Heila.
Voglio tornare su un argomento di cui ho giá trattato ma voglio integrarlo con un piccolo aneddoto: la scuola.
Allora, avevo detto che le scuole svedesi sono senza dubbio piú semplici di quelle italiane. Cominciamo a mettere qualche puntino sulle i. Innanzitutto sto parlando delle elementari per esperienza diretta. No, non sono iscritto alle elementari, ma mia figlia lo é. Non sto facendo paragoni tra la mie esperienza delle elementari in Italia e quelle di mia figlia perché sono passati 35 anni e le cose sono cambiate molto. Il paragone che posso fare é invece tra l´esperienza di mia figlia e le sue amiche rimaste in Italia.
Il quadro che ne viene fuori é che:
- in Italia ci sono tantissimi compiti per casa, cosa che qui non sanno neanche cosa siano
- i libri. Quando sono stato in Italia l´ultima volta, parlando di questo argomento con un amico, ad un certo punto lui chiama sua figlia (dell´etá della mia) e le dice di preparare lo zaino di scuola del giovedí, perché é il giorno in cui si concentrano tutte le materie. Lo abbiamo pesato: 14 kg. Metá del peso corporeo della bambina. Ma si puó? Un adulto non allenato avrebbe problemi, figuriamoci un bambino, magari gracile.
- in Svezia i ritmi sono lentiiiiiissssimi. In prima elementare facevano una lettera dell´alfabeto a settimana. Per imparare la tabellina del 10 ci hanno messo un anno. Al contrario dell´Italia dove invece fanno imparare ai bambini poesie a memoria o studiare storia, geografia e tante altre materie nozionistiche. Esatto: nozioni, nozioni, nozioni. Tutte cose che o si studiano, o niente, non ci puoi arrivare per intuito dove stanno i Pirenei o sapere il Sabato del Villaggio a memoria. E cosí un´altra amica di mia figlia, dalle parti di Cesena, soffre di mal di pancia e insonnia prima delle prove, cioé una volta a settimana. Ma si puó soffrire di stress alle elementari?
La mia riflessione sull´argomento mi ha portato con gli anni a preferire di gran lunga il sistema svedese anche se all´inizio ero un po´critico. Tanto per cominciare mi baso su una semplice constatazione: che se il sistema italiano funzionasse, allora dovremmo essere i piú preparati del pianeta. Invece é esattamente il contrario. Siamo il paese occidentale al mondo con il peggiore tasso di analfabetismo funzionale. Cioé il 47% degli italiani di etá compresa tra 16 e 65 anni sa leggere e scrivere ma non sa interpretare un grafico o riassumere un testo. Cose di utilizzo quotidiano, insomma. Ecco il link.
Non solo, nelle scuole elementari svedesi insegnano cose di uso pratico. Mia figlia é in terza elementare e sta seguendo un corso di falegnameria e ne ha giá fatto uno di cucito. Sta imparando l´inglese ovviamente e guarda giá cartoni animati in lingua originale inglese con sottotitoli svedesi.
Ma c´é dell´altro. L´anno scorso in concomitanza con le elezioni politiche, i bambini si sono esercitati alla democrazia, creando partiti fittizi in classe e simulando elezioni. Lo scopo era capire come funziona la democrazia e di come sia importante partecipare (con il voto). Ed era terrorizzata che noi non andassimo a votare per chissá quale ragione. (ci siamo andati ovviamente).
Un´altra cosa che ha imparato l´anno scorso e sulla quale hanno lavorato molto é di quanto sia importante informarsi da fonti adatte. E cosí mia figlia in seconda elementare mi é venuta a spiegare che un quotidiano deve essere obiettivo, ma noi non possiamo saperlo a priori ed é quindi importante informarsi da piú fonti. Per me che sono italiano, questo é rivoluzionario. E infatti l´Italia é al 77esimo posto al mondo per libertá di stampa. Mi fermo qui perché mi sto inacidendo....
Beh, insomma ecco l´aneddoto nuovo. Qualche giorno fa, a tavola, io chiedo a mia figlia cosa hanno fatto a scuola. Lei mi risponde con una domanda: "tu lo sai cos´é il Brexit?". Io penso che ho capito male perforza e non mi viene in mente nessuna parola che ci assomigli, quindi rispondo, che no, non so cosa vuol dire. E allora lei comincia a spiegarmi che anni fa gli stati dell´Europa si sono uniti a formare una comunitá che si chiama EU. Non tutti hanno aderito. Altri hanno aderito, ma hanno mantenuto la loro moneta originaria...... e via cosí.
Adesso, mi dispiace per Leopardi e per la sua donzelletta che vien dalla campagna, in sul calar del sole, col suo fascio dell´erba, e reca in mano un mazzolin di rose e di viole, ma sono contento che mia figlia studi in Svezia.
E secondo me sará altrettanto stupefancente la scuola superiore, ma per quella devo aspettare ancora qualche anno.