venerdì 21 settembre 2012

In caso di emergenza

Ieri nella scuola di mia figlia hanno fatto l´esercitazione antincendio. 
Qui in Svezia sono preoccupatissimi che accada un incendio. Intanto é obbligatoria in tutte le abitazioni la presenza di rivelatore antifumo. Anche il mio appartamentino ne ha uno. 
Poi fanno un sacco di corsi ed esercitazioni. A noi del corso di svedese per stranieri é toccato una decina di giorni fa. E´venuto in classe un ex vigile del fuoco che ci ha spiegato come comportarsi. In svedese. Non ho capito proprio tutto, infatti. 
Allora io ho pensato alla mia infanzia e all´adolescenza e non mi sono venuti in mente episodi di qualcuno che ci insegni come comportarsi in situazioni di particolare pericolo. In Svezia, abbiamo visto, la preoccupazione é il fuoco, in Giappone i terremoti, ovviamente. E in Italia? 
Ho chiesto a mia moglie che é nata e cresciuta a Pola, in Croazia, ma che all´epoca era ancora Jugoslavia. Mi ha detto che da bambina le facevano fare le esercitazioni in caso di pericolo nucleare. Ma come ? Pola e Vicenza non distano molto, in termini di approccio bellico/nucleare. E finché loro si esercitavano a correre nei bunker noi andavamo in gita cantando azzurro, il pomeriggio é troppo azzurro e lungo, per meeeee
Poi é cresciuta e alle superiori le facevano fare lezioni di tiro al poligono (e studiava per diventare infermiera). Noi non non cantavamo piú azzurro, ma studiavamo ore e ore le guerre puniche. 
Mi viene quindi da pensare che noi italiani siamo stati addestrati a pensare al passato, mai al futuro. E sí che ce ne sarebbero di cose da pianificare e prevedere. 

Anche qui in Svezia guardano ogni tanto al passato. Infatti organizzano un sacco di manifestazioni medioevali e ne ho vista una bellissima a Söderköping due settimane fa. Sempre qui in Svezia vanno matti per le auto americane degli anni sessanta e ci sono ovunque musei e ricostruzioni di come si viveva nelle varie epoche fino a pochi anni fa. Senza contare i culto per Pippi Calzelunghe e gli autori letterari svedesi. Peró al contempo é tutto pianificato quasi alla perfezione. O almeno ci si prova. 

E noi? Siamo un paese che viene flagellato da terremoti, inondazioni, frane e neve. E che non abbiamo ancora avuto disastri coi vulcani, ma arriveranno anche quelli. Come dobbiamo comportarci quando siamo colpiti direttamente? Semplice: azzurro, il pomeriggio é troppo azzurro e lungo, per meeeee...


5 commenti:

  1. Ogni volta che siamo venuti in Svezia abbiamo assistito alla serata auto americane d'epoca a Kramfors.
    E per ben due volte siamo andati a Vimmerby, nel parco divertimenti di Pippi, dove nostra figlia ha potuto appendere i suoi amati ciucci all'albero :-)

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  2. ma non è vero...per una volta difendo l'Italia e dico che si fanno anche qua le prove antincendio! sempre fatto elementari,medie,superiori e università!

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  3. ma certo che abbiamo dovuto imparare a sparare, eravamo lo stato comunista, nessuno sapeva quando i capitalisti potevano atacare

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  4. Anche a me tocca per una volta spezzare una lancia in favore dell'italia. Lavoro nella scuola dal 1999 e almeno da quella data posso confermare che le prove antincendio e rischio sismico vengono effettuate e monitorate con frequenza.

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  5. Io non ne ho mai fatte, nè alle elementari, né alle medie, né alle superiori né all'università. Se non avessi fattl la scout non avrei la minima idea di come difendermi dagli incendi.
    Credo che, come molte cose, in Italia dipenda molto dal dove ti trovi.
    Ho un'amica che mi parla male della sanità svedese, ma nella sua regine italiana la sanità pubblica - pur tra le mille difficoltà - funziona. Qui nel Lazio il buco del bilancio è famoso da anni e da anni io, causa tempi di attesa biblici, non riesco più a fruire del SSN quando ho un problema che richiede soluzione in meno di sei mesi.

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