete pensando. Beh, comunque, le istruzioni dell´Ikea sono lo specchio del paese.

Tutto sembra organizzato per non farti sbagliare, nemmeno se vuoi.
Questo inverno, per esempio ho riflettuto sul fatto che io non so dove siano gli uffici pubblici della cittá in cui abito. Cioé: io abito qui a Eskilstuna da 3 anni ormai e in tutto questo tempo non ho mai avuto bisogno di andare in Comune, o all´Agenzia delle Entrate, o in posta, o da qualche notaio o qualsiasi altro ufficio che vi puó venire in mente.
E pensare che di cose che hanno relazioni con enti pubblici ne ho fatte diverse. Ho prima di tutto comprato una casa. Ho trasferito la residenza. Ho stipulato un contratto di energia elettrica. Ho iscritto la bambina a scuola. E ad uno sport. Ho usato i mezzi pubblici. Comprato una moto. Ho seguito dei corsi organizzati dal comune. Presentato le dichiarazioni fiscali ogni anno. Ho richiesto la cittadinanza.
E non ho mai avuto il bisogno di chiedere un certificato, di pagare un bollettino, di comprare marche da bollo, di presentare un modulo firmato, di ottenere timbri, di affidarmi a qualche professionista della burocrazia. E tutto é ridotto al minimo in termini di complessitá. Non serve ricordarsi password o di usare token e tutto si risolve sempre in pochi minuti e senza sudare freddo per la paura di sbagliare che magari ti arrivano dopo 10 minuti i servizi segreti a sequestrarti il computer. No, al massimo ti arriva una mail che ti chiede chiarimenti. O almeno cosí ho letto.

Lo svedese medio non ci pensa a queste cose perché qui é nato ed é sempre vissuto cosí. Quando parlo con i colleghi di questo argomento, loro rimangono un po´attoniti, poi ci pensano, e poi dicono "si, in effetti, anche noi non sappiamo dove siano gli uffici pubblici". Ci sono perché ci sono. Ma sono frequentati pochissimo. Sto pensando a quelli di Norrköping perché quelli si trovano all´interno di un centro commerciale, quindi é inevitabile ricordarsi che sono tutti raggruppati in un unico punto: gli uffici comunali, quelli per le tasse, quelli per le pensioni e quelli per l´assistenza sociale. Quelli di Eskilstuna invece, ripeto, non so dove siano (e non ci tengo nemmeno).

Ecco, nei prossimi post vi spiegheró, o almeno ci provo, come sia possibile, facendo alcuni esempi pratici di burocrazia super semplificata.

sabato 13 giugno 2020

Precisazioni sul post dell´altro ieri

Ho riletto il post che ho scritto l´altro ieri.
Ho notato un paio di congiuntivi sbagliati. Ma la cosa che mi notato é che sono stato particolarmente critico. Ci tengo a precisare che non sono critico contro la strategia svedese contro (o a favore) del Corona virus. Anzi, io non so quale sia la strategia migliore: lockdown totale con esercito a presidiare le vie, o liberi tutti e quello che succede, succede?

Non ne ho idea e sinceramente, se dovessi esprimermi con un voto, avrei difficoltá di scelta.

Quello che mi fa rendere un pochino critico é verso il capo epidemiologo svedese, Tegnell, che non ci ha ancora spiegato quale sia questa strategia. Qual´é lo scopo? Tutto fa pensare all´immunitá di gregge, ma lui stesso smentisce categoricamente. Ma allora, qual´é?

Un´altra critica che ho da porre sul suo operato é la totale mancanza di spiegazioni scientifiche e il fatto che lui continuamente si esprima con affermazioni che hanno ben poco di scientifico.

Un articolo apparso oggi su Aftonbladet riporta una lettera aperta firmata da 23 tra docenti e medici. Essi chiedono a Tegnell un confronto pubblico sul fatto che lui é contrario all´obbligo della mascherina.
Le motivazioni del FHM infatti sono:
- La mascerina da un senso di falsa sicurezza
- Chi ha la mascerina non esclude la propagazione del virus con le mani.
- Usare la mascherina puó dare il messaggio che é ok ad uscire anche quando si é malati
- C´é poca evidenza scientifica. Che forse é il punto piú importante.

