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sabato 16 marzo 2013

Studiemedel

Una delle cose fighe (termine tecnico) della Svezia é che se in qualsiasi momento della vita ti viene voglia di studiare o di rimetterti sui libri, lo stato ti paga per farlo. A qualsiasi livello: dai corsi di economia domestica per adulti fino agli studi universitari. 

FERMI TUTTI !!! 

Lo so che siete giá sull´uscio della porta per arrivare qui e vivere studiando, ma non é cosí semplice. Io infatti fin´ora ho solo studiato e non ho preso un corona. 
Vi dico subito i limiti. Intanto lo studiemedel, cosí si chiama, non vale per l´SFI, cioé per il corso di svedese per stranieri. Corso che io, tra l´altro, ho finito proprio ieri. Poi non si puó avere accesso allo studiemedel se si é residenti da meno di due anni. Mi pare giusto. Per quanto mi riguarda io dovrei aspettare ancora un anno. Accc!!! Eppoi il contributo é intero fino a 45 anni, poi comincia a decrescere fino a 55 e a quel punto si azzera. 
Ma di quanto stiamo parlando? Stiamo parlando di 9024 kr (che corrispondono a 1061 euro circa). Al mese. Non male, vero? Tenendo conto che tutti i corsi sono totalmente gratuiti, quei soldi servono solo per mantenersi. 

Ma ... attenzione!!!  Una parte di questi soldi, 2828 kr pari al 31%, sono a fondo perduto, il resto é un prestito e come tale va restituito prima o poi. Io, che in una vita precedente ho studiato anche matematica finanziaria, il mese scorso ho provato a capire a quanto ammonta il tasso effettivo degli interessi con la classica mentalitá da italiano che cerca di scovare le fregature e invece ho constatato che il tasso é assolutamente politico. 

Su queste cose la Svezia é insuperabile. 

mercoledì 13 marzo 2013

Fattelo piacere



La settimana scorsa ho sostenuto l´esame all´SFI del corso D. 
Lo ripeto per chi fosse nuovo a questo tipo di cose: l´SFI é il corso di svedese per stranieri. Viene diviso in 4 corsi: da A a D. Quindi io con questa scuola ho finito. Non so ancora con quale voto, ma é quasi sicuro che ho finito. 
L´esame scritto di martedí scorso era suddiviso in varie prove: 6 per la precisione. Due di läsförståelse, cioé leggi e capisci. Ti danno dei testi da leggere o dei brevi messaggi e devi rispondere a delle  domande a crocette. Altre due prove erano hörförståelse, cioé ascolta e capisci. Ti fanno ascoltare dei dialoghi e devi rispondere a domande a crocette pure quelle. Eppoi altre due prove scritte che consistevano nel scrivere delle email in cui dovevo spiegare certe cose e proporne delle altre. Il tutto é durato 5 ore. Massacrante. 
E questi erano solo gli scritti. Due giorni fa ho avuto invece l´orale. 

Quindi ho finito? Magari. Inanto non so ancora i voti. Quelli li sapró lunedí o forse venerdí questo con un po´ di fortuna. Dopo di che posso stare a casa? E invece no. L´insegnante ci ha detto oggi che dobbiamo continuare fino a venerdí della settimana prossima. Perché ??? vi chiederete e me lo chiedo anch´io. La risposta é che é scritto cosí da qualche parte. 

Come quella volta che aspettavo l´autobus all´aeroporto e che si é fermato sul binario giusto ma 20 metri piu avanti e allora io sono andato a chiedere al conducente, che nel frattempo era sceso per aiutare i passeggeri che scendevano, se quello era l´autobus per Norrköping. Lui mi ha risposto in modo seccato di no e che l´autobus per Norrköping parte dall´altra parte del marciapiede. Lui é risalito, ha messo in moto, fatto retromarcia per 20 metri e poi mi ha detto: ecco, ora é l´autobus per Norrköping. 

Questa é, secondo me, una della regole principali della societá svedese: il rispetto maniacale delle regole. Uno dei comandamenti, l´assioma, l´aforisma, la massima, il principio filosofico. Se fate fatica ad accettare queste cose, la Svezia per voi rischia di diventare un incubo, come é successo a certi. Io me lo faccio piacere. A volte é dura da capire, ma me lo faccio piacere. 


