Visualizzazione post con etichetta Covid. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Covid. Mostra tutti i post

sabato 7 novembre 2020

Covid in Svezia: aggiornamento al 7 novembre

Te pareva!

Non ho fatto in tempo a pubblicare il post di tre giorni fa che la maggior parte delle regioni ha cominciato a porre limiti piú severi alla circolazione contro la diffusione del virus. 

Le regioni? Esatto, l´autoritá centrale per la sanitá ha demandato il compito alle regioni. La mia personalissima opinione é che volevano salvare la faccia. Hanno insistito per 8 mesi che il virus in Svezia non attecchisce, che abbiamo posti in ospedale in abbondanza per tutti, che basta lavarsi le mani e stare a casa quando si hanno i sintomi, eccetera. Ma non importa, non voglio fare polemica, bisogna essere positivi e guardare avanti. A me ogni tanto qualche critica scappa, ma sotto sotto mi fido delle autoritá svedesi. 

E quali sono questi limiti? Beh, tecnicamente non ci sono dei veri e propri limiti, perché come dicevo nel post di 3 giorni fa, non ci sono obblighi di legge, ma solo raccomandazioni. E´quindi tutto demandato alla buona volontá del singolo rispettarle. E, di conseguenza, niente sanzioni. 

Ma vediamo un po´di cosa si tratta (faccio una traduzione letterale):

- se possibile, evitare il contatto fisico con altre persone di quelle con cui si vive. Questo implica tra l´altro che si sconsiglia di organizzare e partecipare a una festa o incontri sociali simili. Si devrebbero anche evitare alcuni tipi di attivitá che non si possono esercitare senza contatto fisico con gli altri, come sport di contatto o cura della salute e bellezza che non sono motivate medicalmente. 

- evitare di incontrarsi in ambienti chiusi come negozi, centri commerciali, musei, biblioteche, piscine, e palestre. Visite necessarie per esempio a negozi di alimentari e farmacie si possono fare. 

- evitare di partecipare a riunioni, concerti, esposizioni, allenamenti sportivi, incontri sportivi e gare. Questo non vale per bambini nati dal 2005 e oltre. 

- datori di lavoro devono prendere provvedimenti in modo che tutti possano seguire le generali raccomandazioni di cui sopra. Le azioni dei datori di lavoro posso essere incoraggiare i dipendenti a lavorare da casa, offrire maggiori condizioni di lavoro a domicilio, posticipare viaggi di affari, conferenze e altre riunioni fisiche. Le altre imprese possono minimizzare il numero di visitatori nello stesso momento, adeguare gli orari di apertura, ed offrire alternative digitali. 

In poche parole ... SIAMO IN LOCK DOWN. Anche se volontario. 

Nel giro di pochissimo hanno chiuso musei, palestre e molti altri posti. Io giovedí avevo pubblicato da poche ore il post precedente, ho preso la borsa per andare in palestra, e trovo il cartello sulla porta "chiuso". 

Questa mattina invece sono andato a camminare nel bosco, ed era pieno di gente (si fa per dire, diciamo che ho visto diverse macchine parcheggiate e una signora con due cani mi ha pure chiesto indicazioni per il sentiero). Non sono ancora stato  in qualche negozio, ci proveró a breve. E poi vi racconto. 

sabato 13 giugno 2020

Precisazioni sul post dell´altro ieri

Ho riletto il post che ho scritto l´altro ieri.
Ho notato un paio di congiuntivi sbagliati. Ma la cosa che mi notato é che sono stato particolarmente critico. Ci tengo a precisare che non sono critico contro la strategia svedese contro (o a favore) del Corona virus. Anzi, io non so quale sia la strategia migliore: lockdown totale con esercito a presidiare le vie, o liberi tutti e quello che succede, succede?

Non ne ho idea e sinceramente, se dovessi esprimermi con un voto, avrei difficoltá di scelta.

Quello che mi fa rendere un pochino critico é verso il capo epidemiologo svedese, Tegnell, che non ci ha ancora spiegato quale sia questa strategia. Qual´é lo scopo? Tutto fa pensare all´immunitá di gregge, ma lui stesso smentisce categoricamente. Ma allora, qual´é?

Un´altra critica che ho da porre sul suo operato é la totale mancanza di spiegazioni scientifiche e il fatto che lui continuamente si esprima con affermazioni che hanno ben poco di scientifico.

