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giovedì 11 aprile 2013

Sono diventato ambasciatore


Sono diventato ambasciatore. Ok, vabbé, é vero ma questa affermazione ha bisogno di una spiegazione che ora arriva. 

Premessa. 
Io mi sforzo di imparare lo svedese. Tutti i giorni leggo le notizie, guardo la tv (sopratutto quando é spenta) e imparo sempre qualcosina di nuovo. Niente in confronto a quello che mi manca, ma persevero. Ho peró una grande, anzi enorme, lacuna: non parlo mai con nessuno. E cosí succede che spesso mi capita che parlo con qualcuno e capisco tutto quello che dice, ma poi quando devo rispondere parlo come un vu-cumprá. E quello pensa che sono scemo. E c´ha ragione in un certo senso. 

Antefatto.
La settimana scorsa ho scoperto che periodicamente la societá che possiede il quartiere in cui vivo organizza degli incontri per parlare di energia: un argomento a me molto caro e di cui vorrei capirci un po´di piú. 

Il fatto. 
E cosí ho preso contatto con il responsabile che organizza questi incontri e ci siamo incontrati oggi pomeriggio, un´ora prima dell´incontro abituale (credo mensile) di tutti i membri attivi dell´iniziativa. Mi ha spiegato per quasi un´ora che c´é un gruppo di inquilini che si interessano di questioni energetiche e che si devono fare da promotori con altri inquilini e/o amici e conoscenti delle tematiche energetiche/ambientali. Il tutto aggratis, ovviamente, ne guadagna solo l´ambiente. "Solo" per modo di dire. Beh, insomma, parla parla, e in men che non si dica mi sono trovato investito della carica di energiambassadör. Mi hanno dato i depliant informativi, la targhetta, la spillina con scritto "ambassadör" e altro materiale.  E´un onóre o un ónere? Credo il secondo, non so, ho questo sospetto. 

Comunque, poi sono arrivati tutti gli altri, una ventina di persone. Abbiamo fatto subito una fika tutti insieme e io ho copiato quello che prendevano gli altri cioé una fetta di pane nero con della margarina spalmata sopra e una fetta di formaggio. Da bere: caffé svedese. Lo so: uno schifo, ma mi sono integrato benissimo, malgrado parli come il vú-cumprá di cui sopra. 
Eppoi ho partecipato al mio primo incontro con gli altri ambassadörer ed ha relazionato un esperto di comunicazione, vabbé ma magari questo lo dico un´altra volta. L´incontro é durato 2 ore intervallate da un´altra fika. E´la caaaaalma svedese di cui invece ho giá parlato. 

E cosí ora sono ambasciatore. Un tipo di ambasciatore per il quale vale il proverbio: ambasciator non porta pena: la fa. 



martedì 19 febbraio 2013

Gialloeblu, mi piaci ragú


A distanza di 6 mesi dal mio arrivo, una cosa che mi affascina ancora é la presenza di animali selvatici in giro per la cittá che in Italia non sono molto frequenti. 

Nel quartiere dove vivo io é molto facile incontrare delle lepri (che si dice hare). Sono enormi. Alcune hanno le dimensioni di un cane di media stazza. E le vedi che zampettano goffe nel prato, d´estate, o nella neve, d´inverno. In autunno ho visto anche qualche scoiattolo (in piena cittá). E poi ci sono degli uccelli che sono grandi tre volte un normale piccione e sono bianchi e neri. 

La foto la ho scattata qualche notte fa, dalla finestra della sala. C´era questa lepre che scavava nella neve per brucare l´erbetta sottostante. Ne ho viste a decine, ma allora, perché mi meraviglio ancora? Forse perché mi domando sempre se sono buone? Magari un buon ragú ... 

giovedì 30 agosto 2012

Il mio quartiere

Io abito in un quartiere popolare. 
Eppure il quartiere mantiene un medio/alto (rispetto a quello che sono abituato) livello abitativo. L´intero quartiere é costituito da condomini con al massimo 3 di piani di altezza, ma siccome il terreno é ondeggiante, i vari edifici sono costruiti in modo da nascondersi tra una collinetta e l´altra, il tutto nascosto nel verde. 
Giá: tantissimo verde. Se fosse stato in Italia, sarebbero venute fuori una serie di palazzine in piú. Lo so: qui il terreno costa molto meno e non c´é la smania di sfruttare ogni singolo centimetro quadrato, ma c´é in generale la tendenza a costruire pensando che poi ci abiteranno degli esseri umani con i loro bisogni e le loro  esigenze, piuttosto che pensando al profitto. E c´é tutto un sistema che sto ancora capendo che serve per evitare la speculazione edilizia. 

Molto verde, dicevo, che viene curato a livello maniacale. Ogni mattina si sentono i tagliaerba che fanno il giro. E ci mettono qualche giorno a farlo tutto e poi ricominciano. 
Ogni edificio ha negli interrati una serie di locali comuni. Delle cantine per esempio, di circa 5 mq per ogni famiglia (förråd). E poi c´é un locale che si chiama Torkrum che serve per asciugare i panni. E´abbastanza facile pensare il motivo. Questo locale ha una serie di fili appesi sul soffitto dove mettere il bucato e una serpentina per scaldare l´aria collegata con una ventola. Ci sono anche dei locali ad umiditá controllata che servono per far riposare marmellate, confetture, vini. Questi locali occupano il seminterrato di tutto l´edificio dove vivo io. A distanza di 2 settimane dal mio arrivo non riesco ancora a capacitarmi di come abbiano progettato questi locali ad uso pubblico piuttosto che realizzare garages, che invece non ci sono. 
Il motivo é semplice: gli svedesi hanno un forte senso del sociale e contestualmente le macchine vanno disincentivate a favore dei mezzi pubblici e delle biciclette che hanno quindi una dimensione molto piú sociale e meno individualistica. 

Uscendo dall´edificio invece ci sono strutture comuni a piú edifici. La principale é il locale lavanderia. Uno stanzone dove ci sono varie lavatrici e asciugatrici, ma di questo scriverò un post a parte a brevissimo. 
C´é anche una stanza per organizzare feste di compleanno o simili. 
Eppoi ci sono le casette per lo smaltimento dei rifiuti. Qui non serve andare all´ecocentro, ogni famiglia puó percorrere al massimo cento metri e incontra queste casette con dentro vari cassoni e reparti per raccogliere la raccolta differenziata. (per il secco e l´umido ci sono invece dei contenitori apposta proprio davanti a casa). 

Il tutto é curato nei particolari. Per esempio, ogni famiglia ha il proprio nome sulla porta ed é tutto pulito ed ordinato. Ci sono parchi giochi per bambini praticamente ovunque, l´uso delle auto é praticamente vietato se non in casi particolari (per carico/scarico). 

Insomma un quartiere a misura d´uomo. E questo sarebbe quello povero. Immaginate gli altri. Conosco un condominio qui vicino, dove tra l´altro ci abitano degli amici, che ha pure la sauna condominiale.