mercoledì 17 giugno 2020

La Svezia nelle istruzioni IKEA

Ad ogni italiano residente in Svezia questo paese piace (oppure é odiato) per qualcosa di diverso dagli altri.
C´é chi rimane colpito per la generositá dello stato sociale, chi per le condizioni lavorative, chi per i diritti sociali, eccetera. A me personalmente, la Svezia piace per tutte queste cose, e tante altre, tipo la tutela ambientale, la massiccia presenza di boschi, ecc... ma una cosa su tutte mi fa riflettere sempre molto e mi desta sempre molto stupore come se fossi appena arrivato: la semplicitá.

Ecco, dal mio punto di vista, la Svezia é cosí: semplice.

Piccolo aneddoto. Un paio di mesi fa stavo montando una piccola scrivania per mia figlia. Semplice. Ma io, che sono un tipo metodico, voglio seguire lo stesso le istruzioni.
Istruzione 1. Prendere un pezzo. E c´é il disegno. E io lo prendo.
Istruzione 2. Un disegnino mi dice: non quello!!!! quell´altro !!!!.
Ma come faceva a sapere che avevo sbagliato? Le istruzioni dell´Ikea sono cosí: a prova di idiota. E tale mi sono sentito ovviamente. E a ragione, starete pensando. Beh, comunque, le istruzioni dell´Ikea sono lo specchio del paese.

Tutto sembra organizzato per non farti sbagliare, nemmeno se vuoi.
Questo inverno, per esempio ho riflettuto sul fatto che io non so dove siano gli uffici pubblici della cittá in cui abito. Cioé: io abito qui a Eskilstuna da 3 anni ormai e in tutto questo tempo non ho mai avuto bisogno di andare in Comune, o all´Agenzia delle Entrate, o in posta, o da qualche notaio o qualsiasi altro ufficio che vi puó venire in mente.
E pensare che di cose che hanno relazioni con enti pubblici ne ho fatte diverse. Ho prima di tutto comprato una casa. Ho trasferito la residenza. Ho stipulato un contratto di energia elettrica. Ho iscritto la bambina a scuola. E ad uno sport. Ho usato i mezzi pubblici. Comprato una moto. Ho seguito dei corsi organizzati dal comune. Presentato le dichiarazioni fiscali ogni anno. Ho richiesto la cittadinanza.
E non ho mai avuto il bisogno di chiedere un certificato, di pagare un bollettino, di comprare marche da bollo, di presentare un modulo firmato, di ottenere timbri, di affidarmi a qualche professionista della burocrazia. E tutto é ridotto al minimo in termini di complessitá. Non serve ricordarsi password o di usare token e tutto si risolve sempre in pochi minuti e senza sudare freddo per la paura di sbagliare che magari ti arrivano dopo 10 minuti i servizi segreti a sequestrarti il computer. No, al massimo ti arriva una mail che ti chiede chiarimenti. O almeno cosí ho letto.

Lo svedese medio non ci pensa a queste cose perché qui é nato ed é sempre vissuto cosí. Quando parlo con i colleghi di questo argomento, loro rimangono un po´attoniti, poi ci pensano, e poi dicono "si, in effetti, anche noi non sappiamo dove siano gli uffici pubblici". Ci sono perché ci sono. Ma sono frequentati pochissimo. Sto pensando a quelli di Norrköping perché quelli si trovano all´interno di un centro commerciale, quindi é inevitabile ricordarsi che sono tutti raggruppati in un unico punto: gli uffici comunali, quelli per le tasse, quelli per le pensioni e quelli per l´assistenza sociale. Quelli di Eskilstuna invece, ripeto, non so dove siano (e non ci tengo nemmeno).

Ecco, nei prossimi post vi spiegheró, o almeno ci provo, come sia possibile, facendo alcuni esempi pratici di burocrazia super semplificata.

sabato 13 giugno 2020

Precisazioni sul post dell´altro ieri

Ho riletto il post che ho scritto l´altro ieri.
Ho notato un paio di congiuntivi sbagliati. Ma la cosa che mi notato é che sono stato particolarmente critico. Ci tengo a precisare che non sono critico contro la strategia svedese contro (o a favore) del Corona virus. Anzi, io non so quale sia la strategia migliore: lockdown totale con esercito a presidiare le vie, o liberi tutti e quello che succede, succede?

