lunedì 10 agosto 2015

Ma chi é che gioca a dadi, quindi?

Negli anni ´20 Werner Heisenberg stabilì il principio di indeterminazione. Cioé che nella fisica subatomica piú si cerca di conoscere la posizione di una particella, piú diventa aleatoria la conoscenza del suo moto e viceversa. 
Quanto basta per far cadere il principio deterministico secondo il quale tutto sarebbe spiegabile se si conoscessero alla perfezione tutte le variabili iniziali. Albert Einstein, criticó il principio di indeterminazione con la famosa frase "Dio non gioca a dadi con l´universo". Il significato é che non si puó limitare la conoscenza di un fenomeno fisico ad una semplice probabilitá. Rispose Niels Bohr con la frase "Einstein, smettila di dire a Dio cosa deve fare" e Richard Feynman che ancora piú sarcastico rispose "Dio non solo gioca a dadi con l´universo, ma li getta anche dove non li possiamo vedere". Umorismo di un secolo fa. 

Insomma, Einstein si occupava anche di queste cose. Divenne famoso per la sua teoria generale della relativitá, ma vinse il Nobel nel 1922 grazie ai suoi studi sulla fisica subatomica. Perché? E perché non venne qui in Svezia a ritirarlo? A queste domande, tra le altre, ha cercato di rispondere Massimiano Bucchi che ha scritto un libro intitolato "il diavolo non gioca a dadi". Il libro é frutto di ricerche effettuato presso l´Accademia Reale delle Scienze di Svezia. 


Mi incuriosisce il fatto che la Svezia ha avuto un ruolo determinante in questa storia nella storia. Mi incuriosisce ancora di piú il fatto che questa foto dell´autore é stata scattata sul tetto dell Basilica Palladiana in centro a Vicenza, la mia città natale.  

2 commenti:

  1. Se scrivessi su Facebook stimoleresti qualche bella riflessione ( non è tutto sa buttar via). Sei brillante, è un peccato: i blogs ormai stanno diventando diari, non creano più conversazione. Ma forse è questo che vuoi.

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  2. sono assolutamente d'accordo

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