domenica 3 gennaio 2021

Svezia riferimento per i pagamenti elettronici e la psicosi italica

 


Ho appena letto un post di Beppe Grillo nel suo blog intitolato "Svezia, il primo stato senza contanti". Ecco il link: 

https://www.beppegrillo.it/svezia-il-primo-stato-senza-contanti/

Egli scrive che dal 2023 i contanti non saranno piú accettati in Svezia. Non é proprio cosí: uno studio dice che dal 2023 il contante sará quasi sparito, ma non per effetto di un obbligo di legge, sono i consumatori stessi che non usano piú il contante di propria spontanea volontá. Io non lo uso da 8 anni. Ho solo un vecchio portafoglio che uso solo d´estate quando vengo in Italia. Quando atterro con l´aereo e vado a fare bancomat, mi sembra di essere in un film in bianco e nero, con le carrozze ecc...

Qualcuno ipotizza che si potrebbe mettere definitivamente il contante fuori uso dal 2030, ma sono solo speculazioni. Comunque il paese sta andando in quella direzione. Ed é la popolazione che lo vuole. Esattamente il contrario che in Italia, dove il problema non é il contante, ma l´ignoranza.

Nel post su Facebook di Beppe Grillo ci sono in questo momento piú di 2700 commenti. Sono tutti del tipo: 

- Problemi di sicurezza: molti sono terrorizzati che un virus informatico ti possa cancellare il conto. Ma guardate che il vostro conto é giá elettronico. Se nell´ipotesi da film catastrofico hollywoodiano i conti di una banca siano cancellati, si salverebbero (ricordo che é solo un esercizio teorico) solo i contanti che avete in tasca. Ma quanti contanti avete in casa? 100 euro? 200? 300? 

- un genio scrive: "I più grandi evasori in questo paese riescono a spostare all' estero milioni di euro, praticamente senza toccare un centesimo e noi ci preoccupiamo invece del barista che non ti batte lo scontrino quando gli compri un euro di caffè; a questo disgraziato vorremmo imporre il pos a tutti i costi, ma quello se non fa così muore, chiude baracca e burattini e va a chiedere aiuto allo stato!

Ecco questo commento di sole 4 righe merita qualche riflessione perché é retorica diffussissima in Italia. C´é sempre qualche causa di forza maggiore che giustifica il mancato rispetto di qualche legge. In particolare contro il pagamento delle tasse, che in Italia sono demonizzate al massimo. E poi c´é anche questa cosa che uno si sente legittimato a commettere un atto illecito perché c´é sempre qualcun´altro che fa molto peggio. Ma su questo ci ritorno dopo perché c´é da scriverci un libro. 

- molti la buttano in politica. L´italiano medio deve sempre classificare tutto in destra o sinistra. Per qualcuno il post di Beppe é di sinistra. Per qualcun´altro é pura dittatura di destra. Giorgio Gaber (40 anni fa) in una canzone ci scherzava su e diceva: 

Fare il bagno nella vasca è di destra
Far la doccia invece è di sinistra
Un pacchetto di Marlboro è di destra
Di contrabbando è di sinistra.
Ma cos'è la destra cos'è la sinistra...
Una bella minestrina è di destra
Il minestrone è sempre di sinistra
Tutti i films che fanno oggi son di destra
Se annoiano son di sinistra.
Ma cos'è la destra cos'è la sinistra...
Le scarpette da ginnastica o da tennis
Hanno ancora un gusto un po' di destra
Ma portarle tutte sporche e un po' slacciate
È da scemi più che di sinistra.
Ma cos'è la destra cos'è la sinistra...

- ci controllano!!! Ecco una parte della popolazione italiana andrebbe messa sotto TSO immediatamente. Tanti sono convinti che qualcuno li stia spiando, che tiene traccia di tutto quello che fanno. A quale scopo non si sa. Nei casi piú gravi di questa patologia si arriva ad affermare che il virus COVID é una invenzione, che i vaccini ci modificano il DNA o attivano il 5G o altre menate del genere. Ecco, anche i pagamenti con la carta sarebbero uno strumento di controllo. A parte il fatto che un governo ha bisogno di un provvedimento dell´autoritá giudiziaria per effettuare controlli su un conto corrente, ma anche se fosse possibile, di cosa avete paura? a nessun governo interessa sapere se vi siete comprati un paio di scarpe. Se invece riciclate denaro sporco, allora é interesse di tutti. Se siete contrari ai pagementi elettronici, avete qualcosa da nascondere. Punto.

- ma in Svezia hanno gestito male la pandemia ! Perché parlarne bene quindi? Uno ha scritto: "Ma scusa la Svezia la onori solo quando ti fa comodo?"   No comment.

- eh ma la Svezia ha una propria banca centrale e una propria moneta. E qui saltano fuori i sovranisti che vedono nel ritorno alla lira la panacea di tutti i mali. Ho studiato da vicino questo fenomeno: vi posso assicurare che nessuno di loro, nemmeno i sedicenti esperti, ha idea di cosa puó capitare e non si sono nemmeno posti il problema. In compenso passano il loro tempo libero a commentare ad minchiam tutto quello che ha a che fare con la moneta in un modo o nell´altro. Che tristezza.

- commissioni bancarie. Molti criticano il fatto che gli esercenti commerciali subiscono importanti commissioni bancarie su ogni transazione che ricevono. E su questo sono d´accordo che non é ammissible che una banca debba applicare le commissioni su ogni pagamento. Non ne capisco la ratio. In Svezia non ci sono.  E le banche guadagnano bene lo stesso. Malgrado i conti correnti siano quasi gratuiti. La mia modesta opinione é che in Italia abbiamo/avete un sistema bancario antidiluviano. Nel tempo le banche hanno aperto una quantitá enorme di filiali, che hanno dei costi fissi da paura, che devono in qualche modo riversare sui clienti. E comunque ogni tanto qualche banca italiana fallisce lo stesso, per mala gestio, ovviamente, mai per sfortuna. A differenza delle banche svedesi che sono in ottima salute, malgrado l´assenza di commissioni sui pagamenti.  Ma non essendo esperto, non mi dilungo.   Rettifico: le commissioni sugli esercenti ci sono anche in Svezia. A dimostrazione che non sono esperto. Mi scuso, ma mi sono fatto prendere da una annosa avversione che ho verso il sistema bancario italiano. 

- ma una volta dicevi il contrario. Ecco la dietrologia, al solito.

- Eppoi ci sono tutta una serie di commenti senza senso e sconclusionati. Uno tira in ballo il ritiro dalle scene di una porno star. Un altro dice che aumenterebbero i prezzi. Un altro che in Svezia si parla meglio l´inglese. Uno dice che verrebbero a mancare i rapporti sociali. Uno cita la bibbia (l´apocalisse ovvio). E tanti fanno insinuazioni su fondi in paradisi fiscali e interessi economici personali dell´autore del post come se l´utilizzo della carta in un negozio possa creare un reddito a Beppe in qualche modo che solo delle droghe molto potenti possono spiegare. E per finire una spruzzata di offese quá e lá. 

Insomma, 2700 commenti e quelli con un briciolo di razionalitá si contano sulle dita delle mani. 

sabato 7 novembre 2020

Covid in Svezia: aggiornamento al 7 novembre

Te pareva!

Non ho fatto in tempo a pubblicare il post di tre giorni fa che la maggior parte delle regioni ha cominciato a porre limiti piú severi alla circolazione contro la diffusione del virus. 

Le regioni? Esatto, l´autoritá centrale per la sanitá ha demandato il compito alle regioni. La mia personalissima opinione é che volevano salvare la faccia. Hanno insistito per 8 mesi che il virus in Svezia non attecchisce, che abbiamo posti in ospedale in abbondanza per tutti, che basta lavarsi le mani e stare a casa quando si hanno i sintomi, eccetera. Ma non importa, non voglio fare polemica, bisogna essere positivi e guardare avanti. A me ogni tanto qualche critica scappa, ma sotto sotto mi fido delle autoritá svedesi. 

E quali sono questi limiti? Beh, tecnicamente non ci sono dei veri e propri limiti, perché come dicevo nel post di 3 giorni fa, non ci sono obblighi di legge, ma solo raccomandazioni. E´quindi tutto demandato alla buona volontá del singolo rispettarle. E, di conseguenza, niente sanzioni. 

Ma vediamo un po´di cosa si tratta (faccio una traduzione letterale):

- se possibile, evitare il contatto fisico con altre persone di quelle con cui si vive. Questo implica tra l´altro che si sconsiglia di organizzare e partecipare a una festa o incontri sociali simili. Si devrebbero anche evitare alcuni tipi di attivitá che non si possono esercitare senza contatto fisico con gli altri, come sport di contatto o cura della salute e bellezza che non sono motivate medicalmente. 

- evitare di incontrarsi in ambienti chiusi come negozi, centri commerciali, musei, biblioteche, piscine, e palestre. Visite necessarie per esempio a negozi di alimentari e farmacie si possono fare. 

- evitare di partecipare a riunioni, concerti, esposizioni, allenamenti sportivi, incontri sportivi e gare. Questo non vale per bambini nati dal 2005 e oltre. 

- datori di lavoro devono prendere provvedimenti in modo che tutti possano seguire le generali raccomandazioni di cui sopra. Le azioni dei datori di lavoro posso essere incoraggiare i dipendenti a lavorare da casa, offrire maggiori condizioni di lavoro a domicilio, posticipare viaggi di affari, conferenze e altre riunioni fisiche. Le altre imprese possono minimizzare il numero di visitatori nello stesso momento, adeguare gli orari di apertura, ed offrire alternative digitali. 

In poche parole ... SIAMO IN LOCK DOWN. Anche se volontario. 

Nel giro di pochissimo hanno chiuso musei, palestre e molti altri posti. Io giovedí avevo pubblicato da poche ore il post precedente, ho preso la borsa per andare in palestra, e trovo il cartello sulla porta "chiuso". 

Questa mattina invece sono andato a camminare nel bosco, ed era pieno di gente (si fa per dire, diciamo che ho visto diverse macchine parcheggiate e una signora con due cani mi ha pure chiesto indicazioni per il sentiero). Non sono ancora stato  in qualche negozio, ci proveró a breve. E poi vi racconto. 

mercoledì 4 novembre 2020

Covid in Svezia. Situazione al 4 novembre 2020.

Piú di qualcuno mi ha chiesto la mia opinione sulla strategia svedese di gestione del virus. 

