giovedì 20 agosto 2015

Gioco di mano, gioco di villano



Vi ricordate anni fa, forse un paio, che un italiano si era beccato una condanna notevole per aver dato un ceffone al figlio dodicenne, a Stoccolma, dove era in vacanza con la famiglia. Esatto, che uno in vacanza dovrebbe essere sereno e rilassato... 

Una condanna esemplare che era stata riportata in modo sensazionalistico da molti quotidiani italiani perché per noi é assolutamente normale dare una sberla al figlio. O forse dovrei dire voi, perché io a mia figlia, di 8 anni, non ho mai eseguito una percossa di nessun tipo, nemmeno lieve. Forse sono io, forse é la mia generazione, ma una volta era molto piú frequente. E non solo in casa. Io per esempio ricordo di aver preso una sberla anche dalla maestra delle elementari, e pensare che io non sono mai stato uno esagitato o troppo irrequieto. 

Svedesi esagerati !!! commentavano tutti. E invece fanno bene. Se un genitore ha bisogno della forza fisica per farsi rispettare, non ha capito niente. Sopratutto perché il figlio vede nel gesto una pura e semplice prevaricazione dove l´effetto é piú che esagerato rispetto alla causa che lo ha generato. Ne consegue una minore credibilità del genitore negli occhi del figlio e quindi una minore attitudine a rispettare altre regole. Questa é la mia personalissima opinione, cioé di uno che non ha mai studiato pedagogia e scienze dell´infanzia in generale. Proprio zero. 

Beh, insomma é successo anche in Italia, a Genova, dove un genitore é stato denunciato. Che non vuol dire punito. Terró d´occhio questa faccenda e vi terrò informati su eventuali sviluppi. 

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