mercoledì 19 agosto 2020

Capiamo meglio il bostadsrätt

Vi ho giá detto che in Svezia puoi abitare in affito, come in Italia, oppure comprarti la casa, come in Italia. Ma c´é anche un terzo tipo che é diffussisimo di possesso di un immobile che é il bostadsrätt. 

Bostadsrätt significa letteralmente "diritto di abitarci" ed in effetti questo calza con il funzionamento del bostadsrätt. L´immobile, di solito un appartamento o una villetta a schiera, é di proprietá di una associazione. Qualcosa di simile capita in Italia con il concetto giuridico di condominio, dove ci sono parti private e parti comuni. Ecco, nel bostadsrätt i muri sono della associazione (förening). Queste associazioni hanno come soci i vari proprietari degli appartemanti o casette a schiera ed ha come compito quello di incassare delle rate mensili dagli stessi proprietari e gestire le parti comuni, nonché le manutenzioni straordinarie agli edifici. 

Capire dove finisce la competenza del singolo proprietario e dove inizia quello della associazione, non é facile. Ma questo non é lo scopo di questo post, anche perché ogni associazione ha uno statuto e un regolamento che definisce chi paga che cosa. 

Comunqe sia, quando si acquista una casa in bostadsrätt ci si impegna a pagare una quota mensile chiamata avgift. Tradotto significa canone. Questa quota é fissa mensile. Non é come le spese condominiali italiane che variano ogni anno a seconda anche delle spese straordinarie preventivate. No, in Svezia, l´avgift é determinato contrattualmente e si paga mensilmente. 

Di solito sono somme importanti perché spesso serve anche per pagare il riscaldamento e l´acqua calda sanitaria. Ho detto spesso, non sempre. 

Quindi, quando si cerca un appartamento o una casa a schiera in forma di bostadsrätt, le prime informazioni da guardare sono:

- il prezzo 

- l´avgift 

- altre spese di gestione

Se l´avgift, ho giá detto che cos'é, viene pagato al förening direttamente, le altre spese di gestione sono invcece le spese previste che il proprietario dovrá pagare, approssimativamente, come la  TV, internet, e quant´altro che magari non é compreso nell´avgift. 

Il motivo di questo post é che di recente ho avuto modo di studiare i bilanci di due förening molto simili tra loro, tutte e due in bostadsrätt, ma ... con sorprese. 

Immaginatevi che volete comprare casa e ne trovate sul mercato due chiamate A e B. Sono della stessa tipologia. Perfettemente confrontabili come superficie e disposizione delle camere. 

Solo che una é un po´datata, l´altra é di nuova costruzione. Conseguentemente quella nuova ha tutto nuovo: la cucina, i bagni, i pavimenti, gli infissi. Non solo, ma ha anche un moderno impianto di ventilazione e di riscaldamento (a pavimento). Se guardate i prezzi, la casa B, quella nuova, costa un po´piú dell´altra, ma non eccessivamente. Considerando tutto quello che offre in termini di modernitá, ha chiaramente un migliore rapporto qualitá/prezzo. 

Ma l´italiano medio é diffidente e avrete giá immaginato che sono le spese correnti ad essere piú alte. E invece no. L´avgift della casa nuova é addirittura piú basso di quella vecchia. Vabbé allora saranno le spese di gestione. Ed in effetti sono piú alte, ma di 2000 corone: 200 euro al mese. Non é un cifrone. 

E allora dove sta l´inghippo? 

La casa A ha un avgift di 6000 corone. E´la quota calcolata per mantenere in funzione tutta il förening diviso per il numero di case. Ci sono le spese di riscaldamento (la quota piú grande), il giardinaggio, le riparazioni ordinarie, i canali TV, lo spalamento della neve, eccetera per un totale di 4500. Di queste una parte sono di accantonamento a spese future, per esempio per rifare il tetto tra qualche anno. I rimanenti 1500 sono oneri finanziari. Giá perché in passato il förening si é indebitato (una parte del debito é ancora legato alla costruzione dell´edificio ed una parte al successivo aquisto del terreno) e ogni mese paga 500 corone per ogni casa di interessi e 1000 di quota capitale (cioé per ridurre il debito). 

