domenica 3 gennaio 2021

Svezia riferimento per i pagamenti elettronici e la psicosi italica

 


Ho appena letto un post di Beppe Grillo nel suo blog intitolato "Svezia, il primo stato senza contanti". Ecco il link: 

https://www.beppegrillo.it/svezia-il-primo-stato-senza-contanti/

Egli scrive che dal 2023 i contanti non saranno piú accettati in Svezia. Non é proprio cosí: uno studio dice che dal 2023 il contante sará quasi sparito, ma non per effetto di un obbligo di legge, sono i consumatori stessi che non usano piú il contante di propria spontanea volontá. Io non lo uso da 8 anni. Ho solo un vecchio portafoglio che uso solo d´estate quando vengo in Italia. Quando atterro con l´aereo e vado a fare bancomat, mi sembra di essere in un film in bianco e nero, con le carrozze ecc...

Qualcuno ipotizza che si potrebbe mettere definitivamente il contante fuori uso dal 2030, ma sono solo speculazioni. Comunque il paese sta andando in quella direzione. Ed é la popolazione che lo vuole. Esattamente il contrario che in Italia, dove il problema non é il contante, ma l´ignoranza.

Nel post su Facebook di Beppe Grillo ci sono in questo momento piú di 2700 commenti. Sono tutti del tipo: 

- Problemi di sicurezza: molti sono terrorizzati che un virus informatico ti possa cancellare il conto. Ma guardate che il vostro conto é giá elettronico. Se nell´ipotesi da film catastrofico hollywoodiano i conti di una banca siano cancellati, si salverebbero (ricordo che é solo un esercizio teorico) solo i contanti che avete in tasca. Ma quanti contanti avete in casa? 100 euro? 200? 300? 

- un genio scrive: "I più grandi evasori in questo paese riescono a spostare all' estero milioni di euro, praticamente senza toccare un centesimo e noi ci preoccupiamo invece del barista che non ti batte lo scontrino quando gli compri un euro di caffè; a questo disgraziato vorremmo imporre il pos a tutti i costi, ma quello se non fa così muore, chiude baracca e burattini e va a chiedere aiuto allo stato!

Ecco questo commento di sole 4 righe merita qualche riflessione perché é retorica diffussissima in Italia. C´é sempre qualche causa di forza maggiore che giustifica il mancato rispetto di qualche legge. In particolare contro il pagamento delle tasse, che in Italia sono demonizzate al massimo. E poi c´é anche questa cosa che uno si sente legittimato a commettere un atto illecito perché c´é sempre qualcun´altro che fa molto peggio. Ma su questo ci ritorno dopo perché c´é da scriverci un libro. 

- molti la buttano in politica. L´italiano medio deve sempre classificare tutto in destra o sinistra. Per qualcuno il post di Beppe é di sinistra. Per qualcun´altro é pura dittatura di destra. Giorgio Gaber (40 anni fa) in una canzone ci scherzava su e diceva: 

Fare il bagno nella vasca è di destra
Far la doccia invece è di sinistra
Un pacchetto di Marlboro è di destra
Di contrabbando è di sinistra.
Ma cos'è la destra cos'è la sinistra...
Una bella minestrina è di destra
Il minestrone è sempre di sinistra
Tutti i films che fanno oggi son di destra
Se annoiano son di sinistra.
Ma cos'è la destra cos'è la sinistra...
Le scarpette da ginnastica o da tennis
Hanno ancora un gusto un po' di destra
Ma portarle tutte sporche e un po' slacciate
È da scemi più che di sinistra.
Ma cos'è la destra cos'è la sinistra...

- ci controllano!!! Ecco una parte della popolazione italiana andrebbe messa sotto TSO immediatamente. Tanti sono convinti che qualcuno li stia spiando, che tiene traccia di tutto quello che fanno. A quale scopo non si sa. Nei casi piú gravi di questa patologia si arriva ad affermare che il virus COVID é una invenzione, che i vaccini ci modificano il DNA o attivano il 5G o altre menate del genere. Ecco, anche i pagamenti con la carta sarebbero uno strumento di controllo. A parte il fatto che un governo ha bisogno di un provvedimento dell´autoritá giudiziaria per effettuare controlli su un conto corrente, ma anche se fosse possibile, di cosa avete paura? a nessun governo interessa sapere se vi siete comprati un paio di scarpe. Se invece riciclate denaro sporco, allora é interesse di tutti. Se siete contrari ai pagementi elettronici, avete qualcosa da nascondere. Punto.

- ma in Svezia hanno gestito male la pandemia ! Perché parlarne bene quindi? Uno ha scritto: "Ma scusa la Svezia la onori solo quando ti fa comodo?"   No comment.

- eh ma la Svezia ha una propria banca centrale e una propria moneta. E qui saltano fuori i sovranisti che vedono nel ritorno alla lira la panacea di tutti i mali. Ho studiato da vicino questo fenomeno: vi posso assicurare che nessuno di loro, nemmeno i sedicenti esperti, ha idea di cosa puó capitare e non si sono nemmeno posti il problema. In compenso passano il loro tempo libero a commentare ad minchiam tutto quello che ha a che fare con la moneta in un modo o nell´altro. Che tristezza.