Mi sono fatto l´idea che vi siete fatti l´idea che qui il virus é gestito come una banale influenza, che la gente sta bene e tutto prosegue normalmente senza stress, preoccupazioni di perdere il lavoro e lock down. 

Ho visto un video su youtube girato la settimana scorsa, in cui un cretino (italiano) girava per Drottningsgatan di Stoccolma e con aria sensazionalistica commentava che la gente girava senza mascherina, che entrava nei negozi, e che tutti sono rilassati e tranquilli e fanno shopping come se niente fosse. Mica come da noi (in Italia) che ci fanno vivere nel terrore! 

Ecco difronte a menate del genere (non parliamo dei negazionisti che quelli mi fanno proprio incacchiare), esprimere la propria opinione é difficile perché richiede tempo e l´italiano medio, forse la stragrande maggioranza, vuole risposte immediate e semplici a problemi complessi. Le tasse sono alte? abbassiamole. L´immigrazione? porti chiusi. E cosí via. Figuriamoci con il Covid: ognuno ha la sua semplice ricetta. Ho letto che basta assumere grandi dosi di vitamina C, che gli ospedali sono vuoti, che basta una trasfusione di sangue, che la mascherina non serve (anzi fa male e poveri i chirurghi che la usano da sempre), chissenefrega dei vecchi, o che addirittura il virus non esiste. E queste sono solo alcune. 

Allora provo a fare il punto della situazione. 

Cominciamo con il dire che qui in Svesia c´é uno pagato per fare l´epidemiologo di stato. Si chiama Tegnell. E´lui il fautore della strategia. Siccome lui, per definizione, é l´esperto, il Governo si adegua. 

Il problema é che nessuno sa quale sia questa strategia. E´evidente che si tratta di perseguire l´immunitá di gregge, ma Tegnell ha sempre affermato che non é cosí. Ma senza spiegare allora qual´é la strategia e su quali studi o osservazioni si basa. 

Secondo me i fattori base che sono stati presi in considerazione sono:

- Densitá abitativa. La Svezia ha una superficie che é una volta e mezza quella dell´Italia, ma ha gli abitanti della Lombardia. E infatti l´area piú colpita nella prima ondata é stata Stoccolma. Su 6000 morti cha abbiamo avuto fin´ora, ben 2450 sono a Stoccolma. Ma in generale le zone piú colpite sono quelle piú urbane, quindi Göteborg, Uppsala, Orebrö e cosí via.

- Naturale distanziamento. Gli svedesi fanno distanziamento da sempre. Quando sono stato in Italia questa estate era tutto uno scambiarsi di baci e abbracci (tranne che con ragazze carine, quelle mi evitano dai tempi delle superiori). Qui una pacca sulla spalla é una dimostrazione di amicizia notevole.  

- Vita sociale. Qui pochi fanno vita sociale. O almeno non nelle piccole cittá come quella dove vivo io. Non esiste l´aperitivo con gli amici dopo il lavoro e prima di andare a casa. Non conosco nessuno che esce la sera per bere una birra con gli amici. Ci si chiude in casa, semplicemente. Agli svedesi piace cosí. Non importa se la moglie é una gnocchissima oppure no. Per loro la vita é fare figli e ne hanno tutti due o tre. Ho visto italiani tornarsene in Italia solo per questioni di mancanza di vita sociale. Quando sono stato a Stoccolma un venerdí sera di qualche settimana fa, ho visto un bel po´di movimento, ma secondo me nulla in confronto ad una capitale del sud o centro Europa. 

- Informatizzazione spinta. La Svezia é un paese che ha sempre puntato molto sulle nuove tecnologie. E´ tutto molto informatizzato. Io lavoro praticamente senza carta. Con una connessione ad internet, posso lavorare in qualsiasi punto del mondo (senza considerare i fusi orari). Quindi é stato facilissimo per le grandi aziende dire ai propri dipendenti di lavorare da casa. Io lo faccio da marzo. Ovviamente le connessioni internet sono ottime. Io ho la piú economica che esiste, quindi 100Mb in download e 10Mb in upload. Effettivi. 

Il governo non ha obbligato nessuno a fare alcunché. Ma ha posto tutta una serie di raccomandazioni: lavarsi le mani, maggiore distanziamento (si, e poi?), evitare posti affollati, eccetera. E la gente si é adeguata: chiuse al pubblico tutte le manifestazioni sportive e i concerti. Evitati i buffet nei ristoranti, dove tra l´altro i tavoli devono essere alternati. Ogni volta che si fa una coda si deve stare ad 1,5 metri da quello davanti e quello dietro. 

Niente mascherine. La versione ufficiale é che crea una sensazione di falsa sicurezza. Mentre invece negare l´arrivo di una seconda ondata no, vero? Scusate sono un po´acido nei confronti dell´epidemiologo di stato. Molti chiedono che vengano rese obbligatorie, ma stranamente, nessuno le porta. Mai vista una. Perché qui funziona cosí: ci si fida dell´autoritá. E infatti, malgrado molti studiosi (studiosi veri, esperti di virus e non opinionisti televisivi) chiedano l´introduzioni di misure piú stringenti, la popolazione ha ancora fiducia in Tegnell. Esattamente il contrario dell´Italia dove non va mai bene niente, nemmeno quello che viene fatto bene. Peró c´é qualcosa di insano nella strategia svedese, infatti le mascherine le mettono solo gli operatori sanitari che lavorano nei reparti Covid. Una mia amica infermiera che lavora in ortopedia, per esempio, non la porta (infatti lei il Covid lo ha preso qualche mese fa). 

E sta funzionando? Per nulla. Guardiamo i paesi confinanti come Norvegia, Danimarca, Finlandia. Alcuni hanno denstitá abitative e usanze simili a quelle svedesi, ma hanno attuato, chi piú chi meno, un po´di lock down e imposto le mascherine. Ed hanno avuto un decimo dei morti (in proporzione) durante la prima ondata. Ora che arriva la seconda si rischia di fare peggio. Proprio oggi un articolo di un quotidiano parla di "dramatisk ökning", cioé aumento drammatico dei contagi, e quindi dei ricoverati e quindi anche dei morti. 

Alcune regioni hanno cominciato a porre restrizioni maggiori (pur sempre consigliate, mai obbligatorie) come evitare i mezzi pubblici. La prima regione é stata quella di Uppsala, due settimane fa. Ma non ha funzionato: i contagi sono aumentati e i ricoveri in ospedale. Ora il Governo raccomanda la stessa cosa per tutta la nazione. Ma se molti rispettano pedissequamente le raccomandazioni, ce ne sono molti altri che se ne fregano. 

Credo che per ora basta. Avrei altre cose da raccontare, ma ho scritto il minimo per darvi l´idea di com´é la situazione e che non é la figata che vi immaginate. Se con é chiaro, preciso che io non sono a favore di una strategia o di un´altra. Non so quale sia migliore. Io chiedo solo un approccio piú scientifico nella versione svedese. Nella versione italiana, chiedo una migliore accettazione da parte della popolazione. Perché dai, siete strani voi italiani. Chiedete le mascherine, vi obbligano e non riuscite piú a respirare. Chiedete restrizioni e poi vi lamentate che siete in prigione. Uno su tre di voi vota per quel kapitano che ha passato l´estate a dare il cattivo esempio, tra manifestazioni e spregio delle norme sulla mascherina o addirittura contro la app per il tracciamento, ed ora si lamenta. Mettetela via: siete un popolo di pazzi schizofrenici. Molti sono incalliti condivisori di fake news che possono in qualche modo creare panico e urlare alla dittatura (mondiale tra l´altro). E poi vi lamentate che il governo vi fa vivere nel terrore. Ve lo create voi il terrore. Non sono gli svedesi bravi a ignorare un virus, siete voi che vi incarognite per qualsiasi menata. L´unico vero dramma per voi italiani dovrebbe essere il non poter portare a casa un reddito per chi lo ha perso. Spero quindi che sappiate essere solidali gli uni con gli altri. Lasciate perdere le critiche sterili. Solo cosí potete sembrare una societá migliore. 




domenica 4 ottobre 2020

Il quadro svedese

 


Ve lo ricordate questo aggeggio? 

Si chiama quadro svedese. Ai miei tempi (detto cosí sembra il secolo scorso, ed effettivamente lo era) si trovava attaccato alle pareti delle palestre delle scuole. Io lo ho avuto nella palestra della scuola media ed in quella della scuola superiore. 

Mi ricordo che lo abbiamo usato un paio di volte. L´insegnante, che poi a chiamarlo insegnante bisogna avere coraggio perché non ci ha insegnato un tubazzo, ci fece fare un esercizio in cui dovevamo infilarci in un quadrato, afferrare la base del riquadro piú alto con le mani in modo opposto, cioé una rivolta in avanti e una rivolta all´indietro, quindi avvitarsi ed infilarsi sul buco successivo. 

E io pensavo che gli svedesi fossero abilissimi nel fare quello ed altri esercizi contorsionistici. Insomma, se si chiama quadro svedese, ci sará un motivo, no?

 Ecco, sono passati piú di 30 anni. Ora ci vivo in Svezia ed ho una figlia che pratica il basket. La accompagno quasi tutti i weekend in giro a fare partite e cosí vedo una marea di palestre. Alcune recenti, altre degli anni ´70. Ma una cosa che ho notato é che il quadro svedese non c´é MAI !!!

Allora ho pensato che forse una volta era piú diffuso, ma poi anche loro hanno cominciato ad usarlo un paio di volte e a perdere interesse e lo hanno tolto. E quindi ho chiesto ai nativi locali. Ho cercato una foto sul telefonino e tra una partita e l´altra ho chiesto se avessero mai visto un aggeggio del genere. Hanno preso il mio telefonino, zoommato, esaminato, mi hanno fatto domande tipo "a cosa serve?" oppure "ma é fatto di legno?" o "ma é attaccato al soffitto?". Insomma, domande tipiche di chi lo vedeva per la prima volta. E poi la conferma: mai visto. 

Ma allora perché si chiama quadro svedese? 

Perché lo inventó nel 1813 uno svedese di nome Ling. Lo stesso che inventó anche la spalliera (che infatti in croato si chiama scala svedese). Ho trovato in internet gli atti di un convegno sul quadro svedese del 2010. Recentissimo. C´é scritto che é rimasto in uso in Svezia e Germania fino ad una decina di anni fa. Non mi risulta. O almeno non in Svezia. 


giovedì 3 settembre 2020

Il numero dei parlamentari

 


Salve.

