mercoledì 4 novembre 2020

Covid in Svezia. Situazione al 4 novembre 2020.

Piú di qualcuno mi ha chiesto la mia opinione sulla strategia svedese di gestione del virus. 

Mi sono fatto l´idea che vi siete fatti l´idea che qui il virus é gestito come una banale influenza, che la gente sta bene e tutto prosegue normalmente senza stress, preoccupazioni di perdere il lavoro e lock down. 

Ho visto un video su youtube girato la settimana scorsa, in cui un cretino (italiano) girava per Drottningsgatan di Stoccolma e con aria sensazionalistica commentava che la gente girava senza mascherina, che entrava nei negozi, e che tutti sono rilassati e tranquilli e fanno shopping come se niente fosse. Mica come da noi (in Italia) che ci fanno vivere nel terrore! 

Ecco difronte a menate del genere (non parliamo dei negazionisti che quelli mi fanno proprio incacchiare), esprimere la propria opinione é difficile perché richiede tempo e l´italiano medio, forse la stragrande maggioranza, vuole risposte immediate e semplici a problemi complessi. Le tasse sono alte? abbassiamole. L´immigrazione? porti chiusi. E cosí via. Figuriamoci con il Covid: ognuno ha la sua semplice ricetta. Ho letto che basta assumere grandi dosi di vitamina C, che gli ospedali sono vuoti, che basta una trasfusione di sangue, che la mascherina non serve (anzi fa male e poveri i chirurghi che la usano da sempre), chissenefrega dei vecchi, o che addirittura il virus non esiste. E queste sono solo alcune. 

Allora provo a fare il punto della situazione. 

Cominciamo con il dire che qui in Svesia c´é uno pagato per fare l´epidemiologo di stato. Si chiama Tegnell. E´lui il fautore della strategia. Siccome lui, per definizione, é l´esperto, il Governo si adegua. 

Il problema é che nessuno sa quale sia questa strategia. E´evidente che si tratta di perseguire l´immunitá di gregge, ma Tegnell ha sempre affermato che non é cosí. Ma senza spiegare allora qual´é la strategia e su quali studi o osservazioni si basa. 

Secondo me i fattori base che sono stati presi in considerazione sono:

- Densitá abitativa. La Svezia ha una superficie che é una volta e mezza quella dell´Italia, ma ha gli abitanti della Lombardia. E infatti l´area piú colpita nella prima ondata é stata Stoccolma. Su 6000 morti cha abbiamo avuto fin´ora, ben 2450 sono a Stoccolma. Ma in generale le zone piú colpite sono quelle piú urbane, quindi Göteborg, Uppsala, Orebrö e cosí via.

- Naturale distanziamento. Gli svedesi fanno distanziamento da sempre. Quando sono stato in Italia questa estate era tutto uno scambiarsi di baci e abbracci (tranne che con ragazze carine, quelle mi evitano dai tempi delle superiori). Qui una pacca sulla spalla é una dimostrazione di amicizia notevole.  

- Vita sociale. Qui pochi fanno vita sociale. O almeno non nelle piccole cittá come quella dove vivo io. Non esiste l´aperitivo con gli amici dopo il lavoro e prima di andare a casa. Non conosco nessuno che esce la sera per bere una birra con gli amici. Ci si chiude in casa, semplicemente. Agli svedesi piace cosí. Non importa se la moglie é una gnocchissima oppure no. Per loro la vita é fare figli e ne hanno tutti due o tre. Ho visto italiani tornarsene in Italia solo per questioni di mancanza di vita sociale. Quando sono stato a Stoccolma un venerdí sera di qualche settimana fa, ho visto un bel po´di movimento, ma secondo me nulla in confronto ad una capitale del sud o centro Europa. 

- Informatizzazione spinta. La Svezia é un paese che ha sempre puntato molto sulle nuove tecnologie. E´ tutto molto informatizzato. Io lavoro praticamente senza carta. Con una connessione ad internet, posso lavorare in qualsiasi punto del mondo (senza considerare i fusi orari). Quindi é stato facilissimo per le grandi aziende dire ai propri dipendenti di lavorare da casa. Io lo faccio da marzo. Ovviamente le connessioni internet sono ottime. Io ho la piú economica che esiste, quindi 100Mb in download e 10Mb in upload. Effettivi. 