- commissioni bancarie. Molti criticano il fatto che gli esercenti commerciali subiscono importanti commissioni bancarie su ogni transazione che ricevono. E su questo sono d´accordo che non é ammissible che una banca debba applicare le commissioni su ogni pagamento. Non ne capisco la ratio. In Svezia non ci sono.  E le banche guadagnano bene lo stesso. Malgrado i conti correnti siano quasi gratuiti. La mia modesta opinione é che in Italia abbiamo/avete un sistema bancario antidiluviano. Nel tempo le banche hanno aperto una quantitá enorme di filiali, che hanno dei costi fissi da paura, che devono in qualche modo riversare sui clienti. E comunque ogni tanto qualche banca italiana fallisce lo stesso, per mala gestio, ovviamente, mai per sfortuna. A differenza delle banche svedesi che sono in ottima salute, malgrado l´assenza di commissioni sui pagamenti.  Ma non essendo esperto, non mi dilungo.   Rettifico: le commissioni sugli esercenti ci sono anche in Svezia. A dimostrazione che non sono esperto. Mi scuso, ma mi sono fatto prendere da una annosa avversione che ho verso il sistema bancario italiano. 

- ma una volta dicevi il contrario. Ecco la dietrologia, al solito.

- Eppoi ci sono tutta una serie di commenti senza senso e sconclusionati. Uno tira in ballo il ritiro dalle scene di una porno star. Un altro dice che aumenterebbero i prezzi. Un altro che in Svezia si parla meglio l´inglese. Uno dice che verrebbero a mancare i rapporti sociali. Uno cita la bibbia (l´apocalisse ovvio). E tanti fanno insinuazioni su fondi in paradisi fiscali e interessi economici personali dell´autore del post come se l´utilizzo della carta in un negozio possa creare un reddito a Beppe in qualche modo che solo delle droghe molto potenti possono spiegare. E per finire una spruzzata di offese quá e lá. 

Insomma, 2700 commenti e quelli con un briciolo di razionalitá si contano sulle dita delle mani. 

sabato 7 novembre 2020

Covid in Svezia: aggiornamento al 7 novembre

Te pareva!

Non ho fatto in tempo a pubblicare il post di tre giorni fa che la maggior parte delle regioni ha cominciato a porre limiti piú severi alla circolazione contro la diffusione del virus. 

Le regioni? Esatto, l´autoritá centrale per la sanitá ha demandato il compito alle regioni. La mia personalissima opinione é che volevano salvare la faccia. Hanno insistito per 8 mesi che il virus in Svezia non attecchisce, che abbiamo posti in ospedale in abbondanza per tutti, che basta lavarsi le mani e stare a casa quando si hanno i sintomi, eccetera. Ma non importa, non voglio fare polemica, bisogna essere positivi e guardare avanti. A me ogni tanto qualche critica scappa, ma sotto sotto mi fido delle autoritá svedesi. 

E quali sono questi limiti? Beh, tecnicamente non ci sono dei veri e propri limiti, perché come dicevo nel post di 3 giorni fa, non ci sono obblighi di legge, ma solo raccomandazioni. E´quindi tutto demandato alla buona volontá del singolo rispettarle. E, di conseguenza, niente sanzioni. 

Ma vediamo un po´di cosa si tratta (faccio una traduzione letterale):

- se possibile, evitare il contatto fisico con altre persone di quelle con cui si vive. Questo implica tra l´altro che si sconsiglia di organizzare e partecipare a una festa o incontri sociali simili. Si devrebbero anche evitare alcuni tipi di attivitá che non si possono esercitare senza contatto fisico con gli altri, come sport di contatto o cura della salute e bellezza che non sono motivate medicalmente. 

- evitare di incontrarsi in ambienti chiusi come negozi, centri commerciali, musei, biblioteche, piscine, e palestre. Visite necessarie per esempio a negozi di alimentari e farmacie si possono fare. 

- evitare di partecipare a riunioni, concerti, esposizioni, allenamenti sportivi, incontri sportivi e gare. Questo non vale per bambini nati dal 2005 e oltre. 

- datori di lavoro devono prendere provvedimenti in modo che tutti possano seguire le generali raccomandazioni di cui sopra. Le azioni dei datori di lavoro posso essere incoraggiare i dipendenti a lavorare da casa, offrire maggiori condizioni di lavoro a domicilio, posticipare viaggi di affari, conferenze e altre riunioni fisiche. Le altre imprese possono minimizzare il numero di visitatori nello stesso momento, adeguare gli orari di apertura, ed offrire alternative digitali. 

In poche parole ... SIAMO IN LOCK DOWN. Anche se volontario. 

Nel giro di pochissimo hanno chiuso musei, palestre e molti altri posti. Io giovedí avevo pubblicato da poche ore il post precedente, ho preso la borsa per andare in palestra, e trovo il cartello sulla porta "chiuso". 

