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sabato 15 dicembre 2012

Mi sento gerundio.

Da giorni mi ero messo d´accordo con l´insegnante. Quella del corso di svedese per stranieri che frequento. 
E cosí ho rovistato nel mio pc, nella cartella "foto", dove io tengo conservate tutte le foto che ho fatto, meticolosamente suddivise per anno e mese. E questo da svariati anni. Cosa cercavo? Foto di Venezia. Che qui si chiama Venedig
L´insegnante voleva che ne parlassi alla classe e cosí ieri é stato il mio giorno. Con tanto di proiettore ho illustrato ai compagni cos´é Venezia, dove si trova, come é fatta, qual´é la sua storia. Dal massimo sviluppo commerciale che avuto come repubblica marinara, fino alla perdita dell´indipendenza e l´annessione all´Austria. Ne ho mostrato la cartina geografica, prima quella di tutta la laguna, poi quella cittadina. 
Foto:
Sapete quali sono state le cose che hanno suscitato maggiore scalpore? 
Innanzitutto che Venezia é una cittá dove non ci sono auto. Per chi viene da paesi dove l´auto é uno status symbol é stata una sorpresa (ho un compagno che non viene a scuola in bici perché nel suo paese d´origine é segno di povertá). 
Un´altra cosa che ha suscitato scalpore é stato il fatto che le case che si affacciano sui canali hanno delle porte sui canali per accedere direttamente alle barche. Come pure il fatto che le merci dei negozi arrivano su barca, i pompieri, le ambulanze e tutti i mezzi pubblici arrivano con la barca. 
Ho parlato per 50 minuti e tutti erano attentissimi. Mi hanno fatto anche molte domande. 

E´stato un successo. Ma il merito non é mio. Ma del paese da cui provengo. Provate voi a raccontare ad uno svedese delle Dolomiti, o della Sardegna, o della Sicilia. Del Vesuvio o del Colosseo. Del Vaticano, o di San Marino, o della miriade di attrazioni, spesso sconosciute persino ai residenti, che pullulano nel nostro paese. (le attrazioni, non i residenti). 
Forse un po´di nostalgia ce l´ho, ma a Natale resteró qui, che mi devo disintossicare ancora un po´, e godere del Natale svedese, ovviamente. 
Insomma, mi sento ancora sospeso tra passato e futuro. Praticamente gerundio.