La casa B invece ha un avgift piú basso ma di poco. Tenendo conto che non ci sono strutture comuni, come la lavanderia e la sauna, che non ci sono operai assunti per spalare la neve, o mettere il ghiaino sul ghiaccio e fare le manutenzioni, ecc... ecco dovrebbe costare molto meno. Ecco allora che si scopre che anche, e sopratutto, la casa nuova é gravata da oneri finanziari. Su 5500 corone di avgift, ben 4000 servono per pagare interessi e quota capitale sul debito. Ma che debito? Quello per costruire la casa. Il prezzo che viene chiesto (2 500 000 corone) é solo il 60% di quello che é costata la costruzione della casa. Il resto viene ripagato un po´alla volta, mensilmente, per 90 anni. 

Vabbé e chi se ne frega, la casa B costa molto meno. Si, ma ricordatevi che niente é gratis. Il fatto che la casa A vi fa pagare tante spese é perché ci sono tanti servizi. La casa B invece costa di piú mensilmente, ma per non avere altro che la propria casa e basta. Niente verde pubblico, niente servizi per la neve, niente gestione del riscaldamento, che viene pagato a parte. Secondo una normativa europea, infatti, tutte le nuove abitazioni devono avere il conteggio separato del riscaldamento e dei consumi di acqua calda (giustamente dico io). Niente sauna o locale lavanderia o locale per la festa dei bambini. Insomma, la casa B é nuova internamente, ma posizionata in un contesto piú spartano. Il motivo per il quale al giorno d´oggi le case si fanno cosí é perché anche la Svezia ha dovuto cedere il fianco un pochino alle logiche di mercato, a discapito di quelle sociali. 

Ecco, tutto questo per dirvi: sappiate che un bostadsrätt non si puó valutare solo dal prezzo e dall´avgift. Io ci ho messo anni a capirlo. Poi uno puó preferire la casa A o B, non importa, l´importante é essere consapevoli di quello che si sta pagando.

PS: alcuni dati sono stati arrotondati grossolanamente, ma solo a scopo didattico.

domenica 9 agosto 2020

Ottime notizie: BankID vs SPID

Buona notizie ciurmaglia !!!!


Nel mio post precedente avevo decantato la figheria (o figaggineria) della app chiamata BankID che permette l´accesso a tutti i siti della pubblica amministrazione e a quelli di molte aziende private. 

E´, secondo me, la chiave per capire la semplicitá della burocrazia svedese, oltre che ad entrarci ...

Oggi volevo parlare della storia di questa app, da come é nata, e su iniziativa di chi, fino allo sviluppo totale di oggi. Infatti, al giorno d´oggi, tutti gli svedesi ce l´hanno. Vivere senza sarebbe alquanto impossibile. Ecco, volevo parlarne oggi, a piú di 3 settimane dal mio precedente post. 3 settimane? Esato, il fatto é che nel frattempo mi sono permesso un po´ di vacanze. 

Ho fatto un mega viaggione, in auto, fino in Italia, con la famiglia. Ho percorso circa 5400 km ma ne é valsa la pena per reincontrare dopo tanto tempo parenti e amici. Anche se a Vicenza mi sono fermato solo pochi giorni... ma vabbé quello che volevo dire é che una sera sono uscito a bere alcune birre con gli amici (tre rosse alla spina se non ricordo male). Attorno al tavolo c´erano gli amici di sempre, tra cui il mio ex facente funzione di commercialista il quale mi ha raccontato che é giá stato introdotto da poco in Italia un sistema unico di login per la pubblica amministrazione, simile a quello svedese. Si chiama SPID

Mi ha detto che nel giro di un paio di anni dovrebbe addirittura divientare obbligatorio. Come sono felice: questa é l´occasione di riscatto che all´Italia mancava da sempre. Riscatto da che? Riscatto da un sistema medioevale, che fa rendere complicate le cose piú semplici, che fa apparire la pubblica amministrazione nemica del cittadino, che gli mette i bastoni fra le ruote ogni volta che egli vuole esercitare un suo diritto. Tra l´altro questo é lo stesso sistema che fa deprimere gli stessi impiegati pubblici costretti a regole artificiosamente stupide che rendono disservizi ad altri concittadini. 

