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giovedì 3 settembre 2020

Il numero dei parlamentari

 


Salve.

Mi é arrivata oggi la scheda elettorale per esprimere il mio voto al referendum costituzionale. Ebbene si: a noi emigrati, arriva per posta e votiamo, sempre per posta, molto prima dei nostri connazionali in patria. 

La domanda a cui bisogna rispondere é: vogliamo ridurre il numero dei parlamentari? Risposta secca: SI o NO. 

Ed ovviamente é scoppiato il dibattito politico. O almeno da come lo vedo io, da qui, al nord, non quello che avrei voluto. E io cosa vedo? Non sono venuto a conoscenza di dibattiti pubblici in prima serata tra i sostenitori del SI e quelli del NO. Intendo di confronti intelligenti e pacati. Vedo invece la stampa che si schiera e una miriade di commentatori sui social che vengono fuori con le affermazioni piú disparate. 

E questo non me lo aspettavo. E´da sempre che sento lamentele che i parlamentari sono troppi, ed ora che c´é il referendum e si lascia votare la popolazione (alla faccia di tutti quelli che urlano "dittatura!!!" continuamente in ogni contesto, compreso il covid), ecco proprio ora molti scattano e si pongono per il NO, come riflesso condizionato. Esatto, é un riflesso condizionato. Siamo talmente abituati a criticare il Governo, qualunque esso sia, che quella volta che fa qualcosa di cui saremmo sostanzialmente favorevoli, ci viene spontaneo criticarlo e sostenere pubblicamente il contrario delle nostre idee. Tipo la Finocchiaro e un altro esponente del PD che nel 2008 presentarono la stessa proposta, identica in tutto e per tutto, e ora sono accaniti sostenitori del NO. Ok, é solo un esempio e forse fatto male perché presumo che loro siano mossi da mera convenienza politica, ma il cittadino comune che inquina Facebook di menate (per il SI o per il NO, non importa), ecco lui si fa spesso prendere da critica da riflesso condizionato. 

E che cosa si scrive sui social e negli articoli di giornale? Chi critica il NO denuncia una diminuzione di rappresentanza parlamentare.  E allora io che ho un blog che parla della Svezia mi sono domandato: quanto é la rappresentanza parlamentare svedese?  Ecco, la Svezia ha una camera sola ed in essa solo 349 parlamentari. In rapporto alla popolazione significa un parlamentare ogni 27mila cittadini. In Italia con 945 parlamentari (tra Camera e Senato) contiamo un parlamentare ogni 62mila cittadini. Quindi la Svezia ha una rappresentanza maggiore. 

Se il funzionamento del Parlamento dipende dalla rappresentanza allora in Italia dovremmo aumentare il numero dei parlamentari, non diminuirli, se volessimo imitare la Svezia. Strano, perché i sostenitori del SI dicono che invece un Parlamento con un po´di sedie vuote sarebbe piú dinamico ed efficace. Ma le sedie vuote ci sono comunque, nel senso per assenteisti. Centra qualcosa? Secondo me no. O anzi, si, ma in un altro contesto. Ma scusate, mi sfugge qualcosa. Perché dovrebbe essere piú efficiente? Oggi in parlamento i vari membri votano secondo le indicazioni del segretario di partito. A questo punto basterebbe un posto da parlamentare solo per i segretari di partito che voti in base al risultato elettorale e non per teste e risparmiamo quasi tutto. Che poi non é vero. I costi del Parlamento non sono dati solo dagli stipendi dei parlamentari, ma dalla miriade di persone che ci lavorano e consulenze che girano attorno. 

Che poi non é che i parlamentari votano e basta. Devono anche partecipare alle varie commissioni (quelli che ne fanno parte) o a proposte di legge. Che in molti casi arrivano direttamente dal Governo e allora non si capisce: ma lavora questa gente o si puó fare a meno di una parte di loro?

Eppoi, ancora sulla questione della rappresentativitá. Come é che un cittadino puó percepire la rappresentanza di chi vota? Credete forse che i parlamentari si fanno carico delle istanze locali? Raramente, capita, ma raramente. Quante volte avete cercato di contattare un vostro rappresentante in Parlamento? Tra l´altro non riesco ad immaginare in quale circostanza ne avreste bisogno. Per problemi individuali o locali ci sono le autoritá locali: il Comune, in primis, poi la Provincia e la Regione. A proposito di Provincie, ma non si era detto di eliminarle? Non ci capisco piú una mazza. 

Ma ritorniamo sulla Svezia che ha una maggiore rappresentanza. E gli altri paesi? Leggo spesso che l´italia é quella con la rappresentanza piú alta. Ma se c´é la Svezia... allora vado a vedere gli altri paesi europei e scopro che su 27 paesi, solo 4 hanno una rappresentanza minore di quella italiana. Peró ci sono Francia, Germania che sono quelli che contano di piú. Chissenefrega di cosa fanno Malta, Estonia, Cipro e Bulgaria. Insomma, questo certo non aiuta a fare chiarezza se l´indice di rappresentanza é cosí importante. 


Serve per tagliare i costi della politica! Ecco un altro argomento che gira in rete. E subito la contro risposta di chi fino a ieri era contrario alla casta e ai suoi costi: il taglio di costi é irrisorio. Sono 100 milioni di euro risparmiati che divisi per 60 milioni di cittadini fa un paio di caffé all´anno a testa. E´vero, é poco. Ma nessuno di noi va al bar, ordina due caffé e se ne esce, dopo averli pagati, ma non consumati, con aria da riccone dicendo "tanto é poco, posso permettermelo". Sempre 100 milioni sono, se vi avanzano (e non mi pare proprio) dateli a me. Oppure ci ristrutturate delle scuole, o degli ospedali, ecc... senza chiedere debiti all´unione europea. 

Insomma, se tagliare i costi (esagerati) della politica é una cosa nobile e giusta, io ci vedo in questo referendum una bella dose di demagogia. Forse perché sono abitutato alla politica svedese dove le decisioni vengono prese a lungo termine e senza ottuse prese di posizioni politiche. E sopratutto qui di solito ci si pone all´inizio il quesito: qual´é il problema che si vuole risolvere? 

E´un problema di efficienza del Parlamento? E allora si fa una analisi su come migliorare l´efficienza. Cosí, provo ad indovinare, magari facendo leggi piú semplici ed intellegibili. O cercando di vietare comportamenti come la deposizione di migliaia di mozioni che artificiosamente cercano di insabbiare o ritardare un disegno di legge.  Allora forse é un problma di costi? Allora serve una analisi dettagliata di come si generano i costi e di come si possono tagliare. Io lavoro su cose analoghe, conosco le potenzialitá di una analisi seria. E´un problema di autorevolezza e credibilitá dei partiti? Chiedo perché anche questo ho letto su internet come motivo per il SI. Ecco allora é un problema di cultura politica, che l´italiano medio non ha, e per riflesso, nemmeno i suoi rappresentanti nelle istituzioni. 

Concludendo: le motivazioni apportate sia dai sostenitori del SI, sia da quelli del NO, non mi coinvolgono in nessun modo. Ma qualcosa bisogna pur votare e non farsi prendere da quelli che suggeriscono l´astensione. Quella é vigliaccheria politica. Se vi astenete poi non voglio piú sentirvi lamentare di qualcosa. E quindi, vabbé voteró SI. Non ci vedo questa deriva autoritaria, ma nemmeno una maggiore efficienza. Ci vedo invece una occasione mancata per una analisi seria dei problemi e sopratutto un confronto politico tra forze contrapposte ma responsabili. Insomma, 945 o 600 parlamentari, avrete sempre quello che vi eleggete.