Non ne ho idea e sinceramente, se dovessi esprimermi con un voto, avrei difficoltá di scelta.

Quello che mi fa rendere un pochino critico é verso il capo epidemiologo svedese, Tegnell, che non ci ha ancora spiegato quale sia questa strategia. Qual´é lo scopo? Tutto fa pensare all´immunitá di gregge, ma lui stesso smentisce categoricamente. Ma allora, qual´é?

Un´altra critica che ho da porre sul suo operato é la totale mancanza di spiegazioni scientifiche e il fatto che lui continuamente si esprima con affermazioni che hanno ben poco di scientifico.

Un articolo apparso oggi su Aftonbladet riporta una lettera aperta firmata da 23 tra docenti e medici. Essi chiedono a Tegnell un confronto pubblico sul fatto che lui é contrario all´obbligo della mascherina.
Le motivazioni del FHM infatti sono:
- La mascerina da un senso di falsa sicurezza
- Chi ha la mascerina non esclude la propagazione del virus con le mani.
- Usare la mascherina puó dare il messaggio che é ok ad uscire anche quando si é malati
- C´é poca evidenza scientifica. Che forse é il punto piú importante.

Bene, vogliono discutere? benissimo, lasciamo gli esperti discutere, ma Tegnell evita ogni confronto. Questo non é molto scientifico. Puó andare bene se si parla di religione: io credo nella reincarnazione, tipo, e non ha senso che io discuta con te che invece ti immagini l´aldilá in una navicella aliena.
Io ho qundi maturato una mia personale convinzione che la strategia svedese sul Covid si basi piú su sensazioni e speranze, piuttosto che su dati scientifici. Spero peró di sbagliarmi. E comunque non ce l´ho con la strategia in sé.


giovedì 11 giugno 2020

Corri Covid, corri.


Rieccomi dopo una imperdonabile lunga assenza. Ho accumulato una tale quantitá di cose da raccontarvi che ho dovuto organizzarle in un file di OneNote. Ma se proprio devo inziare da qualche parte, beh allora, la piú ovvia é la notizia di attualitá che da mesi interessa l´intero pianeta: il virus Corona.

Ho seguito molto le vicende italiane. E all´inizio mi domandavo come avrebbero reagito le autoritá svedesi per prepararsi ad un contagio quasi certo. Scoprí in quel periodo (febbraio?) che il responsabile dell´emergenza era un certo Anders Tegnell: il capo epidemiologo del FHM (Folk HälsoMyndigheten), l´autoritá per la salute pubblica. 
E´stato bello constatare come tutti i riflettori mediatici si siano puntati subito su di lui perché in Svezia le decisioni vengono prese da tecnici, non da politici. (nella sostanza). Fighissimo, questo mi piace. Allora che fa il super-tecnico? Se ne va in Africa per un progetto che aveva in ballo. 
Ma come? E isolare i primi contagiati? mettere in quarantena quelli che tornano dalle ferie all´estero? Non serve, dice lui. Anzi, é venuto fuori con affermazioni tipo che il virus in Svezia non attacchisce, o che, siccome i turisti infetti sono ritornati tutti, allora non c´é da preoccuparsi di nuovi contagi. 

Una parte di me vorrebbe farsi prendere dal panico, ma ho un ottimo self control. Guardo il suo profilo su internet e scopro che questo tipo é un medico, con decenni di esperienza e che ha combattuto in prima linea contro l´Ebola in Africa. Io che non so un tubazzo di medicina, non posso che stare zitto e seguire in silenzio come il virus si diffonde. 
Ma non sono l´unico che si pone delle domande: la Svezia é uno dei paesi al mondo con la migliore libertá di stampa e i giornalisti sanno fare il loro lavoro. Incominciano ad incalzarlo con domande scomode, ma semplici e dirette: tipo quali azioni intende intraprendere?
Lui risponde sempre uguale: nessuna. Eventuali azioni si prenderanno se ce ne fosse bisogno. Ma quando si verifica questo bisogno e quali azioni, non lo ha mai detto. Si é limitato a dare queste raccomandazioni:
1. Lavatevi spesso le mani
2. Se siete malati, state a casa
3. Se starnutite, fatelo sull´avambraccio, non sulla mano.