PS: quello dell´immagine é il libro di testo che non mi é piaciuto per niente. Quello no che non sono riuscito a farmelo piacere. 




mercoledì 30 gennaio 2013

Un pirla in virginale attesa

La settimana scorsa l´insegnante di svedese ha fatto un annuncio-bomba in classe: dobbiamo leggere un libro, un romanzo, a nostra scelta entro il 25 febbraio, che poi ci sará da svolgere un tema in classe. 

Il terrore mi ha pervaso. Io invatti non ho mai letto un romanzo in vita mia, o almeno non di mia spontanea volontá. Lo so, non é bello vantarsi dell´ignoranza, ma i romanzi non mi piacciono proprio. Preferisco di gran lunga la lettura di qualche manuale tecnico o di qualcosa che mi possa insegnare qualcos´altro o che, almeno, faccia leva su qualche mia passione. 
Da qui una delle mie massime preferite: io non leggo, studio. 
Sí perché se provo a leggere qualcosa, leggo tre volte la stessa riga e mi addomento.
Ma vaglielo a spiegare tu all´insegnante. Qui, ho pensato, dovevo inventarmi qualcosa e alla svelta. L´unica soluzione era trovare un libro che mi stimolasse particolarmente e che fosse presentabile al resto della classe, e all´insegnante. Non il Kama Sutra, quindi. Cosa c´é che mi piace? Le moto. Un libro sulle motociclette? No. Ci ho provato anni fa con il libro "lo zen e l´arte della manutenzione della motocicletta" ma era di una noia mortale. I vari libri umoristici che ho in casa sono in italiano e non credo che esistano in Svezia perché gli svedesi non hanno proprio il senso dello spirito. Mi rimane solo Starcraft: il mio gioco da pc preferito di cui, tra l´altro, sono anche un po´maniaco.

C´é tutta una storia dietro a questo gioco e sono stati pubblicati anche dei racconti. 
L´anno scorso ne avevo letto uno, online. Magari ci sono in svedese, ho pensato. Ho fatto una ricerca e giovedí scorso lo ho trovato. Pazzesco, proprio in lingua svedese. E cosí lo ho comprato subito. Ecco la copertina: 


Sono rimasto in trepida e virginale attesa per 4 lunghi giorni ed oggi finalmente é arrivato. Ho aperto il pacco come un bambino apre i regali a Natale e quando finalmente lo avevo nelle mani non ci riuscivo a capacitarmi: ci ero riuscito. Ma l´entusiasmo é durato pochissimo. Appena ho iniziato a sfogliarlo ho scoperto che non era proprio quello che mi aspettavo. Sí era in svedese, ma cosí: 


A  FUMETTI !!!

Che pirla che sono.

mercoledì 19 dicembre 2012

FAQ: la lingua svedese e il lavoro

FAQ. 
Non é una parolaccia che si utilizza per mandare a quel paese qualcuno. Ma un termine che si trova in molti siti e che é l´acronimo di Frequently Asked Questions. Io ci ho messo anni a capire che molti siti, anche istituzionali, non ce l´avevano con me. 
Ed é arrivato anche per me il momento di raccogliere e rispondere alle domande piú frequenti che mi pongono i lettori del blog. 
Cominiciamo con queste due che sono connesse: 

