sabato 13 ottobre 2012

Abitudini ai funghi

Quando sono arrivato qui, in Svezia, era metá agosto. Sapevo che mi ero perso l´estate scandinava, ma almeno mi sarei gustato, nel vero senso della parola, il lato piú bello dell´autunno: i funghi. 
Qui in autunno ce ne sono dappertutto. Basta fare un paio di chilometri, entrare in un bosco qualsiasi e mettersi alla ricerca. O almeno cosí mi hanno detto perché io per un motivo o per quell´altro non ho avuto modo di andare a fare una ricerca seria. 
E cosí l´autunno é quasi finito e io di funghi niente. 
Il bello degli svedesi peró é che vanno matti per i kantarell che per noi sono i finferli (o finfarli). Mentre invece i funghi porcini, quasi li ignorano. 
In un banchetto di micologi ho trovato questo contenitori con funghi veri, ognuno contrassegnato dal loro nome svedese. 


Scommetto che lo sguardo vi é caduto sul primo in basso a sinistra, il porcino, che qui si chiama Karl Johan in onore di un re del XIX secolo.  Tale re é stato anche sovrano del principato di Pontecorvo (provincia di Frosinone, Italia). 
Comunque uno svedese invece guarda per primo il cantarello che é quello giallo al centro, messo lí in bella vista. 
Questa invece é una foto che ho scattato a Stoccolma la settimana scorsa:
Questi sono solo alcuni dei banchetti che c´erano in piazza ed erano tutti uguali. Le macchie gialle erano tutti Kantarell. 
Lo so: bisogna adeguarsi e mangiare kantarelli, ma noi predilegiamo i porcini per cultura, non c´é niente da fare. E cosí ieri sera abbiamo avuto ospiti (italiani) e abbiamo preparato un risotto con i porcini (secchi). Certe abitudini non se ne vogliono proprio andare. Ma confido che con il tempo nuovi abitudini vengano fuori. Che vengano fuori, non come funghi, ma che vengano fuori. 

2 commenti:

  1. mi ricordo il boschetto vicino all'aereoporto di skavsta agosto di 2 anni fa' pieno di porcini e nessuno li coglieva grande rimpianto dover partire

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  2. Anche io avevo sentito di questa curiosa avversità degli Svedesi nei confronti dei porcini ma non capivo se nei boschi svedesi fossero effettivamente comuni. Nel caso, bisognerebbe andarci. Neanche io ci sono ancora andato, benché ormai io sia quasi arrivato al terzo inverno svedese.
    Nel dubbio, comunque, io me ne sono appena portato una scorta direttamente dall'Appennino ligure. ;-)

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