venerdì 6 dicembre 2013

Il grafico pendente di Pisa

Per alcuni giorni la stampa svedese ha avuto finalmente qualcosa di cui parlare: un grafico redatto dall´OECD denominato PISA (Program for International Student Assesment). Grafico che pende e che fa preoccupare perché da esso risulta che gli adolescenti svedesi non primeggiano per cultura matematica, capacitá di lettura e comprensione, e conoscenza della natura. Gli studenti svedesi sono scivolati al 27º posto dal 15º che avevano pochi anni fa. 

Sono andati addirittura sotto l´Italia. Da non crederci. Invece é credibile, perché, come ho giá detto in questo blog, i programmi scolastici sono mooooolto lenti. Sono d´accordo sul fatto che non bisogna stressare di compiti i bambini e gli adolescenti, ma almeno forzarli ad impegnarsi durante le lezioni, credo sia il minimo. Mia figlia per esempio che é in prima elementare, ma é come se fosse in seconda perché qui iniziano un anno dopo e dopo 3 mesi di scuola in matematica sono arrivati a fare il numero 10, la moltiplicazione piú complessa che sanno affrontare é 3x2, cominciano adesso a leggere e scrivono ancora in stampatello (e forse il corsivo non lo impareranno mai). Io mi sarei trovato benissimo. 

Secondo me é solo una questione di programmi scolastici, ma nei vari talkshow ogni politico ha additato altri come responsabili. C´é chi incolpa l´apertura dell´istuzione al mondo delle scuole private, chi al taglio dei fondi, chi alla riduzione delle tasse, ecc.. insomma, pare di essere in Italia, con la differenza che qui, ne sono sicuro, si impegneranno per risolvere il problema. O almeno ci conto. 

Mi ha colpito anche un episodio di bassissimo giornalismo quando ho visto un servizio al telegiornale in cui il giornalista andava ad intervistare i ragazzini di 15 anni per chiedere qual´é la materia che a loro piace di piú e loro ripondevano "ginnastica", ovviamente. Beh, ovviamente, forse non ci sta perché io alla loro etá non avrei mai risposto "ginnastica" perché ogni anno rischiavo di essere rimandato pure in quella. Chissá come sarei stato classificato io a quel tempo, forse a livello "celebroleso". Questo dimostra che forse questi grafici non é che siano proprio attendibili del tutto. Guardate me, per esempio, sembravo stupido e invece ora, dopo vent´anni faccio ... la casalinga. 


giovedì 28 novembre 2013

Ma quale paura del buio



Siamo alla fine di novembre. Tra tre settimane circa ci sará il solstizio d´inverno cioé il giorno piú corto dell´anno. Dunque il prossimo mese e mezzo sará il piú buio dell´anno. 

Prima di trasferirmi in Svezia avevo letto molti siti e blog e un po´ in tutti riecheggia il mito del buio invernale nordico e io mi aspettavo un buio pazzesco anche perché di solito il luogo comune del buio perenne é associato con altri luoghi comuni tipo che gli svedesi sono depressi (per colpa del buio) e si suicidano tutti. 

Vero é che non si puó generalizzare perché la Svezia é lunga e nel nord, in Lapponia, il sole non sorge proprio per settimane, ma qui a Norrköping, che non é nemmeno tanto a sud, non é poi cosí buio come uno potrebbe aspettarsi. 

Oggi il sole sorge alle 8:13 del mattino. Peró ha sempre un angolo "di salita", io lo chiamo cosí, molto basso quindi giá alle 7:30 il cielo é giá chiaro perché il sole é giá lí, appena dietro l´orizzonte. Quindi c´é luce per tutta la mattina ed é una luce piú ... luminosa, diciamo cosí ... di quella a cui ero abituato nella pianura padana. Il cielo é per la maggior parte del tempo sgombero da nubi quindi il sole batte e bene, magari la temperatura é sotto zero, ma con i mega finestroni che ci sono nelle case, si crea un piacevole tepore, almeno nelle stanze rivolte a sud. 

Quindi tutta la mattinata é luminosa e il sole continua a salire, ma lentamente, fino a mezzogiorno quando raggiunge  la ragguardevole inclinazione di ben 10,2º. Fonte. Poi tramonta alle 15:12 ma giá alle due e mezza si ha una "sensazione di tramonto", io la chiamo cosí. Sí, perché in Italia quando il sole é appena sopra l´orizzonte siamo abituati ad aspettarci che in pochi minuti ci sia il tramonto e che il sole sparisca all´orizzonte. Qui invece questo processo dura quasi un´ora. L´anno scorso, al mio primo inverno svedese, questa cosa mi scombussolava un po´. Quest´anno non me ne accorgo nemmeno, o quasi. 

Diciamo quindi che il buio c´é ma sostanzialmente di pomeriggio. Se qui tramonta alle 15:12, a Vicenza tramonta alle 16:30. Fonte. Oggi. E cosí capita che alle 5 e mezza del pomeriggio, siccome é giá buio da un pezzo, a casa la frase piú ripetuta é: "mangiamo?" e "no, aspettiamo almeno le 6". E io intanto preparo la tavola...  Alle 7, di solito, ho giá lavato i piatti, da brava casalinga che sono. 




PS: questo blog ha superato inspiegabilmente le 30.000 visite. Grazie a tutti.

domenica 24 novembre 2013

Due feste in due giorni, ma per bambini

In alcune cittá svedesi ci sono dei parchi giochi per bambini al coperto che sono fantastici. Avete presente quando nelle sagre italiane arrivano le giostre e che spesso una di loro é fatta di percorsi per bambini che si possono arrampicare, evitare ostacoli, e poi scendere con scivoli, tutto imbottito, eccetera eccetera..? Ecco, ora immaginatevi la stessa cosa ma in formato gigante: un vero e proprio capannone industriale. Una foto trovata su internet é questa: 
ma é solo una foto parziale. Immaginatevi una cosa piú grande e i bambini che si arrampicano, in totale sicurezza, passando da una struttura all´altra attraverso dei ponti oppure con degli scivoli che sono quei tubi colorati a stisce. Ci riuscite ad immaginarveli? Io ci riesco benissimo perché anch´io mi ci butterei a provare tutti i percorsi ed esplorererei ogni singolo angolo della struttura. 
In questi posti molti bambini ci vanno anche in occasione del proprio compleanno perché ci sono delle stanze a tema dove i bambini possono recarsi in intimitá con i propri amici ed aprire i regali e mangiarsi una fetta di torta, che poi, in realtá, non si mangiano la torta con le candeline di compleanno, ma un hamburger con le patatine fritte. Mah. Niente candeline, quindi. 
Fatto sta che la mia bambina un paio di giorni fa é stata invitata ad una di queste feste e io la ho accompagnata. I bambini si sono divertiti come matti. Avrei voluto giocare anch´io ma é vietato agli adulti e poi non volevo sfigurare con i genitori degli altri bambini con i quali ho avuto modo di collaudare un po´ il mio svedese per un bel po´di tempo sorseggiando uno squisitissimo (non é vero, mi sono solo abituato) caffé svedese. 
Nel biglietto d´invito c´era scritto di trovarci all´ingresso alle ore 15:45. I dieci partecipanti sono arrivati tutti puntualissimi, tranne uno (10 minuti) che si é scusato per il ritardo come se avesse ucciso qualcuno. 