Questa mattina invece sono andato a camminare nel bosco, ed era pieno di gente (si fa per dire, diciamo che ho visto diverse macchine parcheggiate e una signora con due cani mi ha pure chiesto indicazioni per il sentiero). Non sono ancora stato  in qualche negozio, ci proveró a breve. E poi vi racconto. 

mercoledì 4 novembre 2020

Covid in Svezia. Situazione al 4 novembre 2020.

Piú di qualcuno mi ha chiesto la mia opinione sulla strategia svedese di gestione del virus. 

Mi sono fatto l´idea che vi siete fatti l´idea che qui il virus é gestito come una banale influenza, che la gente sta bene e tutto prosegue normalmente senza stress, preoccupazioni di perdere il lavoro e lock down. 

Ho visto un video su youtube girato la settimana scorsa, in cui un cretino (italiano) girava per Drottningsgatan di Stoccolma e con aria sensazionalistica commentava che la gente girava senza mascherina, che entrava nei negozi, e che tutti sono rilassati e tranquilli e fanno shopping come se niente fosse. Mica come da noi (in Italia) che ci fanno vivere nel terrore! 

Ecco difronte a menate del genere (non parliamo dei negazionisti che quelli mi fanno proprio incacchiare), esprimere la propria opinione é difficile perché richiede tempo e l´italiano medio, forse la stragrande maggioranza, vuole risposte immediate e semplici a problemi complessi. Le tasse sono alte? abbassiamole. L´immigrazione? porti chiusi. E cosí via. Figuriamoci con il Covid: ognuno ha la sua semplice ricetta. Ho letto che basta assumere grandi dosi di vitamina C, che gli ospedali sono vuoti, che basta una trasfusione di sangue, che la mascherina non serve (anzi fa male e poveri i chirurghi che la usano da sempre), chissenefrega dei vecchi, o che addirittura il virus non esiste. E queste sono solo alcune. 

Allora provo a fare il punto della situazione. 

Cominciamo con il dire che qui in Svesia c´é uno pagato per fare l´epidemiologo di stato. Si chiama Tegnell. E´lui il fautore della strategia. Siccome lui, per definizione, é l´esperto, il Governo si adegua. 

Il problema é che nessuno sa quale sia questa strategia. E´evidente che si tratta di perseguire l´immunitá di gregge, ma Tegnell ha sempre affermato che non é cosí. Ma senza spiegare allora qual´é la strategia e su quali studi o osservazioni si basa. 

Secondo me i fattori base che sono stati presi in considerazione sono:

- Densitá abitativa. La Svezia ha una superficie che é una volta e mezza quella dell´Italia, ma ha gli abitanti della Lombardia. E infatti l´area piú colpita nella prima ondata é stata Stoccolma. Su 6000 morti cha abbiamo avuto fin´ora, ben 2450 sono a Stoccolma. Ma in generale le zone piú colpite sono quelle piú urbane, quindi Göteborg, Uppsala, Orebrö e cosí via.

- Naturale distanziamento. Gli svedesi fanno distanziamento da sempre. Quando sono stato in Italia questa estate era tutto uno scambiarsi di baci e abbracci (tranne che con ragazze carine, quelle mi evitano dai tempi delle superiori). Qui una pacca sulla spalla é una dimostrazione di amicizia notevole.  

- Vita sociale. Qui pochi fanno vita sociale. O almeno non nelle piccole cittá come quella dove vivo io. Non esiste l´aperitivo con gli amici dopo il lavoro e prima di andare a casa. Non conosco nessuno che esce la sera per bere una birra con gli amici. Ci si chiude in casa, semplicemente. Agli svedesi piace cosí. Non importa se la moglie é una gnocchissima oppure no. Per loro la vita é fare figli e ne hanno tutti due o tre. Ho visto italiani tornarsene in Italia solo per questioni di mancanza di vita sociale. Quando sono stato a Stoccolma un venerdí sera di qualche settimana fa, ho visto un bel po´di movimento, ma secondo me nulla in confronto ad una capitale del sud o centro Europa. 

- Informatizzazione spinta. La Svezia é un paese che ha sempre puntato molto sulle nuove tecnologie. E´ tutto molto informatizzato. Io lavoro praticamente senza carta. Con una connessione ad internet, posso lavorare in qualsiasi punto del mondo (senza considerare i fusi orari). Quindi é stato facilissimo per le grandi aziende dire ai propri dipendenti di lavorare da casa. Io lo faccio da marzo. Ovviamente le connessioni internet sono ottime. Io ho la piú economica che esiste, quindi 100Mb in download e 10Mb in upload. Effettivi. 

Il governo non ha obbligato nessuno a fare alcunché. Ma ha posto tutta una serie di raccomandazioni: lavarsi le mani, maggiore distanziamento (si, e poi?), evitare posti affollati, eccetera. E la gente si é adeguata: chiuse al pubblico tutte le manifestazioni sportive e i concerti. Evitati i buffet nei ristoranti, dove tra l´altro i tavoli devono essere alternati. Ogni volta che si fa una coda si deve stare ad 1,5 metri da quello davanti e quello dietro. 