Basta cosí. 
Per fortuna il Governo ha fatto qualcosa di concreto di sua iniziativa: mettere sul tavolo una quantitá esagerata di miliardi per permettere alle aziende di chiudere (chi ne faceva richiessta) per alcuni mesi, pagando circa il 60% degli stipendi. Questo perché molte aziende hanno visto crollare gli ordini, ed altre l´approvigionamento di materie prime da altri paesi europei. 
Altre invece hanno continuato ad essere operative come Spotify che ha fatto lavorare da casa i dipendenti per evitare contagi. Quando un giornalista chiese a Tegnell se secondo lui questa é una buona idea, lui ha risposto alzando le spalle: "forse". Lui ha sempre questo atteggiamento: non sa mai niente. 

Passano le settimane, il Governo decide di vietare gli assembramenti con piú di 100 persone. Poi portato a 50. Cancellati quindi concerti e grandi manifestazioni sportive. Il tizio di cui sopra non reagisce. Continua invece a ripetere che l´importante é mantenere la curva dei malati in terapia intensiva sotto la soglia critica. Il lock-down di tutti gli altri paesi del mondo é eccessivo. 

Il Governo emette altre raccomandazioni: proteggete gli anziani e mantenete 1,5 metri di distanza dagli altri. 
Per gli anziani é troppo tardi. Il virus é entrato in molti ospizi e cominicia a mietere vittime. La metá dei morti vengono infatti proprio da quei posti, dove il personale non sapeva cosa fare e non aveva nemmeno ricevuto attrezzature come le mascherine. 
Supermercati e altri negozi si organizzano distanziano le persone in fila. I ristoranti sospendono il serizio buffet: funziona solo il servizio al tavolo. 

I morti aumentano fino a raggiungere un massimo e poi cominciano a calare, ma molto lentamente. 



Notare che nell grafico il numero dei morti rapportati oscilla moltissimo. Il fatto é che nei weekend non vengono rapportati molti morti, perché il personale amministrativo é a casa. Cosí sembra che nei weekend non muoia nessuno. Non vorrete mica stressare il personale amministrativo, vero?

E cosí, a botte da 50/60/70 morti al giorno siamo arrivati ad oggi (11 giugno) a 4849.
Che per fare un confronto con l´Italia bisogna moltiplicare per 6 perché la popolazione italiana é 6 volte superiore. Quindi 4849 x 6 = 29 094. Di meno dei 34 114 di quelli dell´Italia, ma non c´é molta differenza. 

Eppure Tegnell ha continuato a ripetere per settimane che l´imporante é stare sotto il livello massimo gestibile dal sistema. Fintanto che siamo sotto é una buona notizia.

Nel frattempo il WHO spiega che ci sono gli asintomatici e che é importante usare la mascherina. Ma Tegnell é contrario alla mascherina: dice che non serve (giuro, ha detto cosí) e che se uno é malato deve stare a casa, non uscire con la mascherina. Insomma tutto fa pensare che la strategia svedese si basi sulla volontá di far propagare il virus. Ma se qualche giornalista gli chiede se sta perseguendo l´immunitá di gregge, lui nega stizzito. Corri COVID, coooooorriiiiiiii.

Se fosse successo in Italia, sarebbe stato attaccato dai tutti attraverso i social media. Invece qui, niente, neanche una voce. Molti ricercatori hanno fatto appelli e pubblicato lettere pubbliche per criticare la scelta suicida di non fare nulla, ma per l´opinione pubblica é un eroe. Un tizio si é perfino fatto tatuare l´immagine di Tegnell sul braccio:



Ecco, immaginatevi se uno si fa tatuare la faccia di Burioni. Ci scapperebbe un TSO, come minimo, e la morte sociale. (non ho niente contro Burioni, si intende).

Ma qualcosa sta cambiando: il consenso per Tegnell é sceso dal 70% circa, a 55%. Comunque ancora tanto. In questi ultimi giorni i segretari dei partiti all´opposizione hanno chiesto le sue dimissioni ed hanno ottenuto che hanno perso consensi.

E ancora oggi, noi siamo l´unico popolo al mondo che gira liberamente, senza mascherina, e non lo ha mai fatto. Come pure non si immagina come funzioni a girare con certificati, permessi, autocertificazioni, guanti, protezioni varie, gel disinfettante, eccetera.

