Rieccomi. Scusate l´assenza ma sono stato via per una settimana, in Italia.
Che cosa ci sono andato a fare non lo so neppure io esattamente. Praticamente ci sono andato per lavorare, infatti sono andato da solo, ma anche per rivedere vecchi amici e, cosa non trascurabile, mangiare cucina italiana (infatti ho sempre mangiato fuori).
E´stato un viaggio proprio emozionante. Nella mia mente si sono mescolati una raffica di pensieri, sensazioni, sentimenti e stati d´animo estremamente eterogenei perché questa era la prima volta che tornavo da quel fatidico 15 agosto.
Giá nel viaggio di andata ho avuto la sensazione che non stavo tornando in Italia, ma stavo andando in Italia. Arrivato a Vicenza, attraverso il centro a piedi. Mi sentivo un turista, ma un turista strano che conosce alla perfezione ogni singola strada, ponte, lampione o mattonella di porfido.
Ho raggiunto il mio vecchio ufficio e lo ho trovato completamente diverso. Per una settimana sono ripiombato nel mio vecchio lavoro, per sistemare una serie di cosette che avevano bisogno della mia zampetta magica.
Presto mi sono reso conto che il mio vecchio lavoro non mi manca per niente. La cittá pure. La gente pure. Il clima pure.
Gli amci invece sí. Forse perché li ho trovati in vena ma ho passato delle belle ore in compagnia, allegramente. Mi manca anche il buon mangiare. Ho pranzato e cenato fuori quasi sempre. Saltavo da una pizzeria ad una trattoria in continuazione. Ho ingerito anche una quantitá impressionante di caffé, amari e spritz. Sopratutto spritz. E anche del buon vino. Di molti piatti ho realizzato un book fotografico cosí tra un paio di mesi potró riguardarmeli con nostalgia.
Neanche il clima non mi manca. A parte un pomeriggio che ha fatto +15º che io non li vedevo da ottobre dell´anno scorso, per il resto ha sempre fatto quello schifo di clima umido che dá una sensazione di freddo anche quando proprio freddo non é.
E cosí oggi sono partito dall´aeroporto di Treviso che pioveva, tanto per cambiare, e sono arrivato in Svezia con questo paesaggio:
ed ho capito di essere a CASA.
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