Niente mascherine. La versione ufficiale é che crea una sensazione di falsa sicurezza. Mentre invece negare l´arrivo di una seconda ondata no, vero? Scusate sono un po´acido nei confronti dell´epidemiologo di stato. Molti chiedono che vengano rese obbligatorie, ma stranamente, nessuno le porta. Mai vista una. Perché qui funziona cosí: ci si fida dell´autoritá. E infatti, malgrado molti studiosi (studiosi veri, esperti di virus e non opinionisti televisivi) chiedano l´introduzioni di misure piú stringenti, la popolazione ha ancora fiducia in Tegnell. Esattamente il contrario dell´Italia dove non va mai bene niente, nemmeno quello che viene fatto bene. Peró c´é qualcosa di insano nella strategia svedese, infatti le mascherine le mettono solo gli operatori sanitari che lavorano nei reparti Covid. Una mia amica infermiera che lavora in ortopedia, per esempio, non la porta (infatti lei il Covid lo ha preso qualche mese fa). 

E sta funzionando? Per nulla. Guardiamo i paesi confinanti come Norvegia, Danimarca, Finlandia. Alcuni hanno denstitá abitative e usanze simili a quelle svedesi, ma hanno attuato, chi piú chi meno, un po´di lock down e imposto le mascherine. Ed hanno avuto un decimo dei morti (in proporzione) durante la prima ondata. Ora che arriva la seconda si rischia di fare peggio. Proprio oggi un articolo di un quotidiano parla di "dramatisk ökning", cioé aumento drammatico dei contagi, e quindi dei ricoverati e quindi anche dei morti. 

Alcune regioni hanno cominciato a porre restrizioni maggiori (pur sempre consigliate, mai obbligatorie) come evitare i mezzi pubblici. La prima regione é stata quella di Uppsala, due settimane fa. Ma non ha funzionato: i contagi sono aumentati e i ricoveri in ospedale. Ora il Governo raccomanda la stessa cosa per tutta la nazione. Ma se molti rispettano pedissequamente le raccomandazioni, ce ne sono molti altri che se ne fregano. 

Credo che per ora basta. Avrei altre cose da raccontare, ma ho scritto il minimo per darvi l´idea di com´é la situazione e che non é la figata che vi immaginate. Se con é chiaro, preciso che io non sono a favore di una strategia o di un´altra. Non so quale sia migliore. Io chiedo solo un approccio piú scientifico nella versione svedese. Nella versione italiana, chiedo una migliore accettazione da parte della popolazione. Perché dai, siete strani voi italiani. Chiedete le mascherine, vi obbligano e non riuscite piú a respirare. Chiedete restrizioni e poi vi lamentate che siete in prigione. Uno su tre di voi vota per quel kapitano che ha passato l´estate a dare il cattivo esempio, tra manifestazioni e spregio delle norme sulla mascherina o addirittura contro la app per il tracciamento, ed ora si lamenta. Mettetela via: siete un popolo di pazzi schizofrenici. Molti sono incalliti condivisori di fake news che possono in qualche modo creare panico e urlare alla dittatura (mondiale tra l´altro). E poi vi lamentate che il governo vi fa vivere nel terrore. Ve lo create voi il terrore. Non sono gli svedesi bravi a ignorare un virus, siete voi che vi incarognite per qualsiasi menata. L´unico vero dramma per voi italiani dovrebbe essere il non poter portare a casa un reddito per chi lo ha perso. Spero quindi che sappiate essere solidali gli uni con gli altri. Lasciate perdere le critiche sterili. Solo cosí potete sembrare una societá migliore. 




domenica 4 ottobre 2020

Il quadro svedese

 


Ve lo ricordate questo aggeggio? 

Si chiama quadro svedese. Ai miei tempi (detto cosí sembra il secolo scorso, ed effettivamente lo era) si trovava attaccato alle pareti delle palestre delle scuole. Io lo ho avuto nella palestra della scuola media ed in quella della scuola superiore. 

Mi ricordo che lo abbiamo usato un paio di volte. L´insegnante, che poi a chiamarlo insegnante bisogna avere coraggio perché non ci ha insegnato un tubazzo, ci fece fare un esercizio in cui dovevamo infilarci in un quadrato, afferrare la base del riquadro piú alto con le mani in modo opposto, cioé una rivolta in avanti e una rivolta all´indietro, quindi avvitarsi ed infilarsi sul buco successivo. 

E io pensavo che gli svedesi fossero abilissimi nel fare quello ed altri esercizi contorsionistici. Insomma, se si chiama quadro svedese, ci sará un motivo, no?