E´quello che aspettavo da anni. Gli altri amici non ne sapevano nulla o quasi. Idem per parenti e altri conoscenti. Io invece so l´importanza epocale di tale innovazione e il giorno dopo, smaltite le birre, mi sono recato al primo ufficio postale per chiedere questo SPID (perché ho ancora un affitto in Italia e l´anno prossimo lo voglio dichiarare con questo nuovo sistema). L´impiegata ha subito detto che non si puó per i residenti all´estero. Poi ha chiamato al telefono un collega che le ha confermato che non si puó. Ma io avevo visto su internet che anche i residenti all´estero possono richiederlo all´ufficio postale. Allora ha cercato nella rete interna e non trovava informazioni a riguardo. Ma proprio niente. Dopo 10 minuti si capisce il motivo: stava cercando "speed" invece di "spid". Pensa che esperta, chissá quanti ne fa. E quindi scopre che avevo ragione io: posso richiedere lo SPID. Mi chiede il codice fiscale, io le do una fotocopia, ma lei vuole il tesserino originale, che non ho. Ma cosa cambia? il codice fiscale non scade mica, non cambia. Te lo danno quando nasci e rimane uguale fino alla morte, e dopo, per la denuncia di successione. NO! vuole quello originale. Vado all´agenzia delle entrate e mi dicono che devo chiedere un appuntamento: prima data disponibile é dopo una settimana, ma io non ho tutto questo tempo. 

Conclusione: lascio perdere. Per ora, ma ora che sono tornato in Svezia, provo a chiedere l´attivazione online. L´apposito sito governativo é il seguente

Tra l´altro questo episodio é un altro esempio di come lo SPID sia essenziale all´Italia: meno hai a che fare che gli impiegati agli sportelli e piú ci guadagni di salute. 

Sono eccitatissimo all´idea dello SPID (ognuno ha le sue perversioni). E´il primo passo per trasformare l´Italia nel paese piú figo del mondo: con le sue meraviglie, ma gestito come la Svezia (il primo passo di tantissimi che ne mancano). Certo, non posso essere sicuro che i creatori di questo SPID abbiano fatto le cose fatte bene. Magari é solo parziale, ma apprezzo la buona volontá e la voglia di migliorare. Bravi. Per caritá: meglio tardi che mai. La Svezia ha introdotto il BankID nel 2003. Adesso siamo nel 2020. Con calma, eh!!!

Quindi, invece di raccontarvi la storia del sistema svedese BankID, vi racconteró come riusciró ad ottenere, e come funziona, lo SPID, specialmente per i residenti all´estero. 

Stay tuned...



martedì 30 giugno 2020

L´ABC della burocrazia


La burocrazia in Svezia é quasi inesistente, ma lo stesso, non so da dove cominciare. 

Facciamo un breve elenco dei vari enti pubblici. Partiamo da questo. 

SKATTEVERKET
E´l´equivalente nostro dell´Agenzia delle Entrate. Infatti "skatt" vuol dire tasse. Ma si occupa anche di pratiche che in Italia sono tipicamente di competenza dei Comuni (uffici anagrafica in particolare). 
Esso di occupa, per i privati cittadini, di: 
  • dichiarazioni fiscali. Confermare le dicharazioni fiscale che arrivano giá precompilate, chiedere eventuali rimborsi, eccetera
  • servizi anagrafici. Comunicazioni di cambi residenza, richiesta di certificati anagrafici, rilascio carte di identitá, richiesta nome per neonati, matrimoni e cambi di stato civile, trasferimento in Svezia o dalla Svezia all´estero, ecc.
  • successioni
  • Richiesta di detrazioni fiscali (per esempio per lavori edili)
  • informazioni varie
Ci sono poi altri servizi per le imprese.

FÖRSÄKRINGSKASSAN.
E´l´equivalente nosto dell´INPS e si occupa di:
  • maternitá e paternitá
  • VAB, che significa Vård Av Barn cioé stare a casa dal lavoro, pagati, perché un figlio é malato
  • indennitá di malattia
  • sussidi economici per chi cerca lavoro
  • pensioni di invaliditá
  • molte altre indennitá (come le cure dentarie gratuite per i minori)

PENSIONMYNDIGHETEN
Corrisponde alla parte dell´INPS che si occupa di pensioni.