Il giorno dopo invece la festa la abbiamo fatta noi, questa volta per la nostra bambina, ma in stile italiano. Fatta solo tra italiani, perché la bambina ha scelto cosí, non perché non abbia amici svedesi, ma perché non era opportuno mescolare bambini che parlano lingue diverse. Abbiamo prenotato una stanza che viene utilizzata a questo scopo dagli abitanti del quartiere. In tutti i quartieri c´é qualcosa di simile, figo no? 
Al posto dell´hamburger c´erano una serie di torte fatte da mia moglie con pan di spagna (si scrive minuscolo?) e crema pasticcera e altre bontá come il tiramisú (ebbene sí, abbiamo trovato il mascarpone) e il salame al cioccolato che invece ho preparato io secondo la mia ricetta personale. E finche i bambini giocavano e urlavano in giro per il locale, i genitori ne hanno approfittato per starsene un po´in compagnia anche loro. 

Concludendo, feste svedesi e feste italiane: tutte le feste per bambini sono belle. Le differenze non contano e ci si abitua. L´unica che mi fa pensare é che in quella italiana sono arrivati quasi tutti in ritardo. 

venerdì 25 ottobre 2013

Vacanze intelligenti


Approffitando di un volo super low-cost di Ryanair, io e famiglia ci siamo permessi un weekend in Italia, a Vicenza. 
E´stata una toccata e fuga organizzata solo per incontrare amici e qualche parente e mangiare quelle cose che qui ci mancano tanto. 
Abbiamo calcolato che avevamo a disposizione tre colazioni, tre pranzi e due cene. Prima ancora di partire avevamo stabilito nei dettagli il DOVE mangiare, il COSA mangiare e CON CHI mangiare. Penso che nenche uno svedese avrebbe potuto organizzare tutto cosí nei dettagli. 

In breve é andata cosí:

IL SABATO
partenza da casa alle 3:40 del mattino. Grattato il ghiaccio dai vetri della macchina con temperatura a 0º e direzione aeroporto Skavsta. Aereo decollato alle 6:30 e arrivato a Treviso alle 9:00 dove abbiamo trovato una temperatura di quasi 20º (che poi durante il giorno li ha anche superati). Io mi denudo o quasi e rimango in maglietta a maniche corte e mi sento un figo in mezzo a tutti quelli che se ne stanno in abiti tipicamente invernali tipo camicia e maglione di lana. Il bello é che mi dicono che sono fortunato ad aver trovato una cosí bella giornata di sole. Sole? Ma quale sole che c´é una cappa che non si vede nemmeno il sole ... 
Ci fiondiamo dentro al primo autogrill e ci gustiamo una brioches con cappuccino. Poi siamo andati in un centro commerciale dove sapevo che di solito si trovano al sabato mattina alcuni miei amici per fare colazione e fare un giro da Mediaworld. Ognuno c´ha le sue abitudini, non chiedetemi come mai questi fanno cosí da sempre. Comunque avevo ragione e cosí finché loro si bevevano il consueto cappuccino di mezzogiorno, io mi sono gustato il tanto agognato spritz-aperol. A momenti mi commuovevo. 
Ma il programma aveva un ritmo ben preciso da seguire. Occorreva andare in un ristorante lí vicino che noi apprezziamo per fare ottimi piatti di pesce. Avevamo giá deciso da mesi che avremmo preso tutti gli spaghetti allo scoglio, che qui in Svezia forse non arriveranno mai. 
Eppoi, una gita in provincia nel nostro mitico paesino di ex-residenza dove tutti e tre siamo andati dal parrucchiere/barbiere perché qui in Svezia sono costosissimi e professionalmente discutibili. Nel frattempo abbiamo incontrato circa metá paese e tutti mi sono venuti incontro per salutarmi e scambiare due parole. Compreso quello stordito del mio vicino di casa che mi ha chiesto: e allora come si sta in Brasile? 
Sono riuscito a dribblare tutti e raggiungere la meta: casa di amici con i quali avremmo trascorso la serata e infatti cosí é stato e ci siamo recati in una pizzeria che noi apprezziamo particolarmente. sapevo che lí avrei potuto prendere la mia pizza preferita che é porcini e lardo di colonnata servita con una ottima birra wiezen... non dico altro. Quanto mi mancava. 

DOMENICA. 
Mi sveglio e penso che si sente che non c´é un sistema di ventilazione nelle case italiane. Sento il bisogno di aprire la finestra per cambiare aria, metto la testa fuori ma l´aria che c´é fuori é identica a quella che c´é dentro. Che umido. Colazione da re in una pasticceria conosciutissima in cittá con brioches e cappuccino. Eppoi incontro con un amico. Il programma prevedeva uno spritz, ma era tardi e ci siamo recati a casa di zii dove abbiamo mangiato divinamente ed ho fatto il bis di tutto. Poi siamo ritornati nel paesino suddetto, ho dribblato altri compaesani, e siamo andati a trovare altri amici che ci aspettavano per poi ritornare di corsa a Vicenza dove sarebbero arrivati amici da Verona e da Cesena che congiuntamente con altri vicentini avremmo cenato in un´altra pizzeria tipicamente napoletana (non prima di un abbondante prosecco come aperitivo). Fenomenale. Sopratutto la compagnia perché a tavola eravamo in 15 e tutti di ottimo umore. Il programma prevedeva anche un amaro o una birra ulteriore, ma cominciavo ad essere un po´provato. 

LUNEDI
di nuovo colazione nella pasticceria suddetta in replica di quella del giorno precedente. E poi mi sono fatto imprestare la bici e sono andato nel mio vecchio studio a trovare la collega di studio, anche per questioni di lavoro, poi dal commercialista e poi in un paio di banche. Sono arrivato a casa giusto-giusto per sedermi di nuovo a tavola, questa volta ha preparato mio papá e niente aperitivo o amari, ma un bicchiere di vino bianco ci stava tutto. Eppoi via, verso l´aeroporto di Treviso di nuovo. 

EPILOGO
Qui in Svezia ho stretto molte amicizie e molto sincere. Non di meno di quelle che ho lasciato a Vicenza. Ma é ovvio che una amicizia che non si frequenta per cosí tanto tempo, poi dá una emozione notevole quando ci si reincontra. I calorosi abbracci che ho ricevuto erano quasi commoventi. Ho detto "quasi". Purtroppo il tempo era cosí scarso che proprio non ce l´ho fatta a incontrare anche altri che avrebbero sicuramente meritato. 
Per quanto riguarda invece il cibo, mi sono tolto certe voglie in modo spettacolare e ora per alcuni mesi sono a posto. 
Se tutto si mette a posto con il lavoro, conto di ripetere l´esperienza magari a marzo/aprile dell´anno prossimo e conto di vedere anche altri. E questa volta un baccalá alla vicentina non me lo toglie nessuno. 

lunedì 14 ottobre 2013

Concerto di emergenza

Ipotizziamo che un giorno state tornando a casa e trovate l´intero quartiere immerso in un fumo grigio chiaro. O scuro, fate voi. Che pensate? Che ci dev´essere un concerto dei Pooh nelle vicinanze. E allora continuate la vostra vita come sempre sperando che quei quattro babbioni non intasino il traffico. E c´é chi va al supermercato, chi a lavare la macchina e chi a fare un po´di jogging sperando che ai concerti moderni ci sia ancora qualcuno che fa uso di sostanze psicotrope e che magari nell´aria ce ne sia qualche traccia come nei concerti di una volta degli Articolo 31 con la canzone "Ohi, Maria". 