Bene, vogliono discutere? benissimo, lasciamo gli esperti discutere, ma Tegnell evita ogni confronto. Questo non é molto scientifico. Puó andare bene se si parla di religione: io credo nella reincarnazione, tipo, e non ha senso che io discuta con te che invece ti immagini l´aldilá in una navicella aliena.
Io ho qundi maturato una mia personale convinzione che la strategia svedese sul Covid si basi piú su sensazioni e speranze, piuttosto che su dati scientifici. Spero peró di sbagliarmi. E comunque non ce l´ho con la strategia in sé.


giovedì 11 giugno 2020

Corri Covid, corri.


Rieccomi dopo una imperdonabile lunga assenza. Ho accumulato una tale quantitá di cose da raccontarvi che ho dovuto organizzarle in un file di OneNote. Ma se proprio devo inziare da qualche parte, beh allora, la piú ovvia é la notizia di attualitá che da mesi interessa l´intero pianeta: il virus Corona.

Ho seguito molto le vicende italiane. E all´inizio mi domandavo come avrebbero reagito le autoritá svedesi per prepararsi ad un contagio quasi certo. Scoprí in quel periodo (febbraio?) che il responsabile dell´emergenza era un certo Anders Tegnell: il capo epidemiologo del FHM (Folk HälsoMyndigheten), l´autoritá per la salute pubblica. 
E´stato bello constatare come tutti i riflettori mediatici si siano puntati subito su di lui perché in Svezia le decisioni vengono prese da tecnici, non da politici. (nella sostanza). Fighissimo, questo mi piace. Allora che fa il super-tecnico? Se ne va in Africa per un progetto che aveva in ballo. 
Ma come? E isolare i primi contagiati? mettere in quarantena quelli che tornano dalle ferie all´estero? Non serve, dice lui. Anzi, é venuto fuori con affermazioni tipo che il virus in Svezia non attacchisce, o che, siccome i turisti infetti sono ritornati tutti, allora non c´é da preoccuparsi di nuovi contagi. 

Una parte di me vorrebbe farsi prendere dal panico, ma ho un ottimo self control. Guardo il suo profilo su internet e scopro che questo tipo é un medico, con decenni di esperienza e che ha combattuto in prima linea contro l´Ebola in Africa. Io che non so un tubazzo di medicina, non posso che stare zitto e seguire in silenzio come il virus si diffonde. 
Ma non sono l´unico che si pone delle domande: la Svezia é uno dei paesi al mondo con la migliore libertá di stampa e i giornalisti sanno fare il loro lavoro. Incominciano ad incalzarlo con domande scomode, ma semplici e dirette: tipo quali azioni intende intraprendere?
Lui risponde sempre uguale: nessuna. Eventuali azioni si prenderanno se ce ne fosse bisogno. Ma quando si verifica questo bisogno e quali azioni, non lo ha mai detto. Si é limitato a dare queste raccomandazioni:
1. Lavatevi spesso le mani
2. Se siete malati, state a casa
3. Se starnutite, fatelo sull´avambraccio, non sulla mano.

Basta cosí. 
Per fortuna il Governo ha fatto qualcosa di concreto di sua iniziativa: mettere sul tavolo una quantitá esagerata di miliardi per permettere alle aziende di chiudere (chi ne faceva richiessta) per alcuni mesi, pagando circa il 60% degli stipendi. Questo perché molte aziende hanno visto crollare gli ordini, ed altre l´approvigionamento di materie prime da altri paesi europei. 
Altre invece hanno continuato ad essere operative come Spotify che ha fatto lavorare da casa i dipendenti per evitare contagi. Quando un giornalista chiese a Tegnell se secondo lui questa é una buona idea, lui ha risposto alzando le spalle: "forse". Lui ha sempre questo atteggiamento: non sa mai niente. 

Passano le settimane, il Governo decide di vietare gli assembramenti con piú di 100 persone. Poi portato a 50. Cancellati quindi concerti e grandi manifestazioni sportive. Il tizio di cui sopra non reagisce. Continua invece a ripetere che l´importante é mantenere la curva dei malati in terapia intensiva sotto la soglia critica. Il lock-down di tutti gli altri paesi del mondo é eccessivo. 