CONCLUSIONE:
Io ritengo che da tutta questa faccenda si possono ricavare i seguenti insegnamenti di come funziona la socitá svedese:

  1. Gli svedesi hanno una incrollabile fiducia nel sistema e nelle istituzioni. Essi non possono sbagliare. E se capita, allora verranno giudicati ex-post, mai a priori. Quindi fintanto che il virus non é debellato a livello mondiale, la strategia svedese di non fare nulla, é giusta perché lo ha detto il capo.  
  2. Autoritá svedesi varie e Governo, di qualsiasi colore esso sia, non sono capaci di prendere decisioni immediate di fronte ad urgenze. Sono fenomenali nel risolvere i problemi a lungo termine: discutono per anni, valutano le opinioni di tutti e poi scelgono sempre l´opzione giusta che funzioni per decenni. Ma sotto stress per una emergenza, vanno in tilt. 








sabato 10 marzo 2018

Il valore di una pizza


Vorrei tanto commentare le elezioni ma cerco di divagare su argomenti spiccioli, tipo la pizza. Ma partiamo da lontano. 

Ricordo che qualche anno fa un amico mi disse che voleva vendere casa sua. Una bella casa, sui colli, con un bel pezzo di collina. Mi disse che la casa valeva 300 mila euro, ma aveva trovato acquirenti solo per 200. 
Io gli dissi che se ha trovato acquirenti solo per 200 vuol dire che quello é il prezzo di mercato. Quello che si ottiene dall´incontro tra domanda e offerta. A volte sa essere generoso, a volte crudele, ma dura lex sed lex. 
Ma lui insisteva che il valore é 300. "magari non la venderó mai ma il valore é 300", diceva. 

Insomma, c´é un valore reale delle cose e un valore percepito. Per esempio, quanto vale una pizza? Il valore intrinseco delle materie prime é bassissimo: acqua, farina e sale per l´impasto, mozzarella e pomodoro per fare la margherita. Certo poi incidono i costi indirietti, come il pizzaiolo, la corrente, la legna del forno. E poi la remunerazione del capitale investito per il forno, i locali, eccetera. E questi ultimi dipendono dai volumi. Ma diciamo che una pizzeria media va in pareggio vendendo pizze marghierite a 5 euro. Eppoi ci sono anche le tasse, ma non complichiamo troppo il discorso. 
Siccome il mercato delle pizze é flessibile, nel senso che l´offerta (le pizzerie) sanno adeguarsi rapidamente alle variazioni della domanda, per la suddetta legge di mercato, il prezzo tende ad essere costante. 

Questo vuol dire che se per voi la pizza ha, per qualche motivo,  un valore superiore (magari ve lo ha ordinato il medico di mangiarne tante) allora vi conviene mangiarne piú che potete. Giusto? Quindi ne mangierete fino a quando il vostro valore personale non scenderá al disotto del prezzo di mercato. 
Bene, fino a qui nulla di nuovo.
Ma cosa succede se per voi il valore personale é elevato ma non lo sapete ? Come l´acqua: se ci fermiamo a pensare a quanto sia preziosa nelle regioni desertiche, allora arriviamo a gustarci di piú quella che abbiamo in mano, gratis. 

Ecco, a me é successa la stessa cosa con le pizze. Io attualmente sono in crisi di astinenza da pizza. Sono disposto a pagarla anche 20 euro. E penso continuamente che quando stavo in Italia avrei potuto mangiarla tutti i giorni e non lo facevo. Che stupido sono stato. 
Quindi vi dico, non fate l´errore che ho fatto io. Mangiatene e mangiatene tante e buone. Provatene di nuove continuamente. Fate indigestione !!! Provate tutte le pizzerie. Pensate che magari un domani potreste vivere di rimpianti pensando a quelle che NON avete mangiato. 

Non potete sapere cosa vi attende il futuro: magari tra un mese Salvini diventa Presidente del Consiglio e voi dovete emigrare alla svelta. Quindi buon appetito :-) 




sabato 23 settembre 2017

Il benvenuto del Comune

Mi sono registrato nei registri anagrafici del comune di Eskilstuna che mi ha mandato un pacco. E´un pacco di benvenuto con scritto "Välkommen till Eskilstuna". 