Poi vi viene il dubbio che c´é qualcosa di strano ma che é meglio dormirci su, proprio lí sul marciapiede, e vi risvegliate nel letto di una clinica, con tanto di flebo nel braccio e dei tubetti nel naso per l´ossigeno. 

Anche qui a Norrköping ci sono molte attivitá culturali varie e concerti. 4 mesi fa sono venuti anche i Green Day. Io non ci sono andato perché il biglietto constava una "massa" di corone, come dicono gli svedesi per indicare una "grande quantitá". Non so se nel palco ci fossero effetti fumogeni o se il mio quartiere fosse sopra-vento, ma non é arrivato nulla qui. 

E allora qualche giorno fa il comune ha mandato a tutti una lettera con la mappa della zona industriale nella quale sono indicate tutte le aziende che maneggiano prodotti chimici inquinanti o tossici e per ognuna é spiegato i danni che si possono verificare in caso di sversamento di liquidi oppure in caso di fuoriusicite di gas o incendi. Ed é spiegato come reagire in caso di emergenza. Il caso di emergenza non é soggettivo: ci sono delle sirene apposite ad avvisare la popolazione che vengono provate ogni 3 mesi al primo lunedí del mese alle ore 15:00. 
Nel depliant c´é scritto di correre perpendicolarmente alla direzione del vento, chiudersi in casa ed attaccarsi a mezzi di comunicazione di massa (come gli euri del costo dei Green Day) e mettersi un panno bagnato sulle vie respiratorie in certi casi. 

Oppure cercare il concerto dei Pooh piú vicino, dico io. 

domenica 6 ottobre 2013

Ciucciati il calzino


Mi ricordo di un giorno di una decina di anni fa. Lavoravo in uno studio di commercialisti ed un giorno ho assistito ad una conversazione tra le impiegate del mio studio con quelle di un´altro che si trovava al piano superiore. Cinque o sei in tutto. Parlavano di quella volta che arrivó in ufficio un collega commercialista che loro definivano senza mezzi termini un gran figo. Uno di quelli che é giá figo di suo, poi vestito di tutto punto, faceva proprio girare la testa a tutte. Anch´io facevo girare la testa alle impiegate, ma dall´altra parte. Beh, comunque, stavo dicendo di questo tizio che non ho mai avuto il piacere di conoscere, che faceva l´effetto girasole con le ragazze che lo seguivano con lo sguardo e ammiravano la sua eleganza, il modo in cui si toglieva il cappotto, il suo portamento, l´orologio, le scarpe, gli avevano fatto uno screening completo fino a quando lui si siede nel tavolo del commercialista e cosí facendo si alzano un pó i pantaloni, ovviamente, che mettono in bella mostra dei calzini bianchi stile Blues Brothers. Hanno fatto l´effetto di una puntina che scivola su in disco di vinile durante la riproduzione, una poesia che si interrompe a metá, un motore che si ingolfa, una ragazza che nel momento piú intimo ti confida che prima di te ne ha avuti altri 45.

Insomma, non si fa. Tranne che qui in Svezia.
Qui in Svezia, infatti, pare che gli uomini (e le donne) facciano a gara a mettersi i calzini piú improbabili. A strisce, a rombi, a pois, ma l´importante é con colori sgargianti. Tra l´altro qui é facile metterli in mostra perché é pure normale levarsi le scarpe quando si va a casa di qualcuno anche se non sei molto in confidenza.
Per mesi ho utilizzato i calzini neri che mi ero portato dall´Italia, ma poi mano a mano che si rovinavano (camminando scalzi in casa si usurano rapidamente) sono stati sostituiti tutti da calzini svedesi ed ora quelli piú sobri che ho sono a strisce arancioni e blu. Evvabbé, finche sono in Svezia mi sento a mio agio, ma se dovessi tornare in Italia e dovessi rimettermi l´abito per un incontro importante? Confido sul fatto che nessuna mi segua con lo sguardo.

martedì 1 ottobre 2013

AF come ...



Io ci godo in questo blog a raccontare le mirabolanti performance della pubblica amministrazione svedese. Anche perché so che i lettori sono italiani e quindi si fanno i confronti con l´Italia da soli senza che mi sporchi le mani io. Anche perché la tastiera é giá impolverata di suo... 

Beh, stavo dicendo che scrivo spesso delle pratiche che si fanno on-line, della gentilezza e disponibilitá degli impiegati, ... anche se qui dovrei spezzare una lancia (che non ho) a favore dei dipendenti pubblici italiani perché tutti quelli che ho conosciuto in vita mia sono persone gentili, disponibili e cordiali e nella maggioranza dei casi anche ottimi lavoratori. Peró in Italia, credo io, il sistema non permette al singolo di metterci "del suo". Come fa un impiegato pubblico ad aiutare un utente se in quel momento dietro di lui c´é una fila infinita di gente sfinita da moduli, bollettini postali, marche da bollo e cose senza senso come autocertificazioni improbabili dove tu puoi dichiarare qualsiasi cosa, anzi devi, tipo che tu sei tu e se percaso dichiari che sei qualcun´altro questo ha piú valore della tua stessa carta di identitá che peró deve essere accuratemente rinnovata ogni 5 anni sennó non vale. E che dire di quelli che devono insegnare ad usare un computer senza averne uno o, peggio, senza saperlo neanche loro. E che dire di quelli che magari propongo al loro capo dei miglioramenti e quello risponde che anche lui, a sua volta, non puó modificare la gestione dell´ufficio in base al capitolo ..., paragrafo ... comma ... e tutto sommato chissenefrega. 

Beh, insomma, qui in Svezia gli svedesi sono come gli italiani su molte cose, ma organizzati diversamente. Tutto qui. C´é peró una grande eccezione. Si chiama AF come ArbetsFörmedlingen ovverosia l´ufficio di collocamento svedese. Una catastrofe. Anche lí sono tutti gentili e sorridenti ma non ne ricavi un ragno dal buco. No, non ci sono buchi: é un modo di dire. Tale ente gestisce il sito internet attraverso il quale passano il 30% degli annunci di lavoro (me lo hanno detto loro stessi) e contano migliaia di impiegati. Che cosa facciano poi esattamente non si sa perché non ho mai sentito nessuno che abbia trovato lavoro grazie a loro. Quando hai bisogno di qualcosa, contatti il tuo handläggare di riferimento che se sei fortunato ti risponde alla tua email. Se invece non ti risponde, come é probabile, vai di persona e ti dicono che devi scrivere alla tua handläggare che dev´essere un lavoro di merda perché io in un anno ne ho giá cambiate 3. Allora ti danno un telefono in mano e ti fanno chiamare il suo ufficio sapendo perfettamente che nessuno risponderá. Poi ritorni, riesci a parlare con qualcuno fisicamente che ti dice che non puó fare nulla. A prescindere da quello che chiedi perché la stessa identica esperienza la hanno avuta in molti. 

Nella fattispecie io mi sono impegnato questa estate per trovare un praktik. Cioé un contratto di lavoro nel quale l´imprenditore non paga nulla per averti come manodopera gratis per tre mesi. Tu, lavoratore, ricevi invece un sussidio dallo stato di circa 400 euro al mese. Lo so che é poco, ma per me é tantissimo visto che l´unica cosa che mi interessa adesso é entrare nel mondo del lavoro piú che la paga. Insomma, dicevo, un mese fa ho trovato un imprenditore qui in cittá estremamente conosciuto che mi avrebbe aperto molte porte. Contento come una pasqua ho scritto alla handläggare ma inutilmente, sono andato all´AF e lí ho parlato con diverse persone e ognuna mi diceva di parlare con un´altra quasi fossi una sfiga per tutti. Ma loro non sapevano che ho alle spalle 39 anni di esperienza in burocrazia ferraginosa e non mi sono perso d´animo fino a quando non mi hanno detto chiaramente che contratti praktik non li fanno fare piú. E cosí mi é saltato il lavoro.