TRANSPORTSTYRELSE
Si occupa di tutto quello che riguarda i trasporti. Posso paragonarlo al nostro Ministero dei Trasporti e ACI riguardo ad auto, moto, barche, aerei e treni. 
Si occupa di:
  • patenti
  • bollo e pedaggi vari
  • licenze taxi
  • passaggio di proprietá
  • tutto quello che riguarda la salute e le statistiche relative al traffico
  • assegnazione targhe
  • revisione veicoli
  • comunicazione assicurazioni
  • eccetera

Ce ne sono tanti altri di enti pubblici, ma questi quattro sono i primi con i quali si entra in contatto. 
Tutti funzionano perfettamente online. Nessuno ti dice di recarti allo sportello, salvi casi particolari. Per esempio se devi fare la carta di identitá (perché ti fanno la foto sul posto), oppure se ti sei appena trasferito in Svezia e vuoi chiedere il permesso di residenza. Questo perché il sistema funziona benissimo, ma solo per chi é giá registrato. 
Entrare é difficile, ma poi é una pacchia. 

Ecco, dunque, immaginate di dover fare una qualsiasi delle pratiche sopra elencate. Entrate nel rispettivo sito web e cercate dove poter fare il log-in. 
Ci sono vari modi per fare il log-in ma i due piú frequenti sono i sequenti: 
Sono la stessa cosa in linea di principio. Entrambi richiamano una app che si chiama appunto BankID. E´la stessa che apre le porte a tutti i servizi on line degli enti pubblici. Nel primo caso la app é installata nello stesso computer che si sta usando. Nel secondo la app si trova nel cellulare. Ed é l´opzione che io uso abitualmente.

Questa é la genialata piú grande secondo me. Un unico sistema di log-in che vale per qualsiasi ente pubblico, comprese le regioni e i comuni. La stessa app viene usata come log-in anche per accedere in banca, nel proprio conto corrente. Anzi, originariamente era nata proprio per questo, ecco perché si chiama BankID. Ed é la stessa per tutte le banche. Ma viene usata anche per assicurazioni ed una infinitá di aziende private, tipo quelle che forniscono utenze (elettriche, telefoniche, ecc). Viene usato anche nella multinazionale per la quale lavoro, quando per esempio voglio modificare alcuni dati personali, o accedere alla mia busta paga, o chiedere rimborso di spese sportive (esatto é un benefit di cui parleró piú avanti). 

Nel prossimo post vi racconto la storia di questa app e vi faccio vedere come funziona. 



sabato 20 giugno 2020

Buon Midsommar

Come promesso oggi vi parlo di un qualche adempimento della burocrazia svedese.

Ma prima non posso che farvi notare che oggi é Midsommar. Forse la festa piú sentita in Svezia. Lo si intuisce dal nome (mid-sommar) che é la festa di mezza estate.
Ebbene sí, siamo giá arrivati a mezza estate. Di solito si considera finita agli inizi di agosto. Infatti quando si va in ferie in luglio, tra colleghi ci si dice "vi ses i hösten" (ci vediamo in autunno). Insomma a maggio ha nevicato, in agosto inizia l´autunno .... tanto per farvi capire come siamo messi.

Beh, insomma, la festa di midsommar, si festeggia il weekend a ridosso del 21 giugno: il sostizio d´estate. Il giorno piú lungo dell´anno. Il giorno in cui, nel nord della Svezia, il sole non tramonta nemmeno. Sul circolo polare artico. Ancora piú a nord, invece, é luce costante per alcune settimane. Nella mia latitutine il sole invece tramonta circa alla 23 e sorge alle 1 o 2 del mattino. In quelle poche ore il sole se ne sta appena sotto l´orizzonte dando quindi un senso di luminositá notevole a tutta la parte nord del cielo, che quindi non é stellato.

Ed é in questo periodo che la natura dá il meglio di sé. Tutto é verdissimo e cresce rigoglioso. Figli compresi. Si festeggia in tutto il nord Europa da migliaia di anni, anche se altri paesi usano nomi diversi, tra cui S. John´ day in inglese, con riferimento a S. Giuseppe che secondo il vangelo di S. Luca sarebbe nato 6 mesi prima di Cristo (ma molti anni prima) e confermando l´abitudine della Chiesa di dare significato religioso ad usanze pagane.

