lunedì 28 settembre 2015

In prigione, ma per finta

Due giorni fa a Norrköping c´era una manifestazione che si svolge annualmente e si chiama kulturnatten, la notte della cultura. Premesso che io con la cultura non ci sono mai andato molto d´accordo, sono comunque andato a vedere un paio di attrazioni, in compagnia di buoni amici. 
Tra le varie iniziative, il comune ha aperto la ex-prigione cittadina. Dico ex perché da un po´di tempo non é piú adibita a penitenziario ma tutto é rimasto cosí come quando é uscito l´ultimo detenuto. Molte celle sono state adibite a vari artisti che potevano usarle per esporre le loro opere anti-convenzionali in un ambiente alquanto anti-convenzionale. 

Da un punto di vista artistico, la gita nella ex prigione non ha contribuito ad un mio arricchimento della cultura artistica. Anzi, di fronte a molte opere mi sono domandato se potevano definirsi arte o meno. Voi come definireste una decina di sanpietrini appoggiati per terra? e due pali di metallo saldati nel mezzo? Altre invece riuscivano a suscitare qualche emozione, di varia natura. 

Indubbiamente é stato invece interessante vedere la prigione da dentro, la dimensione e forma dei locali, dei corridoi, delle celle, della chiesetta interna, eccetera. Ho scattato anche questa foto: 

E´stato anche forte domadarsi: ma dove sono finiti tutti i detenuti? Nessuno infatti ha notato la creazione di una nuova prigione. Qualcuno ha ipotizzato che siano stati accorpati con quelli di Linköping per effetto di una riduzione generale ed un trend decrescente del numero di detenuti. Proprio cosí e a tal proposito, ho appena letto questo interessante articolo che spiega come la Svezia sia riuscita a ridurre il numero di criminali soggetti a pena detentiva. 
Leggetelo é molto interessante e dovrebbe essere di spunto anche per l´Italia.



Nessun commento:

Posta un commento