AF come ArbetsFörmedlingen ma anche come AFfanc....

(detto questo il mio giudizio sulla Svezia rimane entusiasticamente inalterato, se fossero stati un po´piú chiari sin dall´inizio avrei risparmiato un sacco di tempo e di energie, tutto qua) 

giovedì 19 settembre 2013

E l´ACI ? TAAAC



Ciao a tutti. 

Se avete seguito questo blog, allora vi ricorderete che l´inverno scorso ho scritto diversi post sulla reimmatricolazione della mia auto in Svezia. Post che io ho diligentemente catalogato con il tag "targhe". Questo é il link.  Post dopo post spiegavo come una pratica apparentemente complessa come quella fosse in realtá semplificata al punto da poter fare tutto online, comodamente da casa. Basta seguire i vari passi elencati nel sito del dipartimento dei trasporti (Transportstyrelse) e tutto va a buon fine. 
Una cosa in particolare che mi aveva colpito é che tutto avveniva online, come giá detto, oppure con comuni lettere. Altro che raccomandate. Tipo quando ho spedito il mio libretto di circolazione italiano e il mio certificato di proprietá, come credete che li abbia inviati? con raccomandata? macché ! Con posta ordinaria. E puntualmente l´ente svedese mi rispondeva che lo aveva ricevuto e che andava tutto bene. 
- fare assicurazione provvisoria  TAAAC
- domandare controllo di origine TAAAC
- fare pratica per controllo identitá del veicolo TAAAC
- ottenere il numero di targa TAAAC
- fare il controllo presso centro autorizzato TAAAC
- attivare la messa su strada TAAAC 

Nell´ultimo post che ho scritto il 13 febbraio cantavo vittoria. Ma era solo parziale. Mancava una cosa importante: disimmatricolare l´auto in Italia. 
Nel sito dell´ACI c´é scritta la procedura. Questa é la pagina in questione. Sembra facile. C´é la distinzione tra coloro che esportano l´auto prima di immatricolarla all´estero e coloro che fanno il contrario, come me. Di fare le cose online, ovviamente non se ne parla, c´é da compilare un modulo e da spedirlo all´ambasciata. 

Ma il modulo da compilare é il NP3C e c´é un link. Comodo no? E invece se klikki sul link ti si apre l´elenco di tutti i moduli. Vai diretto al NP3C e c´é scritto che il modulo serve per: 

- trascrizione di tutte le formalità relative a veicoli ancora in possesso di foglio complementare,
- trasferimento di proprietà ex art.2688 c.c.;
- iscrizione, annotazione o cancellazione di ipoteche;
- trascrizione di provvedimenti giudiziari;
- trasferimento di proprietà a tutela del "venditore";
- trasferimento di proprietà con atto di vendita con firma bilaterale (venditore e acquirente);
- richiesta di rilascio del Certificato di Proprietà in sostituzione del duplicato del foglio complementare;
- duplicato del certificato di Proprietà (in caso di furto smarrimento o deterioramento);
- rilascio successivo del Certificato di Proprietà;
- radiazione o perdita di possesso in caso di indisponibilità del Certificato di Proprietà;
- annotazioni riguardanti leasing, in caso di indisponibilità del Certificato di Proprietà;
- costituzione, estinzione, cessione e proroga usufrutto;
- trascrizione atto di vendita con riserva di proprietà.

ma il problema é che nessuna di queste ha a che fare esplicitamente con l´esportazione di veicoli. Alcune ci assomigliano e giá ti domandi: staró facendo giusto? 

Allora lo scarichi, paghi le commissioni che ti devi autodeterminare, e mandi tutto in busta all´ambascita a Stoccolma e poi non sai piú niente. Per la prima volta da quando ho iniziato tutta la pratica mi sono trovato a che fare con l´Italia e quindi non avevo idea se la avevano ricevuta, dov´era finita, se era andata a buon fine. 

Avevo anche scritto una lettera accompagnatoria spiegando chi sono e cosa sto facendo, come ho determinato la commissione e avevo scritto anche la casella di posta elettronica in caso ce ne fosse bisogno per chiedere ulteriori informazioni. Mavá! Chissá se ce l´hanno la posta elettronica. 

Ad agosto viene a trovarmi mio papá e gli consegno le targhe italiane che erano rimaste qui e gli chiedo di andare a verificare all´ACI. Ovviamente anche lui ha perso un bel po´di tempo (é dovuto andare fisicamente varie volte) per non ottenere nulla se non la convizione che doveva procedere con la disimmatricolazione da capo. E cosí ha fatto. 

E io che nel frattempo non avevo pagato il bollo scaduto a febbraio, ora risulta da pagare. Oh che bello. Ma io non lo pago, uffa. Ho fatto tutto quello che c´era scritto nel loro sito, eccheccacchio. 

Ma che bel sistema, ma quanto mi manca, ma quanto mi manca, voi non potete immaginare. TAAAC

giovedì 12 settembre 2013

E´ tutto un magna magna

La comunitá di italiani qui a Norrköping sta salendo rapidamente. E´appena arrivata un´altra famiglia e ne sta per arrivare un´altra. E sapete di cosa si parla quando ci si trova? Non di politca italiana. Beh, qualche volta ci vuole per ribadire un po´di luoghi comuni sennó uno si dimentica. Ma spessisimo si parla di quello che ci manca di piú dell´Italia: il cibo. 
Oddio, starete pensando, chissá cosa mangiano questi in territorio vighingo. E invece no. Mangiamo tutti in modo molto italiano. Ci sono moltissimi prodotti italiani qui in Svezia. Nei grandi supermercati ce ne sono scaffali pieni. E´normale per noi mangiare una tipica pasta italiana, con ingredienti tipicamente italiani. C´é il gorgonzola, la mozzarella, il grana, frutta e verdura italiane, la nutella (scusate se cito una marca ma dire crema spalmabile di nocciole e cioccolato mi sembrava rindondante), e tanti altri. 
Ci sono talmente tanti ingredienti italiani qui che praticamente le mie abitudini alimentari sono cambiate di poco. Sí perché qualcosa é comunque cambiato. Perché, per quanti ingredienti italiani si possano trovare, in Italia ce n´é una tale varietá che é impossbile trovarli tutti. 
Per esempio qualche mese fa chiaccheravo con una amica di pastasciutta alla carbonara (di queste cose si parla) e lei mi diceva che con il guanciale al posto della pancetta viene molto meglio. Ma scherziamo? Giá che qui non si puó distinguere tra pancetta affumicata e quella normale, figuriamoci se c´é il guanciale. La conseguenza e che da quando sono qui non distinguo piú tra pancetta normale e quella affumicata: ce n´é un solo tipo che uso sia per la carbonara, sia per la amatriciana. 
Abbiamo provato a preparare il tiramisú, ma non abbiamo trovato il mascarpone e cosí mia moglie lo ha fabbricato in casa. E´venuto vuori un po´amarognolo, ma il dolce lo abbiamo fatto. 
Oggi che ero in vena di cucinare ho preparato le melanzane alla parmigiana. O almeno una specie, perché la ricetta prevede l´uso del caciocavallo. E chi si ricorda piú che gusto che ha? E allora il mese scorso ho provato a farle usando un formaggio locale che si chiama Gouda ma che é troppo salato e non andava bene. E non é che ci sia molta scelta in materia di formaggi e cosí oggi ho riprovato mettendoci la mozzarella. Chiedo scusa a tutti gli emiliani, ma in qualche modo dovevo pur fare, no? 
Insomma tutto quello che mangio é una rivisitazione delle pietanze originarie italiane solo che ormai ci ho fatto l´abitudine. E mi mancano molto gli originali. Ho una gran voglia di tornare a casa quest´inverno solo per un weekend, non di piú, e mangiare fuori a colazione, pranzo e cena. Sopratutto pizza. Pizzzaaaa. Oh mamma come mi manca. Mi ricordo una pizzeria vicino a casa mia che la faceva anche con porcini e lardo di colonnata che servita con una weizen, aaahh c´ho la bava alla bocca tipo Homer Simpson quando pensa alle ciambelle. Beh, ma domani proveró per la prima volta da quando sono qui ad andare a mangiare la pizza in pizzeria qui a Norrköping. Non ho molte aspettative, ma dobbiamo festeggiare che mia moglie é stata confermata dove lavora e cosí adesso abbiamo finalmente un reddito. Ebbene sí. 

