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lunedì 14 ottobre 2013

Concerto di emergenza

Ipotizziamo che un giorno state tornando a casa e trovate l´intero quartiere immerso in un fumo grigio chiaro. O scuro, fate voi. Che pensate? Che ci dev´essere un concerto dei Pooh nelle vicinanze. E allora continuate la vostra vita come sempre sperando che quei quattro babbioni non intasino il traffico. E c´é chi va al supermercato, chi a lavare la macchina e chi a fare un po´di jogging sperando che ai concerti moderni ci sia ancora qualcuno che fa uso di sostanze psicotrope e che magari nell´aria ce ne sia qualche traccia come nei concerti di una volta degli Articolo 31 con la canzone "Ohi, Maria". 

Poi vi viene il dubbio che c´é qualcosa di strano ma che é meglio dormirci su, proprio lí sul marciapiede, e vi risvegliate nel letto di una clinica, con tanto di flebo nel braccio e dei tubetti nel naso per l´ossigeno. 

Anche qui a Norrköping ci sono molte attivitá culturali varie e concerti. 4 mesi fa sono venuti anche i Green Day. Io non ci sono andato perché il biglietto constava una "massa" di corone, come dicono gli svedesi per indicare una "grande quantitá". Non so se nel palco ci fossero effetti fumogeni o se il mio quartiere fosse sopra-vento, ma non é arrivato nulla qui. 

E allora qualche giorno fa il comune ha mandato a tutti una lettera con la mappa della zona industriale nella quale sono indicate tutte le aziende che maneggiano prodotti chimici inquinanti o tossici e per ognuna é spiegato i danni che si possono verificare in caso di sversamento di liquidi oppure in caso di fuoriusicite di gas o incendi. Ed é spiegato come reagire in caso di emergenza. Il caso di emergenza non é soggettivo: ci sono delle sirene apposite ad avvisare la popolazione che vengono provate ogni 3 mesi al primo lunedí del mese alle ore 15:00. 
Nel depliant c´é scritto di correre perpendicolarmente alla direzione del vento, chiudersi in casa ed attaccarsi a mezzi di comunicazione di massa (come gli euri del costo dei Green Day) e mettersi un panno bagnato sulle vie respiratorie in certi casi. 

Oppure cercare il concerto dei Pooh piú vicino, dico io. 

venerdì 21 settembre 2012

In caso di emergenza

Ieri nella scuola di mia figlia hanno fatto l´esercitazione antincendio. 
Qui in Svezia sono preoccupatissimi che accada un incendio. Intanto é obbligatoria in tutte le abitazioni la presenza di rivelatore antifumo. Anche il mio appartamentino ne ha uno. 
Poi fanno un sacco di corsi ed esercitazioni. A noi del corso di svedese per stranieri é toccato una decina di giorni fa. E´venuto in classe un ex vigile del fuoco che ci ha spiegato come comportarsi. In svedese. Non ho capito proprio tutto, infatti. 
Allora io ho pensato alla mia infanzia e all´adolescenza e non mi sono venuti in mente episodi di qualcuno che ci insegni come comportarsi in situazioni di particolare pericolo. In Svezia, abbiamo visto, la preoccupazione é il fuoco, in Giappone i terremoti, ovviamente. E in Italia? 
Ho chiesto a mia moglie che é nata e cresciuta a Pola, in Croazia, ma che all´epoca era ancora Jugoslavia. Mi ha detto che da bambina le facevano fare le esercitazioni in caso di pericolo nucleare. Ma come ? Pola e Vicenza non distano molto, in termini di approccio bellico/nucleare. E finché loro si esercitavano a correre nei bunker noi andavamo in gita cantando azzurro, il pomeriggio é troppo azzurro e lungo, per meeeee
Poi é cresciuta e alle superiori le facevano fare lezioni di tiro al poligono (e studiava per diventare infermiera). Noi non non cantavamo piú azzurro, ma studiavamo ore e ore le guerre puniche. 
Mi viene quindi da pensare che noi italiani siamo stati addestrati a pensare al passato, mai al futuro. E sí che ce ne sarebbero di cose da pianificare e prevedere. 

Anche qui in Svezia guardano ogni tanto al passato. Infatti organizzano un sacco di manifestazioni medioevali e ne ho vista una bellissima a Söderköping due settimane fa. Sempre qui in Svezia vanno matti per le auto americane degli anni sessanta e ci sono ovunque musei e ricostruzioni di come si viveva nelle varie epoche fino a pochi anni fa. Senza contare i culto per Pippi Calzelunghe e gli autori letterari svedesi. Peró al contempo é tutto pianificato quasi alla perfezione. O almeno ci si prova. 

E noi? Siamo un paese che viene flagellato da terremoti, inondazioni, frane e neve. E che non abbiamo ancora avuto disastri coi vulcani, ma arriveranno anche quelli. Come dobbiamo comportarci quando siamo colpiti direttamente? Semplice: azzurro, il pomeriggio é troppo azzurro e lungo, per meeeee...