Mi é arrivata oggi la scheda elettorale per esprimere il mio voto al referendum costituzionale. Ebbene si: a noi emigrati, arriva per posta e votiamo, sempre per posta, molto prima dei nostri connazionali in patria. 

La domanda a cui bisogna rispondere é: vogliamo ridurre il numero dei parlamentari? Risposta secca: SI o NO. 

Ed ovviamente é scoppiato il dibattito politico. O almeno da come lo vedo io, da qui, al nord, non quello che avrei voluto. E io cosa vedo? Non sono venuto a conoscenza di dibattiti pubblici in prima serata tra i sostenitori del SI e quelli del NO. Intendo di confronti intelligenti e pacati. Vedo invece la stampa che si schiera e una miriade di commentatori sui social che vengono fuori con le affermazioni piú disparate. 

E questo non me lo aspettavo. E´da sempre che sento lamentele che i parlamentari sono troppi, ed ora che c´é il referendum e si lascia votare la popolazione (alla faccia di tutti quelli che urlano "dittatura!!!" continuamente in ogni contesto, compreso il covid), ecco proprio ora molti scattano e si pongono per il NO, come riflesso condizionato. Esatto, é un riflesso condizionato. Siamo talmente abituati a criticare il Governo, qualunque esso sia, che quella volta che fa qualcosa di cui saremmo sostanzialmente favorevoli, ci viene spontaneo criticarlo e sostenere pubblicamente il contrario delle nostre idee. Tipo la Finocchiaro e un altro esponente del PD che nel 2008 presentarono la stessa proposta, identica in tutto e per tutto, e ora sono accaniti sostenitori del NO. Ok, é solo un esempio e forse fatto male perché presumo che loro siano mossi da mera convenienza politica, ma il cittadino comune che inquina Facebook di menate (per il SI o per il NO, non importa), ecco lui si fa spesso prendere da critica da riflesso condizionato. 

E che cosa si scrive sui social e negli articoli di giornale? Chi critica il NO denuncia una diminuzione di rappresentanza parlamentare.  E allora io che ho un blog che parla della Svezia mi sono domandato: quanto é la rappresentanza parlamentare svedese?  Ecco, la Svezia ha una camera sola ed in essa solo 349 parlamentari. In rapporto alla popolazione significa un parlamentare ogni 27mila cittadini. In Italia con 945 parlamentari (tra Camera e Senato) contiamo un parlamentare ogni 62mila cittadini. Quindi la Svezia ha una rappresentanza maggiore. 

Se il funzionamento del Parlamento dipende dalla rappresentanza allora in Italia dovremmo aumentare il numero dei parlamentari, non diminuirli, se volessimo imitare la Svezia. Strano, perché i sostenitori del SI dicono che invece un Parlamento con un po´di sedie vuote sarebbe piú dinamico ed efficace. Ma le sedie vuote ci sono comunque, nel senso per assenteisti. Centra qualcosa? Secondo me no. O anzi, si, ma in un altro contesto. Ma scusate, mi sfugge qualcosa. Perché dovrebbe essere piú efficiente? Oggi in parlamento i vari membri votano secondo le indicazioni del segretario di partito. A questo punto basterebbe un posto da parlamentare solo per i segretari di partito che voti in base al risultato elettorale e non per teste e risparmiamo quasi tutto. Che poi non é vero. I costi del Parlamento non sono dati solo dagli stipendi dei parlamentari, ma dalla miriade di persone che ci lavorano e consulenze che girano attorno. 

Che poi non é che i parlamentari votano e basta. Devono anche partecipare alle varie commissioni (quelli che ne fanno parte) o a proposte di legge. Che in molti casi arrivano direttamente dal Governo e allora non si capisce: ma lavora questa gente o si puó fare a meno di una parte di loro?

Eppoi, ancora sulla questione della rappresentativitá. Come é che un cittadino puó percepire la rappresentanza di chi vota? Credete forse che i parlamentari si fanno carico delle istanze locali? Raramente, capita, ma raramente. Quante volte avete cercato di contattare un vostro rappresentante in Parlamento? Tra l´altro non riesco ad immaginare in quale circostanza ne avreste bisogno. Per problemi individuali o locali ci sono le autoritá locali: il Comune, in primis, poi la Provincia e la Regione. A proposito di Provincie, ma non si era detto di eliminarle? Non ci capisco piú una mazza. 

Ma ritorniamo sulla Svezia che ha una maggiore rappresentanza. E gli altri paesi? Leggo spesso che l´italia é quella con la rappresentanza piú alta. Ma se c´é la Svezia... allora vado a vedere gli altri paesi europei e scopro che su 27 paesi, solo 4 hanno una rappresentanza minore di quella italiana. Peró ci sono Francia, Germania che sono quelli che contano di piú. Chissenefrega di cosa fanno Malta, Estonia, Cipro e Bulgaria. Insomma, questo certo non aiuta a fare chiarezza se l´indice di rappresentanza é cosí importante. 


Serve per tagliare i costi della politica! Ecco un altro argomento che gira in rete. E subito la contro risposta di chi fino a ieri era contrario alla casta e ai suoi costi: il taglio di costi é irrisorio. Sono 100 milioni di euro risparmiati che divisi per 60 milioni di cittadini fa un paio di caffé all´anno a testa. E´vero, é poco. Ma nessuno di noi va al bar, ordina due caffé e se ne esce, dopo averli pagati, ma non consumati, con aria da riccone dicendo "tanto é poco, posso permettermelo". Sempre 100 milioni sono, se vi avanzano (e non mi pare proprio) dateli a me. Oppure ci ristrutturate delle scuole, o degli ospedali, ecc... senza chiedere debiti all´unione europea. 

Insomma, se tagliare i costi (esagerati) della politica é una cosa nobile e giusta, io ci vedo in questo referendum una bella dose di demagogia. Forse perché sono abitutato alla politica svedese dove le decisioni vengono prese a lungo termine e senza ottuse prese di posizioni politiche. E sopratutto qui di solito ci si pone all´inizio il quesito: qual´é il problema che si vuole risolvere? 

E´un problema di efficienza del Parlamento? E allora si fa una analisi su come migliorare l´efficienza. Cosí, provo ad indovinare, magari facendo leggi piú semplici ed intellegibili. O cercando di vietare comportamenti come la deposizione di migliaia di mozioni che artificiosamente cercano di insabbiare o ritardare un disegno di legge.  Allora forse é un problma di costi? Allora serve una analisi dettagliata di come si generano i costi e di come si possono tagliare. Io lavoro su cose analoghe, conosco le potenzialitá di una analisi seria. E´un problema di autorevolezza e credibilitá dei partiti? Chiedo perché anche questo ho letto su internet come motivo per il SI. Ecco allora é un problema di cultura politica, che l´italiano medio non ha, e per riflesso, nemmeno i suoi rappresentanti nelle istituzioni. 

Concludendo: le motivazioni apportate sia dai sostenitori del SI, sia da quelli del NO, non mi coinvolgono in nessun modo. Ma qualcosa bisogna pur votare e non farsi prendere da quelli che suggeriscono l´astensione. Quella é vigliaccheria politica. Se vi astenete poi non voglio piú sentirvi lamentare di qualcosa. E quindi, vabbé voteró SI. Non ci vedo questa deriva autoritaria, ma nemmeno una maggiore efficienza. Ci vedo invece una occasione mancata per una analisi seria dei problemi e sopratutto un confronto politico tra forze contrapposte ma responsabili. Insomma, 945 o 600 parlamentari, avrete sempre quello che vi eleggete. 




mercoledì 19 agosto 2020

Capiamo meglio il bostadsrätt

Vi ho giá detto che in Svezia puoi abitare in affito, come in Italia, oppure comprarti la casa, come in Italia. Ma c´é anche un terzo tipo che é diffussisimo di possesso di un immobile che é il bostadsrätt. 

Bostadsrätt significa letteralmente "diritto di abitarci" ed in effetti questo calza con il funzionamento del bostadsrätt. L´immobile, di solito un appartamento o una villetta a schiera, é di proprietá di una associazione. Qualcosa di simile capita in Italia con il concetto giuridico di condominio, dove ci sono parti private e parti comuni. Ecco, nel bostadsrätt i muri sono della associazione (förening). Queste associazioni hanno come soci i vari proprietari degli appartemanti o casette a schiera ed ha come compito quello di incassare delle rate mensili dagli stessi proprietari e gestire le parti comuni, nonché le manutenzioni straordinarie agli edifici. 

Capire dove finisce la competenza del singolo proprietario e dove inizia quello della associazione, non é facile. Ma questo non é lo scopo di questo post, anche perché ogni associazione ha uno statuto e un regolamento che definisce chi paga che cosa. 

Comunqe sia, quando si acquista una casa in bostadsrätt ci si impegna a pagare una quota mensile chiamata avgift. Tradotto significa canone. Questa quota é fissa mensile. Non é come le spese condominiali italiane che variano ogni anno a seconda anche delle spese straordinarie preventivate. No, in Svezia, l´avgift é determinato contrattualmente e si paga mensilmente. 

Di solito sono somme importanti perché spesso serve anche per pagare il riscaldamento e l´acqua calda sanitaria. Ho detto spesso, non sempre. 

Quindi, quando si cerca un appartamento o una casa a schiera in forma di bostadsrätt, le prime informazioni da guardare sono:

- il prezzo 

- l´avgift 

- altre spese di gestione

Se l´avgift, ho giá detto che cos'é, viene pagato al förening direttamente, le altre spese di gestione sono invcece le spese previste che il proprietario dovrá pagare, approssimativamente, come la  TV, internet, e quant´altro che magari non é compreso nell´avgift. 

Il motivo di questo post é che di recente ho avuto modo di studiare i bilanci di due förening molto simili tra loro, tutte e due in bostadsrätt, ma ... con sorprese. 

Immaginatevi che volete comprare casa e ne trovate sul mercato due chiamate A e B. Sono della stessa tipologia. Perfettemente confrontabili come superficie e disposizione delle camere. 

Solo che una é un po´datata, l´altra é di nuova costruzione. Conseguentemente quella nuova ha tutto nuovo: la cucina, i bagni, i pavimenti, gli infissi. Non solo, ma ha anche un moderno impianto di ventilazione e di riscaldamento (a pavimento). Se guardate i prezzi, la casa B, quella nuova, costa un po´piú dell´altra, ma non eccessivamente. Considerando tutto quello che offre in termini di modernitá, ha chiaramente un migliore rapporto qualitá/prezzo. 