giovedì 5 settembre 2013

L´Italia in tv e la pizza avai

Qualche giorno fa ho visto una trasmissione in tv su kanal 5. E´una trasmissione di viaggi, l´equivalente nostro di Turisti per Caso e si chiama "En stark resa". Io se fossi i due protagonisti di Turisti per Caso mi offenderei per il paragone, perché a differenza della versione italiana, in quella svedese hanno messo come due protagonisti due buzzurri ignoranti. 
Uno é magro e alto e porta sempre un cappello da cow boy ed é l´unico che si sforza di parlare con la gente. L´altro invece é un ciccione che non parla mai ed é sempre serio. Le persone meno indicate da avere come compagni di viaggio. 

Sono andati a Roma. Hanno visto il Colosseo e hanno chiesto a uno di quei tizi vestiti da legionari che etá ha la struttura. E poi si sono meravigliati. "ma veramente ha 2000 anni?" ha detto uno. Pochi secondi dopo sono andati diretti a Piazza di Spagna. "ma é solo una gradinata" dice uno. E poi vanno a mangiare. Entrano in una tipica trattoria romana e ordinano primo, secondo e dolce. Quando il cameriere porta la pastasciutta a quello con il cappello, quello gli chiede se puó portare un po´di ketchup. Al che il cameriere fa due passi indietro, inorridito, e ferito nel suo amor proprio e con uno slancio patriottico gli dice che no!, il ketchup non glielo porta. Avrei fatto cosí anch´io. Quando arriva la braciola ai ferri al tipo grassone quello la guarda stupito e dice "solo questa? neanche un po´di salsa sopra?". Ci rimane pure male per il fatto che il piatto conteneva solo la braciola e niente di contorno. In effetti forse qui avrebbe ragione. La nostra abitudine che la verdura va ordinata a parte andrebbe un po´rettificata. Ovviamente poi ordianano due dessert con i frutti di bosco perché un dessert senza frutti di bosco non puó esistere.

Poi hanno noleggiato una Fiat 500 di 40 anni fa che dentro non ci stavano nemmeno e sono andati a visitare una fabbrica di mozzarelle di bufala nella strada per Napoli. Quando hanno visto le bufale (in stalla) il tipo col cappello era spaventatissimo. Diceva che sono animali pericolosissimi al che l´allevatore lo tranquilizzava, ma lui insisteva nel dire che una volta é stato in Africa ed ha imparato che quelli sono animali cattivissimi ed estremamente pericolosi. Per quanto riguarda la mozzarella, credo che non l´abbia nemmeno assaggiata. E anche se la avesse assaggiata non avrebbe capito. 

Dopo di che sono arrivati a Napoli. Lí hanno visitato una fabbrica di caffé ed una pizzeria. In entrambi i posti non hanno trovato nessuno che parlasse inglese, a parte la figlia del titolare della fabbrica di caffé (e qui dobbiamo vergognarci noi). Questo video trovato su internet dimostra alcune scene tratte dall´esperienza napoletana. Il tipo con il cappello, con uno slancio da turista modello si esercita ad imparare due parole in italiano. 
Nella pizzeria invece provano a fare loro la pizza ma sono impediti come lo sarei io in una sala operatoria. Forse complice il fatto che nessuno parlava una lingua compresa dagli altri, non hanno capito nemmeno il signifiato di una pizza che si chiama 4stagioni che viene stranamente divisa in 4 parti. E quello con il cappello (perché, ricordo, l´altro non parla mai) insisteva nel chiedere se la pizzeria facesse anche la pizza Hawaii, cioé quella con l´ananas. Qui in Svezia la pizza piace cosí. Per fortuna che il verace pizzaiolo napoletano non capiva altrimenti lo avrebbe buttato fuori a calci. E si vedeva dall´espressione che pensava che minnchia vuoddí pizza avai. 

domenica 1 settembre 2013

Non sparatemi, é un post sulla scuola.


Non so se ve ne siete accorti ma non parlo quasi mai della scuola. E´un argomento pericoloso che puó far scaldare gli animi. Il che d´inverno ... 
Dicevo, c´é chi adora la scuola svedese e c´é chi vorrebbe nuclearizzare tutte le istituzioni scolastiche. Vi dico quello che ho capito nel mio piccolo, sapendo che magari tra una settimana cambio idea. 
Il nodo gordiano della faccenda scuola é che la scuola svedese ha delle prioritá che sono diverse da quelle italiane e sono considerate poco importanti materie che invece in Italia sono fondamentali come la grammatica e la letteratura. Qui, sin dalla prima elementare si punta molto su matematica, inglese e la conscenza della natura. Il tutto condito con una fortissima propensione a non pressare troppo sgli studenti che vengono quindi formati con mooooolta calma. 
Tanto per cominiciare a fare un esempio, qui non esistono i compiti per casa. E giá qui una buona fetta di impegno rispetto ai colleghi italiani se ne va. Poi, anche in classe i bambini sono liberi di esprimersi un po´come gli pare a loro, entro certi limiti, e il ritmo dell´insegnamento, pur essendo cadenziato da rigidissimi schemi fissati a livello nazionale, é comunque livellato a quello degli studenti piú lenti. 
Secondo i detrattori della scula svedese questo comporta una societá di ignoranti, ma io devo dissentire da tale convinzione, perché é solo teoria. Per farlo porto una dimostrazione empirica: pensate alla popolazione adulta italiana. Vi sembra che il livello intellettuale medio degli italiani sia medio/alto? Guardate me per esempio. 
Insomma, ritengo che ai bambini delle elementari non serva imparare a memoria le poesie e quando diventano piú grandi, imparare a memoria tutti gli imperatori di Roma e le guerre puniche che poi cresci e non te ne ricordi piú nemmeno uno tranne Giulio Cesare solo perché quardi i cartoni animati di Asterix con la figlia. Altro che Impero d´Oriente e Impero d´Occidente.
Insomma, non voglio sbilanciarmi troppo a favore della scuola svedese, ma voglio comunque portare apprezzamento per il fatto che per mia figlia, che da 2 settimane ha iniziato la prima elementare, non ho dovuto comperare un libro, un quaderno e nemmeno una penna. Mi piace che vada e che torni da scuola con lo zainetto vuoto, senza compiti per casa massacranti e noiosissimi. Mi piace che un paio di volte a settimana la classe vada nel bosco per imparare a conoscere la natura. Mi piace che inizi a studiare inglese e siccome i programmi sono stabiliti a livello nazionale non capiterá come é successo a me che ho iniziato a studiare inglese alle medie ma poi ho ricominciato da zero in prima superiore per poi ricominciare di nuovo da capo in terza superiore, da what´s your name
Mi piace ancora di piú il fatto che non sono i genitori che devono adeguarsi agli orari della scuola mandando nonni, amici o baby-sitter a prendere i bambini all´uscita da scuola se entrambi lavorano. E´la scuola che si adegua agli orari dei genitori. Tu comunichi che orari di lavoro hai e loro si organizzano. 
Mi fa piacere che al mercoledí la scuola inizi alle ore 10 perché si dá la possibilitá a tutti coloro che hanno bisogno di seguire lezioni particolari, tipo mia figlia che cosí ha un´ora di lezione di italiano con insegnante madrelingua. 
Credo sia complice il fatto che io qui in Svezia ho ritrovato parte di quella serenitá che in Italia avevo perso e ci tengo che anche i bambini ce l´abbiano. Accetto quindi anche un ritmo piú lento. 