Le tradizioni della festa consistono di indossare gli abiti tipici svedesi e di ballare attorno ad un palo, con un paio di ciondoli, ornato di fiori. Ecco come é stato raffigurato in un dipinto del 1897.


La tradizione di ballare intorno al palo c´é ancora. C´e tutta una serie di canzoncine che deve rispettabilissimamente ripetersi ogni anno. La piú famosa di tutte recita: "små grudorna, små grudorna, är lustiga att se". Che significa :"le piccole rane, le piccole rane, sono ridicole da guardare". Il resto della canzone spiega che il motivo dello sfottó é che le rane, notoriamente, non hanno orecchie e coda. 
MA SERETE BELLI VOI !! dovrebbero rispondere le rane indispettite, ma forse gli manca anche il cervello per rispondere, o forse e piú probabilmente ce l´hanno ma non si abbassano al nostro livello. 

E questa cosa delle rane spiega l´animazione di Google di oggi:


Bene, ora vi invito ad osservare la forma del palo, ornato di fiori, con i due ciondoli sulla sommitá. Si chiama Midsommarstång.  Mi sono portato avanti per un lungo periodo la convinzione che la forma richiamasse un enorme fallo impiantato nel terreno, per celebrare un antico e pagano rito di fertilitá del terreno. Ma non é cosí. O almeno cosí giura Wikipedia in svedese. Ok, ci credo: sará solo una coincidenza. Peró sappiate anche che gli svedesi sono molto pudici, quindi, anche se fosse, non lo ammetterebbero mai.

Questa é la tradizione. Ma solo una piccola percentuale della popolazione svedese la segue. Ed in particolar modo quella con bambini piccoli. Le canzoncine, come quella delle rane, sono infatti molto infantili. Tutti gli alti invece si riuniscono con parenti o amici piú intimi, di solito a casa di qualcuno che ce l´ha particolamente bella, oppure in stuga, che é la casa per le vacanze. E´ancora molto seguita la tradizione di indossare una corona di fiori, almeno per le ragazze. Tipo questa: 

Ed ecco la novitá per quest´anno: le grandi celebrazioni sono state vietate. Quindi la totalitá degli svedesi si é ritrovata per grigliare con parenti o amici. 
Noi italiani invece ci siamo organizzati con un gruppo su FB e ci siamo trovati in riva ad un lago. Eravamo una quindicina di persone. Abbiamo mangiato un pranzo al sacco e fatto il bagno. Preso il sole, data la splendida giornata ed una lunga partita di ciacole. (é dialetto veneto, ma si capisce, vero?). E ci é passata la giornata benissimo, e in un attimo. 

E quindi buon midsommar a tutti. 


(mi son dimenticato di parlarvi delle burocrazia... beh facciamo domani)



mercoledì 17 giugno 2020

La Svezia nelle istruzioni IKEA

Ad ogni italiano residente in Svezia questo paese piace (oppure é odiato) per qualcosa di diverso dagli altri.
C´é chi rimane colpito per la generositá dello stato sociale, chi per le condizioni lavorative, chi per i diritti sociali, eccetera. A me personalmente, la Svezia piace per tutte queste cose, e tante altre, tipo la tutela ambientale, la massiccia presenza di boschi, ecc... ma una cosa su tutte mi fa riflettere sempre molto e mi desta sempre molto stupore come se fossi appena arrivato: la semplicitá.

Ecco, dal mio punto di vista, la Svezia é cosí: semplice.

Piccolo aneddoto. Un paio di mesi fa stavo montando una piccola scrivania per mia figlia. Semplice. Ma io, che sono un tipo metodico, voglio seguire lo stesso le istruzioni.
Istruzione 1. Prendere un pezzo. E c´é il disegno. E io lo prendo.
Istruzione 2. Un disegnino mi dice: non quello!!!! quell´altro !!!!.
Ma come faceva a sapere che avevo sbagliato? Le istruzioni dell´Ikea sono cosí: a prova di idiota. E tale mi sono sentito ovviamente. E a ragione, starete pensando. Beh, comunque, le istruzioni dell´Ikea sono lo specchio del paese.