Ma l´italiano medio é diffidente e avrete giá immaginato che sono le spese correnti ad essere piú alte. E invece no. L´avgift della casa nuova é addirittura piú basso di quella vecchia. Vabbé allora saranno le spese di gestione. Ed in effetti sono piú alte, ma di 2000 corone: 200 euro al mese. Non é un cifrone. 

E allora dove sta l´inghippo? 

La casa A ha un avgift di 6000 corone. E´la quota calcolata per mantenere in funzione tutta il förening diviso per il numero di case. Ci sono le spese di riscaldamento (la quota piú grande), il giardinaggio, le riparazioni ordinarie, i canali TV, lo spalamento della neve, eccetera per un totale di 4500. Di queste una parte sono di accantonamento a spese future, per esempio per rifare il tetto tra qualche anno. I rimanenti 1500 sono oneri finanziari. Giá perché in passato il förening si é indebitato (una parte del debito é ancora legato alla costruzione dell´edificio ed una parte al successivo aquisto del terreno) e ogni mese paga 500 corone per ogni casa di interessi e 1000 di quota capitale (cioé per ridurre il debito). 

La casa B invece ha un avgift piú basso ma di poco. Tenendo conto che non ci sono strutture comuni, come la lavanderia e la sauna, che non ci sono operai assunti per spalare la neve, o mettere il ghiaino sul ghiaccio e fare le manutenzioni, ecc... ecco dovrebbe costare molto meno. Ecco allora che si scopre che anche, e sopratutto, la casa nuova é gravata da oneri finanziari. Su 5500 corone di avgift, ben 4000 servono per pagare interessi e quota capitale sul debito. Ma che debito? Quello per costruire la casa. Il prezzo che viene chiesto (2 500 000 corone) é solo il 60% di quello che é costata la costruzione della casa. Il resto viene ripagato un po´alla volta, mensilmente, per 90 anni. 

Vabbé e chi se ne frega, la casa B costa molto meno. Si, ma ricordatevi che niente é gratis. Il fatto che la casa A vi fa pagare tante spese é perché ci sono tanti servizi. La casa B invece costa di piú mensilmente, ma per non avere altro che la propria casa e basta. Niente verde pubblico, niente servizi per la neve, niente gestione del riscaldamento, che viene pagato a parte. Secondo una normativa europea, infatti, tutte le nuove abitazioni devono avere il conteggio separato del riscaldamento e dei consumi di acqua calda (giustamente dico io). Niente sauna o locale lavanderia o locale per la festa dei bambini. Insomma, la casa B é nuova internamente, ma posizionata in un contesto piú spartano. Il motivo per il quale al giorno d´oggi le case si fanno cosí é perché anche la Svezia ha dovuto cedere il fianco un pochino alle logiche di mercato, a discapito di quelle sociali. 

Ecco, tutto questo per dirvi: sappiate che un bostadsrätt non si puó valutare solo dal prezzo e dall´avgift. Io ci ho messo anni a capirlo. Poi uno puó preferire la casa A o B, non importa, l´importante é essere consapevoli di quello che si sta pagando.

PS: alcuni dati sono stati arrotondati grossolanamente, ma solo a scopo didattico.

domenica 9 agosto 2020

Ottime notizie: BankID vs SPID

Buona notizie ciurmaglia !!!!


Nel mio post precedente avevo decantato la figheria (o figaggineria) della app chiamata BankID che permette l´accesso a tutti i siti della pubblica amministrazione e a quelli di molte aziende private. 

E´, secondo me, la chiave per capire la semplicitá della burocrazia svedese, oltre che ad entrarci ...

Oggi volevo parlare della storia di questa app, da come é nata, e su iniziativa di chi, fino allo sviluppo totale di oggi. Infatti, al giorno d´oggi, tutti gli svedesi ce l´hanno. Vivere senza sarebbe alquanto impossibile. Ecco, volevo parlarne oggi, a piú di 3 settimane dal mio precedente post. 3 settimane? Esato, il fatto é che nel frattempo mi sono permesso un po´ di vacanze. 

Ho fatto un mega viaggione, in auto, fino in Italia, con la famiglia. Ho percorso circa 5400 km ma ne é valsa la pena per reincontrare dopo tanto tempo parenti e amici. Anche se a Vicenza mi sono fermato solo pochi giorni... ma vabbé quello che volevo dire é che una sera sono uscito a bere alcune birre con gli amici (tre rosse alla spina se non ricordo male). Attorno al tavolo c´erano gli amici di sempre, tra cui il mio ex facente funzione di commercialista il quale mi ha raccontato che é giá stato introdotto da poco in Italia un sistema unico di login per la pubblica amministrazione, simile a quello svedese. Si chiama SPID

Mi ha detto che nel giro di un paio di anni dovrebbe addirittura divientare obbligatorio. Come sono felice: questa é l´occasione di riscatto che all´Italia mancava da sempre. Riscatto da che? Riscatto da un sistema medioevale, che fa rendere complicate le cose piú semplici, che fa apparire la pubblica amministrazione nemica del cittadino, che gli mette i bastoni fra le ruote ogni volta che egli vuole esercitare un suo diritto. Tra l´altro questo é lo stesso sistema che fa deprimere gli stessi impiegati pubblici costretti a regole artificiosamente stupide che rendono disservizi ad altri concittadini. 

E´quello che aspettavo da anni. Gli altri amici non ne sapevano nulla o quasi. Idem per parenti e altri conoscenti. Io invece so l´importanza epocale di tale innovazione e il giorno dopo, smaltite le birre, mi sono recato al primo ufficio postale per chiedere questo SPID (perché ho ancora un affitto in Italia e l´anno prossimo lo voglio dichiarare con questo nuovo sistema). L´impiegata ha subito detto che non si puó per i residenti all´estero. Poi ha chiamato al telefono un collega che le ha confermato che non si puó. Ma io avevo visto su internet che anche i residenti all´estero possono richiederlo all´ufficio postale. Allora ha cercato nella rete interna e non trovava informazioni a riguardo. Ma proprio niente. Dopo 10 minuti si capisce il motivo: stava cercando "speed" invece di "spid". Pensa che esperta, chissá quanti ne fa. E quindi scopre che avevo ragione io: posso richiedere lo SPID. Mi chiede il codice fiscale, io le do una fotocopia, ma lei vuole il tesserino originale, che non ho. Ma cosa cambia? il codice fiscale non scade mica, non cambia. Te lo danno quando nasci e rimane uguale fino alla morte, e dopo, per la denuncia di successione. NO! vuole quello originale. Vado all´agenzia delle entrate e mi dicono che devo chiedere un appuntamento: prima data disponibile é dopo una settimana, ma io non ho tutto questo tempo. 

Conclusione: lascio perdere. Per ora, ma ora che sono tornato in Svezia, provo a chiedere l´attivazione online. L´apposito sito governativo é il seguente

Tra l´altro questo episodio é un altro esempio di come lo SPID sia essenziale all´Italia: meno hai a che fare che gli impiegati agli sportelli e piú ci guadagni di salute. 

Sono eccitatissimo all´idea dello SPID (ognuno ha le sue perversioni). E´il primo passo per trasformare l´Italia nel paese piú figo del mondo: con le sue meraviglie, ma gestito come la Svezia (il primo passo di tantissimi che ne mancano). Certo, non posso essere sicuro che i creatori di questo SPID abbiano fatto le cose fatte bene. Magari é solo parziale, ma apprezzo la buona volontá e la voglia di migliorare. Bravi. Per caritá: meglio tardi che mai. La Svezia ha introdotto il BankID nel 2003. Adesso siamo nel 2020. Con calma, eh!!!

Quindi, invece di raccontarvi la storia del sistema svedese BankID, vi racconteró come riusciró ad ottenere, e come funziona, lo SPID, specialmente per i residenti all´estero. 

Stay tuned...



martedì 30 giugno 2020

L´ABC della burocrazia


La burocrazia in Svezia é quasi inesistente, ma lo stesso, non so da dove cominciare. 

Facciamo un breve elenco dei vari enti pubblici. Partiamo da questo. 

SKATTEVERKET
E´l´equivalente nostro dell´Agenzia delle Entrate. Infatti "skatt" vuol dire tasse. Ma si occupa anche di pratiche che in Italia sono tipicamente di competenza dei Comuni (uffici anagrafica in particolare). 
Esso di occupa, per i privati cittadini, di: 
  • dichiarazioni fiscali. Confermare le dicharazioni fiscale che arrivano giá precompilate, chiedere eventuali rimborsi, eccetera
  • servizi anagrafici. Comunicazioni di cambi residenza, richiesta di certificati anagrafici, rilascio carte di identitá, richiesta nome per neonati, matrimoni e cambi di stato civile, trasferimento in Svezia o dalla Svezia all´estero, ecc.
  • successioni
  • Richiesta di detrazioni fiscali (per esempio per lavori edili)
  • informazioni varie
Ci sono poi altri servizi per le imprese.

FÖRSÄKRINGSKASSAN.
E´l´equivalente nosto dell´INPS e si occupa di:
  • maternitá e paternitá
  • VAB, che significa Vård Av Barn cioé stare a casa dal lavoro, pagati, perché un figlio é malato
  • indennitá di malattia
  • sussidi economici per chi cerca lavoro
  • pensioni di invaliditá
  • molte altre indennitá (come le cure dentarie gratuite per i minori)

PENSIONMYNDIGHETEN
Corrisponde alla parte dell´INPS che si occupa di pensioni.

TRANSPORTSTYRELSE
Si occupa di tutto quello che riguarda i trasporti. Posso paragonarlo al nostro Ministero dei Trasporti e ACI riguardo ad auto, moto, barche, aerei e treni. 
Si occupa di:
  • patenti
  • bollo e pedaggi vari
  • licenze taxi
  • passaggio di proprietá
  • tutto quello che riguarda la salute e le statistiche relative al traffico
  • assegnazione targhe
  • revisione veicoli
  • comunicazione assicurazioni
  • eccetera

Ce ne sono tanti altri di enti pubblici, ma questi quattro sono i primi con i quali si entra in contatto. 
Tutti funzionano perfettamente online. Nessuno ti dice di recarti allo sportello, salvi casi particolari. Per esempio se devi fare la carta di identitá (perché ti fanno la foto sul posto), oppure se ti sei appena trasferito in Svezia e vuoi chiedere il permesso di residenza. Questo perché il sistema funziona benissimo, ma solo per chi é giá registrato. 
Entrare é difficile, ma poi é una pacchia. 