Il Governo emette altre raccomandazioni: proteggete gli anziani e mantenete 1,5 metri di distanza dagli altri. 
Per gli anziani é troppo tardi. Il virus é entrato in molti ospizi e cominicia a mietere vittime. La metá dei morti vengono infatti proprio da quei posti, dove il personale non sapeva cosa fare e non aveva nemmeno ricevuto attrezzature come le mascherine. 
Supermercati e altri negozi si organizzano distanziano le persone in fila. I ristoranti sospendono il serizio buffet: funziona solo il servizio al tavolo. 

I morti aumentano fino a raggiungere un massimo e poi cominciano a calare, ma molto lentamente. 



Notare che nell grafico il numero dei morti rapportati oscilla moltissimo. Il fatto é che nei weekend non vengono rapportati molti morti, perché il personale amministrativo é a casa. Cosí sembra che nei weekend non muoia nessuno. Non vorrete mica stressare il personale amministrativo, vero?

E cosí, a botte da 50/60/70 morti al giorno siamo arrivati ad oggi (11 giugno) a 4849.
Che per fare un confronto con l´Italia bisogna moltiplicare per 6 perché la popolazione italiana é 6 volte superiore. Quindi 4849 x 6 = 29 094. Di meno dei 34 114 di quelli dell´Italia, ma non c´é molta differenza. 

Eppure Tegnell ha continuato a ripetere per settimane che l´imporante é stare sotto il livello massimo gestibile dal sistema. Fintanto che siamo sotto é una buona notizia.

Nel frattempo il WHO spiega che ci sono gli asintomatici e che é importante usare la mascherina. Ma Tegnell é contrario alla mascherina: dice che non serve (giuro, ha detto cosí) e che se uno é malato deve stare a casa, non uscire con la mascherina. Insomma tutto fa pensare che la strategia svedese si basi sulla volontá di far propagare il virus. Ma se qualche giornalista gli chiede se sta perseguendo l´immunitá di gregge, lui nega stizzito. Corri COVID, coooooorriiiiiiii.

Se fosse successo in Italia, sarebbe stato attaccato dai tutti attraverso i social media. Invece qui, niente, neanche una voce. Molti ricercatori hanno fatto appelli e pubblicato lettere pubbliche per criticare la scelta suicida di non fare nulla, ma per l´opinione pubblica é un eroe. Un tizio si é perfino fatto tatuare l´immagine di Tegnell sul braccio:



Ecco, immaginatevi se uno si fa tatuare la faccia di Burioni. Ci scapperebbe un TSO, come minimo, e la morte sociale. (non ho niente contro Burioni, si intende).

Ma qualcosa sta cambiando: il consenso per Tegnell é sceso dal 70% circa, a 55%. Comunque ancora tanto. In questi ultimi giorni i segretari dei partiti all´opposizione hanno chiesto le sue dimissioni ed hanno ottenuto che hanno perso consensi.

E ancora oggi, noi siamo l´unico popolo al mondo che gira liberamente, senza mascherina, e non lo ha mai fatto. Come pure non si immagina come funzioni a girare con certificati, permessi, autocertificazioni, guanti, protezioni varie, gel disinfettante, eccetera.

CONCLUSIONE:
Io ritengo che da tutta questa faccenda si possono ricavare i seguenti insegnamenti di come funziona la socitá svedese:

  1. Gli svedesi hanno una incrollabile fiducia nel sistema e nelle istituzioni. Essi non possono sbagliare. E se capita, allora verranno giudicati ex-post, mai a priori. Quindi fintanto che il virus non é debellato a livello mondiale, la strategia svedese di non fare nulla, é giusta perché lo ha detto il capo.  
  2. Autoritá svedesi varie e Governo, di qualsiasi colore esso sia, non sono capaci di prendere decisioni immediate di fronte ad urgenze. Sono fenomenali nel risolvere i problemi a lungo termine: discutono per anni, valutano le opinioni di tutti e poi scelgono sempre l´opzione giusta che funzioni per decenni. Ma sotto stress per una emergenza, vanno in tilt. 








sabato 10 marzo 2018

Il valore di una pizza


Vorrei tanto commentare le elezioni ma cerco di divagare su argomenti spiccioli, tipo la pizza. Ma partiamo da lontano. 

