Mi sono seduto sul tavolo da gioco. Ho cambiato tutto quello che ho e il mio avvenire in fiches. Mi sono studiato le regole di un gioco a cui non ho mai giocato ed ho avversari professionisti. E´arrivato il momento. Quello da cui dipende tutto: la ricerca del lavoro.
In Svezia esiste l´ente di collocamento che si chiama Arbetsförmedlingen.
E´un enorme database, dove confluiscono la maggior parte delle richieste lavorative di tutta la Svezia. Ma non solo. E´contornato di tutta una serie di servizi di tutoraggio per i disoccupati che vengono seguiti passo passo nella ricerca del lavoro.
Detto cosí sembra una figata. In realtá non ho mai sentito un italiano residente in Svezia esprimere un giudizio, non dico positivo, ma almeno non catastrofico nei confronti dell´ente di collocamento. Uno pensa: ma di che ci lamentiamo? proprio noi? Vabbé, non spetta a me a giudicare. Ed é per questo che non ho mai scritto niente su questo blog. Volevo raccogliere un po´di esperienze sulla mia pelle e poi riportarvele. Eccole.
Allora, con un anticipo clamoroso, anzi, che sembrava clamoroso, mi sono andato ad iscrivire all´Arbetsförmedlingen in ottobre: 4 mesi fa. Dopo qualche settimana mi invitano ad una presentazione in cui spiegano che loro vengono coadiuvati da altre societá esterne che possiamo sceglierci noi (iscritti). Io forse non ho capito molto bene perché 4 mesi fa non parlavo lo svedese come adesso. Cioé: lo parlo male anche adesso, ma 4 mesi fa ovviamente peggio. A me questa cosa dei consulenti esterni mi sembrava una vaccata e non ho fatto nulla anche perché avevo paura di complicare le cose. Nel frattempo mi assegnano un handläggare: cioé qualcuno che gestisce la mia pratica e che mi fa da referente. La (é una donna) incontro nel corridoio e le chiedo quando ci possiamo trovare che ho bisogno di correggere il curriculum vitae (scritto in svedese). Mi dice di aspettare che mandino loro una lettera, la settimana successiva. Eravamo in ottobre.
In gennaio non ho ancora ricevuto nulla. Mi presento di persona e chiedo della handläggare e mi dicono che non c´é e che posso chiedere anche ad altri, non c´é problema. Ma non é lei il mio referente? mah. Mi fanno parlare con un tizio molto gentile che vede il mio cv e mi dice che é tutto da rifare ma che lui non ha tempo e che devo parlare con il mio handläggare. Ma va? Riesco ad avere una email dell´handläggare e le scrivo una email. Le scrivo per chiederle quando posso passare. Mi risponde: passa pure. Ma io avevo chiesto "quando". Pressapochismo svedese. Vabbé allora vado il giorno dopo e non c´é. Allora le mando un´altra email dicendo "guarda che sono passato" e lei mi risponde dicendo che é meglio che mi affidi ad un jobbcoach.
Me ne sceglie lei uno. E´una societá esterna di selezione personale.
Adesso mi sta seguendo un tizio che vuole che vada da lui un´ora alla settimana. E´da un mese che andiamo avanti. E con l´appuntamento di oggi abbiamo reso definitivo il CV e la lettera di presentazione. Per quanto riguarda la ricerca del lavoro, invece mi devo arrangiare. Altro che selezione del personale. Altro che Arbetsförmedligen. Il tipo mi ha detto che la maggior parte dei lavori si trovano per conoscenze (ahi ahi) o per autocandidatura.
Ecco sono arrivato qui. Nei prossimi giorni comincio ad inviare curricula. Ora viene il bello. Mi viene in mente la frase di Animal House: "quando il gioco si fa duro ... i duri cominciano a giocare".
Non hai colto la premura svedese... ti hanno fatto sentire come se fossi ancora in Italia :-)
RispondiEliminaBenvenuto in Svezia!
RispondiEliminaM riconosco nell'esperienza. La sola differenza è che, per me, l'Arbetsförmedling non ha fatto nulla, ma proprio nulla se non chiamarmi (con piglio perrentorio) agli incontri obbligatori. Il CV e la lettera di presentazione me li sono dovuti fare da me. Poi mi hanno proposto il jobbcoaching. Una *enormissima* perdita di tempo ma sulla quale le bemanningsföretag fanno un sacco di soldi (grazie governo borgerlig per aver istituito questa inutilissima cosa).
RispondiElimina