Il governo non ha obbligato nessuno a fare alcunché. Ma ha posto tutta una serie di raccomandazioni: lavarsi le mani, maggiore distanziamento (si, e poi?), evitare posti affollati, eccetera. E la gente si é adeguata: chiuse al pubblico tutte le manifestazioni sportive e i concerti. Evitati i buffet nei ristoranti, dove tra l´altro i tavoli devono essere alternati. Ogni volta che si fa una coda si deve stare ad 1,5 metri da quello davanti e quello dietro. 

Niente mascherine. La versione ufficiale é che crea una sensazione di falsa sicurezza. Mentre invece negare l´arrivo di una seconda ondata no, vero? Scusate sono un po´acido nei confronti dell´epidemiologo di stato. Molti chiedono che vengano rese obbligatorie, ma stranamente, nessuno le porta. Mai vista una. Perché qui funziona cosí: ci si fida dell´autoritá. E infatti, malgrado molti studiosi (studiosi veri, esperti di virus e non opinionisti televisivi) chiedano l´introduzioni di misure piú stringenti, la popolazione ha ancora fiducia in Tegnell. Esattamente il contrario dell´Italia dove non va mai bene niente, nemmeno quello che viene fatto bene. Peró c´é qualcosa di insano nella strategia svedese, infatti le mascherine le mettono solo gli operatori sanitari che lavorano nei reparti Covid. Una mia amica infermiera che lavora in ortopedia, per esempio, non la porta (infatti lei il Covid lo ha preso qualche mese fa). 

E sta funzionando? Per nulla. Guardiamo i paesi confinanti come Norvegia, Danimarca, Finlandia. Alcuni hanno denstitá abitative e usanze simili a quelle svedesi, ma hanno attuato, chi piú chi meno, un po´di lock down e imposto le mascherine. Ed hanno avuto un decimo dei morti (in proporzione) durante la prima ondata. Ora che arriva la seconda si rischia di fare peggio. Proprio oggi un articolo di un quotidiano parla di "dramatisk ökning", cioé aumento drammatico dei contagi, e quindi dei ricoverati e quindi anche dei morti. 

Alcune regioni hanno cominciato a porre restrizioni maggiori (pur sempre consigliate, mai obbligatorie) come evitare i mezzi pubblici. La prima regione é stata quella di Uppsala, due settimane fa. Ma non ha funzionato: i contagi sono aumentati e i ricoveri in ospedale. Ora il Governo raccomanda la stessa cosa per tutta la nazione. Ma se molti rispettano pedissequamente le raccomandazioni, ce ne sono molti altri che se ne fregano. 

Credo che per ora basta. Avrei altre cose da raccontare, ma ho scritto il minimo per darvi l´idea di com´é la situazione e che non é la figata che vi immaginate. Se con é chiaro, preciso che io non sono a favore di una strategia o di un´altra. Non so quale sia migliore. Io chiedo solo un approccio piú scientifico nella versione svedese. Nella versione italiana, chiedo una migliore accettazione da parte della popolazione. Perché dai, siete strani voi italiani. Chiedete le mascherine, vi obbligano e non riuscite piú a respirare. Chiedete restrizioni e poi vi lamentate che siete in prigione. Uno su tre di voi vota per quel kapitano che ha passato l´estate a dare il cattivo esempio, tra manifestazioni e spregio delle norme sulla mascherina o addirittura contro la app per il tracciamento, ed ora si lamenta. Mettetela via: siete un popolo di pazzi schizofrenici. Molti sono incalliti condivisori di fake news che possono in qualche modo creare panico e urlare alla dittatura (mondiale tra l´altro). E poi vi lamentate che il governo vi fa vivere nel terrore. Ve lo create voi il terrore. Non sono gli svedesi bravi a ignorare un virus, siete voi che vi incarognite per qualsiasi menata. L´unico vero dramma per voi italiani dovrebbe essere il non poter portare a casa un reddito per chi lo ha perso. Spero quindi che sappiate essere solidali gli uni con gli altri. Lasciate perdere le critiche sterili. Solo cosí potete sembrare una societá migliore. 




Nessun commento:

Posta un commento