Un articolo apparso oggi su Aftonbladet riporta una lettera aperta firmata da 23 tra docenti e medici. Essi chiedono a Tegnell un confronto pubblico sul fatto che lui é contrario all´obbligo della mascherina.
Le motivazioni del FHM infatti sono:
- La mascerina da un senso di falsa sicurezza
- Chi ha la mascerina non esclude la propagazione del virus con le mani.
- Usare la mascherina puó dare il messaggio che é ok ad uscire anche quando si é malati
- C´é poca evidenza scientifica. Che forse é il punto piú importante.

Bene, vogliono discutere? benissimo, lasciamo gli esperti discutere, ma Tegnell evita ogni confronto. Questo non é molto scientifico. Puó andare bene se si parla di religione: io credo nella reincarnazione, tipo, e non ha senso che io discuta con te che invece ti immagini l´aldilá in una navicella aliena.
Io ho qundi maturato una mia personale convinzione che la strategia svedese sul Covid si basi piú su sensazioni e speranze, piuttosto che su dati scientifici. Spero peró di sbagliarmi. E comunque non ce l´ho con la strategia in sé.


giovedì 11 giugno 2020

Corri Covid, corri.


Rieccomi dopo una imperdonabile lunga assenza. Ho accumulato una tale quantitá di cose da raccontarvi che ho dovuto organizzarle in un file di OneNote. Ma se proprio devo inziare da qualche parte, beh allora, la piú ovvia é la notizia di attualitá che da mesi interessa l´intero pianeta: il virus Corona.

Ho seguito molto le vicende italiane. E all´inizio mi domandavo come avrebbero reagito le autoritá svedesi per prepararsi ad un contagio quasi certo. Scoprí in quel periodo (febbraio?) che il responsabile dell´emergenza era un certo Anders Tegnell: il capo epidemiologo del FHM (Folk HälsoMyndigheten), l´autoritá per la salute pubblica. 
E´stato bello constatare come tutti i riflettori mediatici si siano puntati subito su di lui perché in Svezia le decisioni vengono prese da tecnici, non da politici. (nella sostanza). Fighissimo, questo mi piace. Allora che fa il super-tecnico? Se ne va in Africa per un progetto che aveva in ballo. 
Ma come? E isolare i primi contagiati? mettere in quarantena quelli che tornano dalle ferie all´estero? Non serve, dice lui. Anzi, é venuto fuori con affermazioni tipo che il virus in Svezia non attacchisce, o che, siccome i turisti infetti sono ritornati tutti, allora non c´é da preoccuparsi di nuovi contagi. 

Una parte di me vorrebbe farsi prendere dal panico, ma ho un ottimo self control. Guardo il suo profilo su internet e scopro che questo tipo é un medico, con decenni di esperienza e che ha combattuto in prima linea contro l´Ebola in Africa. Io che non so un tubazzo di medicina, non posso che stare zitto e seguire in silenzio come il virus si diffonde. 
Ma non sono l´unico che si pone delle domande: la Svezia é uno dei paesi al mondo con la migliore libertá di stampa e i giornalisti sanno fare il loro lavoro. Incominciano ad incalzarlo con domande scomode, ma semplici e dirette: tipo quali azioni intende intraprendere?
Lui risponde sempre uguale: nessuna. Eventuali azioni si prenderanno se ce ne fosse bisogno. Ma quando si verifica questo bisogno e quali azioni, non lo ha mai detto. Si é limitato a dare queste raccomandazioni:
1. Lavatevi spesso le mani
2. Se siete malati, state a casa
3. Se starnutite, fatelo sull´avambraccio, non sulla mano.

Basta cosí. 
Per fortuna il Governo ha fatto qualcosa di concreto di sua iniziativa: mettere sul tavolo una quantitá esagerata di miliardi per permettere alle aziende di chiudere (chi ne faceva richiessta) per alcuni mesi, pagando circa il 60% degli stipendi. Questo perché molte aziende hanno visto crollare gli ordini, ed altre l´approvigionamento di materie prime da altri paesi europei. 
Altre invece hanno continuato ad essere operative come Spotify che ha fatto lavorare da casa i dipendenti per evitare contagi. Quando un giornalista chiese a Tegnell se secondo lui questa é una buona idea, lui ha risposto alzando le spalle: "forse". Lui ha sempre questo atteggiamento: non sa mai niente. 

