domenica 1 settembre 2013

Non sparatemi, é un post sulla scuola.


Non so se ve ne siete accorti ma non parlo quasi mai della scuola. E´un argomento pericoloso che puó far scaldare gli animi. Il che d´inverno ... 
Dicevo, c´é chi adora la scuola svedese e c´é chi vorrebbe nuclearizzare tutte le istituzioni scolastiche. Vi dico quello che ho capito nel mio piccolo, sapendo che magari tra una settimana cambio idea. 
Il nodo gordiano della faccenda scuola é che la scuola svedese ha delle prioritá che sono diverse da quelle italiane e sono considerate poco importanti materie che invece in Italia sono fondamentali come la grammatica e la letteratura. Qui, sin dalla prima elementare si punta molto su matematica, inglese e la conscenza della natura. Il tutto condito con una fortissima propensione a non pressare troppo sgli studenti che vengono quindi formati con mooooolta calma. 
Tanto per cominiciare a fare un esempio, qui non esistono i compiti per casa. E giá qui una buona fetta di impegno rispetto ai colleghi italiani se ne va. Poi, anche in classe i bambini sono liberi di esprimersi un po´come gli pare a loro, entro certi limiti, e il ritmo dell´insegnamento, pur essendo cadenziato da rigidissimi schemi fissati a livello nazionale, é comunque livellato a quello degli studenti piú lenti. 
Secondo i detrattori della scula svedese questo comporta una societá di ignoranti, ma io devo dissentire da tale convinzione, perché é solo teoria. Per farlo porto una dimostrazione empirica: pensate alla popolazione adulta italiana. Vi sembra che il livello intellettuale medio degli italiani sia medio/alto? Guardate me per esempio. 
Insomma, ritengo che ai bambini delle elementari non serva imparare a memoria le poesie e quando diventano piú grandi, imparare a memoria tutti gli imperatori di Roma e le guerre puniche che poi cresci e non te ne ricordi piú nemmeno uno tranne Giulio Cesare solo perché quardi i cartoni animati di Asterix con la figlia. Altro che Impero d´Oriente e Impero d´Occidente.
Insomma, non voglio sbilanciarmi troppo a favore della scuola svedese, ma voglio comunque portare apprezzamento per il fatto che per mia figlia, che da 2 settimane ha iniziato la prima elementare, non ho dovuto comperare un libro, un quaderno e nemmeno una penna. Mi piace che vada e che torni da scuola con lo zainetto vuoto, senza compiti per casa massacranti e noiosissimi. Mi piace che un paio di volte a settimana la classe vada nel bosco per imparare a conoscere la natura. Mi piace che inizi a studiare inglese e siccome i programmi sono stabiliti a livello nazionale non capiterá come é successo a me che ho iniziato a studiare inglese alle medie ma poi ho ricominciato da zero in prima superiore per poi ricominciare di nuovo da capo in terza superiore, da what´s your name
Mi piace ancora di piú il fatto che non sono i genitori che devono adeguarsi agli orari della scuola mandando nonni, amici o baby-sitter a prendere i bambini all´uscita da scuola se entrambi lavorano. E´la scuola che si adegua agli orari dei genitori. Tu comunichi che orari di lavoro hai e loro si organizzano. 
Mi fa piacere che al mercoledí la scuola inizi alle ore 10 perché si dá la possibilitá a tutti coloro che hanno bisogno di seguire lezioni particolari, tipo mia figlia che cosí ha un´ora di lezione di italiano con insegnante madrelingua. 
Credo sia complice il fatto che io qui in Svezia ho ritrovato parte di quella serenitá che in Italia avevo perso e ci tengo che anche i bambini ce l´abbiano. Accetto quindi anche un ritmo piú lento. 

3 commenti:

  1. Io credo che tua figlia e' fortunatissima ad andare a scuola in Svezia. Io vivo in California e non manderei mai i miei figli in una scuola italiana (adesso potete sparare a me :). Per me tutto quello stress che subiscono i bambini italiani e' assurdo. E con quale scopo poi? La scuola americana e' vero non insegna tanto come quella italiana. Ma cavolo se' e' bella e organizzata. Mia figlia piu' grande ha appena iniziato la High School. Puo' scegliere di fare classi di teatro, canto, banda, arte, ceramica.Di sport ne hanno un'infinita', dal nuoto, al football ovviamente, al calcio etc. Che male c'e' se ci si diverte un po' a scuola? Ovvio, i miei figli non potrebbero mai andare ad un universita' italiana. Ma perche' dovrebbero? Se non hai intenzione di ritornare a vivere in Italia, non credo ci sia nulla di preoccupante ad andare in una scuola divertente.

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  3. hahahah! Sai che ti dico? Hai ragione! La penso come te. In Italia studiamo come matti. Mi ricordo il mio liceo: ti massacravano! Ricordo gli zainoni su bambini di 7 anni.... E l'andazzo prosegue anche all'universita. Risultati? Come dici tu: c'è chi esce, ha imparato, non gliene fregava nulla, e dimentica tutto, e qui la gran quantità del popolo ignorante. Altrimenti abbiamo gli studenti più colti, istruiti e sapienti del mondo... Che non sanno fare un cazzo. Esempio concreto in famiglia: io e gran parte dei miei amici laureati, dopo la laurea eravamo di diventati persone colte, istruite...con lavori precari, ampiamente al di sotto delle prospettive del titolo, o peggio disoccupati. Incapaci comunque di qualsiasi iniziativa personale. Dipenderà anche dal carattere, ma alla fine su tante persone almeno una avrebbe dovuto emergere. Il marito di mia cugina, australiano, laurea in ingegneria a 22 anni, un po' deriso dai parenti perché: "là le scuole sono facili, non studiano veramente" ha la sua ditta di successo e guadagna un sacco di soldi.
    Siamo come principini che si auto incensano. Bastoniamo di studio i nostri figli peggio che nelle caserme dei corpi speciali, e formiamo degli inetti sapientoni. E il mondo va avanti.

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