QUANTO TEMPO SERVE PER IMPARARE LO SVEDESE? 
Come ho giá scritto, a tutti gli stranieri spetta un corso gratuito di lingua svedese. Tempi e modalitá di svolgimento dei corsi variano da comune a comune. Qui a Norrköping, per esempio, sono proprio ben fatti. Io frequento un corso di 3 ore al giorno, ma poi mi impegna anche nello studio individuale. 
Quella dei corsi di svedese per stranieri é una vera e propria industria dell´istruzione. Pensate che solo qui a Norrköping ci sono piú di 800 alunni. 
Tutti i corsi si suddividono in 4 categorie: A, B, C e D. In realtá il meccanismo é un po´piú complesso fatto di spår (binari) e, dei vari corsi, ce ne sono certi di piú lenti ed altri piú veloci. Ma in linea di principio un italiano (che quindi ha dimestichezza con l´alfabeto latino) e che ha una cultura media, dovrebbe posizionarsi senza problemi nel corso C. Sopratutto se dimostra che sa spiaccicare qualche parola. 
Quindi se volete fare come sto facendo io, vi dovete cuccare due corsi, il C e il D. Ognuno di questi dura 4 mesi. Il C va da agosto a dicembre. Il D da gennaio a maggio. Se si dimostra di averne le capacitá, c´é la possibilitá di entrare dopo o uscire prima. Ho un paio di compagne di classe, bravissime, che sono arrivate un paio di mesi dopo l´inizio del corso, hanno recuprato il gap e hanno fatto l´esame con me la settimana scorsa, passandolo pure molto bene. Io ed altri (pochi) contiamo invece di uscire a marzo, quindi un paio di mesi in anticipo sulla natuale scadenza. 
Comque sia, fate conto che vi serve un anno. 
A che livello si arriva alla fine di questo anno? Gli esami sono di manica larga. Ho visto promosse anche delle capre. Ma a voi non interessa il titolo, ma la preparazione, giusto? Ecco, in un anno potete arrivare ad avere un livello di conoscenza che vi permette di parlare/ascoltare/leggere/scrivere dignitosamente bene. Io che sono a metá di questo percorso formativo riesco giá a comunicare in svedese, anche con argomenti complessi. Riesco ad ascoltare la televisione e capire abbastanza. Negli uffici e locali pubblici parlo solo svedese. Ancora in modo incerto e maccheronico, ma ho fatto grandi progressi rispetto a solo 4 mesi fa. Ho ancora un accento che fa schifo, ma un po´alla volta.... 
Finito questo primo anno di studio, non é che saprete lo svedese benissimo, anzi, per il dopoSFI é prevista un´atra serie di corsi chiamati SAS: svenska som andraspråk (svedese come seconda lingua). In essi vi insegnano cose tecniche come il linguaggio per certi particolari tipi di lavoro, ma non sono molto informato in merito. 
Dimenticavo una cosa importante: per poter accedere a questi corsi vi serve il personnummer: il codice fiscale svedese. Per avere il personnummer vi serve il permesso di residenza. Per avere quest´ultimo vi rimando ad un mio precedente post. Se vi va tutto liscio come l´olio vi sevono almeno 6 mesi. Il che non capita mai. 

C´É LAVORO? 
Uffa, lo ho giá detto: dipende da quello che cercate. Se avete certe esperienze o certi titoli vi spianano la strada e in pochi mesi avete giá un lavoro anche senza conoscere la lingua. In altri casi non trovate nemmeno un praktik (praticantato).
I lavori deficitari in Svezia li trovate in questa lista elaborata dal Governo Svedese, mica da un blogger scemonito qualsiasi. Occhio che molti di queste professioni sono regolamentate e quindi che dobbiate richiedere il riconoscimento del vostro titolo di studio e/o abilitá professionali o, addirittura, prendere qualche certificazione in Svezia. Dipende. 
Il lavoro poi é diffuso sul territorio nazionale in modo diverso. La stessa professione puó essere richiesta in una regione e ignorata in un´altra. Per saperlo questo sito é proprio utilissimo: é quello dell´ente del lavoro svedese. Dovete inserire il tipo di lavoro che cercate e vi viene fuori la cartina geografica e l´indicazione di dove é piú o meno richiesto. 


Per oggi basta. Domani risponderó ad un´altra domanda frequente: quanti soldi servono? Anche se la risposta la sapete giá. 



venerdì 30 novembre 2012

R = 1 / B

La Svezia é un paese molto generoso. Dal mio punto di vista pure troppo. 
Ogni anno arrivano decine di migliaia di stranieri da paesi in difficoltá: in particolare da Siria, Somalia e altri paesi del Medio Oriente. Pensate che nella mia classe, dove si insegna svedese per stranieri, su 20 compagni ce sono solo 3 europei (io, mia moglie e una ragazza olandese). Ci sono quattro ragazze che arrivano dall´Oriente (Indonesia, Thailandia, Vietnam e Cina) ed una dagli USA. Tutti gli altri arrivano da Siria, Iran, Iraq,   Pakistan, Turchia, Egitto, Marocco e c´é anche una ragazza di colore dal Camerun. 
La lingua piú utilizzata quindi  per spiegare certe cose quando non ci si riesce in svedese é l´arabo. Segue l´inglese. 