venerdì 23 agosto 2013

Per tutti ma non per molti



Quando mi vengono a trovare parenti e amici dall´Italia si aspettano tutti che io racconti loro aneddoti su questo fantascentifico paese. E io li accontento. 
Racconto dell´attenzione maniacale per i bambini e le fascie sociali piú deboli, della viabilitá, dei boschi e dei laghi, dell´energia, dell´efficienza della pubblica amministrazione e cosí via. E´ovvio che questi rimangono con la bocca aperta, rispetto all´Italia sembra di essere avanti di 50 anni. Non "sembra", "siamo" !. 
Ma poi puntualmente tiro fuori anche altre argomentazioni. Racconto che qui i parcheggi gratuiti non esistono, nemmeno in periferia e se metti il parkimetro fino ad una certa ora e poi tardi di 10 minuti hai discrete possibilitá di trovarti la multa. Racconto che alcuni miei amici si sono beccati 2000 kr di multa (circa 230 euro) per essere andati in macchina a velocitá superiori di pochi km/h rispetto al limite, tipo limite a 50 e velocitá a 55. Racconto che se ti dimentichi di pagare una utenza, dopo solo un paio di giorni ti arriva la messa in mora e il preavviso di sospenzione del servizio, e se ancora non paghi passano la pratica al Kronofogden che é l´equivalente nostro di Equitalia, ma molto piú cattivo. Tipo che se non paghi l´affitto, ti buttano fuori di casa. Racconto che qui le tasse sono alte come in Italia e si pagano senza sconti, condoni o altro. Pena la galera. A proposito, la tanta odiata IMU esiste anche qui. 
A questo punto del racconto i miei interlocutori invece di ripetere meccanicamente "che figo" cominciano ad esprimere espressioni tipo "bastardi", nel migliore dei casi. E qui scatta la morale: per me invece é ancora "figo" perché le regole sono fatte per essere rispettate. Si chiama certezza del diritto, non la ho mica inventata io, ed é un requisito fondamentale, per me, per far funzionare una societá organizzata. Ho detto "per me" perché mi rendo conto che sono un italiano anomalo. Non sono mica masochista, per caritá. Ma mi fa piacere sapere che cosí come mi sforzo di rispettare le norme io, si sforzano anche gli altri. 
Voi che tipi siete? site piú sul "che figo" o piú sul "bastardi!"? Se avete scelto la seconda e volete emigrare dall´Italia, puó darsi che la Svezia non faccia proprio al caso vostro. 
Mi piace dire che la Svezia é per tutti, ma non per molti. 

lunedì 19 agosto 2013

365++++

Oh finalmente. E´ da diversi giorni che voglio scrivere qualcosa ma alla sera ero sempre stanco e andavo a letto presto come le galline. Ma come mai di cotanta stanchezza? E´perché ho avuto ospiti. Se un giorno emigrerete anche voi, scoprirete quando é difficile ospitare parenti o amici. Non solo perché un ospite é sempre impegnativo, ma sopratutto perché ti devi impegnare a fargli capire che cos´é la Svezia e molti proprio non capiscono. Uno rimane deluso se viene qui cercando il ristorantino dove mangiare bene spendendo poco o cittá d´arte da visitare o la gastronomia per mangiare qualcosa di sfizioso o lo spritz. Eppoi molti non capiscono proprio una mazza della socialdemocrazia svedese e di certi suoi paradossi e sopratutto non capiscono la rigiditá di certe norme. E´per quello che la Svezia non é proprio per tutti. Insomma, avere ospiti stanca, dicevo. 
Ma quanti ospiti ho avuto da esaurirmi cosí tanto? Uno solo. Ma basta, fidatevi. 
Se avessi avuto un po´ di tempo ed energie avrei scritto che pochi giorni fa ricorreva il 365esimo giorno dal mio arrivo in Svezia. Tempo di bilanci quindi? Beh, si fa presto. Mia moglie ha ottime prospettive con il lavoro e questo é bene per la nostra permanenza in Svezia. Io invece la settimana scorsa ho affrontato il mio primo colloquio in lingua svedese. Non so come é andato, ma non nutro molte speranze perché mi hanno detto che ci sono 23 candidati. Ma per me é stata una iniezione di ottimismo da paura perché vuol dire che non hanno cestinato il mio curriculum immediatamente e mi hanno dedicato un´ora tre persone. Il posto di lavoro in questione infatti é particolarmente figo e richiede una scelta accurata. Me la sono giá messa via, insomma. 
Poi avrei da dire che il clima é giá cambiato e cominciano a cadere le foglie dagli alberi (da dove sennó?) e tutti sono ritornati a lavoro mentre in Italia é altissima stagione. Oggi poi sono ricominciate anche le scuole ed ho accompagnato mia figlia alla prima elementare. Che emozione. Ma questo merita un post a parte. 