Ricordo che qualche anno fa un amico mi disse che voleva vendere casa sua. Una bella casa, sui colli, con un bel pezzo di collina. Mi disse che la casa valeva 300 mila euro, ma aveva trovato acquirenti solo per 200. 
Io gli dissi che se ha trovato acquirenti solo per 200 vuol dire che quello é il prezzo di mercato. Quello che si ottiene dall´incontro tra domanda e offerta. A volte sa essere generoso, a volte crudele, ma dura lex sed lex. 
Ma lui insisteva che il valore é 300. "magari non la venderó mai ma il valore é 300", diceva. 

Insomma, c´é un valore reale delle cose e un valore percepito. Per esempio, quanto vale una pizza? Il valore intrinseco delle materie prime é bassissimo: acqua, farina e sale per l´impasto, mozzarella e pomodoro per fare la margherita. Certo poi incidono i costi indirietti, come il pizzaiolo, la corrente, la legna del forno. E poi la remunerazione del capitale investito per il forno, i locali, eccetera. E questi ultimi dipendono dai volumi. Ma diciamo che una pizzeria media va in pareggio vendendo pizze marghierite a 5 euro. Eppoi ci sono anche le tasse, ma non complichiamo troppo il discorso. 
Siccome il mercato delle pizze é flessibile, nel senso che l´offerta (le pizzerie) sanno adeguarsi rapidamente alle variazioni della domanda, per la suddetta legge di mercato, il prezzo tende ad essere costante. 

Questo vuol dire che se per voi la pizza ha, per qualche motivo,  un valore superiore (magari ve lo ha ordinato il medico di mangiarne tante) allora vi conviene mangiarne piú che potete. Giusto? Quindi ne mangierete fino a quando il vostro valore personale non scenderá al disotto del prezzo di mercato. 
Bene, fino a qui nulla di nuovo.
Ma cosa succede se per voi il valore personale é elevato ma non lo sapete ? Come l´acqua: se ci fermiamo a pensare a quanto sia preziosa nelle regioni desertiche, allora arriviamo a gustarci di piú quella che abbiamo in mano, gratis. 

Ecco, a me é successa la stessa cosa con le pizze. Io attualmente sono in crisi di astinenza da pizza. Sono disposto a pagarla anche 20 euro. E penso continuamente che quando stavo in Italia avrei potuto mangiarla tutti i giorni e non lo facevo. Che stupido sono stato. 
Quindi vi dico, non fate l´errore che ho fatto io. Mangiatene e mangiatene tante e buone. Provatene di nuove continuamente. Fate indigestione !!! Provate tutte le pizzerie. Pensate che magari un domani potreste vivere di rimpianti pensando a quelle che NON avete mangiato. 

Non potete sapere cosa vi attende il futuro: magari tra un mese Salvini diventa Presidente del Consiglio e voi dovete emigrare alla svelta. Quindi buon appetito :-) 




sabato 23 settembre 2017

Il benvenuto del Comune

Mi sono registrato nei registri anagrafici del comune di Eskilstuna che mi ha mandato un pacco. E´un pacco di benvenuto con scritto "Välkommen till Eskilstuna". 

Che cosa ci sará mai dentro? 
Questo é il contenuto: un coprisella per la bicicletta, un fagottino che é un telo per coprirsi in caso di pioggia, la pianta della cittá con evidenziate tutte le piste ciclabili ed un cioccolatino. Secondo me per uno svedese medio é il cioccolatino che fa la differenza. Per me invece é la manifestazione di una gestione cittadina molto intelligente. Ci sono infatti piste ciclabili ovunque e si puó raggiungere qualsiasi punto della cittá senza rischiare la vita. 


Un modello di sviluppo urbano che ho sempre professato quando ero in Italia, me era solo un esercizio teorico. Qui invece, ogni mattina, andando a lavorare in bici (percorro 3 km) assaporo ogni singolo tratto di pista ciclabile, ogni sottopassaggio o sovrapassaggio, e la protezione totale dal resto del traffico  (che non c´é, ma se ci fosse...). 

Piú che la scatola che invita all´uso della bici, avrei preferito una scatola che spieghi il complesso sistema di raccolta dei rifiuti fatto di tanti sacchetti colorati, con un colore per ogni tipologia di rifiuto (ma mi sono arrangiato chiedendo ai colleghi). Ma va benissimo lo stesso.