Ecco, dunque, immaginate di dover fare una qualsiasi delle pratiche sopra elencate. Entrate nel rispettivo sito web e cercate dove poter fare il log-in. 
Ci sono vari modi per fare il log-in ma i due piú frequenti sono i sequenti: 
Sono la stessa cosa in linea di principio. Entrambi richiamano una app che si chiama appunto BankID. E´la stessa che apre le porte a tutti i servizi on line degli enti pubblici. Nel primo caso la app é installata nello stesso computer che si sta usando. Nel secondo la app si trova nel cellulare. Ed é l´opzione che io uso abitualmente.

Questa é la genialata piú grande secondo me. Un unico sistema di log-in che vale per qualsiasi ente pubblico, comprese le regioni e i comuni. La stessa app viene usata come log-in anche per accedere in banca, nel proprio conto corrente. Anzi, originariamente era nata proprio per questo, ecco perché si chiama BankID. Ed é la stessa per tutte le banche. Ma viene usata anche per assicurazioni ed una infinitá di aziende private, tipo quelle che forniscono utenze (elettriche, telefoniche, ecc). Viene usato anche nella multinazionale per la quale lavoro, quando per esempio voglio modificare alcuni dati personali, o accedere alla mia busta paga, o chiedere rimborso di spese sportive (esatto é un benefit di cui parleró piú avanti). 

Nel prossimo post vi racconto la storia di questa app e vi faccio vedere come funziona. 



sabato 20 giugno 2020

Buon Midsommar

Come promesso oggi vi parlo di un qualche adempimento della burocrazia svedese.

Ma prima non posso che farvi notare che oggi é Midsommar. Forse la festa piú sentita in Svezia. Lo si intuisce dal nome (mid-sommar) che é la festa di mezza estate.
Ebbene sí, siamo giá arrivati a mezza estate. Di solito si considera finita agli inizi di agosto. Infatti quando si va in ferie in luglio, tra colleghi ci si dice "vi ses i hösten" (ci vediamo in autunno). Insomma a maggio ha nevicato, in agosto inizia l´autunno .... tanto per farvi capire come siamo messi.

Beh, insomma, la festa di midsommar, si festeggia il weekend a ridosso del 21 giugno: il sostizio d´estate. Il giorno piú lungo dell´anno. Il giorno in cui, nel nord della Svezia, il sole non tramonta nemmeno. Sul circolo polare artico. Ancora piú a nord, invece, é luce costante per alcune settimane. Nella mia latitutine il sole invece tramonta circa alla 23 e sorge alle 1 o 2 del mattino. In quelle poche ore il sole se ne sta appena sotto l´orizzonte dando quindi un senso di luminositá notevole a tutta la parte nord del cielo, che quindi non é stellato.

Ed é in questo periodo che la natura dá il meglio di sé. Tutto é verdissimo e cresce rigoglioso. Figli compresi. Si festeggia in tutto il nord Europa da migliaia di anni, anche se altri paesi usano nomi diversi, tra cui S. John´ day in inglese, con riferimento a S. Giuseppe che secondo il vangelo di S. Luca sarebbe nato 6 mesi prima di Cristo (ma molti anni prima) e confermando l´abitudine della Chiesa di dare significato religioso ad usanze pagane.

Le tradizioni della festa consistono di indossare gli abiti tipici svedesi e di ballare attorno ad un palo, con un paio di ciondoli, ornato di fiori. Ecco come é stato raffigurato in un dipinto del 1897.


La tradizione di ballare intorno al palo c´é ancora. C´e tutta una serie di canzoncine che deve rispettabilissimamente ripetersi ogni anno. La piú famosa di tutte recita: "små grudorna, små grudorna, är lustiga att se". Che significa :"le piccole rane, le piccole rane, sono ridicole da guardare". Il resto della canzone spiega che il motivo dello sfottó é che le rane, notoriamente, non hanno orecchie e coda. 
MA SERETE BELLI VOI !! dovrebbero rispondere le rane indispettite, ma forse gli manca anche il cervello per rispondere, o forse e piú probabilmente ce l´hanno ma non si abbassano al nostro livello. 

E questa cosa delle rane spiega l´animazione di Google di oggi:


Bene, ora vi invito ad osservare la forma del palo, ornato di fiori, con i due ciondoli sulla sommitá. Si chiama Midsommarstång.  Mi sono portato avanti per un lungo periodo la convinzione che la forma richiamasse un enorme fallo impiantato nel terreno, per celebrare un antico e pagano rito di fertilitá del terreno. Ma non é cosí. O almeno cosí giura Wikipedia in svedese. Ok, ci credo: sará solo una coincidenza. Peró sappiate anche che gli svedesi sono molto pudici, quindi, anche se fosse, non lo ammetterebbero mai.

Questa é la tradizione. Ma solo una piccola percentuale della popolazione svedese la segue. Ed in particolar modo quella con bambini piccoli. Le canzoncine, come quella delle rane, sono infatti molto infantili. Tutti gli alti invece si riuniscono con parenti o amici piú intimi, di solito a casa di qualcuno che ce l´ha particolamente bella, oppure in stuga, che é la casa per le vacanze. E´ancora molto seguita la tradizione di indossare una corona di fiori, almeno per le ragazze. Tipo questa: 

Ed ecco la novitá per quest´anno: le grandi celebrazioni sono state vietate. Quindi la totalitá degli svedesi si é ritrovata per grigliare con parenti o amici. 
Noi italiani invece ci siamo organizzati con un gruppo su FB e ci siamo trovati in riva ad un lago. Eravamo una quindicina di persone. Abbiamo mangiato un pranzo al sacco e fatto il bagno. Preso il sole, data la splendida giornata ed una lunga partita di ciacole. (é dialetto veneto, ma si capisce, vero?). E ci é passata la giornata benissimo, e in un attimo. 

E quindi buon midsommar a tutti. 


(mi son dimenticato di parlarvi delle burocrazia... beh facciamo domani)



mercoledì 17 giugno 2020

La Svezia nelle istruzioni IKEA

Ad ogni italiano residente in Svezia questo paese piace (oppure é odiato) per qualcosa di diverso dagli altri.
C´é chi rimane colpito per la generositá dello stato sociale, chi per le condizioni lavorative, chi per i diritti sociali, eccetera. A me personalmente, la Svezia piace per tutte queste cose, e tante altre, tipo la tutela ambientale, la massiccia presenza di boschi, ecc... ma una cosa su tutte mi fa riflettere sempre molto e mi desta sempre molto stupore come se fossi appena arrivato: la semplicitá.

Ecco, dal mio punto di vista, la Svezia é cosí: semplice.

Piccolo aneddoto. Un paio di mesi fa stavo montando una piccola scrivania per mia figlia. Semplice. Ma io, che sono un tipo metodico, voglio seguire lo stesso le istruzioni.
Istruzione 1. Prendere un pezzo. E c´é il disegno. E io lo prendo.
Istruzione 2. Un disegnino mi dice: non quello!!!! quell´altro !!!!.
Ma come faceva a sapere che avevo sbagliato? Le istruzioni dell´Ikea sono cosí: a prova di idiota. E tale mi sono sentito ovviamente. E a ragione, starete pensando. Beh, comunque, le istruzioni dell´Ikea sono lo specchio del paese.

Tutto sembra organizzato per non farti sbagliare, nemmeno se vuoi.
Questo inverno, per esempio ho riflettuto sul fatto che io non so dove siano gli uffici pubblici della cittá in cui abito. Cioé: io abito qui a Eskilstuna da 3 anni ormai e in tutto questo tempo non ho mai avuto bisogno di andare in Comune, o all´Agenzia delle Entrate, o in posta, o da qualche notaio o qualsiasi altro ufficio che vi puó venire in mente.
E pensare che di cose che hanno relazioni con enti pubblici ne ho fatte diverse. Ho prima di tutto comprato una casa. Ho trasferito la residenza. Ho stipulato un contratto di energia elettrica. Ho iscritto la bambina a scuola. E ad uno sport. Ho usato i mezzi pubblici. Comprato una moto. Ho seguito dei corsi organizzati dal comune. Presentato le dichiarazioni fiscali ogni anno. Ho richiesto la cittadinanza.
E non ho mai avuto il bisogno di chiedere un certificato, di pagare un bollettino, di comprare marche da bollo, di presentare un modulo firmato, di ottenere timbri, di affidarmi a qualche professionista della burocrazia. E tutto é ridotto al minimo in termini di complessitá. Non serve ricordarsi password o di usare token e tutto si risolve sempre in pochi minuti e senza sudare freddo per la paura di sbagliare che magari ti arrivano dopo 10 minuti i servizi segreti a sequestrarti il computer. No, al massimo ti arriva una mail che ti chiede chiarimenti. O almeno cosí ho letto.

Lo svedese medio non ci pensa a queste cose perché qui é nato ed é sempre vissuto cosí. Quando parlo con i colleghi di questo argomento, loro rimangono un po´attoniti, poi ci pensano, e poi dicono "si, in effetti, anche noi non sappiamo dove siano gli uffici pubblici". Ci sono perché ci sono. Ma sono frequentati pochissimo. Sto pensando a quelli di Norrköping perché quelli si trovano all´interno di un centro commerciale, quindi é inevitabile ricordarsi che sono tutti raggruppati in un unico punto: gli uffici comunali, quelli per le tasse, quelli per le pensioni e quelli per l´assistenza sociale. Quelli di Eskilstuna invece, ripeto, non so dove siano (e non ci tengo nemmeno).

Ecco, nei prossimi post vi spiegheró, o almeno ci provo, come sia possibile, facendo alcuni esempi pratici di burocrazia super semplificata.

sabato 13 giugno 2020

Precisazioni sul post dell´altro ieri

Ho riletto il post che ho scritto l´altro ieri.
Ho notato un paio di congiuntivi sbagliati. Ma la cosa che mi notato é che sono stato particolarmente critico. Ci tengo a precisare che non sono critico contro la strategia svedese contro (o a favore) del Corona virus. Anzi, io non so quale sia la strategia migliore: lockdown totale con esercito a presidiare le vie, o liberi tutti e quello che succede, succede?

Non ne ho idea e sinceramente, se dovessi esprimermi con un voto, avrei difficoltá di scelta.