mercoledì 31 luglio 2013

Sport improbabili


Sabato pomeriggio il tempo era incerto. E allora dove andare? in mancanza di altre idee rapide e convincenti, l´unica rimasta era quella di andare a controllare nel sito del comune perché il comune di Norrköping é sempre molto attivo nell´organizzare eventi di vario tipo. E c´é sempre qualcosa che magari non ci hai mai pensato, ma che inprovvisamente ti interessa. O che almeno ti incuriosisce, dai, diciamo cosí.
E allora mi attacco al pc, che a casa mia é sempre acceso, e cosa mi trovo? che a Norrköping c´erano i campionati mondiali di freesby. Esistono veramente? E´la prima domanda che mi sono posto pure io. 
Ci sono per davvero e scusate la mia ignoranza, non li conoscevo. Ho scoperto cosí che ci sono pure diverse specialitá: il tiro piú lontano, il freestyle e il doppio. 
Ecco, io sono arrivato in un prato vicino a casa mia, beh, qui é tutto "vicino", in cui era appena iniziata la finalissima per stabilire i campioni del mondo di freesby nel doppio. Esatto in pratica ci sono due giocatori contro altri due. I quattro in campo erano tutti americani, quindi non si va per nazionalitá, ma per squadre. 
E´stato bello cercare di capire le regole guardando questi giocatori che si scambiavano con notevole maestria dei tiri di freesby che erano a volte lenti a parabola, altri veloci e diretti. 
Veramente interssante. Ma la cosa interessante é che a Norrköping c´é questo prato pubblico in cui c´é un vero e proprio percorso permanente per tiri col freesby. Tipo il golf, con tanto di buca finale e par. Mi viene quindi il sospetto che qui in Svezia il freesby sia un passatempo/sport molto piú diffuso di quello che un immigrato italiano con la testa sulle nuvole possa pensare. E io che giá mi immaginavo di partecipare ai prossimi campionati mondiali ... 
Non c´é verso: devo inventarmi uno sport tutto mio se voglio risaltare in qualche modo. Ma quale? 
La palla tamburello la hanno giá inventata. 
Il ping-pong a soffio lo hanno giá inventato. 
Il rafting con bambola gonfiabile lo hanno giá inventato.
Il lancio del cellulare lo hanno giá inventato. 
Lo snorkeling improbabile in acque paludose lo hanno giá inventato.
Ma un giorno troveró la mia vocazione, vedrete.








giovedì 18 luglio 2013

Vissero felici e contanti

Rieccomi.
Scusate l´assenza ma sono rimasto intrappolato nella routine quotidiana da hemmafru
Devo gestire la piccola che é in vacanza (ecco un´altra idea per il prossimo post), pensare a tutti i pasti della giornata, fare il bucato, la spesa, ... Ecco: la spesa. 

Vicino a casa mia c´é un supermercato hard-discount di una famosa catena diffusa anche in Italia. Ci vado quasi tutti i giorni perché c´é sempre qualche cosetta da prendere per far funzionare la famiglia alla giornata. 
Arrivato alla cassa mi stupisco spesso di vedere gente che paga in contanti. Giá perché qui in Svezia l´uso del bancomat per effettuare i pagamenti é estremamente diffuso. A volte giustifico il fatto che nel supermercato vicino a casa mia il contante si usa un po´di piú che nel resto perché é un supermercato che non attira clientela "qualificata", diciamo cosí, e si trova pure in mezzo ad un quartiere popolare, figuratevi. 
Peró rimane comunque indubbio che il bancomat é diffusissimo anche per pagamenti irrisori e i negozianti non sono per niente infastiditi se vuoi pagare con bancomat il conto da 2 euro. O forse non lo danno a vedere. 

Io sono in Svezia da quasi un anno ed ho prelevato allo sportello solo un paio di volte. Mi porto in tasca sempre un po´di contante, perché non si sa mai, ma vermente non lo uso. Neanche quando sono andato a raccogliere le fragole in mezzo alla campagna svedese: mi sono trovato il contadino che aveva un gazebo, un tavolo con una bilancia, un registratore di cassa e il dispositivo per le carte. Eh si: queste ultime due cose vanno sempre di pari passo. Meno contante infatti comporta meno evasione fiscale. Anche qui, devo dirvi la veritá, qualcuno cerca di fare il furbo. Tipo il mese scorso che sono andato da un biciclettaio per comprare dell´olio per la catena e al momento del pagamento il titolare mi dice che purtroppo il dispositivo bancomat non funziona. Visto che serve il contante? che previdente che sono. Peró ne approffitta per non farmi lo scontrino. E io glielo ho chiesto e lui me lo ha fatto, ma visto? Succede anche qui. Non come in Italia, ma succede. 

Vabbé ma stavo dicendo del bancomat. Anche gli sportelli per ritirare i soldi sono pochi. Ne conosco alcuni in centro e basta. Sono talmente pochi, che in alcuni di essi c´é sempre coda per prelevare. Stranezze svedesi. 

Ma perché in Italia non é cosí diffuso l´uso del bancomat? la risposta sta in quello che mi ha detto un barista in centro a Vicenza l´anno scorso. A pochi giorni dall´emigrazione entro in questo lounge bar con amici, uno di quelli fighetti, mica il bar di provincia per ubriaconi. Infatti mi domandavo cosa ci facevo lí, beh, al momento del pagamento troviamo il cartello non si fanno conti separati. Cosa che qui in Svezia non ho mai visto. Forse perché non esco mai? Sicuramente, allora io mi offro di pagare con carta per tutti perché avevo solo pezzi grossi. Ma non si puó. Il titolare mi spiega che per offrire questo servizio dovrebbe munirsi di una connessione internet che gli costerebbe alcuni euro per ogni cliente che paga con carta. 
Ok, spiegazione razionale. Ma anche qui in Svezia internet si paga. E´velocissimo, ma non gratis. Sicuramente costa meno, ecco. Ma allora diciamo che se hai la clientela che te lo chiede, te lo procuri. E´un gatto che si mangia la coda. La domanda produce offerta che produce altra domanda. 


mercoledì 3 luglio 2013

Strawberry fields forever

Chi si interessa un po´della Svezia sa giá che in estate va fortissimo il consumo di fragole. E la Svezia ne produce tante e buone. Il che all´inizio mi sembrava strano perché pensavo alle fragole come ad un frutto esotico tipico dei paesi caldi. E invece qui in Svezia cresce molto e bene. Le fragole svedesi sono rinomate per essere belle e buone. 

Abbiamo saputo che ci sono alcuni agricoltori che permettono alla gente di andare a raccoglere le fragole direttamente nel campo e poi le fragole raccolte vengono pesate e pagate. E cosí abbiamo fatto domenica mattina. Siamo andati leggermente på landet (in campagna) a pochi km dalla cittá ed abbiamo trovato uno di questi campi di fragole. Avevamo delle terrine portate da casa. Ce le hanno pesate prima e ci hanno assegnato un filare. E ce sono tantissimi. Pensate che a noi hanno dato il numero 136 e ognuno di questi é lungo 50/60 metri. Abbiamo raccolto le fragole che ci pareva e poi le abbiamo portato alla pesa per il pagamento. Il costo é abbastanza onesto: 30 kr/kg che significa 3,50euro/kg.

Purtroppo ci siamo fatti prendere un po´la mano coinvolti nell´emozione della prima volta e abbiamo portato via qulcosa come 7 kg. Evvabbé, abbiamo esagerato. A casa abbiamo preparato una quantitá enorme di marmellata. 
Comunque é stato bellissmo starsene lí, all´aria aperta, in una tipica giornata estiva svedese (poco sopra i 20º) nel contesto della splendida campagna che in questo periodo é caratterizzata dai campi di colza in fiori che diventano gialli. Insomma, una meraviglia. 

