mercoledì 19 dicembre 2012

FAQ: la lingua svedese e il lavoro

FAQ. 
Non é una parolaccia che si utilizza per mandare a quel paese qualcuno. Ma un termine che si trova in molti siti e che é l´acronimo di Frequently Asked Questions. Io ci ho messo anni a capire che molti siti, anche istituzionali, non ce l´avevano con me. 
Ed é arrivato anche per me il momento di raccogliere e rispondere alle domande piú frequenti che mi pongono i lettori del blog. 
Cominiciamo con queste due che sono connesse: 

QUANTO TEMPO SERVE PER IMPARARE LO SVEDESE? 
Come ho giá scritto, a tutti gli stranieri spetta un corso gratuito di lingua svedese. Tempi e modalitá di svolgimento dei corsi variano da comune a comune. Qui a Norrköping, per esempio, sono proprio ben fatti. Io frequento un corso di 3 ore al giorno, ma poi mi impegna anche nello studio individuale. 
Quella dei corsi di svedese per stranieri é una vera e propria industria dell´istruzione. Pensate che solo qui a Norrköping ci sono piú di 800 alunni. 
Tutti i corsi si suddividono in 4 categorie: A, B, C e D. In realtá il meccanismo é un po´piú complesso fatto di spår (binari) e, dei vari corsi, ce ne sono certi di piú lenti ed altri piú veloci. Ma in linea di principio un italiano (che quindi ha dimestichezza con l´alfabeto latino) e che ha una cultura media, dovrebbe posizionarsi senza problemi nel corso C. Sopratutto se dimostra che sa spiaccicare qualche parola. 
Quindi se volete fare come sto facendo io, vi dovete cuccare due corsi, il C e il D. Ognuno di questi dura 4 mesi. Il C va da agosto a dicembre. Il D da gennaio a maggio. Se si dimostra di averne le capacitá, c´é la possibilitá di entrare dopo o uscire prima. Ho un paio di compagne di classe, bravissime, che sono arrivate un paio di mesi dopo l´inizio del corso, hanno recuprato il gap e hanno fatto l´esame con me la settimana scorsa, passandolo pure molto bene. Io ed altri (pochi) contiamo invece di uscire a marzo, quindi un paio di mesi in anticipo sulla natuale scadenza. 
Comque sia, fate conto che vi serve un anno. 
A che livello si arriva alla fine di questo anno? Gli esami sono di manica larga. Ho visto promosse anche delle capre. Ma a voi non interessa il titolo, ma la preparazione, giusto? Ecco, in un anno potete arrivare ad avere un livello di conoscenza che vi permette di parlare/ascoltare/leggere/scrivere dignitosamente bene. Io che sono a metá di questo percorso formativo riesco giá a comunicare in svedese, anche con argomenti complessi. Riesco ad ascoltare la televisione e capire abbastanza. Negli uffici e locali pubblici parlo solo svedese. Ancora in modo incerto e maccheronico, ma ho fatto grandi progressi rispetto a solo 4 mesi fa. Ho ancora un accento che fa schifo, ma un po´alla volta.... 
Finito questo primo anno di studio, non é che saprete lo svedese benissimo, anzi, per il dopoSFI é prevista un´atra serie di corsi chiamati SAS: svenska som andraspråk (svedese come seconda lingua). In essi vi insegnano cose tecniche come il linguaggio per certi particolari tipi di lavoro, ma non sono molto informato in merito. 
Dimenticavo una cosa importante: per poter accedere a questi corsi vi serve il personnummer: il codice fiscale svedese. Per avere il personnummer vi serve il permesso di residenza. Per avere quest´ultimo vi rimando ad un mio precedente post. Se vi va tutto liscio come l´olio vi sevono almeno 6 mesi. Il che non capita mai. 

C´É LAVORO? 
Uffa, lo ho giá detto: dipende da quello che cercate. Se avete certe esperienze o certi titoli vi spianano la strada e in pochi mesi avete giá un lavoro anche senza conoscere la lingua. In altri casi non trovate nemmeno un praktik (praticantato).
I lavori deficitari in Svezia li trovate in questa lista elaborata dal Governo Svedese, mica da un blogger scemonito qualsiasi. Occhio che molti di queste professioni sono regolamentate e quindi che dobbiate richiedere il riconoscimento del vostro titolo di studio e/o abilitá professionali o, addirittura, prendere qualche certificazione in Svezia. Dipende. 
Il lavoro poi é diffuso sul territorio nazionale in modo diverso. La stessa professione puó essere richiesta in una regione e ignorata in un´altra. Per saperlo questo sito é proprio utilissimo: é quello dell´ente del lavoro svedese. Dovete inserire il tipo di lavoro che cercate e vi viene fuori la cartina geografica e l´indicazione di dove é piú o meno richiesto. 


Per oggi basta. Domani risponderó ad un´altra domanda frequente: quanti soldi servono? Anche se la risposta la sapete giá. 



4 commenti:

  1. Quello che scrivi un po' di fa sperare.Da agosto sto seguendo un corso qui in Italia, insegnante madrelingua molto brava. Io conto di prendere il certificato swedex A2 in maggio, lei spera il B1. Mi auguro che questo aiuti quando cercherò di fare il grande salto! Ho studiato una cosa, ma da sei anni mi occupo di turismo e devo dire che sono anche brava nel mio campo. Solo che pago il gap di venire da un altro ambito e pago il fatto che in Italia non è più normale lavorare ed essere pagati. Sob!

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  2. Per esperienza personale, devo dire che, a meno che uno non parli come un madrelingua, la conoscenza dello svedese in sé non garantisce nulla: gli indigeni non mancheranno di farti sentire che sei un non-svedese (nel modo più cordiale e cortese possibile).
    Il mercato de lavoro locale privilegia chi ha esperienza lavorativa in Svezia e, a seguire, chi ha una utbildning (educazione) locale: con l'eccezioni di Oxford, Yale o La Sorbonne (ma con riserve) il vostro titolo di studio non sarà preso in considerazione

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    1. Parole sante!
      Inoltre c'è una grande differenza di qualità linguistica tra un SAS e un corso universitario C2 che dà la behörighet per studiare all'università svedese. A differenza del SAS, entrare nei corsi a livello universitario (non parlo di quelli per stranieri), è difficile. Uscirne è difficilissimo.

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  3. Questo mi è chiaro, visto che seguo i siti da anni ormai. Però se non si inizia a studiare, non si inizia nemmeno mai a parlare... personalmente non mi permetterei mai avvicinarmi a un paese della cui lingua non conosco nemmeno uno straccio di parola, e magari lamentarmi anche se fatico a imparare. Penso sempre che una base ci voglia, più è e meglio è. Miracoli non se ne fanno, impegno si garantisce e si esegue.
    Quanto al titolo di studio, chi ci pensa più?

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