 Ecco, sono passati piú di 30 anni. Ora ci vivo in Svezia ed ho una figlia che pratica il basket. La accompagno quasi tutti i weekend in giro a fare partite e cosí vedo una marea di palestre. Alcune recenti, altre degli anni ´70. Ma una cosa che ho notato é che il quadro svedese non c´é MAI !!!

Allora ho pensato che forse una volta era piú diffuso, ma poi anche loro hanno cominciato ad usarlo un paio di volte e a perdere interesse e lo hanno tolto. E quindi ho chiesto ai nativi locali. Ho cercato una foto sul telefonino e tra una partita e l´altra ho chiesto se avessero mai visto un aggeggio del genere. Hanno preso il mio telefonino, zoommato, esaminato, mi hanno fatto domande tipo "a cosa serve?" oppure "ma é fatto di legno?" o "ma é attaccato al soffitto?". Insomma, domande tipiche di chi lo vedeva per la prima volta. E poi la conferma: mai visto. 

Ma allora perché si chiama quadro svedese? 

Perché lo inventó nel 1813 uno svedese di nome Ling. Lo stesso che inventó anche la spalliera (che infatti in croato si chiama scala svedese). Ho trovato in internet gli atti di un convegno sul quadro svedese del 2010. Recentissimo. C´é scritto che é rimasto in uso in Svezia e Germania fino ad una decina di anni fa. Non mi risulta. O almeno non in Svezia. 


giovedì 3 settembre 2020

Il numero dei parlamentari

 


Salve.

Mi é arrivata oggi la scheda elettorale per esprimere il mio voto al referendum costituzionale. Ebbene si: a noi emigrati, arriva per posta e votiamo, sempre per posta, molto prima dei nostri connazionali in patria. 

La domanda a cui bisogna rispondere é: vogliamo ridurre il numero dei parlamentari? Risposta secca: SI o NO. 

Ed ovviamente é scoppiato il dibattito politico. O almeno da come lo vedo io, da qui, al nord, non quello che avrei voluto. E io cosa vedo? Non sono venuto a conoscenza di dibattiti pubblici in prima serata tra i sostenitori del SI e quelli del NO. Intendo di confronti intelligenti e pacati. Vedo invece la stampa che si schiera e una miriade di commentatori sui social che vengono fuori con le affermazioni piú disparate. 

E questo non me lo aspettavo. E´da sempre che sento lamentele che i parlamentari sono troppi, ed ora che c´é il referendum e si lascia votare la popolazione (alla faccia di tutti quelli che urlano "dittatura!!!" continuamente in ogni contesto, compreso il covid), ecco proprio ora molti scattano e si pongono per il NO, come riflesso condizionato. Esatto, é un riflesso condizionato. Siamo talmente abituati a criticare il Governo, qualunque esso sia, che quella volta che fa qualcosa di cui saremmo sostanzialmente favorevoli, ci viene spontaneo criticarlo e sostenere pubblicamente il contrario delle nostre idee. Tipo la Finocchiaro e un altro esponente del PD che nel 2008 presentarono la stessa proposta, identica in tutto e per tutto, e ora sono accaniti sostenitori del NO. Ok, é solo un esempio e forse fatto male perché presumo che loro siano mossi da mera convenienza politica, ma il cittadino comune che inquina Facebook di menate (per il SI o per il NO, non importa), ecco lui si fa spesso prendere da critica da riflesso condizionato. 

E che cosa si scrive sui social e negli articoli di giornale? Chi critica il NO denuncia una diminuzione di rappresentanza parlamentare.  E allora io che ho un blog che parla della Svezia mi sono domandato: quanto é la rappresentanza parlamentare svedese?  Ecco, la Svezia ha una camera sola ed in essa solo 349 parlamentari. In rapporto alla popolazione significa un parlamentare ogni 27mila cittadini. In Italia con 945 parlamentari (tra Camera e Senato) contiamo un parlamentare ogni 62mila cittadini. Quindi la Svezia ha una rappresentanza maggiore. 

Se il funzionamento del Parlamento dipende dalla rappresentanza allora in Italia dovremmo aumentare il numero dei parlamentari, non diminuirli, se volessimo imitare la Svezia. Strano, perché i sostenitori del SI dicono che invece un Parlamento con un po´di sedie vuote sarebbe piú dinamico ed efficace. Ma le sedie vuote ci sono comunque, nel senso per assenteisti. Centra qualcosa? Secondo me no. O anzi, si, ma in un altro contesto. Ma scusate, mi sfugge qualcosa. Perché dovrebbe essere piú efficiente? Oggi in parlamento i vari membri votano secondo le indicazioni del segretario di partito. A questo punto basterebbe un posto da parlamentare solo per i segretari di partito che voti in base al risultato elettorale e non per teste e risparmiamo quasi tutto. Che poi non é vero. I costi del Parlamento non sono dati solo dagli stipendi dei parlamentari, ma dalla miriade di persone che ci lavorano e consulenze che girano attorno. 

Che poi non é che i parlamentari votano e basta. Devono anche partecipare alle varie commissioni (quelli che ne fanno parte) o a proposte di legge. Che in molti casi arrivano direttamente dal Governo e allora non si capisce: ma lavora questa gente o si puó fare a meno di una parte di loro?

