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martedì 2 agosto 2016

Altolá sudore


Rieccomi cari affezzionati lettori dopo un mese di ferie. Un mese !?!?!?!? Esatto, perché qui in Svezia é normale andare in ferie un mese intero, almeno. Dico almeno perché molti ci aggiungono un altro mese di maternitá o paternitá che avevano avazato (su 16 mesi fai presto ad avanzarne alcuni da smaltire in piú anni). 

Insomma, dicevo che sono tornato. Peró io non ho fatto come lo svedese medio che se ne va nella sua stuga o direttamente a casa che usa come campo base per piccole gite fuori porta. No, io sono stato tutto il tempo in sud Europa: Croazia e Italia. 

Due settimane le ho passate in un´isola croata con pochissimo turismo. Io che sono una persona socievole e cerco sempre compagnia, quest´anno avevo bisogno di starmene con la famiglia in un posto appena segnato sulle mappe. Dormire in pineta scandito dal canto delle cicale, anche per fuggire al calore dei 35 gradi del sole, e senza preoccupazione alcuna era quello di cui avevo estremamente bisogno dopo un anno e mezzo di stress senza precedenti. Il mio primo lavoro in Svezia infatti é stato particolarmente impegnativo perché ogni certo numero di mesi mi assegnavano compiti nuovi, e spesso mi sono trovato catapultato a gestire cose importantissime senza sapere esattamente cosa stessi facendo. Come ho fatto a non combinare disastri é un mistero. Il tutto contorniato da una vita fatta di pendolarismo tra Norrköping e Eskilstuna che richede 2 ore andare e 2 tornare ogni giorno e che mi hanno praticamente azzerato la vita privata infrasettimanale. 
Non da ultimo avevo anche bisogno di sentire il caldo quello vero sulla pelle e penetrare nelle ossa, che é una sensazione che mi ricorderó durante l´inverno svedese. 

Sono stato anche una settimana scarsa a Vicenza per trovare amici e parenti e cercare di fare indigestione di pizza. Cosí adesso non ne avró piú voglia per alcuni mesi.

Il mega viaggio in sud Europa lo ho fatto in auto. Complessivamente ho percorso 6400 km. Troppi. E´stato piacevole, mi ha dato un maggior senso di distacco dai casini quotidiani, ma non lo faccio piú. E´stato invece interessante osservare come le temperature, la vegetazione e gli ambienti urbani cambino gradualmente passando da un estremo all´altro dell´Europa. Dalla macchia mediterranea alle foreste di abeti, dai 35 gradi ai 20. Dal caos urbano all´ordine rigoroso. Dall´umido al secco. Ecco, questo vorrei sottolineare che qui in Svezia l´aria é sempre molto secca.

Ho incontrato un amico a Vicenza la settimana scorsa a cui é rimasto impresso del suo viaggio in Svezia che qui non si suda o quasi. Visto? Tutti ci trovano qualcosa di interessante in Svezia. A me invece piace tutto (che pazzo fanatico) e adesso che ho ricaricato le batterie, sono stracontento di essere tornato. 


sabato 16 gennaio 2016

Borta bra, hemma bäst.

Era da 3 anni e mezzo che non andavo a Vicenza, la mia cittá natale e avevo accumulato una gran voglia di rivedere e stare un po´con vecchi amici e trascorrere il Natale con i parenti. 
Volevo lasciarmi andare ed attirare ai migliori richiami che l´Italia sa ancora fare: il buon cibo (tra cui svetta anche la pizza), il vino, la cultura, l´arte e l´italian sytle: lo stile di vita italiano, fatto di spritz, e di tante piccole cose che ti fanno assaporare la vita ad ogni momento del giorno. 