Che cosa ci sará mai dentro? 
Questo é il contenuto: un coprisella per la bicicletta, un fagottino che é un telo per coprirsi in caso di pioggia, la pianta della cittá con evidenziate tutte le piste ciclabili ed un cioccolatino. Secondo me per uno svedese medio é il cioccolatino che fa la differenza. Per me invece é la manifestazione di una gestione cittadina molto intelligente. Ci sono infatti piste ciclabili ovunque e si puó raggiungere qualsiasi punto della cittá senza rischiare la vita. 


Un modello di sviluppo urbano che ho sempre professato quando ero in Italia, me era solo un esercizio teorico. Qui invece, ogni mattina, andando a lavorare in bici (percorro 3 km) assaporo ogni singolo tratto di pista ciclabile, ogni sottopassaggio o sovrapassaggio, e la protezione totale dal resto del traffico  (che non c´é, ma se ci fosse...). 

Piú che la scatola che invita all´uso della bici, avrei preferito una scatola che spieghi il complesso sistema di raccolta dei rifiuti fatto di tanti sacchetti colorati, con un colore per ogni tipologia di rifiuto (ma mi sono arrangiato chiedendo ai colleghi). Ma va benissimo lo stesso. 




L´acquisto di una casa in Svezia.

L´acquisto delle case in Svezia rispecchia, secondo me, la classica tendenza tutta svedese di semplificare e rendere trasparente qualsiasi cosa.

Funziona in poche parole in questo modo. Il venditore dell´immobile si affida ad un agente immobiliare (come in Italia) che scatta delle foto e le pubblica in uno o piú siti internet. Come in Italia, del resto. Il sito principale di riferimento é hemnet

Per ogni abitazione si trovano un numero elevato di foto ed una descrizione dettagliata con un po´di storia delle varie manutenzioni effettuate. Ovviamente anche le planimetrie. C´é anche la possibilitá di vedere il prezzo di vendita di case analoghe vendute nella stessa via o nello stesso quartiere, per capire se il prezzo proposto é ragionevole e in linea con gli altri. 

E qui viene il bello. Il prezzo proposto é la base di una asta. Quindi da quel momento in poi chiunque pu´prendere contatto con l´agente immobiliare, ed offrire una cifra superiore. Mano a mano che l´agente riceve offerte, aggiorna il sito specificando da chi ha ottenuto l´offerta. Non scrive nome e congnome, ma un nome identificativo come offerente1, offerente2, eccetera. In questo modo chi é in gara puó sapere se sta concorrendo con tanti o pochi offerenti. 

Ovviamente la casa é visionabile ma solo in due date determinate chiamate visning. Quindi l´agente si fa trovare nella casa nel giorno e nell´ora stabiliti e tutti gli interessati vengono a vederla. Di solito a tutti i visitatori viene dato un fascicoletto dell´abitazione, con le foto e i dati presenti anche nel sito, oltre che all´immancabile caramella. E si, perché se vuoi conquistare un/una svedese degli offrirgli caramelle (o alcool, ma quello in altre circostanze). Evvabé dicevo del visning. Fa strano camminare a piedi scalzi, o con gli inconfondibili sacchettini avvolgi scarpe di colore blu, a casa di un estraneo insieme ad altri sapendo che tutti sono lí per lo stesso motivo. I proprietari di casa sono costretti dall´agente immobiliare ad andare via, quindi bisogna resistere alla tentazione di rovistare nei cassetti per immaginare chi ci abita. Non mi direte che capita solo a me, dai. 
E comunque di solito nei visning si scopre come le foto pubblicate sono state fatte con il grandangolo e che un bagno che sembrava la hall della Casa Bianca scopri essere poco piú grande del lavandino.

Di solito l´asta inizia subito dopo il visning. Una volta che tutti i concorrenti, tranne uno, si ritirano, l´agente immobiliare organizza una riunione in agenzia con entrambe le parti e si firma il contratto di compravendita. Nel frattempo egli si prende cura di contattare anche la banca dell´acquirente per verificare che veramente questo abbia i soldi necessari. Per fare ció l´acquirente deve avere una promessa di debito (lånelöfte) da parte della banca e si richiede alla propria banca online. Un funzionario della banca ti chiama e ti dice per telefono quanti soldi sono in grado di imprestarti. Non c´é nessuno formalismo. A me hanno mandato solo una email di una riga. Il lånelöfte é la prima cosa che l´acquirente deve fare, ancora prima di iniziare a cercare casa. Sempreché non abbia soldi sufficienti per pagarla in contanti. 