Tutto sembra organizzato per non farti sbagliare, nemmeno se vuoi.
Questo inverno, per esempio ho riflettuto sul fatto che io non so dove siano gli uffici pubblici della cittá in cui abito. Cioé: io abito qui a Eskilstuna da 3 anni ormai e in tutto questo tempo non ho mai avuto bisogno di andare in Comune, o all´Agenzia delle Entrate, o in posta, o da qualche notaio o qualsiasi altro ufficio che vi puó venire in mente.
E pensare che di cose che hanno relazioni con enti pubblici ne ho fatte diverse. Ho prima di tutto comprato una casa. Ho trasferito la residenza. Ho stipulato un contratto di energia elettrica. Ho iscritto la bambina a scuola. E ad uno sport. Ho usato i mezzi pubblici. Comprato una moto. Ho seguito dei corsi organizzati dal comune. Presentato le dichiarazioni fiscali ogni anno. Ho richiesto la cittadinanza.
E non ho mai avuto il bisogno di chiedere un certificato, di pagare un bollettino, di comprare marche da bollo, di presentare un modulo firmato, di ottenere timbri, di affidarmi a qualche professionista della burocrazia. E tutto é ridotto al minimo in termini di complessitá. Non serve ricordarsi password o di usare token e tutto si risolve sempre in pochi minuti e senza sudare freddo per la paura di sbagliare che magari ti arrivano dopo 10 minuti i servizi segreti a sequestrarti il computer. No, al massimo ti arriva una mail che ti chiede chiarimenti. O almeno cosí ho letto.

Lo svedese medio non ci pensa a queste cose perché qui é nato ed é sempre vissuto cosí. Quando parlo con i colleghi di questo argomento, loro rimangono un po´attoniti, poi ci pensano, e poi dicono "si, in effetti, anche noi non sappiamo dove siano gli uffici pubblici". Ci sono perché ci sono. Ma sono frequentati pochissimo. Sto pensando a quelli di Norrköping perché quelli si trovano all´interno di un centro commerciale, quindi é inevitabile ricordarsi che sono tutti raggruppati in un unico punto: gli uffici comunali, quelli per le tasse, quelli per le pensioni e quelli per l´assistenza sociale. Quelli di Eskilstuna invece, ripeto, non so dove siano (e non ci tengo nemmeno).

Ecco, nei prossimi post vi spiegheró, o almeno ci provo, come sia possibile, facendo alcuni esempi pratici di burocrazia super semplificata.

sabato 13 giugno 2020

Precisazioni sul post dell´altro ieri

Ho riletto il post che ho scritto l´altro ieri.
Ho notato un paio di congiuntivi sbagliati. Ma la cosa che mi notato é che sono stato particolarmente critico. Ci tengo a precisare che non sono critico contro la strategia svedese contro (o a favore) del Corona virus. Anzi, io non so quale sia la strategia migliore: lockdown totale con esercito a presidiare le vie, o liberi tutti e quello che succede, succede?

Non ne ho idea e sinceramente, se dovessi esprimermi con un voto, avrei difficoltá di scelta.

Quello che mi fa rendere un pochino critico é verso il capo epidemiologo svedese, Tegnell, che non ci ha ancora spiegato quale sia questa strategia. Qual´é lo scopo? Tutto fa pensare all´immunitá di gregge, ma lui stesso smentisce categoricamente. Ma allora, qual´é?

Un´altra critica che ho da porre sul suo operato é la totale mancanza di spiegazioni scientifiche e il fatto che lui continuamente si esprima con affermazioni che hanno ben poco di scientifico.

Un articolo apparso oggi su Aftonbladet riporta una lettera aperta firmata da 23 tra docenti e medici. Essi chiedono a Tegnell un confronto pubblico sul fatto che lui é contrario all´obbligo della mascherina.
Le motivazioni del FHM infatti sono:
- La mascerina da un senso di falsa sicurezza
- Chi ha la mascerina non esclude la propagazione del virus con le mani.
- Usare la mascherina puó dare il messaggio che é ok ad uscire anche quando si é malati
- C´é poca evidenza scientifica. Che forse é il punto piú importante.

Bene, vogliono discutere? benissimo, lasciamo gli esperti discutere, ma Tegnell evita ogni confronto. Questo non é molto scientifico. Puó andare bene se si parla di religione: io credo nella reincarnazione, tipo, e non ha senso che io discuta con te che invece ti immagini l´aldilá in una navicella aliena.
Io ho qundi maturato una mia personale convinzione che la strategia svedese sul Covid si basi piú su sensazioni e speranze, piuttosto che su dati scientifici. Spero peró di sbagliarmi. E comunque non ce l´ho con la strategia in sé.


giovedì 11 giugno 2020

Corri Covid, corri.


Rieccomi dopo una imperdonabile lunga assenza. Ho accumulato una tale quantitá di cose da raccontarvi che ho dovuto organizzarle in un file di OneNote. Ma se proprio devo inziare da qualche parte, beh allora, la piú ovvia é la notizia di attualitá che da mesi interessa l´intero pianeta: il virus Corona.

Ho seguito molto le vicende italiane. E all´inizio mi domandavo come avrebbero reagito le autoritá svedesi per prepararsi ad un contagio quasi certo. Scoprí in quel periodo (febbraio?) che il responsabile dell´emergenza era un certo Anders Tegnell: il capo epidemiologo del FHM (Folk HälsoMyndigheten), l´autoritá per la salute pubblica. 
E´stato bello constatare come tutti i riflettori mediatici si siano puntati subito su di lui perché in Svezia le decisioni vengono prese da tecnici, non da politici. (nella sostanza). Fighissimo, questo mi piace. Allora che fa il super-tecnico? Se ne va in Africa per un progetto che aveva in ballo. 
Ma come? E isolare i primi contagiati? mettere in quarantena quelli che tornano dalle ferie all´estero? Non serve, dice lui. Anzi, é venuto fuori con affermazioni tipo che il virus in Svezia non attacchisce, o che, siccome i turisti infetti sono ritornati tutti, allora non c´é da preoccuparsi di nuovi contagi. 

Una parte di me vorrebbe farsi prendere dal panico, ma ho un ottimo self control. Guardo il suo profilo su internet e scopro che questo tipo é un medico, con decenni di esperienza e che ha combattuto in prima linea contro l´Ebola in Africa. Io che non so un tubazzo di medicina, non posso che stare zitto e seguire in silenzio come il virus si diffonde. 
Ma non sono l´unico che si pone delle domande: la Svezia é uno dei paesi al mondo con la migliore libertá di stampa e i giornalisti sanno fare il loro lavoro. Incominciano ad incalzarlo con domande scomode, ma semplici e dirette: tipo quali azioni intende intraprendere?
Lui risponde sempre uguale: nessuna. Eventuali azioni si prenderanno se ce ne fosse bisogno. Ma quando si verifica questo bisogno e quali azioni, non lo ha mai detto. Si é limitato a dare queste raccomandazioni:
1. Lavatevi spesso le mani
2. Se siete malati, state a casa
3. Se starnutite, fatelo sull´avambraccio, non sulla mano.

Basta cosí. 
Per fortuna il Governo ha fatto qualcosa di concreto di sua iniziativa: mettere sul tavolo una quantitá esagerata di miliardi per permettere alle aziende di chiudere (chi ne faceva richiessta) per alcuni mesi, pagando circa il 60% degli stipendi. Questo perché molte aziende hanno visto crollare gli ordini, ed altre l´approvigionamento di materie prime da altri paesi europei. 
Altre invece hanno continuato ad essere operative come Spotify che ha fatto lavorare da casa i dipendenti per evitare contagi. Quando un giornalista chiese a Tegnell se secondo lui questa é una buona idea, lui ha risposto alzando le spalle: "forse". Lui ha sempre questo atteggiamento: non sa mai niente. 

Passano le settimane, il Governo decide di vietare gli assembramenti con piú di 100 persone. Poi portato a 50. Cancellati quindi concerti e grandi manifestazioni sportive. Il tizio di cui sopra non reagisce. Continua invece a ripetere che l´importante é mantenere la curva dei malati in terapia intensiva sotto la soglia critica. Il lock-down di tutti gli altri paesi del mondo é eccessivo. 

