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venerdì 23 agosto 2013

Per tutti ma non per molti



Quando mi vengono a trovare parenti e amici dall´Italia si aspettano tutti che io racconti loro aneddoti su questo fantascentifico paese. E io li accontento. 
Racconto dell´attenzione maniacale per i bambini e le fascie sociali piú deboli, della viabilitá, dei boschi e dei laghi, dell´energia, dell´efficienza della pubblica amministrazione e cosí via. E´ovvio che questi rimangono con la bocca aperta, rispetto all´Italia sembra di essere avanti di 50 anni. Non "sembra", "siamo" !. 
Ma poi puntualmente tiro fuori anche altre argomentazioni. Racconto che qui i parcheggi gratuiti non esistono, nemmeno in periferia e se metti il parkimetro fino ad una certa ora e poi tardi di 10 minuti hai discrete possibilitá di trovarti la multa. Racconto che alcuni miei amici si sono beccati 2000 kr di multa (circa 230 euro) per essere andati in macchina a velocitá superiori di pochi km/h rispetto al limite, tipo limite a 50 e velocitá a 55. Racconto che se ti dimentichi di pagare una utenza, dopo solo un paio di giorni ti arriva la messa in mora e il preavviso di sospenzione del servizio, e se ancora non paghi passano la pratica al Kronofogden che é l´equivalente nostro di Equitalia, ma molto piú cattivo. Tipo che se non paghi l´affitto, ti buttano fuori di casa. Racconto che qui le tasse sono alte come in Italia e si pagano senza sconti, condoni o altro. Pena la galera. A proposito, la tanta odiata IMU esiste anche qui. 
A questo punto del racconto i miei interlocutori invece di ripetere meccanicamente "che figo" cominciano ad esprimere espressioni tipo "bastardi", nel migliore dei casi. E qui scatta la morale: per me invece é ancora "figo" perché le regole sono fatte per essere rispettate. Si chiama certezza del diritto, non la ho mica inventata io, ed é un requisito fondamentale, per me, per far funzionare una societá organizzata. Ho detto "per me" perché mi rendo conto che sono un italiano anomalo. Non sono mica masochista, per caritá. Ma mi fa piacere sapere che cosí come mi sforzo di rispettare le norme io, si sforzano anche gli altri. 
Voi che tipi siete? site piú sul "che figo" o piú sul "bastardi!"? Se avete scelto la seconda e volete emigrare dall´Italia, puó darsi che la Svezia non faccia proprio al caso vostro. 
Mi piace dire che la Svezia é per tutti, ma non per molti. 

domenica 17 marzo 2013

Solo se previsto

Oggi vi racconto un aneddoto che mi ha riguardato ieri. 

Mia moglie era da tempo che aspettava che qualcuno mettesse in vendita su blocket.se una certa libreria ben individuata di colore bianco. Ieri é apparsa. Ha contattato il venditore e si sono organizzati che ieri andavamo a vederla, e probabilmente comprarla, alle ore 5 del pomeriggio. 

Cosí é stato. Siccome il venditore si trova a pochi minuti da casa mia, siamo andati a piedi, con la bambina. Per paura di fare tardi, gli svedesi ci tengono alla puntualitá, é successo che siamo arrivati 10 minuti in anticipo. Alle 4:50. L´abitazione é tipicamente svedese: senza campanelli all´esterno ma la porta sulle scale aperta. Quando entri  nell´atrio trovi una bacheca con i nomi di tutti gli inquilini e il relativo piano. 

Saliamo al piano secondo. Giunti sul pianerottolo, io suono il campanello, ma non funziona. Proprio come quello del mio vicino. Sono dei campanelli simili a quelli della bicicletta, niente di elettronico. E allora molti lo tolgono proprio. E allora io busso. Piano, per non infastidire lo svedese medio. Nulla succede. Allora busso un po´piú forte. Niente. Aspetto un minuto sul pianerottolo. Ribusso. Niente ancora. 

Mi viene in mente che piú di qualcuno mi ha raccontato che agli svedesi non piacciono le visite a sorpresa. É per questo che non hanno i campanelli all´esterno (beh, conosco uno che ce li ha, ma é un caso). Anche casa mia é cosí. Niente campanelli all´esterno e dopo una certa ora non si puó nemmeno entrare nelle scale senza chiavi. E se qualcuno viene a trovarmi di sera (senza cellulare)? Impossibile, non é previsto nel progetto.

Nel frattempo sono diventate le 4:52 allora scendo in cortile e aspetto. Alle 5:00 risalgo e ribusso. Questa volta apre. Era previsto. 


martedì 23 ottobre 2012

Sulla puntualitá



Oggi vi racconto uno o piú aneddoti in materia di puntualitá.

Io sono sempre stato un amante della puntualitá. Se arrivo 5 minuti in ritardo ad un appuntamento mi sento in colpa. Quando stavo in Italia, per motivi di lavoro avevo parecchi appuntamenti con clienti e fornitori. Se qualcuno arrivava in ritardo (e capitava spesso) arrivavo anche a riprenderlo verbalmente. Le mie frasi piú frequenti in questi casi erano: "guardi che il suo tempo vale come il mio", "ma non poteva telefonare" e "il traffico c´é sempre quindi se la colpa é il traffico vuol dire che doveva partire prima". Non mi facevo riguardo con nessuno, avvocati, operai, impiegati pubblici. Probabilmente non ero la persona piú simpatica del mondo. 

Ecco, fatta questa premessa, qui in Svezia, da questo punto di vista, mi trovo benissimo. 

Aneddoto. 
La settimana scorsa si é svolto il bomöte, cioé la riunione dei residenti del quartiere: la cosa piú simile alle nostre assemblee di condominio. L´incontro era fissato alle ore 18:00. Io arrivo con tutta la famiglia 10 minuti prima e avevo addirittura paura di essere troppo in anticipo. Invece la sala era quasi piena, tutti erano ai propri posti, qualcuno chiaccherava con il vicino, i relatori erano giá al loro posto, con il proiettore acceso posizionato sulla prima slide. Alle ore 18:00 precise, al secondo, l´amministratore si alza e inizia a parlare. 
Qui non esiste "aspettiamo il sig. Rossi che sta arrivando" oppure "la sig.ra Verdi ha detto che arrivava due minuti dopo con la vicina che doveva prendere i bambini dal nonno .... ".  

Tutti gli incontri che ho avuto sono andati cosí. 
A scuola le lezioni iniziano spaccando il minuto. Altro che quarto d´ora accademico. 

Anche a scuola della bambina, se ti dicono che le lezioni iniziano alle 8:15, vuol dire che devi arrivare alle 8:10, massimo, perché dopo quell´ora i bambini cominciano a implotonarsi davanti all´ingresso dell´aula aspettando il minuto secondo preciso. Anche quando abbiamo partecipato alla riunione dei genitori si é svolta nello stesso modo del bomöten

A proposito, il bomöten si é svolto la settimana scorsa, ma io ve lo racconto solo ora. Puntualissimo.