Eppoi, ancora sulla questione della rappresentativitá. Come é che un cittadino puó percepire la rappresentanza di chi vota? Credete forse che i parlamentari si fanno carico delle istanze locali? Raramente, capita, ma raramente. Quante volte avete cercato di contattare un vostro rappresentante in Parlamento? Tra l´altro non riesco ad immaginare in quale circostanza ne avreste bisogno. Per problemi individuali o locali ci sono le autoritá locali: il Comune, in primis, poi la Provincia e la Regione. A proposito di Provincie, ma non si era detto di eliminarle? Non ci capisco piú una mazza. 

Ma ritorniamo sulla Svezia che ha una maggiore rappresentanza. E gli altri paesi? Leggo spesso che l´italia é quella con la rappresentanza piú alta. Ma se c´é la Svezia... allora vado a vedere gli altri paesi europei e scopro che su 27 paesi, solo 4 hanno una rappresentanza minore di quella italiana. Peró ci sono Francia, Germania che sono quelli che contano di piú. Chissenefrega di cosa fanno Malta, Estonia, Cipro e Bulgaria. Insomma, questo certo non aiuta a fare chiarezza se l´indice di rappresentanza é cosí importante. 


Serve per tagliare i costi della politica! Ecco un altro argomento che gira in rete. E subito la contro risposta di chi fino a ieri era contrario alla casta e ai suoi costi: il taglio di costi é irrisorio. Sono 100 milioni di euro risparmiati che divisi per 60 milioni di cittadini fa un paio di caffé all´anno a testa. E´vero, é poco. Ma nessuno di noi va al bar, ordina due caffé e se ne esce, dopo averli pagati, ma non consumati, con aria da riccone dicendo "tanto é poco, posso permettermelo". Sempre 100 milioni sono, se vi avanzano (e non mi pare proprio) dateli a me. Oppure ci ristrutturate delle scuole, o degli ospedali, ecc... senza chiedere debiti all´unione europea. 

Insomma, se tagliare i costi (esagerati) della politica é una cosa nobile e giusta, io ci vedo in questo referendum una bella dose di demagogia. Forse perché sono abitutato alla politica svedese dove le decisioni vengono prese a lungo termine e senza ottuse prese di posizioni politiche. E sopratutto qui di solito ci si pone all´inizio il quesito: qual´é il problema che si vuole risolvere? 

E´un problema di efficienza del Parlamento? E allora si fa una analisi su come migliorare l´efficienza. Cosí, provo ad indovinare, magari facendo leggi piú semplici ed intellegibili. O cercando di vietare comportamenti come la deposizione di migliaia di mozioni che artificiosamente cercano di insabbiare o ritardare un disegno di legge.  Allora forse é un problma di costi? Allora serve una analisi dettagliata di come si generano i costi e di come si possono tagliare. Io lavoro su cose analoghe, conosco le potenzialitá di una analisi seria. E´un problema di autorevolezza e credibilitá dei partiti? Chiedo perché anche questo ho letto su internet come motivo per il SI. Ecco allora é un problema di cultura politica, che l´italiano medio non ha, e per riflesso, nemmeno i suoi rappresentanti nelle istituzioni. 

Concludendo: le motivazioni apportate sia dai sostenitori del SI, sia da quelli del NO, non mi coinvolgono in nessun modo. Ma qualcosa bisogna pur votare e non farsi prendere da quelli che suggeriscono l´astensione. Quella é vigliaccheria politica. Se vi astenete poi non voglio piú sentirvi lamentare di qualcosa. E quindi, vabbé voteró SI. Non ci vedo questa deriva autoritaria, ma nemmeno una maggiore efficienza. Ci vedo invece una occasione mancata per una analisi seria dei problemi e sopratutto un confronto politico tra forze contrapposte ma responsabili. Insomma, 945 o 600 parlamentari, avrete sempre quello che vi eleggete. 




mercoledì 19 agosto 2020

Capiamo meglio il bostadsrätt

Vi ho giá detto che in Svezia puoi abitare in affito, come in Italia, oppure comprarti la casa, come in Italia. Ma c´é anche un terzo tipo che é diffussisimo di possesso di un immobile che é il bostadsrätt. 

Bostadsrätt significa letteralmente "diritto di abitarci" ed in effetti questo calza con il funzionamento del bostadsrätt. L´immobile, di solito un appartamento o una villetta a schiera, é di proprietá di una associazione. Qualcosa di simile capita in Italia con il concetto giuridico di condominio, dove ci sono parti private e parti comuni. Ecco, nel bostadsrätt i muri sono della associazione (förening). Queste associazioni hanno come soci i vari proprietari degli appartemanti o casette a schiera ed ha come compito quello di incassare delle rate mensili dagli stessi proprietari e gestire le parti comuni, nonché le manutenzioni straordinarie agli edifici. 