Il tutto peró senza farmi coinvolgere dagli aspetti negativi del Belpaese e che mi hanno fatto andare via. Non volevo assolutamente farmi coinvolgere in alcun modo in discussioni di politica o sulle vicende di cronaca nazionale e locale, come i buchi creati da alcune banche che hanno portato alla svalutazione dei risparmi di migliaia di innocenti risparmiatori. A Vicenza poi di gabbati ce n´é almeno uno per famiglia perché si sono concentrati sia il buco di Banca Popolare Vicentina, sia quello di Veneto Banca. La tempesta perfetta. E´incredibile che la cittá non si sia trasformata in una cittá fantasma con le balle di paglia che attraversano Corso Palladio, cosí come é altrettanto incredibile che nessuno sia finito in galera. Ma di questo non volevo parlare con nessuno. 

Non volevo fare domande sulla disoccupazione o, in generale, sulla crisi economica (e di valori) che ha colpito gli italiani. Primo perché é brutto chiedere delle disgrazie, secondo perché é altrettanto brutto tornare e fare paragoni tra la Svezia e l´Italia come per dire che "dove vivo io... ".  Volevo evitare questi discorsi come la peste e ci sono riuscito. Quando alcuni amici mi hanno posto domande specifiche sulla Svezia, io ho cercato di rispondere in modo piú obiettivo possibile, mettendo in evidenza i pregi, ma anche i difetti e le difficoltá che incontra un emigrante. Insomma: ero in ferie. 

Ferie: proprio cosí. E le ferie a Vicenza, la mia cittá, non le avevo mai fatte. 
Era tutto cosí surreale. Passeggiavo per il centro e scattavo decine di foto. Ai palazzi rinascimentali, alle luminarie natalizie che creavano effetti ottici di particolare suggestione. E poi ci si fermava a prendere la cioccolata calda, lo spritz, il cappuccino a colazione. E alla sera era imperativo mangiare fuori, di solito pizza, ma anche pesce o un semplice piatto di pasta ma a casa di amici intimi. Vicenza si era trasformata in un enorme villaggio turistico per me e per la mia famiglia. Malgrado la nebbia e il freddo umido a cui non ero piú abituato. Altro che il freddo svedese: ho patito di piú quello padano. Ma chi se ne importava: ero in ferie e non dovevo mica fare il bagno. 

Mi ha ferito sentire i racconti di amici che vivono nell´incubo di perdere il lavoro (perché non ce n´é altro) o di altri che impazziscono di burocrazia o di ingiustizie varie. Io stesso in una settimana solamente ho avuto due disavventure da italica burocrazia ed inefficienze varie ma non sto qui a raccontarvele.

Per la prima volta in vita mia sono andato di mia iniziativa al teatro Olimpico. Non c´era quasi nessuno e mi sono seduto lí, per mezz´ora, sulle gradinate a fissare il capolavoro che avevo a 1 km da casa ma che apprezzo solo ora che sono diventati 2000. Ho fatto un sacco di foto, ma non ce n´é una che renda giustizia. Allora ho provato con un video.

Improvvisamente mi é venuta voglia di andare a visitare anche altre cittá e dovrei pianificare anche altre gite, magari nei weekend. Anche se purtroppo ora no che sto mettendo da parte i soldi per dei progetti a breve termine. Ma mi stupisco di me: non avevo mai provato questa sensazione prima: una improvvisa voglia di visitare l´Italia.

E´ancora piú comprensibile peró la sensazione di "casa" che ho avuto all´arrivo all´aeroporto di Skavsta. Ero a casa. Come dicono gli svedesi: borta bra, hemma bäst, cioé si sta bene via, ma meglio a casa.


venerdì 25 ottobre 2013

Vacanze intelligenti


Approffitando di un volo super low-cost di Ryanair, io e famiglia ci siamo permessi un weekend in Italia, a Vicenza. 
E´stata una toccata e fuga organizzata solo per incontrare amici e qualche parente e mangiare quelle cose che qui ci mancano tanto. 
Abbiamo calcolato che avevamo a disposizione tre colazioni, tre pranzi e due cene. Prima ancora di partire avevamo stabilito nei dettagli il DOVE mangiare, il COSA mangiare e CON CHI mangiare. Penso che nenche uno svedese avrebbe potuto organizzare tutto cosí nei dettagli. 