Quello che mi fa rendere un pochino critico é verso il capo epidemiologo svedese, Tegnell, che non ci ha ancora spiegato quale sia questa strategia. Qual´é lo scopo? Tutto fa pensare all´immunitá di gregge, ma lui stesso smentisce categoricamente. Ma allora, qual´é?

Un´altra critica che ho da porre sul suo operato é la totale mancanza di spiegazioni scientifiche e il fatto che lui continuamente si esprima con affermazioni che hanno ben poco di scientifico.

Un articolo apparso oggi su Aftonbladet riporta una lettera aperta firmata da 23 tra docenti e medici. Essi chiedono a Tegnell un confronto pubblico sul fatto che lui é contrario all´obbligo della mascherina.
Le motivazioni del FHM infatti sono:
- La mascerina da un senso di falsa sicurezza
- Chi ha la mascerina non esclude la propagazione del virus con le mani.
- Usare la mascherina puó dare il messaggio che é ok ad uscire anche quando si é malati
- C´é poca evidenza scientifica. Che forse é il punto piú importante.

Bene, vogliono discutere? benissimo, lasciamo gli esperti discutere, ma Tegnell evita ogni confronto. Questo non é molto scientifico. Puó andare bene se si parla di religione: io credo nella reincarnazione, tipo, e non ha senso che io discuta con te che invece ti immagini l´aldilá in una navicella aliena.
Io ho qundi maturato una mia personale convinzione che la strategia svedese sul Covid si basi piú su sensazioni e speranze, piuttosto che su dati scientifici. Spero peró di sbagliarmi. E comunque non ce l´ho con la strategia in sé.


giovedì 11 giugno 2020

Corri Covid, corri.


Rieccomi dopo una imperdonabile lunga assenza. Ho accumulato una tale quantitá di cose da raccontarvi che ho dovuto organizzarle in un file di OneNote. Ma se proprio devo inziare da qualche parte, beh allora, la piú ovvia é la notizia di attualitá che da mesi interessa l´intero pianeta: il virus Corona.

Ho seguito molto le vicende italiane. E all´inizio mi domandavo come avrebbero reagito le autoritá svedesi per prepararsi ad un contagio quasi certo. Scoprí in quel periodo (febbraio?) che il responsabile dell´emergenza era un certo Anders Tegnell: il capo epidemiologo del FHM (Folk HälsoMyndigheten), l´autoritá per la salute pubblica. 
E´stato bello constatare come tutti i riflettori mediatici si siano puntati subito su di lui perché in Svezia le decisioni vengono prese da tecnici, non da politici. (nella sostanza). Fighissimo, questo mi piace. Allora che fa il super-tecnico? Se ne va in Africa per un progetto che aveva in ballo. 
Ma come? E isolare i primi contagiati? mettere in quarantena quelli che tornano dalle ferie all´estero? Non serve, dice lui. Anzi, é venuto fuori con affermazioni tipo che il virus in Svezia non attacchisce, o che, siccome i turisti infetti sono ritornati tutti, allora non c´é da preoccuparsi di nuovi contagi. 

Una parte di me vorrebbe farsi prendere dal panico, ma ho un ottimo self control. Guardo il suo profilo su internet e scopro che questo tipo é un medico, con decenni di esperienza e che ha combattuto in prima linea contro l´Ebola in Africa. Io che non so un tubazzo di medicina, non posso che stare zitto e seguire in silenzio come il virus si diffonde. 
Ma non sono l´unico che si pone delle domande: la Svezia é uno dei paesi al mondo con la migliore libertá di stampa e i giornalisti sanno fare il loro lavoro. Incominciano ad incalzarlo con domande scomode, ma semplici e dirette: tipo quali azioni intende intraprendere?
Lui risponde sempre uguale: nessuna. Eventuali azioni si prenderanno se ce ne fosse bisogno. Ma quando si verifica questo bisogno e quali azioni, non lo ha mai detto. Si é limitato a dare queste raccomandazioni:
1. Lavatevi spesso le mani
2. Se siete malati, state a casa
3. Se starnutite, fatelo sull´avambraccio, non sulla mano.

Basta cosí. 
Per fortuna il Governo ha fatto qualcosa di concreto di sua iniziativa: mettere sul tavolo una quantitá esagerata di miliardi per permettere alle aziende di chiudere (chi ne faceva richiessta) per alcuni mesi, pagando circa il 60% degli stipendi. Questo perché molte aziende hanno visto crollare gli ordini, ed altre l´approvigionamento di materie prime da altri paesi europei. 
Altre invece hanno continuato ad essere operative come Spotify che ha fatto lavorare da casa i dipendenti per evitare contagi. Quando un giornalista chiese a Tegnell se secondo lui questa é una buona idea, lui ha risposto alzando le spalle: "forse". Lui ha sempre questo atteggiamento: non sa mai niente. 

Passano le settimane, il Governo decide di vietare gli assembramenti con piú di 100 persone. Poi portato a 50. Cancellati quindi concerti e grandi manifestazioni sportive. Il tizio di cui sopra non reagisce. Continua invece a ripetere che l´importante é mantenere la curva dei malati in terapia intensiva sotto la soglia critica. Il lock-down di tutti gli altri paesi del mondo é eccessivo. 

Il Governo emette altre raccomandazioni: proteggete gli anziani e mantenete 1,5 metri di distanza dagli altri. 
Per gli anziani é troppo tardi. Il virus é entrato in molti ospizi e cominicia a mietere vittime. La metá dei morti vengono infatti proprio da quei posti, dove il personale non sapeva cosa fare e non aveva nemmeno ricevuto attrezzature come le mascherine. 
Supermercati e altri negozi si organizzano distanziano le persone in fila. I ristoranti sospendono il serizio buffet: funziona solo il servizio al tavolo. 

I morti aumentano fino a raggiungere un massimo e poi cominciano a calare, ma molto lentamente. 



Notare che nell grafico il numero dei morti rapportati oscilla moltissimo. Il fatto é che nei weekend non vengono rapportati molti morti, perché il personale amministrativo é a casa. Cosí sembra che nei weekend non muoia nessuno. Non vorrete mica stressare il personale amministrativo, vero?

E cosí, a botte da 50/60/70 morti al giorno siamo arrivati ad oggi (11 giugno) a 4849.
Che per fare un confronto con l´Italia bisogna moltiplicare per 6 perché la popolazione italiana é 6 volte superiore. Quindi 4849 x 6 = 29 094. Di meno dei 34 114 di quelli dell´Italia, ma non c´é molta differenza. 

Eppure Tegnell ha continuato a ripetere per settimane che l´imporante é stare sotto il livello massimo gestibile dal sistema. Fintanto che siamo sotto é una buona notizia.

Nel frattempo il WHO spiega che ci sono gli asintomatici e che é importante usare la mascherina. Ma Tegnell é contrario alla mascherina: dice che non serve (giuro, ha detto cosí) e che se uno é malato deve stare a casa, non uscire con la mascherina. Insomma tutto fa pensare che la strategia svedese si basi sulla volontá di far propagare il virus. Ma se qualche giornalista gli chiede se sta perseguendo l´immunitá di gregge, lui nega stizzito. Corri COVID, coooooorriiiiiiii.

Se fosse successo in Italia, sarebbe stato attaccato dai tutti attraverso i social media. Invece qui, niente, neanche una voce. Molti ricercatori hanno fatto appelli e pubblicato lettere pubbliche per criticare la scelta suicida di non fare nulla, ma per l´opinione pubblica é un eroe. Un tizio si é perfino fatto tatuare l´immagine di Tegnell sul braccio:



Ecco, immaginatevi se uno si fa tatuare la faccia di Burioni. Ci scapperebbe un TSO, come minimo, e la morte sociale. (non ho niente contro Burioni, si intende).

Ma qualcosa sta cambiando: il consenso per Tegnell é sceso dal 70% circa, a 55%. Comunque ancora tanto. In questi ultimi giorni i segretari dei partiti all´opposizione hanno chiesto le sue dimissioni ed hanno ottenuto che hanno perso consensi.

E ancora oggi, noi siamo l´unico popolo al mondo che gira liberamente, senza mascherina, e non lo ha mai fatto. Come pure non si immagina come funzioni a girare con certificati, permessi, autocertificazioni, guanti, protezioni varie, gel disinfettante, eccetera.

CONCLUSIONE:
Io ritengo che da tutta questa faccenda si possono ricavare i seguenti insegnamenti di come funziona la socitá svedese:

  1. Gli svedesi hanno una incrollabile fiducia nel sistema e nelle istituzioni. Essi non possono sbagliare. E se capita, allora verranno giudicati ex-post, mai a priori. Quindi fintanto che il virus non é debellato a livello mondiale, la strategia svedese di non fare nulla, é giusta perché lo ha detto il capo.  
  2. Autoritá svedesi varie e Governo, di qualsiasi colore esso sia, non sono capaci di prendere decisioni immediate di fronte ad urgenze. Sono fenomenali nel risolvere i problemi a lungo termine: discutono per anni, valutano le opinioni di tutti e poi scelgono sempre l´opzione giusta che funzioni per decenni. Ma sotto stress per una emergenza, vanno in tilt. 








sabato 10 marzo 2018

Il valore di una pizza


Vorrei tanto commentare le elezioni ma cerco di divagare su argomenti spiccioli, tipo la pizza. Ma partiamo da lontano. 

Ricordo che qualche anno fa un amico mi disse che voleva vendere casa sua. Una bella casa, sui colli, con un bel pezzo di collina. Mi disse che la casa valeva 300 mila euro, ma aveva trovato acquirenti solo per 200. 
Io gli dissi che se ha trovato acquirenti solo per 200 vuol dire che quello é il prezzo di mercato. Quello che si ottiene dall´incontro tra domanda e offerta. A volte sa essere generoso, a volte crudele, ma dura lex sed lex. 
Ma lui insisteva che il valore é 300. "magari non la venderó mai ma il valore é 300", diceva. 

Insomma, c´é un valore reale delle cose e un valore percepito. Per esempio, quanto vale una pizza? Il valore intrinseco delle materie prime é bassissimo: acqua, farina e sale per l´impasto, mozzarella e pomodoro per fare la margherita. Certo poi incidono i costi indirietti, come il pizzaiolo, la corrente, la legna del forno. E poi la remunerazione del capitale investito per il forno, i locali, eccetera. E questi ultimi dipendono dai volumi. Ma diciamo che una pizzeria media va in pareggio vendendo pizze marghierite a 5 euro. Eppoi ci sono anche le tasse, ma non complichiamo troppo il discorso. 
Siccome il mercato delle pizze é flessibile, nel senso che l´offerta (le pizzerie) sanno adeguarsi rapidamente alle variazioni della domanda, per la suddetta legge di mercato, il prezzo tende ad essere costante. 

