domenica 8 marzo 2015

Integrarsi & ambientarsi


Ciao a tutti.

Un lettore (o lettrice) mi ha chiesto se, dopo due anni e mezzo, mi sono ambientato e integrato. Era da un po´che volevo scrivere di questo ma é un argomento complesso a cui non si puó rispondere con un sí o no. Ringrazio quindi per la domanda.

Vorrei partire dalla distinzione tra ambientare e integrare. Due verbi simili ma che esprimono concetti molto diversi.

AMBIENTAZIONE.
L´ambientazione é l´adattarsi ad un determinato ambiente. Da questo punto di vista sono perfettamente ambientato. Mi sento proprio a mio agio nell´ambiente e nella societá in cui vivo. Non mi dá fastidio il freddo, il buio d´inverno o la luce costante d´estate. Non mi dispiace vivere in cittá che non sanno neanche cosa sia stato il rinascimento italiano. Non mi dispiace, anzi adoro, vivere in un posto caratterizzato dalla massiccia presenza di boschi e laghi. Anzi tutte queste cose mi piacciono proprio, al punto che non riesco piú ad immaginarmi una vita senza: sono diventate il mio ambiente. Sto bene qui.
Da un punto di vista sociale vale la stessa cosa. Nel senso che non ho paura di interagire con gli altri, magari per fare una telefonata, o stipulare un contratto o semplicemente camminare per strada sapendo che se qualcuno mi ferma e mi fa una domanda, io non ho paura di sentirmi un pesce fuori dall´acqua, uno che non capisce nemmeno quello che gli viene detto.
Questo é dovuto ad un notevole miglioramento nella conoscenza dello svedese (anche se non sono ancora bravo e forse non lo saró mai) e ad un notevole spirito di adattamento. 
Per inciso, non é che all´inizio avessi paura, ma mi sentivo emigrato in un paese figo che avevo sempre sognato, ma che percepivo come "straniero". Adesso invece questa cosa non la sento piú: é il mio ambiente, dicevo. 

INTEGRAZIONE.
Il concetto di integrazione invece é molto piú difficile da analizzare. Quando una persona é integrata in una societá? Non ho la risposta. 
Vi limito quindi a raccontarvi che qui frequento prevalentemente italiani, ma non mi sento ghettizzato. Un po´perché ho molte cose in comune con questi italiani e quindi si sono create delle amicizie che posso tranquillamente definire forti. Un pó perché con gli svedesi é difficilissimo legare. Mi sono fatto l´idea che la maggior parte non ha la propensione ad invitare amici a casa, magari per cena. Lo fanno di sicuro, ma meno di frequente rispetto ad un italiano medio. Insomma, non si frequentano nemmeno tra di loro. O forse sono stato sfortunato io a incontrare gente che non ne vuole sapere di stringere relazioni sociali.
Comunque sia, svedesi o non, io qui faccio un sacco di vita sociale, molto di piú di quella che facevo in Italia. Quindi non me la sento di dire che gli svedesi fanno poca vita sociale, perché anche moltissimi italiani che conosco in Italia hanno la tendenza a starsene chiusi in casa o di uscire solo con la famiglia.

Concludendo: a prescindere dalle definizioni, sto proprio bene cosí come sto. L´unica cosa che un po´mi preoccupa é che certe volte mi viene l´istinto di andare a vivere in mezzo al bosco, lontano da tutto. Forse perché sto invecchiando o sto diventando un pó svedese (che non so cosa vuol dire). 

3 commenti:

  1. Bella riflessione, profonda con leggerezza.
    Andare all'estero, confrontarsi con il diverso da sé fa bene. Difficile leggere sui post degli italiani all'estero le stupidaggini che scrivono gli italiani in Italia - e ovviamente vale per tutti, non solo per gli italiani. L'unico rischio è peccare di obiettività per nostalgia. Ma fortunatamente non è il tuo caso.
    Grazie.

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  2. grazie della risposta, molto chiaro. se voi ve la state cavando benissimo per i vs figli sarà una passeggiata. immagino che a tornare in I. non ci pensiate nemmeno. io purtropppo credo che soffrirei molto la mancanza della luce, che pure io non è che stia a Filicudi ...

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  3. Sul fattore integrazione sono d'accordo e non mi stupisco che alla fine tu frequenta praticamamente solo italiani (puoi anche eliminare la parola "prevalentemente", tanto abbiamo capito benissimo).
    Io frequento solo nordici e sto con un nordico e posso assicurarti che è dura. Sono chiusissimi. Loro frequentano unicamente persone del loro giro, in genere i compagni di scuola, tanto per capirci.
    Non che me ne importi molto dato che ho mille cose da fare ma preferirei gli USA.
    Inoltre, bisogna ammettere che i nordici sono molto invidiosi e ora che stanno diventando capitalisti sono sempre peggio. Io conosco svedesi della vecchia guarda (quello socalisti DOC) ed era veramente un'altra cosa.

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