Siccome molte di queste persone arrivano da situazioni catastrofiche (ma anche no), la Svezia permette loro di studiare gratis (come me), ma anche di avere un reddito di 6000 kr (pari a 700 euro) a testa. Quindi una famiglia di 4 persone adulte prende circa 2800 euro al mese. 
Chi sente queste cose per la prima volta penserá che questi rifugiati dovrebbero essere molto grati alla Svezia e dovrebbero comportarsi come chi ha trovato l´Eldorado. E invece non si integrano, non si sforzano di trovare un impiego o di imparare la lingua. Anzi, in alcuni casi, criticano persino quello che gli viene dato. 
Io, che mi considero una persona con la mente aperta e tollerante, faccio fatica qualche volta ad accettare cosí tanta tolleranza da parte del governo Svedese. 
Succede infatti che coloro percepiscono il bidrag sono generalmente le persone che si impegnano di meno anche a scuola. Metá classe lo prende e, guarda caso, metá classe non é stata ammessa all´esame di fine corso che ci sará settimana prossima. L´altra metá della classe é in Svezia per essersi sposata/fidanzata con svedesi (m/f) e, guardacaso, queste sono le persone che si impegnano di piú perché hanno fretta di imparare e di trovarsi un impiego. 
Ecco quindi che ho elaborato la formula  R = 1 / B dove R é il rendimento scolastico e B il bidrag

Devo precisare che il bidrag non é eterno. Se non erro dovrebbe durare un paio di anni, ma non é vincolato a nessun tipo di rendimento scolastico, se non alla semplice frequenza. E´per questo che molti non si perdono una lezione. Un paio di compagni vanno addirittura in un´altro corso perché ricevono dei fondi per andarci. Ma, mi sono informato, sono corsi del tubo, infatti nessuno dei due é stato ammesso. 

Se l´Italia fallisce, possiamo chiedere anche noi il bidrag? Se me lo danno, prometto che la formula diventerá R = B^2 .

giovedì 13 settembre 2012

Servizi per stranieri

Mi meraviglio quotidianamente di quello che fa lo stato svedese per accogliere gli immigrati. 
Quello della foto é l´edificio dove vado tutti i giorni per fare il corso di svedese. Una struttura di 4 piani con molte aule, quindi insegnanti, tecnici e personale amministrativo. C´é l´aula computer, quella ricreativa con il ping pong, la cucina, l´aula incontro tra studenti e chissá quante altre cose che ancora non ho trovato. Il tutto GRATIS. Non ho speso nemmeno un euro. Mi hanno dato pure il libro. Ma siccome il libro lo dovró consegnare a fine corso intonso, allora mi forniscono quotidianamente anche le fotocopie. Siccome sono previdenti, hanno previsto e mi hanno fornito anche un raccoglitore ad anelli per le fotocopie che mi vengono ovviamente date giá bucate. Insomma, mi sono portato solo una penna biro. 
Io mi impegno molto a studiare svedese ma la maggior parte degli altri alunni invece no. Il motivo é che moltissimi prendono un sussidio (bidrag). 
Anzi, mi impegno cosí tanto che cerco nel tempo libero altri corsi e altre oportunitá per imparare ancora piú rapidamente. Cosí ieri ho visitato un´altra struttura, modernissima anche quella, dove sono stato presentato da un mio compagno di classe iracheno. Non mi hanno molto convinto i metodi di studio di questa associazione ma poi ho intuito che forse molti frequentanti ci vanno perché lí si prende il sussidio a frequentare. Cioé, ripeto, non é solo gratis, ma ti pagano per andarci !!! 
Questo é fuori dalla mia comprensione. 
Lo so cosa state pensando: vado in Svezia anch´io e mi faccio mantenere dallo stato sociale. E invece no. Di solito quelli che ottengono tutti questi aiuti aggiuntivi sono rifugiati e noi italiani non lo siamo. Magari lo saremo, chissá. 
Allora ieri pomeriggio sono andato anche in un bar che é connesso con la biblioteca (fornitissima) cittadina. Lí si organizzano degli incontri tra stranieri per praticare la lingua: si chiamano språkcafe. E cosí ho conosciuto tantissima altra gente da tutto il mondo, parlando svedese.
La scuola, inoltre, organizza corsi aggiuntivi, e si mette in contatto con altre scuole della regione, per insegnare mestieri utili e richiesti. La settimana scorsa é venuta a parlarci una persona dal comune di Mjölby per sponsorizzare un corso per addetti alle pulizie. Oggi invece é venuto un tipo di una azienda controllata dal Comune e dallo Stato che aiuta gli stranieri ad aprire una attivitá economica, anche finanziandola economicamente. 
Per ogni straniero, inoltre, all´Arbetsförmedlingen (l´ufficio collocamento svedese) c´é a disposizione un tutor che ti puó seguire passo passo per trovare un lavoro. 

Insomma, ti insegnano la lingua gratis e si preoccupano di inserirti nella societá anche lavorativamente parlando. Proprio come la legge Bossi-Fini. 