Capire dove finisce la competenza del singolo proprietario e dove inizia quello della associazione, non é facile. Ma questo non é lo scopo di questo post, anche perché ogni associazione ha uno statuto e un regolamento che definisce chi paga che cosa. 

Comunqe sia, quando si acquista una casa in bostadsrätt ci si impegna a pagare una quota mensile chiamata avgift. Tradotto significa canone. Questa quota é fissa mensile. Non é come le spese condominiali italiane che variano ogni anno a seconda anche delle spese straordinarie preventivate. No, in Svezia, l´avgift é determinato contrattualmente e si paga mensilmente. 

Di solito sono somme importanti perché spesso serve anche per pagare il riscaldamento e l´acqua calda sanitaria. Ho detto spesso, non sempre. 

Quindi, quando si cerca un appartamento o una casa a schiera in forma di bostadsrätt, le prime informazioni da guardare sono:

- il prezzo 

- l´avgift 

- altre spese di gestione

Se l´avgift, ho giá detto che cos'é, viene pagato al förening direttamente, le altre spese di gestione sono invcece le spese previste che il proprietario dovrá pagare, approssimativamente, come la  TV, internet, e quant´altro che magari non é compreso nell´avgift. 

Il motivo di questo post é che di recente ho avuto modo di studiare i bilanci di due förening molto simili tra loro, tutte e due in bostadsrätt, ma ... con sorprese. 

Immaginatevi che volete comprare casa e ne trovate sul mercato due chiamate A e B. Sono della stessa tipologia. Perfettemente confrontabili come superficie e disposizione delle camere. 

Solo che una é un po´datata, l´altra é di nuova costruzione. Conseguentemente quella nuova ha tutto nuovo: la cucina, i bagni, i pavimenti, gli infissi. Non solo, ma ha anche un moderno impianto di ventilazione e di riscaldamento (a pavimento). Se guardate i prezzi, la casa B, quella nuova, costa un po´piú dell´altra, ma non eccessivamente. Considerando tutto quello che offre in termini di modernitá, ha chiaramente un migliore rapporto qualitá/prezzo. 

Ma l´italiano medio é diffidente e avrete giá immaginato che sono le spese correnti ad essere piú alte. E invece no. L´avgift della casa nuova é addirittura piú basso di quella vecchia. Vabbé allora saranno le spese di gestione. Ed in effetti sono piú alte, ma di 2000 corone: 200 euro al mese. Non é un cifrone. 

E allora dove sta l´inghippo? 

La casa A ha un avgift di 6000 corone. E´la quota calcolata per mantenere in funzione tutta il förening diviso per il numero di case. Ci sono le spese di riscaldamento (la quota piú grande), il giardinaggio, le riparazioni ordinarie, i canali TV, lo spalamento della neve, eccetera per un totale di 4500. Di queste una parte sono di accantonamento a spese future, per esempio per rifare il tetto tra qualche anno. I rimanenti 1500 sono oneri finanziari. Giá perché in passato il förening si é indebitato (una parte del debito é ancora legato alla costruzione dell´edificio ed una parte al successivo aquisto del terreno) e ogni mese paga 500 corone per ogni casa di interessi e 1000 di quota capitale (cioé per ridurre il debito). 

La casa B invece ha un avgift piú basso ma di poco. Tenendo conto che non ci sono strutture comuni, come la lavanderia e la sauna, che non ci sono operai assunti per spalare la neve, o mettere il ghiaino sul ghiaccio e fare le manutenzioni, ecc... ecco dovrebbe costare molto meno. Ecco allora che si scopre che anche, e sopratutto, la casa nuova é gravata da oneri finanziari. Su 5500 corone di avgift, ben 4000 servono per pagare interessi e quota capitale sul debito. Ma che debito? Quello per costruire la casa. Il prezzo che viene chiesto (2 500 000 corone) é solo il 60% di quello che é costata la costruzione della casa. Il resto viene ripagato un po´alla volta, mensilmente, per 90 anni. 

Vabbé e chi se ne frega, la casa B costa molto meno. Si, ma ricordatevi che niente é gratis. Il fatto che la casa A vi fa pagare tante spese é perché ci sono tanti servizi. La casa B invece costa di piú mensilmente, ma per non avere altro che la propria casa e basta. Niente verde pubblico, niente servizi per la neve, niente gestione del riscaldamento, che viene pagato a parte. Secondo una normativa europea, infatti, tutte le nuove abitazioni devono avere il conteggio separato del riscaldamento e dei consumi di acqua calda (giustamente dico io). Niente sauna o locale lavanderia o locale per la festa dei bambini. Insomma, la casa B é nuova internamente, ma posizionata in un contesto piú spartano. Il motivo per il quale al giorno d´oggi le case si fanno cosí é perché anche la Svezia ha dovuto cedere il fianco un pochino alle logiche di mercato, a discapito di quelle sociali. 

Ecco, tutto questo per dirvi: sappiate che un bostadsrätt non si puó valutare solo dal prezzo e dall´avgift. Io ci ho messo anni a capirlo. Poi uno puó preferire la casa A o B, non importa, l´importante é essere consapevoli di quello che si sta pagando.