In breve é andata cosí:

IL SABATO
partenza da casa alle 3:40 del mattino. Grattato il ghiaccio dai vetri della macchina con temperatura a 0º e direzione aeroporto Skavsta. Aereo decollato alle 6:30 e arrivato a Treviso alle 9:00 dove abbiamo trovato una temperatura di quasi 20º (che poi durante il giorno li ha anche superati). Io mi denudo o quasi e rimango in maglietta a maniche corte e mi sento un figo in mezzo a tutti quelli che se ne stanno in abiti tipicamente invernali tipo camicia e maglione di lana. Il bello é che mi dicono che sono fortunato ad aver trovato una cosí bella giornata di sole. Sole? Ma quale sole che c´é una cappa che non si vede nemmeno il sole ... 
Ci fiondiamo dentro al primo autogrill e ci gustiamo una brioches con cappuccino. Poi siamo andati in un centro commerciale dove sapevo che di solito si trovano al sabato mattina alcuni miei amici per fare colazione e fare un giro da Mediaworld. Ognuno c´ha le sue abitudini, non chiedetemi come mai questi fanno cosí da sempre. Comunque avevo ragione e cosí finché loro si bevevano il consueto cappuccino di mezzogiorno, io mi sono gustato il tanto agognato spritz-aperol. A momenti mi commuovevo. 
Ma il programma aveva un ritmo ben preciso da seguire. Occorreva andare in un ristorante lí vicino che noi apprezziamo per fare ottimi piatti di pesce. Avevamo giá deciso da mesi che avremmo preso tutti gli spaghetti allo scoglio, che qui in Svezia forse non arriveranno mai. 
Eppoi, una gita in provincia nel nostro mitico paesino di ex-residenza dove tutti e tre siamo andati dal parrucchiere/barbiere perché qui in Svezia sono costosissimi e professionalmente discutibili. Nel frattempo abbiamo incontrato circa metá paese e tutti mi sono venuti incontro per salutarmi e scambiare due parole. Compreso quello stordito del mio vicino di casa che mi ha chiesto: e allora come si sta in Brasile? 
Sono riuscito a dribblare tutti e raggiungere la meta: casa di amici con i quali avremmo trascorso la serata e infatti cosí é stato e ci siamo recati in una pizzeria che noi apprezziamo particolarmente. sapevo che lí avrei potuto prendere la mia pizza preferita che é porcini e lardo di colonnata servita con una ottima birra wiezen... non dico altro. Quanto mi mancava. 

DOMENICA. 
Mi sveglio e penso che si sente che non c´é un sistema di ventilazione nelle case italiane. Sento il bisogno di aprire la finestra per cambiare aria, metto la testa fuori ma l´aria che c´é fuori é identica a quella che c´é dentro. Che umido. Colazione da re in una pasticceria conosciutissima in cittá con brioches e cappuccino. Eppoi incontro con un amico. Il programma prevedeva uno spritz, ma era tardi e ci siamo recati a casa di zii dove abbiamo mangiato divinamente ed ho fatto il bis di tutto. Poi siamo ritornati nel paesino suddetto, ho dribblato altri compaesani, e siamo andati a trovare altri amici che ci aspettavano per poi ritornare di corsa a Vicenza dove sarebbero arrivati amici da Verona e da Cesena che congiuntamente con altri vicentini avremmo cenato in un´altra pizzeria tipicamente napoletana (non prima di un abbondante prosecco come aperitivo). Fenomenale. Sopratutto la compagnia perché a tavola eravamo in 15 e tutti di ottimo umore. Il programma prevedeva anche un amaro o una birra ulteriore, ma cominciavo ad essere un po´provato. 