Passano le settimane, il Governo decide di vietare gli assembramenti con piú di 100 persone. Poi portato a 50. Cancellati quindi concerti e grandi manifestazioni sportive. Il tizio di cui sopra non reagisce. Continua invece a ripetere che l´importante é mantenere la curva dei malati in terapia intensiva sotto la soglia critica. Il lock-down di tutti gli altri paesi del mondo é eccessivo. 

Il Governo emette altre raccomandazioni: proteggete gli anziani e mantenete 1,5 metri di distanza dagli altri. 
Per gli anziani é troppo tardi. Il virus é entrato in molti ospizi e cominicia a mietere vittime. La metá dei morti vengono infatti proprio da quei posti, dove il personale non sapeva cosa fare e non aveva nemmeno ricevuto attrezzature come le mascherine. 
Supermercati e altri negozi si organizzano distanziano le persone in fila. I ristoranti sospendono il serizio buffet: funziona solo il servizio al tavolo. 

I morti aumentano fino a raggiungere un massimo e poi cominciano a calare, ma molto lentamente. 



Notare che nell grafico il numero dei morti rapportati oscilla moltissimo. Il fatto é che nei weekend non vengono rapportati molti morti, perché il personale amministrativo é a casa. Cosí sembra che nei weekend non muoia nessuno. Non vorrete mica stressare il personale amministrativo, vero?

E cosí, a botte da 50/60/70 morti al giorno siamo arrivati ad oggi (11 giugno) a 4849.
Che per fare un confronto con l´Italia bisogna moltiplicare per 6 perché la popolazione italiana é 6 volte superiore. Quindi 4849 x 6 = 29 094. Di meno dei 34 114 di quelli dell´Italia, ma non c´é molta differenza. 

Eppure Tegnell ha continuato a ripetere per settimane che l´imporante é stare sotto il livello massimo gestibile dal sistema. Fintanto che siamo sotto é una buona notizia.

Nel frattempo il WHO spiega che ci sono gli asintomatici e che é importante usare la mascherina. Ma Tegnell é contrario alla mascherina: dice che non serve (giuro, ha detto cosí) e che se uno é malato deve stare a casa, non uscire con la mascherina. Insomma tutto fa pensare che la strategia svedese si basi sulla volontá di far propagare il virus. Ma se qualche giornalista gli chiede se sta perseguendo l´immunitá di gregge, lui nega stizzito. Corri COVID, coooooorriiiiiiii.

Se fosse successo in Italia, sarebbe stato attaccato dai tutti attraverso i social media. Invece qui, niente, neanche una voce. Molti ricercatori hanno fatto appelli e pubblicato lettere pubbliche per criticare la scelta suicida di non fare nulla, ma per l´opinione pubblica é un eroe. Un tizio si é perfino fatto tatuare l´immagine di Tegnell sul braccio:



Ecco, immaginatevi se uno si fa tatuare la faccia di Burioni. Ci scapperebbe un TSO, come minimo, e la morte sociale. (non ho niente contro Burioni, si intende).

Ma qualcosa sta cambiando: il consenso per Tegnell é sceso dal 70% circa, a 55%. Comunque ancora tanto. In questi ultimi giorni i segretari dei partiti all´opposizione hanno chiesto le sue dimissioni ed hanno ottenuto che hanno perso consensi.

E ancora oggi, noi siamo l´unico popolo al mondo che gira liberamente, senza mascherina, e non lo ha mai fatto. Come pure non si immagina come funzioni a girare con certificati, permessi, autocertificazioni, guanti, protezioni varie, gel disinfettante, eccetera.

CONCLUSIONE:
Io ritengo che da tutta questa faccenda si possono ricavare i seguenti insegnamenti di come funziona la socitá svedese:

  1. Gli svedesi hanno una incrollabile fiducia nel sistema e nelle istituzioni. Essi non possono sbagliare. E se capita, allora verranno giudicati ex-post, mai a priori. Quindi fintanto che il virus non é debellato a livello mondiale, la strategia svedese di non fare nulla, é giusta perché lo ha detto il capo.  
  2. Autoritá svedesi varie e Governo, di qualsiasi colore esso sia, non sono capaci di prendere decisioni immediate di fronte ad urgenze. Sono fenomenali nel risolvere i problemi a lungo termine: discutono per anni, valutano le opinioni di tutti e poi scelgono sempre l´opzione giusta che funzioni per decenni. Ma sotto stress per una emergenza, vanno in tilt.