PS: alcuni dati sono stati arrotondati grossolanamente, ma solo a scopo didattico.

domenica 9 agosto 2020

Ottime notizie: BankID vs SPID

Buona notizie ciurmaglia !!!!


Nel mio post precedente avevo decantato la figheria (o figaggineria) della app chiamata BankID che permette l´accesso a tutti i siti della pubblica amministrazione e a quelli di molte aziende private. 

E´, secondo me, la chiave per capire la semplicitá della burocrazia svedese, oltre che ad entrarci ...

Oggi volevo parlare della storia di questa app, da come é nata, e su iniziativa di chi, fino allo sviluppo totale di oggi. Infatti, al giorno d´oggi, tutti gli svedesi ce l´hanno. Vivere senza sarebbe alquanto impossibile. Ecco, volevo parlarne oggi, a piú di 3 settimane dal mio precedente post. 3 settimane? Esato, il fatto é che nel frattempo mi sono permesso un po´ di vacanze. 

Ho fatto un mega viaggione, in auto, fino in Italia, con la famiglia. Ho percorso circa 5400 km ma ne é valsa la pena per reincontrare dopo tanto tempo parenti e amici. Anche se a Vicenza mi sono fermato solo pochi giorni... ma vabbé quello che volevo dire é che una sera sono uscito a bere alcune birre con gli amici (tre rosse alla spina se non ricordo male). Attorno al tavolo c´erano gli amici di sempre, tra cui il mio ex facente funzione di commercialista il quale mi ha raccontato che é giá stato introdotto da poco in Italia un sistema unico di login per la pubblica amministrazione, simile a quello svedese. Si chiama SPID

Mi ha detto che nel giro di un paio di anni dovrebbe addirittura divientare obbligatorio. Come sono felice: questa é l´occasione di riscatto che all´Italia mancava da sempre. Riscatto da che? Riscatto da un sistema medioevale, che fa rendere complicate le cose piú semplici, che fa apparire la pubblica amministrazione nemica del cittadino, che gli mette i bastoni fra le ruote ogni volta che egli vuole esercitare un suo diritto. Tra l´altro questo é lo stesso sistema che fa deprimere gli stessi impiegati pubblici costretti a regole artificiosamente stupide che rendono disservizi ad altri concittadini. 

E´quello che aspettavo da anni. Gli altri amici non ne sapevano nulla o quasi. Idem per parenti e altri conoscenti. Io invece so l´importanza epocale di tale innovazione e il giorno dopo, smaltite le birre, mi sono recato al primo ufficio postale per chiedere questo SPID (perché ho ancora un affitto in Italia e l´anno prossimo lo voglio dichiarare con questo nuovo sistema). L´impiegata ha subito detto che non si puó per i residenti all´estero. Poi ha chiamato al telefono un collega che le ha confermato che non si puó. Ma io avevo visto su internet che anche i residenti all´estero possono richiederlo all´ufficio postale. Allora ha cercato nella rete interna e non trovava informazioni a riguardo. Ma proprio niente. Dopo 10 minuti si capisce il motivo: stava cercando "speed" invece di "spid". Pensa che esperta, chissá quanti ne fa. E quindi scopre che avevo ragione io: posso richiedere lo SPID. Mi chiede il codice fiscale, io le do una fotocopia, ma lei vuole il tesserino originale, che non ho. Ma cosa cambia? il codice fiscale non scade mica, non cambia. Te lo danno quando nasci e rimane uguale fino alla morte, e dopo, per la denuncia di successione. NO! vuole quello originale. Vado all´agenzia delle entrate e mi dicono che devo chiedere un appuntamento: prima data disponibile é dopo una settimana, ma io non ho tutto questo tempo. 

Conclusione: lascio perdere. Per ora, ma ora che sono tornato in Svezia, provo a chiedere l´attivazione online. L´apposito sito governativo é il seguente

Tra l´altro questo episodio é un altro esempio di come lo SPID sia essenziale all´Italia: meno hai a che fare che gli impiegati agli sportelli e piú ci guadagni di salute. 

Sono eccitatissimo all´idea dello SPID (ognuno ha le sue perversioni). E´il primo passo per trasformare l´Italia nel paese piú figo del mondo: con le sue meraviglie, ma gestito come la Svezia (il primo passo di tantissimi che ne mancano). Certo, non posso essere sicuro che i creatori di questo SPID abbiano fatto le cose fatte bene. Magari é solo parziale, ma apprezzo la buona volontá e la voglia di migliorare. Bravi. Per caritá: meglio tardi che mai. La Svezia ha introdotto il BankID nel 2003. Adesso siamo nel 2020. Con calma, eh!!!

Quindi, invece di raccontarvi la storia del sistema svedese BankID, vi racconteró come riusciró ad ottenere, e come funziona, lo SPID, specialmente per i residenti all´estero. 

Stay tuned...