LUNEDI
di nuovo colazione nella pasticceria suddetta in replica di quella del giorno precedente. E poi mi sono fatto imprestare la bici e sono andato nel mio vecchio studio a trovare la collega di studio, anche per questioni di lavoro, poi dal commercialista e poi in un paio di banche. Sono arrivato a casa giusto-giusto per sedermi di nuovo a tavola, questa volta ha preparato mio papá e niente aperitivo o amari, ma un bicchiere di vino bianco ci stava tutto. Eppoi via, verso l´aeroporto di Treviso di nuovo. 

EPILOGO
Qui in Svezia ho stretto molte amicizie e molto sincere. Non di meno di quelle che ho lasciato a Vicenza. Ma é ovvio che una amicizia che non si frequenta per cosí tanto tempo, poi dá una emozione notevole quando ci si reincontra. I calorosi abbracci che ho ricevuto erano quasi commoventi. Ho detto "quasi". Purtroppo il tempo era cosí scarso che proprio non ce l´ho fatta a incontrare anche altri che avrebbero sicuramente meritato. 
Per quanto riguarda invece il cibo, mi sono tolto certe voglie in modo spettacolare e ora per alcuni mesi sono a posto. 
Se tutto si mette a posto con il lavoro, conto di ripetere l´esperienza magari a marzo/aprile dell´anno prossimo e conto di vedere anche altri. E questa volta un baccalá alla vicentina non me lo toglie nessuno. 

giovedì 5 settembre 2013

L´Italia in tv e la pizza avai

Qualche giorno fa ho visto una trasmissione in tv su kanal 5. E´una trasmissione di viaggi, l´equivalente nostro di Turisti per Caso e si chiama "En stark resa". Io se fossi i due protagonisti di Turisti per Caso mi offenderei per il paragone, perché a differenza della versione italiana, in quella svedese hanno messo come due protagonisti due buzzurri ignoranti. 
Uno é magro e alto e porta sempre un cappello da cow boy ed é l´unico che si sforza di parlare con la gente. L´altro invece é un ciccione che non parla mai ed é sempre serio. Le persone meno indicate da avere come compagni di viaggio. 

Sono andati a Roma. Hanno visto il Colosseo e hanno chiesto a uno di quei tizi vestiti da legionari che etá ha la struttura. E poi si sono meravigliati. "ma veramente ha 2000 anni?" ha detto uno. Pochi secondi dopo sono andati diretti a Piazza di Spagna. "ma é solo una gradinata" dice uno. E poi vanno a mangiare. Entrano in una tipica trattoria romana e ordinano primo, secondo e dolce. Quando il cameriere porta la pastasciutta a quello con il cappello, quello gli chiede se puó portare un po´di ketchup. Al che il cameriere fa due passi indietro, inorridito, e ferito nel suo amor proprio e con uno slancio patriottico gli dice che no!, il ketchup non glielo porta. Avrei fatto cosí anch´io. Quando arriva la braciola ai ferri al tipo grassone quello la guarda stupito e dice "solo questa? neanche un po´di salsa sopra?". Ci rimane pure male per il fatto che il piatto conteneva solo la braciola e niente di contorno. In effetti forse qui avrebbe ragione. La nostra abitudine che la verdura va ordinata a parte andrebbe un po´rettificata. Ovviamente poi ordianano due dessert con i frutti di bosco perché un dessert senza frutti di bosco non puó esistere.

Poi hanno noleggiato una Fiat 500 di 40 anni fa che dentro non ci stavano nemmeno e sono andati a visitare una fabbrica di mozzarelle di bufala nella strada per Napoli. Quando hanno visto le bufale (in stalla) il tipo col cappello era spaventatissimo. Diceva che sono animali pericolosissimi al che l´allevatore lo tranquilizzava, ma lui insisteva nel dire che una volta é stato in Africa ed ha imparato che quelli sono animali cattivissimi ed estremamente pericolosi. Per quanto riguarda la mozzarella, credo che non l´abbia nemmeno assaggiata. E anche se la avesse assaggiata non avrebbe capito. 