Ripeto: non é che se immigrate qui fate automaticamente la bella vita. Ma almeno vi sentite trattati da esseri umani e con intelligenza. 

martedì 11 settembre 2012

Non sono mica malato

Oggi, a lezione di svedese, c´é stato un improvviso test di valutazione. 
Un compitino facile, da eseguire in pochi minuti: bisognava simulare di lasciare all´insegnante una nota scritta in cui dovevo spiegare che non sarei arrivato per tempo alla lezione perché indisposto e che avevo giá prenotato una visita medica al vårdcentral (cosi si chiamano qui le strutture sanitarie di base). Contavo peró di ritornare appena terminata la visita. 
Non so com´é andato, ma le frasi mi venivano di getto. Anzi, mi sono anche sbizzarrito ad arricchire il racconto con qualche particolare piú o meno simpatico (tipo che ho vomitato la colazione). 
Mi era anche venuto in mente, ma per fortuna non lo ho fatto, di terminare il racconto tranquilizzando l´insegnante che non sono malato, ma soltanto svedese. 
Questa sarebbe stata una citazione colta, tratta da una canzone popolare fatta dai danesi per sfottó nei confronti degli svedesi nel 1990. Il ritornello, infatti, che dá nome alla canzone, recita "jag är inte sjuk, jag är bara svensk" che tradotto vuol dire: "non sono ammalato, sono solo svedese". 
Ho detto "per fortuna" di non averlo scritto perché non credo che la mia insegnante abbia il senso dello spirito. 
Comunque la canzone é questa. Enjoy it! 
 

giovedì 23 agosto 2012

Tutti a scuola


Lunedí sono iniziate le scuola qui in Svezia. E mi pare giusto. Perché fare 3 mesi di vacanza? Finché si é studenti sembra un diritto inviolabile costituzionalmente garantito, ma quando cominci a diventare tu il genitore qualche domanda te la poni. Sopratutto se lavori e non sai dove piazzare il/la piccolo/a. 

In Italia fatti i 3 anni di asilo, si passa alle elementari. Qui invece c´é un anno intermedio chiamato förskola klassen a cui abbiamo iscritto la bambina. E´il momento migliore per un bambino di inserirsi nella societá svedese perché ha il tempo di imparare la lingua prima che inizino le elementari. Passati i primi 4 giorni la bambina é entusiasta. Anche noi abbiamo avuto la sensazione che la scuola sia organizzata mediamente meglio di quella italiana. Ma non vorrei essermi fatto influenzare da fattori psicologici, appena ho qualcosa di concreto, ve lo dico. Per il momento mi ha colpito l´enorme disponibilitá di adattamento che ha la scuola nei confronti delle esigenze dei genitori. Se i genitori hanno degli orari strani, come noi che abbiamo il corso a volte di mattina, a volte di pomeriggio, a volte metá e metá, la scuola si adegua e ti tengono il figlio da mezz´ora prima del tuo impegno a mezz´ora dopo. A prezzi irrisori, ovviamente. Anzi, gratis se non hai reddito (per esempio se studi).


L´altro ieri invece é toccato il turno mio e di Suzy di andare a scuola: per il corso di svedese, che, ovviamente, é totalmente gratuito come la scuola della piccola. 
Il corso di svedese é articolato in 4 sezioni in ordine crescente: A, B, C e D. Noi siamo al livello C. Ci finiscono di solito quelli che sanno giá qualcosa di svedese oppure che hanno un titolo di studio a livello laurea. In classe siamo in 16. Di questi di europei siamo: io, Suzy e un tizio dalla Bosnia. Tutti gli altri vengono prevalentemente dal medio oriente (Siria, Iraq, Palestina, Afghanistan, Pakistan**), Marocco, Thailandia e Indonesia. Questo mi fa sentire molto cittadino del mondo. Alcuni sono arrivati per scappare da guerre e carestie, e sono magari rifugiati, ma la metá circa é gente sposata con svedesi (m/f).

La cosa che mi ha fatto sorridere di piú é stato l´incontro di Suzy col bosniaco. Di solito noi italiani quando ci troviamo all´estero facciamo una gran festa. Chi sei, da dove vieni, che fai, e subito amici. I balcanici invece a malapena si salutano. Si sono detti hej, uno. Hej, dice l´altro. Poi si guardano come per dire: abbiamo altre cose da dirci? Per me: no. E se ne vanno. Grandi. 


* l´immagine é quella della bandiera della terra
**io considero Medio Oriente tutto quello che va dal Mar Rosso al confine con l´India.