Questo vuol dire che se per voi la pizza ha, per qualche motivo,  un valore superiore (magari ve lo ha ordinato il medico di mangiarne tante) allora vi conviene mangiarne piú che potete. Giusto? Quindi ne mangierete fino a quando il vostro valore personale non scenderá al disotto del prezzo di mercato. 
Bene, fino a qui nulla di nuovo.
Ma cosa succede se per voi il valore personale é elevato ma non lo sapete ? Come l´acqua: se ci fermiamo a pensare a quanto sia preziosa nelle regioni desertiche, allora arriviamo a gustarci di piú quella che abbiamo in mano, gratis. 

Ecco, a me é successa la stessa cosa con le pizze. Io attualmente sono in crisi di astinenza da pizza. Sono disposto a pagarla anche 20 euro. E penso continuamente che quando stavo in Italia avrei potuto mangiarla tutti i giorni e non lo facevo. Che stupido sono stato. 
Quindi vi dico, non fate l´errore che ho fatto io. Mangiatene e mangiatene tante e buone. Provatene di nuove continuamente. Fate indigestione !!! Provate tutte le pizzerie. Pensate che magari un domani potreste vivere di rimpianti pensando a quelle che NON avete mangiato. 

Non potete sapere cosa vi attende il futuro: magari tra un mese Salvini diventa Presidente del Consiglio e voi dovete emigrare alla svelta. Quindi buon appetito :-) 




sabato 23 settembre 2017

Il benvenuto del Comune

Mi sono registrato nei registri anagrafici del comune di Eskilstuna che mi ha mandato un pacco. E´un pacco di benvenuto con scritto "Välkommen till Eskilstuna". 

Che cosa ci sará mai dentro? 
Questo é il contenuto: un coprisella per la bicicletta, un fagottino che é un telo per coprirsi in caso di pioggia, la pianta della cittá con evidenziate tutte le piste ciclabili ed un cioccolatino. Secondo me per uno svedese medio é il cioccolatino che fa la differenza. Per me invece é la manifestazione di una gestione cittadina molto intelligente. Ci sono infatti piste ciclabili ovunque e si puó raggiungere qualsiasi punto della cittá senza rischiare la vita. 


Un modello di sviluppo urbano che ho sempre professato quando ero in Italia, me era solo un esercizio teorico. Qui invece, ogni mattina, andando a lavorare in bici (percorro 3 km) assaporo ogni singolo tratto di pista ciclabile, ogni sottopassaggio o sovrapassaggio, e la protezione totale dal resto del traffico  (che non c´é, ma se ci fosse...). 

Piú che la scatola che invita all´uso della bici, avrei preferito una scatola che spieghi il complesso sistema di raccolta dei rifiuti fatto di tanti sacchetti colorati, con un colore per ogni tipologia di rifiuto (ma mi sono arrangiato chiedendo ai colleghi). Ma va benissimo lo stesso. 




L´acquisto di una casa in Svezia.

L´acquisto delle case in Svezia rispecchia, secondo me, la classica tendenza tutta svedese di semplificare e rendere trasparente qualsiasi cosa.

Funziona in poche parole in questo modo. Il venditore dell´immobile si affida ad un agente immobiliare (come in Italia) che scatta delle foto e le pubblica in uno o piú siti internet. Come in Italia, del resto. Il sito principale di riferimento é hemnet

Per ogni abitazione si trovano un numero elevato di foto ed una descrizione dettagliata con un po´di storia delle varie manutenzioni effettuate. Ovviamente anche le planimetrie. C´é anche la possibilitá di vedere il prezzo di vendita di case analoghe vendute nella stessa via o nello stesso quartiere, per capire se il prezzo proposto é ragionevole e in linea con gli altri. 

E qui viene il bello. Il prezzo proposto é la base di una asta. Quindi da quel momento in poi chiunque pu´prendere contatto con l´agente immobiliare, ed offrire una cifra superiore. Mano a mano che l´agente riceve offerte, aggiorna il sito specificando da chi ha ottenuto l´offerta. Non scrive nome e congnome, ma un nome identificativo come offerente1, offerente2, eccetera. In questo modo chi é in gara puó sapere se sta concorrendo con tanti o pochi offerenti. 

Ovviamente la casa é visionabile ma solo in due date determinate chiamate visning. Quindi l´agente si fa trovare nella casa nel giorno e nell´ora stabiliti e tutti gli interessati vengono a vederla. Di solito a tutti i visitatori viene dato un fascicoletto dell´abitazione, con le foto e i dati presenti anche nel sito, oltre che all´immancabile caramella. E si, perché se vuoi conquistare un/una svedese degli offrirgli caramelle (o alcool, ma quello in altre circostanze). Evvabé dicevo del visning. Fa strano camminare a piedi scalzi, o con gli inconfondibili sacchettini avvolgi scarpe di colore blu, a casa di un estraneo insieme ad altri sapendo che tutti sono lí per lo stesso motivo. I proprietari di casa sono costretti dall´agente immobiliare ad andare via, quindi bisogna resistere alla tentazione di rovistare nei cassetti per immaginare chi ci abita. Non mi direte che capita solo a me, dai. 
E comunque di solito nei visning si scopre come le foto pubblicate sono state fatte con il grandangolo e che un bagno che sembrava la hall della Casa Bianca scopri essere poco piú grande del lavandino.

Di solito l´asta inizia subito dopo il visning. Una volta che tutti i concorrenti, tranne uno, si ritirano, l´agente immobiliare organizza una riunione in agenzia con entrambe le parti e si firma il contratto di compravendita. Nel frattempo egli si prende cura di contattare anche la banca dell´acquirente per verificare che veramente questo abbia i soldi necessari. Per fare ció l´acquirente deve avere una promessa di debito (lånelöfte) da parte della banca e si richiede alla propria banca online. Un funzionario della banca ti chiama e ti dice per telefono quanti soldi sono in grado di imprestarti. Non c´é nessuno formalismo. A me hanno mandato solo una email di una riga. Il lånelöfte é la prima cosa che l´acquirente deve fare, ancora prima di iniziare a cercare casa. Sempreché non abbia soldi sufficienti per pagarla in contanti. 

Ci sono delle eccezioni. Tipo che é presente fare una offerta particolarmente vantaggiosa ed aggiudicarsi l´abitazione ancora prima del visning. 

Firmato il contratto la casa é tua. Ci si organizza solo sulla data di consegna delle chiavi, ma il grosso, cioé poco, é fatto. Non ci sono notai e non c´é nemmeno bisogno che un funzionario della banca arrivi con l´assegno e la procura della banca... 

Se non c´é il notaio, non c´é nemmeno il suo compenso da pagare. Le tasse invece variano a seconda se l´immobile é una villa o un bostadsrätt, cioé una forma di proprietá mista con una cooperativa che possiede tutto l´edificio o addirittura il quartiere come nel mio caso. Ecco, in caso di bostadsrätt le imposte di registro sono quasi assenti. Per una villa invece si paga lo stämpelskatt che é pari al 1,5% del valore piú un altro 2% sulla quota di prestito che viene ipotecata. 

Tutto qua. Oltre ai minori costi rispetto all´Italia, non ti devi preoccupare se é tutto in regola con i permessi a costruire/condoni, autorizzazioni sanitarie, accatastamenti, ipoteche e vincoli di ogni genere oltre che spese condominiali arretrate. 



domenica 30 luglio 2017

Aggiornamento lavorativo, abitativo e pendolarismo spazio temporale.

Ciao a tutti. 
Mi hanno fatto notare che questo blog non é aggiornato. E´ vero.
Il fatto é che questi ultimi mesi sono stati caratterizzati da tutta una serie di cambiamenti che ogni volta pensavo di scrivere un post nel blog, ma giá appariva all´orizzonte il cambiamento successivo e poi un altro ancora, e cosí via. E non é finita.

Ricapitolando, avevo scritto un post celebrativo un anno fa, in cui dicevo addio alla Volvo, con rammarico, e alla vita da pendolare, con soddisfazione, introducendo una nuova avventura lavorativa in una grande azienda di Söderköping. Beh, per tutta una serie di ragioni che non vi sto qui ad elencare, perché presumo che non vi interessi un gran che, la mia avventura in Luvata é finita dopo appena 6 mesi tondi. 
Dopo solo un paio di settimene (marzo di quest´anno) ho richiamato in Volvo per sentire se avevano ancora bisogno. Mi hanno chiamato per un colloquio il giorno dopo e assunto quasi immediatamente. Non nello stesso dipartimento dove lavoravo l´anno scorso, ma in uno analogo che fa capo ad un´altra divisione. E sin dal colloquio mi hanno prospettato la possibilitá di ottenere un contratto a tempo indeterminato durante l´estate. Contratto che é arrivato in giugno. 

Appena avuto il contratto, mi sono messo alla ricerca di una casa e la ho trovata nel giro di una decina di giorni. Record assoluto in Svezia, data la cronica mancanza di abitazioni. Ecco, quindi mi trasferisco ad Eskilstuna tra tre settimane esatte. Dovró scrivere un post ovviamente sull´acquisto di un immobile, ma aspetto di avere le chiavi per completezza. 

Nel frattempo ho ricominciato a fare pendolarismo estremo (vi ricordo che sono 120 km andare e altrettanti tornare da casa a lavoro per un totale di 4 ore al giorno di viaggio usando bici, treno e autobus). Ma ancora per poco. 

Secondo la teoria della relativitá generale, che si chiama ancora teoria anche se é scientificamente provata, un soggetto che viaggia invecchia in modo inversamente proporzionale al quadrato della velocitá sul quadrato della velocitá della luce. Quindi chissá quanto tempo di vita ho guadagnato passando mesi e mesi in treno. La risposta é praticamente zero. Avrei dovuto fare il pendolare a velocitá prossime a quella della luce per avere un vantaggio osservabile.  In compenso mi riempiva il cuore guardare fuori dal finestrino paesaggi come questo, che a velocitá cosmiche mi sarei perso:





domenica 26 marzo 2017

La vendita dell´auto


Vi voglio raccontare che proprio ieri ho venduto la mia macchina usata. Una vecchia utilitaria che avevo portato sú dall´Italia e reimmatricolata in Svezia. 
Durante questo weekend, quindi, mi sono passati spesso per la testa i confronti del sistema svedese con quello italiano. 