Il Governo emette altre raccomandazioni: proteggete gli anziani e mantenete 1,5 metri di distanza dagli altri. 
Per gli anziani é troppo tardi. Il virus é entrato in molti ospizi e cominicia a mietere vittime. La metá dei morti vengono infatti proprio da quei posti, dove il personale non sapeva cosa fare e non aveva nemmeno ricevuto attrezzature come le mascherine. 
Supermercati e altri negozi si organizzano distanziano le persone in fila. I ristoranti sospendono il serizio buffet: funziona solo il servizio al tavolo. 

I morti aumentano fino a raggiungere un massimo e poi cominciano a calare, ma molto lentamente. 



Notare che nell grafico il numero dei morti rapportati oscilla moltissimo. Il fatto é che nei weekend non vengono rapportati molti morti, perché il personale amministrativo é a casa. Cosí sembra che nei weekend non muoia nessuno. Non vorrete mica stressare il personale amministrativo, vero?

E cosí, a botte da 50/60/70 morti al giorno siamo arrivati ad oggi (11 giugno) a 4849.
Che per fare un confronto con l´Italia bisogna moltiplicare per 6 perché la popolazione italiana é 6 volte superiore. Quindi 4849 x 6 = 29 094. Di meno dei 34 114 di quelli dell´Italia, ma non c´é molta differenza. 

Eppure Tegnell ha continuato a ripetere per settimane che l´imporante é stare sotto il livello massimo gestibile dal sistema. Fintanto che siamo sotto é una buona notizia.

Nel frattempo il WHO spiega che ci sono gli asintomatici e che é importante usare la mascherina. Ma Tegnell é contrario alla mascherina: dice che non serve (giuro, ha detto cosí) e che se uno é malato deve stare a casa, non uscire con la mascherina. Insomma tutto fa pensare che la strategia svedese si basi sulla volontá di far propagare il virus. Ma se qualche giornalista gli chiede se sta perseguendo l´immunitá di gregge, lui nega stizzito. Corri COVID, coooooorriiiiiiii.

Se fosse successo in Italia, sarebbe stato attaccato dai tutti attraverso i social media. Invece qui, niente, neanche una voce. Molti ricercatori hanno fatto appelli e pubblicato lettere pubbliche per criticare la scelta suicida di non fare nulla, ma per l´opinione pubblica é un eroe. Un tizio si é perfino fatto tatuare l´immagine di Tegnell sul braccio:



Ecco, immaginatevi se uno si fa tatuare la faccia di Burioni. Ci scapperebbe un TSO, come minimo, e la morte sociale. (non ho niente contro Burioni, si intende).

Ma qualcosa sta cambiando: il consenso per Tegnell é sceso dal 70% circa, a 55%. Comunque ancora tanto. In questi ultimi giorni i segretari dei partiti all´opposizione hanno chiesto le sue dimissioni ed hanno ottenuto che hanno perso consensi.

E ancora oggi, noi siamo l´unico popolo al mondo che gira liberamente, senza mascherina, e non lo ha mai fatto. Come pure non si immagina come funzioni a girare con certificati, permessi, autocertificazioni, guanti, protezioni varie, gel disinfettante, eccetera.

CONCLUSIONE:
Io ritengo che da tutta questa faccenda si possono ricavare i seguenti insegnamenti di come funziona la socitá svedese:

  1. Gli svedesi hanno una incrollabile fiducia nel sistema e nelle istituzioni. Essi non possono sbagliare. E se capita, allora verranno giudicati ex-post, mai a priori. Quindi fintanto che il virus non é debellato a livello mondiale, la strategia svedese di non fare nulla, é giusta perché lo ha detto il capo.  
  2. Autoritá svedesi varie e Governo, di qualsiasi colore esso sia, non sono capaci di prendere decisioni immediate di fronte ad urgenze. Sono fenomenali nel risolvere i problemi a lungo termine: discutono per anni, valutano le opinioni di tutti e poi scelgono sempre l´opzione giusta che funzioni per decenni. Ma sotto stress per una emergenza, vanno in tilt.