Dopo di che sono arrivati a Napoli. Lí hanno visitato una fabbrica di caffé ed una pizzeria. In entrambi i posti non hanno trovato nessuno che parlasse inglese, a parte la figlia del titolare della fabbrica di caffé (e qui dobbiamo vergognarci noi). Questo video trovato su internet dimostra alcune scene tratte dall´esperienza napoletana. Il tipo con il cappello, con uno slancio da turista modello si esercita ad imparare due parole in italiano. 
Nella pizzeria invece provano a fare loro la pizza ma sono impediti come lo sarei io in una sala operatoria. Forse complice il fatto che nessuno parlava una lingua compresa dagli altri, non hanno capito nemmeno il signifiato di una pizza che si chiama 4stagioni che viene stranamente divisa in 4 parti. E quello con il cappello (perché, ricordo, l´altro non parla mai) insisteva nel chiedere se la pizzeria facesse anche la pizza Hawaii, cioé quella con l´ananas. Qui in Svezia la pizza piace cosí. Per fortuna che il verace pizzaiolo napoletano non capiva altrimenti lo avrebbe buttato fuori a calci. E si vedeva dall´espressione che pensava che minnchia vuoddí pizza avai. 

venerdì 8 marzo 2013

Quale periodo per l´Italia?


In un quotidiano locale é apparso questo articolo proprio ieri e si intitola "få rätt väder på din semester resa" che vuol dire "ottieni il miglior clima per la tua vacanza" e danno una serie di indicazioni di dove si puó andare in vacanza a seconda della stagione. 

Per ogni mese ci sono delle mete ideali suddivise in tre categorie: sole e bagno, grandi cittá, viaggi itineranti. Vediamole una alla volta:

SOLE E BAGNO.
marzo: Florida, Cuba
aprile: Portogallo, Spagna meridionale, Marocco, Cipro, Indie occidentali
maggio: Spagna, Grecia, Croazia, Maiorca.
giugno-luglio: tutta Europa, Hawaii
agosto: sconsigliano tutto il sud Europa perché c´é molta gente in vacanza e quindi casino. Peró poi elencano Portogallo, Fiji e riviera Francese.
settembre: Maiorca, Grecia, Croazia.
e mi fermo qui perché in inverno occorre andare dall´altra parte del mondo. Ma l´Italia? Non é il paese del sole? cioé: hanno citato tutti i paesi mediterranei ed evitato accuratamente l´Italia. Forse per metterci nelle altre categorie...

GRANDI CITTA´
marzo: Barcellona, New York, Shanghai, Tokyo
aprile: Madrid, San Francisco, New Orleans
maggio: Parigi, Amsterdam, Tallin
giugno-luglio: Stoccolma, Oslo, Copenaghen
agosto: le capitali dei nostri paesi vicini.
settembre: San Pietroburgo, Berlino, Pechino
ottobre: New York, Londra, Istambul, Rio
e anche qui nemmeno un cenno all´Italia. Niente. Nemmeno Venezia, la mia preferita.

VIAGGI ITINERANTI
Vi evito l´elenco. C´é scritto "Europa" ogni tanto ma nessun cenno all´Italia.

Questa é secondo me un´altra contraddizione degli svedesi. Tutti si immaginano l´Italia come un posto fantascentifico, un enorme villaggio turistico, dove tutti vivono in infradito e toga. Molti ci sono venuti per vedere Roma, Firenze o Venezia. Altri studiano l´Italiano. Ma poi ti trovi articoli come questo che fanno sospettare di essere anti-italia. O forse piú semplicemente molti capiscono che é sí un bellissimo paese ma che ha anche una certa dose di problemi che non lo rendono appetibile nemmeno per andarci in vacanza. 

A proposito, tra 10 giorni ci ritorno in Italia, ma solo per una settimana perché devo sistemare tutta una serie di cose legate al mio vecchio lavoro qualunque esso fosse. Con l´occasione voglio cogliere il tepore primaverile, frequentare vecchi amici e fare indigestione di pizza. Non vedo l´ora.