IN ITALIA
Mi ricordo bene il sistema italiano, perché prima di emigrare vendetti l´altra auto che avevo in Italia e pure la motocicletta. Ho verificato su internet e il sistema é lo stesso. 
Escludiamo l´ipotesi che venditore e compratore si affidino ad una agenzia di pratiche auto, che, se ci pensate, non dovrebbero nemmeno esistere. Il venditore compila il retro del certificato di proprietá inserendo il nome dell´acquirente e poi si reca in uno dei posti autorizzati per farsi autenticare la firma, tipo il Comune di residenza, la motorizzazione, eccetera (anche il notaio, che se ci pensate non dovrebbe esistere nemmeno lui).  Servono una marca da bollo da 16 euro e 0,52 euro per diritti di segreteria. Il che significa andare a comperare la marca da bollo dal tabacchino e poi andare in comune, sempreché uno sia informato altrimenti va in comune e poi gli dicono di tornare. 0,52 euro per diritti di segreteria mi sembrano la scena con Beningni e Troisi sui dazi doganali. 
Ecco, il venditore é quello fortunato.
L´acquirente invece deve andare al PRA e portare con se il certificato di proprietá, il libretto di circolazione, il proprio documento di identitá e l´immancabile modulo da compilare ed una serie di fotocopie (una o due a seconda). Roba che se ti dimentichi una fotocopia é facile che ti dicano di tornare. Oltre all´immancabile pagamento di balzelli vari. Eh si, perché ci sono da pagare emolumenti ACI, imposta di bollo per la presentazione al PRA, imposta di bollo per il rilascio dell´aggiornamento della carta di circolazione, diritti ex- motorizzazione (se non c´é piú perché bisogna pagarci i diritti?), l´imposta provinciale di trascrizione (che varia da provincia a provincia). Alcuni sono bolli che si comprano dal tabacchino, altri sono bollettini postali che richiedono di andare alle poste, con conseguente perdita di tempo. 
Quindi, oltre al costo monetario, c´é anche la rottura di dover perdere mezze giornate (di astensione dal lavoro) per sbrigare tutti gli adempimenti. Sia per il venditore che per l´acquirente.
E tutto questo nell´ipotesi che non sia stato smarrito il certificato di proprietá o il libretto di circolazione altrimenti sono c...i.

IN SVEZIA
Ieri arriva da me un ragazzo, visiona la macchina e mi dice "ok, la prendo". Il passaggio di proprietá puó essere fatto a scelta dal venditore o dall´acquirente, ma siccome sono un tipo che ha un background medioevale ho pensato che sarebbe stato giusto farlo insieme, in concomitanza con il pagamento. Quindi l´acquirente é venuto a casa mia e con il mio pc mi sono collegato con il sito dello Transportstyrelsen (l´equivalente nostro della motorizzazione). Mi loggo usando le credenziali solite che uso per qualsiasi sito di qualsiasi pubblica amministrazione, nonché della mia banca, e funziona tramite una app nel mio telefonino in pochi secondi. Inserisco la targa, un codice che c´é sulla carta di circolazione, alcuni dati della mia patente e di quella dell´acquirente. Fatto. La macchina é sua. Nel frattempo lui, con il cellulare mi ha swishato (termine che sta a significare che ha usato una app nel suo telefonino chiamata Swish che trasmette soldi in tempo zero al beneficiario e senza commissioni) l´importo richiesto. Importo che io quindi ho subito verificato essere pervenuto nel mio conto corrente. 
L´acquirente é piú giovane di me e mi trattava da matusa in quanto non ho usato l´ultimo ritrovato in termini di semplificazioni amministrative: cioé la app del suddetto Transportstyrelsen, ma a me queste cose delicate piace farle con un monitor adeguato, per evitare che mi sfugga qualcosa. 
Costo totale dell´operazione: zero. Sia per me (venditore), sia per lui (acquirente). 
Tra l´altro il Transportstyrelsen avvisa in automatico la mia assicurazione che provvederá in automatico a restituirmi la parte di assicurazione non usata (da oggi alla scadenza).
A proposito di assicurazione: pochi secondi dopo, il tipo con il cellulare si collega al sito della sua assicurazione e stipula un contratto in pochi secondi e con due click. E anche quella é a posto. 
Quindi, tempo perso dal lavoro; zero. Soldi spesi: zero. Nervosismi da burocrazia elefantiaca; zero. Tempo totale impiegato: 10 minuti. Forse 15.


domenica 12 febbraio 2017

Sanremo vs Melodifestivalen

Sento un impellente bisogno di scrivere un post a riguardo del festival di Sanremo. 
Giá perché si é concluso ieri sera il suddetto festival mentre qui in Svezia si sta svolgendo il suo analogo che si chiama Melodifestival o "Mello" come lo definiscono tutti amichevolmente, come se fosse il nome dell´animale domestico, ma che tutti conoscono e adorano. 

Mi scatta l´ansia di fare paragoni. 
Innanzitutto il funzionamento. Il festival di Sanremo si svolge in cinque serate consecutive e alla fine dell´ultima viene proclamato un vincitore. L´edizione svedese invece si compone di cinque serate e poi viene proclamato il vincitore. Ma allore é uguale: no! non ho detto consecutive. Infatti si svolge ogni sabato per cinque settimane. E ogni volta in una cittá diversa e la finalissima si svolge a Stoccolma.

Ad ogni puntata si esibiscono sette cantanti o gruppi e di questi ne vengono scelti due che andranno alla finalissima di Stoccolma. Ne vengono scelti anche altri due che vanno in andra chance (trad. seconda possibilitá), cioé nella penultima serata dove ne verranno ripescati alcuni per andare in finale. 

Per la cronaca ieri si é svolta la seconda serata, quindi non siamo neanche a metá.

Fin qui é facile. Ma le differenze sono appena iniziate. 

Nell´edizione svedese il vincitore non é scelto da una giuria, ma dal pubblico con il sistema del televoto. Con tutto quello che questo puó implicare: molti danno la propria preferenza non solo a chi canta meglio, ma si fanno influenzare anche dalla scenografia (molto variabile da artista ad artista) o da eventuali ballerini, o dalla simpatia, eccetera. E´la democrazia, baby. 

E ora, tralasciamo gli aspetti formali per affrontare quelli sostanziali. 

Innanzitutto le canzoni. Faccio enormemente fatica e non ne sono in grado, a giudicare se siano meglio le canzoni del festival nostrano o di quello svedese. La mia personalissima opinione é che le canzoni italiane siano mediamente piú impegnate e ricercate, mentre quelle svedesi fatte per un pubblico piú vasto e di immediato attacco. Devono infatti convincere milioni di persone in soli 3 minuti circa. Quindi, malgrado io stia parlando di due festival della canzone, non affronteró l´argomento canzoni. Sembra ridicolo, é vero. 

Voglio invece dedicare qualche riga al modus operandi. Il modo in cui si svolgono le serate. A Sanremo non salgono sul palco solo i cantanti, ma come nel caso dell´edizione di quest´anno, anche comici, calciatori ed altri vip. A volte solo per fare una compassata, magari presentando il prossimo cantante, altre volte per fare un monologo, piú o meno serio. Magari su argomenti delicati come il bullismo, o le violenze sulle donne o il mobbing su internet. 

Interessante, per caritá, ma che c´entra? Ho fatto un po´di ricerche su internet ed ho visto che é salito sul palco anche il corpo della Polizia di Stato. Una bellissima ragazza di nome Diletta che non so chi sia, ma che é stata criticata per lo spacco, che a me sinceramente non sembrava per niente volgare. Anzi. Eppoi un calciatore, di cui ho giá dimenticato il nome. Una serie di comici, alcuni dei quali con performance discutibili. Mi é rimasto impresso, l´ho letto su un quotidiano, che é stato invitato un tipo che ha il ragguardevole primato di quasi trecento giorni di ferie non godute. Ma vi sembra un bel messaggio? Leggasi: diventate schiavi anche voi, evviva !!!  

C´era anche Keanu Reeves. Non so cosa abbia detto, ma cosa avrá mai da dire un bravo attore di Hollywood al teatro dell´Ariston? Ho letto anche di chi é stato invitato solo per sponsorizzare il loro prossimo film o trasmissione televisiva. Ma almeno qualcuno cantava? 

Eh, si,  poi ci sono anche esibizioni canore. Ma non solo quelle in concorso, ma anche quelle di altri cantanti di decenni fa che arrivano ripresentando loro vecchi successi o, e questo é terribile, cover di altri cantautori. Insomma tutti vogliono il loro pezzettino di visibilitá. 

La logica conclusione é che il festival di Sanremo dura ore e ore. Ho capito che é finito alle 1 del mattino. Ma chi é che sta alzato cosí a lungo? Eppoi é impossibile tenere uno show ad un livello alto per tutto quel tempo. E ovvio che in alcuni momenti la qualitá cali e lo spettacolo non soddisfi le aspettative, ed ecco che é il momento in cui si porge il fianco a milioni di critici lamentoni che non aspettavano altro.

In Svezia invece, tutto lo show dura un´ora appena. I presentatori iniziano puntualissimi e dopo solo un paio di minuti di introduzione, incitano il pubblico con un "nu kör vi" (ora cominciamo). Le esibizioni si susseguono a ritmo sul mega palco, a volte intervallate da qualche brevissimo siparietto da parte dei presentatori stessi, che sanno essere sempre simpatici e tecnicamente preparati. Sanno infatti cantare, a volte ballare, ed hanno un umorismo semplice, ma efficace. 

Un altro siparietto lo fanno alla fine mentre si apetta la chiusura del televoto. Si parla di tre o quattro minuti, non ore. Poi i due cantautori che sono stati scelti per andare in finale cantano il bis e poi titoli di coda e buona notte a tutti. In un´ora appena, dalle 8 alle 9. Diventa quindi un must per tutta la famiglia: grandi e piccini. E la Svezia si blocca, compatta, davanti alla TV, come accade in Italia solo quando la nazionale di calcio fa in finale ai mondiali.  

E le musiche piacciono a tutti. Con questo non voglio dire che le canzoni del Festival siano brutte, anzi. Ne ho ascoltate oggi un paio da Youtube, compresa quella che ha vinto, e mi sono piaciute entrambe. Ma mentre qui il Melodifestivalen lo guardo, se dovessi tornare in Italia, Sanremo non lo guarderei nemmeno a pagamento.