Ci sono delle eccezioni. Tipo che é presente fare una offerta particolarmente vantaggiosa ed aggiudicarsi l´abitazione ancora prima del visning. 

Firmato il contratto la casa é tua. Ci si organizza solo sulla data di consegna delle chiavi, ma il grosso, cioé poco, é fatto. Non ci sono notai e non c´é nemmeno bisogno che un funzionario della banca arrivi con l´assegno e la procura della banca... 

Se non c´é il notaio, non c´é nemmeno il suo compenso da pagare. Le tasse invece variano a seconda se l´immobile é una villa o un bostadsrätt, cioé una forma di proprietá mista con una cooperativa che possiede tutto l´edificio o addirittura il quartiere come nel mio caso. Ecco, in caso di bostadsrätt le imposte di registro sono quasi assenti. Per una villa invece si paga lo stämpelskatt che é pari al 1,5% del valore piú un altro 2% sulla quota di prestito che viene ipotecata. 

Tutto qua. Oltre ai minori costi rispetto all´Italia, non ti devi preoccupare se é tutto in regola con i permessi a costruire/condoni, autorizzazioni sanitarie, accatastamenti, ipoteche e vincoli di ogni genere oltre che spese condominiali arretrate. 



domenica 30 luglio 2017

Aggiornamento lavorativo, abitativo e pendolarismo spazio temporale.

Ciao a tutti. 
Mi hanno fatto notare che questo blog non é aggiornato. E´ vero.
Il fatto é che questi ultimi mesi sono stati caratterizzati da tutta una serie di cambiamenti che ogni volta pensavo di scrivere un post nel blog, ma giá appariva all´orizzonte il cambiamento successivo e poi un altro ancora, e cosí via. E non é finita.

Ricapitolando, avevo scritto un post celebrativo un anno fa, in cui dicevo addio alla Volvo, con rammarico, e alla vita da pendolare, con soddisfazione, introducendo una nuova avventura lavorativa in una grande azienda di Söderköping. Beh, per tutta una serie di ragioni che non vi sto qui ad elencare, perché presumo che non vi interessi un gran che, la mia avventura in Luvata é finita dopo appena 6 mesi tondi. 
Dopo solo un paio di settimene (marzo di quest´anno) ho richiamato in Volvo per sentire se avevano ancora bisogno. Mi hanno chiamato per un colloquio il giorno dopo e assunto quasi immediatamente. Non nello stesso dipartimento dove lavoravo l´anno scorso, ma in uno analogo che fa capo ad un´altra divisione. E sin dal colloquio mi hanno prospettato la possibilitá di ottenere un contratto a tempo indeterminato durante l´estate. Contratto che é arrivato in giugno. 

Appena avuto il contratto, mi sono messo alla ricerca di una casa e la ho trovata nel giro di una decina di giorni. Record assoluto in Svezia, data la cronica mancanza di abitazioni. Ecco, quindi mi trasferisco ad Eskilstuna tra tre settimane esatte. Dovró scrivere un post ovviamente sull´acquisto di un immobile, ma aspetto di avere le chiavi per completezza. 

Nel frattempo ho ricominciato a fare pendolarismo estremo (vi ricordo che sono 120 km andare e altrettanti tornare da casa a lavoro per un totale di 4 ore al giorno di viaggio usando bici, treno e autobus). Ma ancora per poco. 

Secondo la teoria della relativitá generale, che si chiama ancora teoria anche se é scientificamente provata, un soggetto che viaggia invecchia in modo inversamente proporzionale al quadrato della velocitá sul quadrato della velocitá della luce. Quindi chissá quanto tempo di vita ho guadagnato passando mesi e mesi in treno. La risposta é praticamente zero. Avrei dovuto fare il pendolare a velocitá prossime a quella della luce per avere un vantaggio osservabile.  In compenso mi riempiva il cuore guardare fuori dal finestrino paesaggi come questo, che a velocitá cosmiche mi sarei perso: