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domenica 30 agosto 2015

La famiglia del Mulino Bianco non esiste, peró...



La famiglia del Mulino Bianco non esiste. Nemmeno in Svezia. Certo che se vivi in un paese che considera i bambini come gli indiani considerano le vacche, beh, allora diventa piú facile alzarsi ed affrontare la giornata. (Fermo restando le altre variabli della vita come il lavoro, l´ambiente, l´economia, eccetera). 

A tal proposito ho appena letto questi due articoli: questo e quest´altro
E´uscita la classifica dei paesi del mondo in cui si vive meglio in famiglia. Argomento su cui la Svezia é notoriamente fortissima. Si é infatti classificata terza. Prima l´Austria. Non so come siano organizzati in Austria, ma in uno dei due articoli é citato che anche i padri possono andare in congedo familiare. Beh, anche in Svezia se é per questo. 16 mesi di permesso spettano ad entrambi i genitori che possono spartiserli (piú o meno) come vogliono fino a quando il figlio non ha computo 8 anni di etá. Questo vuol dire che molte famiglie decidono di rispamiare qualche mese di permesso e di usarlo a piccole dosi anno dopo anno come vacanza aggiuntiva. E questo spiega come mai ci siano famiglie che si fanno due mesi di ferie d´estate. Altre famiglie diluiscono il permesso in questione quasi settimanalmente e cosí puó capitare che uno stia a casa tutti i venerdí per alcuni anni consecutivi. Insomma, roba da fantascienza per l´Italia. 

L´articolo dice anche che i neo-genitori ricevono un assegno mensile di 100 -200 euro. 100 o 200 ? C´é una bella differenza. Anche in Svezia c´é un assegno mensile per tutti i nuovi nati fino al loro 16esimo compleanno. Si parla di 1050 corone al mese (circa 110 euro) e si chiama barn bidrag e spetta a tutti in egual misura a prescindere dal reddito. Anche noi li riceviamo direttamente in conto corrente ogni mese, altro che deduzioni o detrazioni in sede di dichiarazione del reddito che poi te li da il datore di lavoro a luglio dell´anno dopo quale sostituto d´imposta (nel senso che te li scala dalle imposte). 

Ma poi é tutto il sistema volto ad agevolare le famiglie con bambini. E cosí la scuola é gratuita a tutti i livelli, credo anche l´univeristá. E non si paga niente per i libri e la mensa e molto poco per altri servizi come il trasporto per chi abita på landet (in campagna) o per la fritid (il doposcuola) che qui in Östergötland tutti chiamano frita.  
Insomma uno stato generosissimo per le famiglie, ma l´Austria sa fare di meglio. Sono molto curioso di sapere i dettagli, ma mi fido della statistica. 

Il secondo posto spetta invece alla Finlandia merito di un sistema scolastico qualitativamente migliore. Questa cosa non é la prima volta che la sento. Mi ricordo di aver letto da qualche parte che in Finlandia gli insegnanti sono mediamente pagati di piú che in Svezia e questo fa si che il lavoro di insegnante sia piú attrattivo per le persone piú capaci e competenti. Fermo restando altre variabili dette sopra. 

Comunque il terzo posto non é mica da sputarci sopra, anzi. L´Italia? #N/A come dice Excel. Peró abbiamo le macine e i tarallucci. Ahmbhé. Allora cambia tutto. 

domenica 24 novembre 2013

Due feste in due giorni, ma per bambini

In alcune cittá svedesi ci sono dei parchi giochi per bambini al coperto che sono fantastici. Avete presente quando nelle sagre italiane arrivano le giostre e che spesso una di loro é fatta di percorsi per bambini che si possono arrampicare, evitare ostacoli, e poi scendere con scivoli, tutto imbottito, eccetera eccetera..? Ecco, ora immaginatevi la stessa cosa ma in formato gigante: un vero e proprio capannone industriale. Una foto trovata su internet é questa: 
ma é solo una foto parziale. Immaginatevi una cosa piú grande e i bambini che si arrampicano, in totale sicurezza, passando da una struttura all´altra attraverso dei ponti oppure con degli scivoli che sono quei tubi colorati a stisce. Ci riuscite ad immaginarveli? Io ci riesco benissimo perché anch´io mi ci butterei a provare tutti i percorsi ed esplorererei ogni singolo angolo della struttura. 
In questi posti molti bambini ci vanno anche in occasione del proprio compleanno perché ci sono delle stanze a tema dove i bambini possono recarsi in intimitá con i propri amici ed aprire i regali e mangiarsi una fetta di torta, che poi, in realtá, non si mangiano la torta con le candeline di compleanno, ma un hamburger con le patatine fritte. Mah. Niente candeline, quindi. 
Fatto sta che la mia bambina un paio di giorni fa é stata invitata ad una di queste feste e io la ho accompagnata. I bambini si sono divertiti come matti. Avrei voluto giocare anch´io ma é vietato agli adulti e poi non volevo sfigurare con i genitori degli altri bambini con i quali ho avuto modo di collaudare un po´ il mio svedese per un bel po´di tempo sorseggiando uno squisitissimo (non é vero, mi sono solo abituato) caffé svedese. 
Nel biglietto d´invito c´era scritto di trovarci all´ingresso alle ore 15:45. I dieci partecipanti sono arrivati tutti puntualissimi, tranne uno (10 minuti) che si é scusato per il ritardo come se avesse ucciso qualcuno. 

Il giorno dopo invece la festa la abbiamo fatta noi, questa volta per la nostra bambina, ma in stile italiano. Fatta solo tra italiani, perché la bambina ha scelto cosí, non perché non abbia amici svedesi, ma perché non era opportuno mescolare bambini che parlano lingue diverse. Abbiamo prenotato una stanza che viene utilizzata a questo scopo dagli abitanti del quartiere. In tutti i quartieri c´é qualcosa di simile, figo no? 
Al posto dell´hamburger c´erano una serie di torte fatte da mia moglie con pan di spagna (si scrive minuscolo?) e crema pasticcera e altre bontá come il tiramisú (ebbene sí, abbiamo trovato il mascarpone) e il salame al cioccolato che invece ho preparato io secondo la mia ricetta personale. E finche i bambini giocavano e urlavano in giro per il locale, i genitori ne hanno approfittato per starsene un po´in compagnia anche loro. 

Concludendo, feste svedesi e feste italiane: tutte le feste per bambini sono belle. Le differenze non contano e ci si abitua. L´unica che mi fa pensare é che in quella italiana sono arrivati quasi tutti in ritardo.