PS: quel distinto signore nella foto che mostra le mutande non sono io (che sto facendo la foto) ma un altro själv plockare di passaggio. 

giovedì 27 giugno 2013

Rinfrescare le idee

A Norrköping c´é una piscina gratuita. E´all´aperto naturalmente e dunque é aperta solo nel periodo estivo. Praticamente due mesi. Ce ne sono anche altre in cittá o in comuni vicini che sono dei veri e propri parchi acquatici, ed uno di questi lo ho provato quest´inverno in occasione della visita di amici. Ma la piscina estiva mi attira piú che altro per l´aggettivo gratuita
Ad essere sincero io non volevo andarci. Proprio perché gratuita non avevo grandi aspettative a riguardo. Anzi, me la aspettavo una enorme colata di cemento con un buco in mezzo riempito di acqua freddissima probabilmente raccolta dal vicino fiume. Perché é gratis. 
E´un po´come gli aerei Ryanair. Tutti si lamentano, ed é vero che sembrano delle corriere volanti. Ci manca poco che tocca pedalare ai passeggeri per generare l´illuminazione interna, ma per quello che costano mi sembra che danno giá tanto. 
Ecco, allo stesso modo mi aspettavo una piscina in classico stile da regime socialista con le mattonelle rotte sul bordo piscina e la stella rossa bene in vista. 
E invece non era nulla di tutto questo. Ecco come si presenta: 
Una dignitossisima piscina con acqua scaldata (!!!) ed un enorme parco tutto attorno per prendere il sole. Il tutto é molto curato e pulito. Certo non é una meraviglia il perimetro asfaltato, ma poi ripensandoci, é perfetto l´asfalto per non scivolare. 
C´é anche molta ombra fornita dagli alberi. Ombra? Ebbene sí perché qui in Svezia, malgrado quello che uno possa pensare, il sole batte e forte. Magari la temperatura supera i 20 gradi con difficoltá, ma il sole batte e ci si abbronza senza accorgesene. Mi é rimasto impresso il post di una blogger che un paio di anni fa aveva postato la sua foto rossa paonazza per essersi troppo esposta al sole scandinavo. 
E cosí io, previdente, mi sono portato la crema da sole protezione 30. E siccome la bambina rompeva che voleva andarci e insisteva continuamente, siamo arrivati lí alle 9:30 del mattino. Mi sono forzato di togliermi la maglietta perché si stava bene con e non senza e dopo un po´ mi sono messo anche un po´di crema anche se mi sembrava esagerato. Un po´sulla fronte e sul naso e un po´sulle spalle che sono i punti che si scottano per primi, di solito. Che previdente. 
Taglio corto: mi sono bruciato tutto. Tranne la faccia e le spalle ovviamente.  E per fortuna che alle due del pomeriggio sono andato via. Se restavo finivo in ospedale nel reparto ustionati. 

Concludo.
Della piscina avevo sentito parlare bene ma non ci avevo creduto. Del sole avevo sentito parlare ma ci ho creduto troppo poco. Insomma non capisco mai una mazza. Della Svezia invece sono ancora convintissimo. 

sabato 22 giugno 2013

L´immigrato nel pallone


Io e il calcio non siamo mai andati d´accordo. Non ci capisco proprio una mazza. 
Ci ho provato, eccome se ci ho provato. Se nasci in un paese dove quasi tutti si considerano allenatori e gli altri giocano per davvero, non puoi sottrarti dal provare a giocare con amici, ma é sempre stato un disastro. E cosí non solo non ne parlo, ma nemmeno lo pratico. Anche perché il calcio sembra un gioco elegante dove l´abilitá sta nel togliere la palla all´avversario con un elegante gioco di gambe, per poi correre verso la porta avversaria, driblando gli avversari e tentare il punto. Invece corri per mezz´ora su e giú dalla traversa e quando finalmente qualcuno si degna di passarti la palla arrivano in tre della squadra avversaria a massacrarti le caviglie. Prendere la palla ha infatti uno scopo secondario. Eccheccacchio. Eppoi non ci capisco di gioco, fuorigioco, modulo all´italiana, 4+4+3 o 7x2. 

Anni fa ho avuto l´onore di conoscere Paolo Rossi, per lavoro. Eravamo io e lui, da soli, in un ufficio. Sbrigate le scartoffie, sulle quali invece sono piú bravo io, c´é stato un attimo di imbarazzante silenzio. Il mio cervello ha ordinato alla bocca di dire qualcosa di intelligente a sfondo calcistico. Ma cosa poteva mai dire di intelligente al campione del mondo di calcio e pallone d´oro? Le labbra si sono aperte ed hanno pronunciato la frase: "lo sa che io abito vicino allo stadio? risco anche a vedere le palle piú alte". Paolo Rossi con uno sguardo che faceva percepire il suo pensiero "qualcuno mi salvi da questo imbecille" ha commentato "sono le rimesse del portiere". Io ho avuto l´intelligenza di capire che dovevo dileguarmi alla velocitá della luce e cosí ho fatto. Salutato e via. 

E´vero. Abitavo vicino allo stadio, ma ci stavo alla larga. Nemmeno il tifo da stadio mi piace. Proprio non c´é feeling. Sono stato una sola volta allo stadio, da piccolo con mio padre. Mi portó lui perché non si capacitava che tutti i bambini giocavano a calcio e io no. Mi sono addormentato sulle tribune. 

Credevo che non ci sarei piú ritornato in tutta la mia vita. E invece mai dire mai. E la settimana scorsa ho avuto due biglietti omaggio per la partita di calcio del Norrköping contro il Göteborg. Coincidenza vuole che ancora una volta abito vicino allo stato. Non faccio apposta, giuro. Avevo deciso di non andarci, anzi, avevo anche cercato di spacciarli, ma poi la figlia ha insistito e sono andato con lei. 
E´stata una sorpresa. Il calcio in Svezia é considerato uno sport popolare che richiama famiglie intere, vecchietti col carrello per sostenersi in piedi, bambini in gita scolastica, ecc... 
E´un pullulare di bandierine e sono tutti tranquillissimi. Non c´é certo il pericolo di scontri e violenze. Gli ultras, come si vede anche nella foto, sono rilegati in un angolino. Insomma, sono piacevolmente sorpreso. Anche la piccola si é divertita a fare il tifo per il Norrköping. 

E´stata la mia seconda volta allo stadio e per la prima volta in Svezia e non escludo che non ce ne siano delle altre in futuro. 

venerdì 21 giugno 2013

Festa di mezza estate


Midsommar finalmente. Dico finalmente perché era da anni che leggevo blog e siti vari sulla Svezia e sempre in questo periodo tutti scrivevano della festa di mezza estate, midsommar appunto. Mezza estate? Esatto. Oggi é il solstizio d´estate, il giorno piú lungo dell´anno. Il sole tramonta alle 11 di sera e sorge alle 3 del mattino, ma anche in quelle 4 ore il sole se ne sta appena sotto l´orizzonte e quindi il cielo é comunque sempre chiaro. Nel nord della Svezia, invece, non tramonta proprio. 

Ma stavo dicendo del midsommar. E´una festa nazionale e sentitissima. Tutti gli svedesi si radunano in un prato e cominciano a ballare attorno ad un palo decorato con foglie e fiori. Molti, sopratutto bambini e ragazze, indossano una corona di fiori e ci sono anche balli tradizionali in costumi d´epoca. 

Ho realizzato io il video linkato. Lo ho girato nella localitá di Kolmården, tra Norrköping e Nyköping. Veramente bello e suggestivo. Io avevo una gran voglia di buttarmici nella mischia e cosí ho fatto. E subito dopo la realizzazione del video, durata pochi secondi come potete vedere, mi sono intromesso anch´io nei vari anelli umani che ruotavano attorno al palo con danze che sembravano, e sicuramente erano, per bambini. Io non capivo tutto quello che veniva detto dal tipo col microfono cosí imitavo semplicemente gli altri. Mi sono quindi ripromesso che l´anno prossimo mi imparo le canzoni prima.... 

Comunque esperienza molto esotica perché svedese al 100%.  Unica nota dolente é la constatazione che sono giá arrivato a metá estate.     Ma come? Mi sembra sia iniziata l´altro ieri. 

sabato 15 giugno 2013